Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2015 “The follower” di Giovanni Busetta

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Il protagonista di questa storia, un uomo sui 35 anni, esce da casa mentre passa un impiegato delle poste, lo saluta e i due si avviano insieme. In sovraimpressione scorrono i titoli di testa.

l’impiegato arriva alle poste ed entra. Il protagonista si ferma davanti l’ufficio arriva un metronotte e i due fanno un tratto di strada insieme. Ad un incrocio, saluta il metronotte e comincia a camminare con un amico che accompagna la figlia a scuola, lascia padre e figlia davanti la scuola ed entra nell’agenzia immobiliare che si trova proprio di fronte. Saluta il collega e si va a sedere ad una scrivania.

Squilla il telefono. È un cliente che chiede informazioni su un immobile. Il protagonista descrive l’immobile minuziosamente. Il cliente chiede di vederlo e lui, un po’ imbarazzato, gli dice che l’appartamento è disponibile per la visita, soltanto dovrebbe venire in agenzia in modo da andare insieme. I due si avviano, visitano l’immobile e al ritorno il protagonista con una scusa si fa riaccompagnare in agenzia.

Il giorno successivo la scena del tragitto tra casa ed agenzia si ripete identica, ma ad un certo punto il protagonista si distrae. Una bellissima ragazza gli attraversa la strada e lui si perde nel suo splendido culo che ondeggia. È una ragazza che lui ha visto tante volte e per cui ha completamente perso la testa. Comincia a seguire lei e, seguendola, ondeggia anche lui con la testa quasi ipnotizzato.

Segue la ragazza fino a un portone, lei entra e lui rimane fuori. Una volta solo, guarda nervosamente l’orologio, è preoccupato, suda freddo. Finalmente riconosce il suo amico metronotte. Lentamente si tranquillizza, lo saluta e prende a camminare con lui.

Il giorno successivo la scena si ripete nuovamente. Durante il percorso il nostro uomo incontra la ragazza del giorno prima, ma questa volta le parla e la invita a raggiungerlo quella sera al bar dove lui va abitualmente. È più tranquillo. Di lì a poco arriva il metronotte e prende subito a camminare con lui fino all’agenzia.

È sera. Il protagonista sta bevendo una birra nel bar dove ha dato appuntamento alla donna. Sta raccontando all’oste della sua ossessione per il senso dell’orientamento. Lui ne è totalmente privo e non capisce come facciano ad orientarsi le persone che invece ce l’hanno.

Arriva la ragazza conosciuta di mattina e il protagonista comincia a parlare con lei. Le chiede come faccia ad orientarsi così bene per le strade. La ragazza non se lo spiega, ma per tornare a casa, per esempio, sa bene che dovrà girare proprio dietro quel negozio di scarpe e ne è certa perché a lei le scarpe piacciono davvero tanto. Il protagonista capisce allora che le persone si ricordano di quello che gli piace.

I due rimangono a parlare per tutta la sera. A chiusura il protagonista propone alla ragazza di salire da lui. Lei è ben disposta ma, dovendosi svegliare presto l’indomani, rilancia proponendo casa sua. Deglutendo, l’uomo decide di accettare l’invito.

I due arrivano a casa di lei e stanno insieme per tutta la notte. La mattina successiva la donna si sveglia presto e gli dice: “Guido, ti ho preparato la colazione”. L’uomo è colto da un moto di fastidio che non riesce a reprimere, si riveste e fa per andarsene senza neanche salutare mentre la ragazza gli impreca contro sbalordita: “Guido, sei una persona ignobile, un egoista e un gran maleducato!”

L’uomo non capisce perché la ragazza urlasse tanto “Guido di qua e Guido di là”, se è vero che le persone si ricordano di quello che gli piace, vuol dire che di lui a lei neanche doveva interessare poi tanto visto che lui si chiama Alberto.

Alberto esce da casa di lei e si guarda intorno terrorizzato, non ha nessuno da seguire per trovare la strada di casa.

 

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1 commento »

  1. Racconto con finale a sorpresa. L’avvio è degno di inquadrature alla Buster Keaton con i personaggi che al mattino, per raggiungere il posto di lavoro, si susseguono a ritmo quasi ossessivo. Questo per farci capire le paure di Alberto o meglio i comportamenti messi in atto da Alberto per vincere le paure. In questa società sembra che la ricerca del “seguace” serva per farsi notare dagli altri non per dare agli altri un messaggio personale, utile per la vita.

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