Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Racconti nella Rete 2010 “Paura in banca” di Lucio Consiglio

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010

 

Il telefono suona un’impiegata risponde: -Pronto?- Nessuna risposta. Ancora squilli ancora pronto? Nessuna risposta. Suona il telefono ancora una volta. Risponde il direttore, una bella signora sui 40 -Pronto?- Silenzio… poi un respiro affannoso… un balbettio incomprensibile… una forte inspirazione e un urlo straziante un grido atroce: sto male, aiuto… sto male… anzi no… adesso sto bene… aaaaaah urlo straziante e clic. La comunicazione è stata interrotta. Il direttore resta allibita, la sua vice e l’impiegato più anziano cercano di comprendere cosa sia successo.

-Era Enrico… il nostro cliente Enrico.- La voce tremante manifesta un grave turbamento. 

Tutti conoscevano in banca Enrico, un ragazzo simpatico, con un bel conto e una bella fidanzata. Ho paura che sia successa una disgrazia, chiamiamo la polizia, i carabinieri e il 118… sbrigatevi, chiamate subito. Un attimo dopo erano tutti lì davanti alla bella casa di Enrico. Nello stesso istante una bella Bmw metallizzata di grossa cilindrata si schianta contro una macchina in sosta davanti alla banca e subito dopo un ragazzo… Enrico con i palmi delle mani schiacciati sulla vetrata antiproiettile della banca colpisce con la fronte violentemente e ripetutamente il vetro. La sua fronte si apre e gli schizzi di sangue imbrattano il bel volto di Enrico e sporcano il vetro che resiste ai ripetuti colpi. Il buon Gerardo, la guardia giurata cerca di trattenerlo e si trova vittima della violenza di Enrico che gli rompe un braccio e la mano destra. Urla disumane, poliziotti e carabinieri ammucchiati… avvinghiati e arrotolati su Enrico che si divincola e colpisce dovunque i suoi pugni e i suoi calci riescono ad arrivare. Infine l’immobilizzazione 6 contro 1. Contusioni multiple,escoriazioni varie, divise e vestiti sporchi , lacerati e e macchiati di sangue. Enrico, ridotto all’impotenza, è infornato da due infermieri e due agenti dentro l’ambulanza del 118. Nella camicia di forza, con gli occhi sbarrati Enrico con il volto tumefatto e sanguinante singhiozza … sto male… sto bene e poi un urlo continuo fin dentro la clinica psichiatrica, dove, trattenuto dai quattro accompagnatori, il medico di guardia lo seda profondamente con una endovenosa. I muscoli contratti si rilasciano, il bel viso ferito e sporco di sangue si distende, riumanizzandosi.

Intanto in banca… Dopo pochi giorni di terapia Enrico è diventato quello di prima del folle episodio. -Le chiedo scusa direttore, la prego di trasmettere le mie scuse a tutti gli impiegati… non so proprio come sia potuto succedere, ma sono certo che non si ripeterà più. Mai più, mai più… più…- Enrico sbarra gli occhi che sembrano fuoriuscire dalle orbite, poi improvvisamente cade come un sasso sul pavimento e con la lingua serrata tra i denti e la bocca schiumeggiante incomincia ad avere delle rapide convulsioni nel corpo tutto contratto. L’intera banca precipita nel panico per la consapevole impotenza di fronte a quella emergenza, urla smorzate miste a meraviglia, a stupore, ma soprattutto a impossibilità di aiutare il povero Enrico. Solo Pietro, il vice, riesce a fare il 118 che nel giro di 10 minuti arriva con lo staff medico-infermieristico che constata la risoluzione di un attacco epilettico e impacchetta Enrico nell’autoambulanza destinazione neuro.

Enrico è stato operato aveva un tumore cerebrale, un uovo che gli comprimeva il cervello, il lobo frontale. Ora era in coma farmacologico… il direttore piange, questa storia si somma a tante altre delle sue. -Perché?- Se lo domanda e lo domanda a tutti che le rispondono con il silenzio del loro sguardo.

 

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