Premio Racconti per Corti 2016 “Il commiato” di Edda Valentini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2016E’ notte.
Un tassì procede a passo d’uomo per le vie del centro.
Sul sedile posteriore l’anziano ed elegante signor Barden sembra inquieto. Con mani tremanti allenta il nodo alla cravatta, poi le tamburella sulla valigetta in grembo.
Qualcosa lo preoccupa.
Fa scattare la serratura a combinazione e apre a sufficienza per intravedere una lucida lama.
“ Signore…siamo arrivati!” La roca voce del tassista lo fa sussultare. Richiude subito e ringrazia con un merci. Lascia una lauta mancia e scende con la valigetta sotto braccio.
Una luce calda pervade la hall dell’hotel di lusso.
Barden entra in punta di piedi come in un luogo sacro.
Il direttore, alle prese con una grassa cliente, neanche si accorge di lui. Il giovane lift invece sgrana gli occhi. Giulietta gli ha parlato spesso di quell’uomo. Mentre il lift cerca di attirare l’attenzione delle segretarie al bureau, il signor Barden gli arriva davanti e lo spiazza con un:”T’es nouveau mon gars… tu t’appelles comment?” Il ragazzo confuso balbetta il suo nome e schiaccia il tasto dell’ascensore. Il signor Barden scuote la testa. Da giovane è rimasto bloccato per ore al quarantesimo piano di un grattacielo a Manhattan, da allora non sopporta più nulla di chiuso. Ringrazia e sale con molta fatica le scale. Arrivato nella suite, siede sul letto portando una mano al cuore a calmare il respiro affannato.
Nella grande cucina ogni arnese è stato tirato a lucido.
Giulietta taglia le patate. Si ferma un attimo ad asciugare le guance con un fazzoletto,ben attenta a non rovinare il trucco.
Dopo aver lanciato un’occhiata all’orologio, l’executive chef batte le mani con un gesto perentorio. La numerosa brigata si raduna sull’attenti davanti alla porta, in attesa.
La cameriera entra nella suite con un mazzo di rose e trova il signor Barden,nella sua impeccabile divisa da chef, accasciato sul tappeto. Al suo lacerante grido accorre subito il direttore.
Quel pezzo d’uomo, alto e robusto, gli si inginocchia accanto. Lo solleva di peso e lo adagia sul letto con cura: “Che fine ingiusta per il più grande chef del mondo” sussurra con le lacrime agli occhi”
Sul letto c’è il suo coltello professionale, la valigetta e una lettera. Ringrazia tutti, in particolare il suo successore che ogni anno, nella ricorrenza del suo congedo, gli restituisce le redini della cucina. Un pensiero anche a Giulietta per le notti d’amore rubate al sonno.
Lo avrebbe letto con mani tremanti quel discorso e tutti avrebbero capito il doloroso motivo di quel commiato.
Al direttore cade l’occhio sulla valigetta aperta. Ci sono delle buste con scritto il nome di ogni dipendente. Con fare timoroso curiosa in una. Strabuzza gli occhi nel vedere le numerose banconote di grosso taglio.
Quella sera, tutto il personale commosso si riunisce nella suite per porgere l’estremo saluto all’amato signor Barden. Dopo una preghiera e toccanti parole, il direttore distribuisce le buste.
Con grande sorpresa,la cifra più consistente va al giovane lift. Un biglietto ne chiarisce il motivo:”Non vorrai rimanere tutta la vita accanto a quel diabolico sali scendi!”
L’aveva scritto in fretta e con segni esitanti. Avvertiva uno strano dolore al petto. Mentre riponeva la busta rifletteva sulle sorti di quel povero ragazzo: “Ça me fait de la peine que d’y penser.”
Gli faceva male il cuore solo all’idea.
Ecco il motivo di quel fastidioso dolorino al petto,bisbigliò nella sua lingua prima di cadere.
Bello e toccante. Brava