Premio Racconti nella Rete 2015 “Un passaggio” di Cassandra Spettro
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015Andrea, 42 anni, va alla finestra. La cravatta color lillà sistemata. Eserciti di taxi schierati. Il suo Pass luccicante sul tavolo, tutt’uno con quel movimento bianco e con la giornalista bionda in tv: “oggi inizia “Con “Arte e Partecipazione”: tre giorni di moda, cinema e conferenze all’insegna dell’incontro tra arte e sfide della modernità…”. Un rumore. Insistente. Il telefono. Scuse ripetute: la macchina che doveva venire a prenderlo è a terra. Gomme squarciate, nessuna esclusa. Andrea risponde a monosillabi robotici. Il pass adesso è solo un pezzo di plastica. Esce di casa, fruga nella rubrica del cellulare. Niente. Fuori dal portone, ecco i taxi che scorrono: “tu sei immobile”, sembrano dire. Anche le risate dei clienti del bar sembrano insultarlo. No, i mezzi pubblici no:lui vuole la SUA macchina. L’avrà, ne è certo. Si sbraccia verso i taxi, mentre avverte la segretaria. E poi accade: una macchina privata accosta. E’ proprio per lui. Andrea crede nella propria magia e parla già da mago:”è un’emergenza, ti pagherò bene”. Ma la magia muore: è Carlo, designer che licenziò un anno fa. Andrea farfuglia, traffica col telefono, cerca di smarcarsi ma l’uomo è uno di “loro”: ha il pass dell’evento al collo. La sua barba e i suoi Ray Ban sono così rassicuranti. Andrea suda. La sua bocca si muove: “Vado anch’io allo Spazio Tesauro”. L’uomo annuisce. Conosce una scorciatoia, dice sputando fumo. Andrea tossisce ma non offende il suo salvatore con inviti idioti a smettere. Carlo è rilassato: chiede ad Andrea come sta. Andrea passa il turno quasi subito. Carlo ora lavora per uno studio di grafica pubblicitaria. Un momento di silenzio e poi, la verità: Carlo ringrazia Andrea. Fece bene a licenziarlo: stava sugli allori, non cresceva professionalmente.“Restiamo in contatto”: Andrea ha tra le dita il biglietto da visita dell’uomo. Carlo aggiunge un tono insoddisfatto alle sue parole: il fuoco del design si sta spegnendo. Stenta un po’ ma poi confessa ad Andrea la sua nuova passione: l’arte, lo spettacolo. Andrea gli ricorda che era il capo:“ma hai già delle idee, dei contatti..? No, perché io potrei…”. La macchina prende una stradina isolata e stretta. L’ultimo inutile tormentone musicale scompare. Flash news: una bomba è esplosa in pieno centro. Frasi di orrore da copione, sulla guerra che è ovunque. L’atmosfera ora è fredda. Andrea riscalda l’ambiente: all’evento ci sarà la bella attrice del momento. “Potrei farmela: conosco gente del suo entourage”. Ecco l’ingresso dell’evento. Andrea è entusiasta: Carlo ha dato di nuovo corpo al suo pass. E’ in anticipo di 15 minuti: la perfezione. L’attrice se la scopa, già lo vede. Il parcheggio Vip: Andrea PUO’. E’ la perfezione. Taxi, macchine, giornalisti: ci sono tutti. Anche Andrea. Carlo rovina tutto: “aspettami un attimo, devo avvertire la direzione, poi mi fanno casino con l’allestimento…aspettami, eh! che prendiamo un caffè. Dai offro io, un secondo, giuro!”. Andrea non riesce a rispondere: lo sportello sbatte. Ma va bene, oggi è la perfezione. Si rilassa sul sedile: lui può. No, l’orologio non lo permette. “Ma dove cazzo sta? Questo è da licenziare dalla vita, altroché!”. Scende. Le chiavi della macchina vanno al front office. Fanculo Carlo, sei solo una bella macchina e dei Ray Ban: chiunque può averli. Prende il biglietto da visita: un bel cazziatone dall’area Vip ci sta. Uno squillo. Uno scoppio. La macchina vola. Il sorriso dell’attrice vola, assieme ad altre mille teste.
Ciao Cassandra. Il racconto è incalzante, perché bisogna evidenziare come il successo, i soldi e il sesso sono gli obiettivi di Andrea, sono gli obiettivi potenziali dell’uomo del XXI secolo. Andrea è teso perché sente che è una serata importante, accetta un passaggio da un uomo che è stato suo dipendente e che lui ha licenziato. Alla fine ci sarà un’esplosione terrificante che danneggerà questa società, vittima possibile anche di una sola persona vendicativa.
Emanuele