Racconti nella Rete®

Un ultrasessantenne entra nello studio di uno psicoterapeuta e dice alla segretaria di voler fare una seduta. Ci sarà posto solo fra un paio d’anni, risponde lei. Ma non ha ricevuto una telefonata dalla signora Velia? Al che lei si scusa e gli dice che un posto per lui c’è sempre. Anche adesso? Ma certo! e liquida per telefono il successivo cliente. Lui ringrazia e attende nel salottino leggendo riviste di pesca d’altura, le uniche disponibili.

Dopo un po’ entra dallo psico, che sembra più il buttafuori di una discoteca, al quale sembra di aver di aver già visto il nuovo venuto. Può darsi, vivo a Lucca da circa cinque d’anni e abbiamo la stessa età, come ho letto da un diploma esposto. Lo psico lo trova troppo nervoso, cosa che il cliente ammette. Lo fa sdraiare sul lettino e lo vuol calmare ipnotizzandolo. L’altro dice che sarà difficile perché è troppo tosto, ma lo psico afferma di essere bravissimo ad addormentare, Anzi, qualcuno non è più neanche riuscito a svegliarlo. Fa dondolare il pendolino sussurrando “avanti e indietro, avanti e indietro”, frase che il cliente non può fare a meno di ripetere nonostante le proteste dell’altro. Dopo un po’ la segretaria sente strani rumori, entra nello studio e li trova tutti e due abbracciati che russano.

Inizia la seduta e il cliente dice di esser lì perché si è innamorato di una ragazza più giovane di lui di oltre 25 anni, di rendersi perfettamente conto della follia della cosa, di aver tentato di combattere il sentimento, ma è troppo forte da parte di tutti e due: si amano e vogliono sposarsi.

E allora? – dice lo psico – non è cosa comunissima, ma non è certo la prima volta che avviene, Con l’amore si possono superare le difficoltà derivanti dalla differenza d’età. Il mio notaio, ad esempio, è nella stessa situazione e si tratta di una coppia è meravigliosa.

Ma allora non c’è bisogno della psicanalisi? Assolutamente no! Il cliente ringrazia commosso, dice che gli ha salvato la vita e lo psico lo saluta e lo invita a pagare alla segretaria senza chiedere la fattura. Il cliente però non si schioda e dice che c’è ancora un’altra cosa. Cosa? Questa seduta mi è stata consigliata da Velia, che risulta essere la moglie dello psico. Dopo un divertente scambio di battute, il cliente confessa di essere lì in quanto innamorato di sua figlia.

Era una trappola! – dice questi – mi avete indotto a dire cose che, se vanno bene dette da uno psico, come padre rinnego. E il notaio? Quello è un caso a parte, i notai nascono già anziani e non c’è differenza nello sposarne uno giovane o vecchio. Gli intima, quindi, di andarsene e di non farsi più vedere. Impossibile, dice il cliente, perché siamo tutti e due pescatori d’altura ed abbiamo la barca vicina al porto di Viareggio. Ecco dove l’ho vista, dice lo psico, lei è quello che cattura quegli enormi tonni, in porto la conoscono tutti. La vedo poco poiché abbiamo orari diversi e io esco in mare appena arrivo essendo pazzo per la pesca d’altura, e non c’è psicologo che tenga. Ma come fa a prendere quelle prede? Io pesco solo roba piccola!

Non si può spiegare qui, occorre andare sul campo. Può venire sulla mia barca? Ma certo, quindi siamo d’accordo su tutto? Ok, ci vediamo il prossimo sabato. Ma è troppo presto per le pubblicazioni! Carta bollata per andare a pescare? Intendevo il matrimonio con sua figlia, non è più contrario? Macché, siete maggiorenni e vaccinati, fate un po’ quello che volete. E poi un altro pescatore d’altura in famiglia ci voleva proprio!