Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2015 “Il fato” di Giovanni Errera

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Nella metà degli anni ’80, in una località balneare italiana, Daniele, un bambino di 5 anni, è davanti ad un distributore di chewing-gum in un chiosco di fronte alla spiaggia; infila 100 lire, gira la manopola e prende la gomma; in quel momento arriva una bambina della sua stessa età, Francesca, che gli chiede il chewing-gum; il bambino ci pensa un attimo e poi le dà la gomma, la bambina la prende e scappa via perché chiamata dai genitori; anche il bambino s’incammina verso i suoi genitori un po’ pensieroso.

 

Anno 2015, Daniele lavora presso un concessionario di automobili come venditore, e vive da solo. Una sera è a cena con Laura, una ragazza carina ma troppo “curata”, dal trucco un po’ esagerato e dagli atteggiamenti di chi se la tira. E’ la terza volta che si vedono, ma la conversazione sembra aver già perso quell’interesse che in genere c’è tra due persone che iniziano a frequentarsi; tant’è che la serata finisce sotto casa di lei, oltre che con un nulla di fatto, senza un preciso appuntamento per il futuro.

Francesca invece studia ancora; si è iscritta a lettere dopo aver dato tanti esami di giurisprudenza, facoltà che poi ha abbandonato. E’ una bella ragazza, semplice e intelligente, e convive con due amiche; per sopravvivere lavora in un pub tre volte a settimana. E’ nel pub che la vediamo, in un attimo di pausa, mentre parla con un cliente, Antonio, il quale la invita a fare un giro quando avrà finito il turno. Lei accetta, e dopo aver staccato dal lavoro lui la porta in una sala bingo, nella quale, tra una partita e l’altra, le parla di calcio, di Teves e della Juve…. Non proprio una bella serata per Francesca.

 

Tempo dopo Daniele conosce Martina, un’appariscente manager 45enne di una multinazionale che ha acquistato un’auto nella sua concessionaria. Tra i due c’è subito feeling e dopo un paio di uscite insieme si ritrovano a letto. La storia dura fino a quando l’ex fidanzato di lei non la richiama per riallacciare i rapporti, cosa che Martina sperava ardentemente, e che la porta, quindi, a scaricare Daniele.

Francesca, intanto, single da ormai troppo tempo, decide di buttarsi in una relazione con Sandro, un architetto 50enne sempre abbronzato e sempre alla ricerca di donne; inizialmente Francesca non si rende conto delle tante tresche che ha Sandro, ma poi, poco per volta, ne prende coscienza, e decide di non far parte del gruppo delle sue amanti.

 

Una sera Francesca è a casa con le sue coinquiline: stanno facendo un test sull’amore. Contemporaneamente Daniele è da Tommaso, un suo amico, e i due parlano dello stesso argomento.

Il risultato che emerge dal test per Francesca è che lei è un tipo che non accetta compromessi, che insegue il sentimento puro e che il suo uomo ideale non può quindi essere che uno come lei; una ricerca difficile.

Daniele è arrivato alle stesse conclusioni: tra donne che non sanno nemmeno loro cosa vogliono e coppie che si trascinano per anni senza che ci si accorga realmente della lontananza presente tra le due persone, arriva al risultato che è meglio stare da soli fino a quando non arriverà la persona giusta, se mai dovesse arrivare.

 

Il giorno dopo vediamo Daniele nella stazione ferroviaria, deve prendere il treno per Milano dove deve frequentare un corso di aggiornamento presso la sede della casa automobilistica per la quale lavora; salito sul treno giusto un attimo prima che parta, si guarda intorno per cercare posto.

I vagoni hanno i sedili disposti a gruppi di 4 e sono mediamente occupati. Camminando si accorge che in una zona ci sono tre posti liberi, mentre il quarto è occupato da una sola persona che si vede di spalle: è una ragazza, è Francesca;

sta andando a fare un colloquio in una ditta di Bologna che cerca personale per la sede della sua città.

Daniele decide di occupare il posto di fianco alla ragazza e sedendosi urta involontariamente un suo libro che cade per terra; subito lo raccoglie e scusandosi le sorride; Francesca dice che non c’è problema e anch’ella sorridendo scambia con lui uno sguardo rapido che sembra lunghissimo…

Viene interrotto dalla voce di una signora. Daniele si gira per guardarla: è una donna che tiene per mano due bambini e che gli sta chiedendo cortesemente se può andare a trovare un posto nella fila più avanti, così da permettere a lei e ai suoi bambini di sedersi tutti vicini.

Daniele deve quindi alzarsi, lascia il posto alla signora che lo ringrazia, per sedersi in qualche sedile più avanti. Una volta seduto si gira per cercare Francesca con lo sguardo, senza trovarla, in quanto “impallata” dagli altri passeggeri. “Peccato”, deve pensare Daniele, e si mette a cercare un chewing-gum che ha in tasca; lo prende, ma gli scivola dalle dita e cade rotolando qualche fila più indietro; era l’ultimo, mormora “Vabbè và…”, si mette gli occhiali da sole, alza il bavero della giacca e si mette a dormire.

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1 commento »

  1. La ricerca della felicità fa parte della vita e il fatto di raccontare tutti i tentativi per raggiungerla permette di prendere coscienza delle nostre potenzialità e di aiutare “il fato”. Daniele potrebbe non dormire e cercare di scoprire dove scende Francesca e fare qualcosa.
    Molte volte invece si diventa fatalisti.

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