Premio Racconti nella Rete 2015 “Ride felice” di Raffaele Lezzi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015La bambina più bella del mondo siede tranquilla, il collo avvolto in un bavaglino di cotone troppo grande ed il corpo reclinato – incassato, potremmo dire – nella struttura della seggiolina composta di tubi di alluminio ricoperti da schiuma di poliuretano a bassa densità e tessuto sintetico con disegni di elefantini ed altri animali fantastici su sfondo azzurro garantito igienico assolutamente atossico ed ecocompatibile.
Lo sguardo attento è attratto dal rumore del frullatore Moulinex Babychef in grado di erogare fino a 12.500 giri al minuto e di ridurre in poltiglia qualsiasi cibo venga introdotto al suo interno: oggi, brodo vegetale crema di riso olio extravergine di oliva un cucchiaino di Grana Padano e carne di agnello, tutto assolutamente garantito di provenienza biologica e, va da sé, ecocompatibile.
Alle narici della bambina più bella del mondo arriva un profumo nuovo, diverso da quello solito del latte o dell’omogeneizzato di frutta. La bambina più bella del mondo – promossa in questo istante a bambina più bella dell’universo dal giovane padre, che la osserva trepidante un passo indietro alla madre – si agita inquieta nel seggiolino ed allunga la manina paffuta e chiusa a pugno per allontanare da sé un oggetto di plastica colorata e concavo ad un’estremità, pieno di materia sconosciuta e tiepida da cui proviene l’odore non identificato dalle sue delicate narici.
Dopo qualche vano tentativo, l’oggetto passa dalle mani della madre – che nel frattempo ha degradato silenziosamente e non senza sensi di colpa la bambina più bella del mondo a bambina capricciosa – a quelle del giovane padre. L’oggetto – che d’ora in poi per convenzione ancora sconosciuta alla bambina chiameremo ‘cucchiaio’ – si avvicina alla faccia paffuta non più con moto rettilineo ma seguendo strane traiettorie altalenanti ed avvolgenti, accompagnato da versi e rumori che nell’intenzione del giovane padre vorrebbero imitare il rombo di complesse strutture aeronautiche evidentemente sconosciute alla bambina più bella del mondo.
Improvvisamente il cucchiaio, approfittando di un attimo di stupore della bambina davanti all’ennesima evoluzione, si infila rapido nella bocca umida e priva di denti.
Le papille gustative della bambina più bella del mondo combinano per la prima volta l’odore ed il sapore dei nuovi alimenti, recepiscono le sensazioni primarie di dolce e amaro, salato e acido e – tramite il nervo glossofaringeo – attivano i neuroni gustativi posti nella corteccia cerebrale. Il cervello elabora rapidamente la nuova sensazione e decide, rapido ed inappellabile: non mi piace!
Come in una corrente di ritorno, dalla corteccia cerebrale i nervi cranici della bambina più bella del mondo trasmettono ai muscoli zigomatici l’impulso di gonfiare le guance paffute e fanno contrarre quelli alla base della lingua: un bolo di cibo non masticato è proiettato sulla faccia del giovane padre.
Il giovane padre – che fino a questo momento si è immaginato orgoglioso come uno tra i padri più belli del mondo, nonché occidentale, evoluto, moderno e, va da sé, ecocompatibile – contrae il volto in una smorfia di stupore e di disappunto e degrada anch’egli, ad alta voce e senza alcun senso di colpa, la bambina più bella del mondo a bambina capricciosa.
La bambina più bella del mondo – a questo punto fors’anche dell’universo – attiva contemporaneamente dodici muscoli facciali e ride felice.
la descrizione di una pappa frantumata in microsintomi; le grandi capacità narrativa si vedono nella descrizione delle piccole cose