Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Bianco Silenzio” di Alessandro Perrella

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Il silenzio è bianco.

Molti sostengono sia d’oro, ma in realtà danno un erroneo valore al silenzio.

Le cose cambiano e continueranno a cambiare, ma mai avremmo pensato che il silenzio bianco potesse infine tacitare i concreti pensieri di molti, ormai quasi di tutti.

Il silenzio un tempo era d’oro, nel brusio confuso di mille parole spesso inutili e chiassose.
Oggi invece il silenzio è bianco.

E non è questione di mancanza di tempo o di energie se esso sia divenuto bianco, in realtà il tempo e le energie richieste sono gli stessi da secoli, forse millenni.
Semplicemente è accaduto, anche se molti sostengono che nulla accada per caso.

L’attesa è snervante.

L’assenza di parole è tristemente rumorosa, nonostante un bianco silenzio.

Io attendo che il silenzio torni d’oro, ma nell’attesa invecchio e il mio essere s’ingrigisce, ingiallisce e rimane perso nel silenzio…ormai non più bianco…..

Dunque, forse sbaglio, il silenzio era bianco come un tempo era d’oro…ora è ingiallito, come me.
e pensare che un tempo ingiallivano pensieri concreti…ora invece tocca al silenzio.

…ecco sento di nuovo l’inizio di pensieri che vogliono rompere il silenzio, l’emozione è grande, non riesco a star fermo e la brezza, anche la più leggera, smuove tutto il mio essere…

Ma sbagliavo, di nuovo il silenzio torna ad essere bianco, anzi giallo, perché ormai il tempo passa ed io invecchio quasi vuoto e senza contenuto…

I tempi cambiano, taluni lo chiamano progresso e dicono che nella storia dell’umanità non vi siano mai state tante informazioni e un così alto flusso comunicativo come ora, ma in realtà c’è solo silenzio bianco…e vuote elettriche e fredde parole che corrono impazzite..

Ho sentito le loro voci parlare, discutevano di flussi e di storie, come questa che ora appare su un freddo display.
Lui vuole raccontare, ci prova, ma in realtà c’è solo silenzio.
Preferisce una foto, un’istantanea di quel che lo circonda, accompagnata da simboli che nella loro brevità descrivono o meglio provano a descrivere la complessità di un’emozione.

Il silenzio un tempo era d’oro, ma lo era quando vi erano tante vuote e chiassose parole che insieme alle poche essenziali e reali si muovevano molto più lentamente tra le umani genti…riuscendo però ad elicitare le più profonde emozioni, stimolando l’immaginazione.

Oggi il silenzio è bianco mentre le fredde note di elettrici pensieri corrono veloci, quasi come la luce, essendo ovunque ma di fatto in nessun posto, intangibili e prive di reale sostanza…

Oggi il silenzio è bianco come me, un foglio di carta, separato dalla sua amica di sempre, unico tramite del pensiero di chi voleva comunicare e lasciar una vera tangibile traccia di se…

Il tempo passa, ingiallisco e svanisco, tornando nel tutto ma senza portare più alcun pensiero…

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8 commenti »

  1. Originale l’idea di dar voce a un foglio bianco che rimpiange il tempo in cui gli uomini, riuscivano a dar vita a parole, pensieri, storie… Poetico. Complimenti
    Sarei curioso di sapere che ne pensi del mio “La Torretta di Guardia” del 27 maggio

  2. Ma che idea originale, mi è piaciuto moltissimo complimenti!

  3. Un racconto pieno di colore… quella che sa di emozione, complimenti!

  4. La sorpresa finale non ha prezzo: si capisce tutto il dipanarsi della riflessione in un attimo!
    Che bella!

  5. Semplice e perfetto. Complimenti

  6. Ciao Alessandro, credevo di leggere le riflessioni di un filosofo. Decisivamente era qualcosa di meglio, era il dubbio amletico del “comunicatore” sulla funzione del proprio ruolo di questi tempi. Originale, significativo e bello.
    Emanuele

  7. Grazie a Voi tutti per i commenti. Anche nella passata edizione, ho apprezzato suggerimenti, critiche ed osservazioni. trovo che il forum che è dietro racconti nella rete sia la cosa più intrigante del concorso in se.
    Sono contento di avervi se non altro incuriosito. Purtroppo per lavoro sono sempre molto distante (nel senso spesso mentale) da quelle pause che mi potrebbero consentire di leggervi tutti come vorrei. Ma ad ogni buon conto, un sentito grazie.

  8. Molto bello, parole che rimangono nel pensiero e nel cuore

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