Premio Racconti per Corti 2015 “La notte e il giorno” di Stefano Pieroni
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015Il click dell’interruttore della piccola abatjour diffonde un debole chiarore. Carlo si alza dal letto sorridendo. Entra nello studio accendendo la luce. Si siede sulla poltrona davanti alla scrivania e apre il pc.
La pagina bianca è sullo schermo davanti a lui. Carlo inizia a scrivere di getto: scene, ambienti, personaggi, un piccolo mondo prende vita attraverso la tastiera. Le luci dell’alba filtrano dalla persiana riflettendosi sullo schermo, Carlo salva il il file su cui sta scrivendo. Spegne il pc, si alza e va verso la camera da letto. Si copre e si addormenta.
Le mani di Carlo aprono il portatile, Carlo appoggia la nuca sullo schienale della poltrona, la stanza è illuminata dal bagliore dello schermo del pc. La freccia del mouse si posa sopra Oltre l’alba.doc, il doppio click fa aprire il file, ma la pagina che appare è completamente bianca. Gli occhi sbarrati di Carlo fissano la pagina vuota, si mette a cercare nel pc passando da una cartella ad un’altra. Niente. L’unico file che c’è, con quel nome, è vuoto. Carlo sospira. Sbuffa. Ricomincia a scrivere sulla pagina bianca. La scrittura non è fluida come la notte precedente, ma piano piano riacquista ritmo e Carlo accenna un sorriso. Salva il file, ne fa alcune copie. Le apre per controllare che ci sia tutto. Chiude il pc, si alza e va verso la porta. Spenge la luce.
Una luna tonda e bianchissima in un cielo nero illumina alcune rarefatte nuvole in lento movimento. Fra le icone sul desktop Oltre l’alba.doc non c’è. Fa la ricerca sul pc . Nessun file. Carlo tira un calcio alla scrivania, la poltrona viene spinta indietro, Carlo si mette la testa fra le mani, è disperato. Scuote la testa. Guarda il pc, sbuffa. Spingendo con i piedi a terra, si riavvicina alla scrivania senza alzarsi dalla sedia. Inizia, nuovamente, a scrivere su un foglio bianco. La scrittura è spesso interrotta da pause. Carlo si ferma a pensare, a ricordare. Alle prime luci del sole, Carlo scrive più velocemente. Mette delle password. Salva nuovamente tutto. Spegne. Va a letto.
La luce dell’abatjour illumina il volto di Carlo. Al pc, inserisce le password, clicca sul file, si apre ed è vuoto. Carlo colpisce con il pugno chiuso il pc e con l’altra mano lo chiude facendo sbattere con forza lo schermo sulla parte inferiore. Apre velocemente un cassetto, tira fuori un blocco di carta, prende una penna ed inizia a scrivere. Si ferma, cancella tutto, poi ricomincia a scrivere, si ferma, scuote la testa, strappa la pagina. Osserva il foglio bianco, fa un sospiro profondo e scrive. Raccoglie i fogli dentro una cartellina rossa, la chiude, la mette dentro un cassetto, lo chiude. Si alza, spegne la luce e torna al letto.
Il sole non è più visibile ma ancora qualche raggio di luce schiarisce il cielo. La coperta del letto si solleva di scatto, Carlo si alza. Dei rumori che provengono dall’altra stanza lo bloccano. Il suo respiro diventa corto. Lo sguardo si incupisce, poi riparte. Entra nello studio, c’è una persona di spalle seduta sulla sedia davanti la scrivania, sopra il pc la cartellina aperta. La persona seduta sta strappando i fogli. Carlo scatta verso la sedia, la gira bruscamente: seduto sulla sedia c’è lo stesso Carlo. I due si guardano fissi. Immobili.
Seduto sul divano, un uomo di spalle guarda in tv i due Carlo che si fronteggiano. La sua mano destra stringe tra le mani il telecomando fino ad aprirlo, la sinistra stretta in un pugno, gli occhi strutti dal dolore. Carlo osserva impietrito lo schermo.
Ciao Stefano. C’è tutta la disperazione di quando ci accorgiamo di non avere salvato il file e di aver perso, non un capolavoro, ma un lavoro. Poi, qualora osassimo considerarlo ben ispirato, saremmo inconsolabili. Neppure il tradizionale modo di utilizzare il cartaceo pare aiutare Carlo a salvare la sua opera. Che sia la metafora del dramma dello scrittore mai pago del suo racconto? Auguriamoci di poter tenere a bada la mania di perfezionismo che è nemica dello scrivere con sentimento.
Emanuele