Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2015 “Al nord non c’è la mafia!” di Eugenia Belvedere

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Personaggi:

camorrista

figlia

Michele carabiniere

Alessandro carabiniere

Location: esterno/giorno

Interno camioncino/giorno

Un camioncino senza contrassegni parcheggiato in una via centrale di Lucca. Con i vetri sporchi e le fiancate disegnate il mezzo è fermo davanti al numero civico 22. All’interno due uomini seduti di fronte a dei computer e con delle cuffie alle orecchie. Uno, quello più alto con i capelli rasati, mastica rumorosamente delle noccioline.

Miche’ fai un rumore del cazzo” commenta quello più tarchiato e con i capelli castano chiari.

Il nutrizionista dice….”

Se va be’ fanculo te e il nutrizionista”

Sono cose serie Alessa’ dovresti venire anche te. E comunque come fai a sentirmi con le cuffie?”

Eh! non dicono un cazzo da mezzora Miche’ sti fetenti”

Ed ecco che dalle cuffie arriva il suono di un telefono che squilla.

Pronto?”

Raffae’ bella di papà”

Pappà! Mi stavo preoccupando non dovevi chiamarmi ieri?”

Lascia stare che mi hanno combinato un casino gli amici tuoi meridionali”

Come un casino? Ma Pappà…”

E non chiamarmi Pappà, tutte ste pose da signorina del nord che ti spari sono inutili si sente da dove arrivi”

Ma…”

Ma ma ma senti a me mi hai procurato quella cosa che ti ho chiesto?”

Si. ..papà”

Bene, è un regalo per tua madre per il nostro anniversario. Se lo merita. Facciamo che passo dopo che sei andata a prendere Cristiano a scuola”

Va bene, e papà si chiama Christian…”

Seee va be’” riattaccando.

Michele ed Alessandro si danno di gomito: “Chiamo io il maggiore” avverte Alessandro che si affretta a telefonare: “Pronto, signore, si, ci siamo. Il soggetto ha chiesto alla figlia di procurargli un regalo per la madre……si, non è la prima telefonata che si scambiano su questo regalo…Si, si son dati appuntamento…ok, attendiamo istruzioni”.

Eccoli Miche’ tieniti pronto” Michele e Alessandro sono rispettivamente seduti uno al posto di guida e l’altro al lato del passeggero del camioncino di fronte al civico 22.

Li vedo Alessa’ non ti agitare. Eh poi dicono che la nord non c’è la mafia”

La figlia scura di capelli arriva trafelata quasi trascinando per mano un bambino piccolo a cui gocciola il naso. A quel punto da un’auto parcheggiata poco più in là scende un uomo basso, tarchiato, strizzato in una camicia troppo piccola per lui e con i capelli visibilmente dipinti di nero. “Raffe’ sei tutta ‘ngugliunuàta

O gesù scusa sono in ritardo ma il piccolo ha fatto i capricci tutto il tempo”

piccnen che hai?”

Vuole il gelato, il viziato. Ora diamo questa cosa al nonno e poi andiamo a mangiare. Niente gelato per pranzo!” così dicendo tira fuori dalla capiente borsa un pacco marrone grande come una scatola da scarpe.

Bene Raffe’ vedrai come sarà contenta mamma tua” e ridendo a crepapelle si batte una mano sulla coscia.

Fermi! Carabinieri!” Michele, Alessandro escono fuori armi in pugno e accerchiano i tre. Il bambino piange e urla, la madre urla e basta.

Ma che volete da me non abbiamo fatto niente mia figlia mi stava dando…”

In ginocchio e mani sulla testa! Ho detto in ginocchio e mani sulla testa!”

L’uomo esegue mentre la figlia abbraccia il piccolo.

 

Miche’ so pillole!” esclama il carabiniere aprendo il pacco.

Ah spaccio al nord eh fetenti?”

“ Ma che spaccio e spaccio, so per uso personale. E’ viagra…sai con il mio lavoro, lo stress si fa sentire…” risponde facendo spallucce il ‘mafioso’.

 

Fine

 

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2 commenti »

  1. Originale, scorrevole e spassoso. I personaggi sono ben caratterizzati in poche battute e sembra quasi di vederli. Lo vedrei davvero bene come corto!

  2. E’ un soggetto interessante per mezzo del quale sono definiti gli atteggiamenti tipici dell’uomo malavitoso, del marito e del padre nel caso del camorrista, della donna nel caso della figlia del camorrista e delle forze dell’ordine. Peccato che i carabinieri siano sempre tratteggiati con figure opache mentre sono persone a cui si deve rispetto. I fatti poi dimostrano che al Nord c’è la mafia, lo stato nello Stato. E’ lo stato che tiene testa allo Stato.

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