Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Un passaggio” di Cassandra Spettro

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Andrea, 42 anni, va alla finestra. La cravatta color lillà sistemata. Eserciti di taxi schierati. Il suo Pass luccicante sul tavolo, tutt’uno con quel movimento bianco e con la giornalista bionda in tv: “oggi inizia “Con “Arte e Partecipazione”: tre giorni di moda, cinema e conferenze all’insegna dell’incontro tra arte e sfide della modernità…”. Un rumore. Insistente. Il telefono. Scuse ripetute: la macchina che doveva venire a prenderlo è a terra. Gomme squarciate, nessuna esclusa. Andrea risponde a monosillabi robotici. Il pass adesso è solo un pezzo di plastica. Esce di casa, fruga nella rubrica del cellulare. Niente. Fuori dal portone, ecco i taxi che scorrono: “tu sei immobile”, sembrano dire. Anche le risate dei clienti del bar sembrano insultarlo. No, i mezzi pubblici no:lui vuole la SUA macchina. L’avrà, ne è certo. Si sbraccia verso i taxi, mentre avverte la segretaria. E poi accade: una macchina privata accosta. E’ proprio per lui. Andrea crede nella propria magia e parla già da mago:”è un’emergenza, ti pagherò bene”. Ma la magia muore: è Carlo, designer che licenziò un anno fa. Andrea farfuglia, traffica col telefono, cerca di smarcarsi ma l’uomo è uno di “loro”: ha il pass dell’evento al collo. La sua barba e i suoi Ray Ban sono così rassicuranti. Andrea suda. La sua bocca si muove: “Vado anch’io allo Spazio Tesauro”. L’uomo annuisce. Conosce una scorciatoia, dice sputando fumo. Andrea tossisce ma non offende il suo salvatore con inviti idioti a smettere. Carlo è rilassato: chiede ad Andrea come sta. Andrea passa il turno quasi subito. Carlo ora lavora per uno studio di grafica pubblicitaria. Un momento di silenzio e poi, la verità: Carlo ringrazia Andrea. Fece bene a licenziarlo: stava sugli allori, non cresceva professionalmente.“Restiamo in contatto”: Andrea ha tra le dita il biglietto da visita dell’uomo. Carlo aggiunge un tono insoddisfatto alle sue parole: il fuoco del design si sta spegnendo. Stenta un po’ ma poi confessa ad Andrea la sua nuova passione: l’arte, lo spettacolo. Andrea gli ricorda che era il capo:“ma hai già delle idee, dei contatti..? No, perché io potrei…”. La macchina prende una stradina isolata e stretta. L’ultimo inutile tormentone musicale scompare. Flash news: una bomba è esplosa in pieno centro. Frasi di orrore da copione, sulla guerra che è ovunque. L’atmosfera ora è fredda. Andrea riscalda l’ambiente: all’evento ci sarà la bella attrice del momento. “Potrei farmela: conosco gente del suo entourage”. Ecco l’ingresso dell’evento. Andrea è entusiasta: Carlo ha dato di nuovo corpo al suo pass. E’ in anticipo di 15 minuti: la perfezione. L’attrice se la scopa, già lo vede. Il parcheggio Vip: Andrea PUO’. E’ la perfezione. Taxi, macchine, giornalisti: ci sono tutti. Anche Andrea. Carlo rovina tutto: “aspettami un attimo, devo avvertire la direzione, poi mi fanno casino con l’allestimento…aspettami, eh! che prendiamo un caffè. Dai offro io, un secondo, giuro!”. Andrea non riesce a rispondere: lo sportello sbatte. Ma va bene, oggi è la perfezione. Si rilassa sul sedile: lui può. No, l’orologio non lo permette. “Ma dove cazzo sta? Questo è da licenziare dalla vita, altroché!”. Scende. Le chiavi della macchina vanno al front office. Fanculo Carlo, sei solo una bella macchina e dei Ray Ban: chiunque può averli. Prende il biglietto da visita: un bel cazziatone dall’area Vip ci sta. Uno squillo. Uno scoppio. La macchina vola. Il sorriso dell’attrice vola, assieme ad altre mille teste.

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1 commento »

  1. Ciao Cassandra. Il racconto è incalzante, perché bisogna evidenziare come il successo, i soldi e il sesso sono gli obiettivi di Andrea, sono gli obiettivi potenziali dell’uomo del XXI secolo. Andrea è teso perché sente che è una serata importante, accetta un passaggio da un uomo che è stato suo dipendente e che lui ha licenziato. Alla fine ci sarà un’esplosione terrificante che danneggerà questa società, vittima possibile anche di una sola persona vendicativa.
    Emanuele

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