Premio Racconti nella Rete 2015 “Lettera a Cecilia” di Mariangela Massetti
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015Cara Cecilia,
la mia reazione di rabbia al tuo messaggio, stamattina è stata oltre i limiti e mi ha dato uno stop. Mi ha costretto a uscire da me stessa e guardare la realtà. Al primo compleanno di tua figlia mi inviti con un esseemmesse nel posto dove non avrei mai messo piede nemmeno tra un milioni di anni, il locale gestito dalla compagna di tuo fratello.
Ho fatto credere a te e a me stessa di poter tenere separate l’amicizia e l’affetto per te dal passato con lui e questo ti ha fatto agire senza riflettere. Con queste righe, provo a dirti una verità che non so nemmeno se è la sola. La mia e la tua vita si sono incrociate e separate più volte, anche indipendentemente dalla nostra volontà.
Mai come in questi ultimi anni ci siamo avvicinate e abbiamo condiviso momenti emotivamente molto intensi. Nel tempo mi hai visto spesso sorridente ed entusiasta di tutto. Qualche cedimento di poca importanza, subito dissipato. Era così che volevo che andasse. Sono sempre arrivata con entusiasmo a casa vostra ma appena varcavo il portone mi facevo violenza come chi deve affrontare un grosso ostacolo invisibile.
Il giorno del battesimo di tua figlia eravamo tutti emozionati e felici ma la morsa alla gola non mi ha mollato mai. Sono arrivata a casa tua con il cuore a mille e ti ho aiutato ad organizzare il piccolo rinfresco con una calma inflessibile. L’orecchio teso alla porta e lo sguardo alle pareti per scoprire nelle foto appese, particolari di cui in realtà non volevo sapere .
Eravamo un numero talmente piccolo che nulla poteva essere evitato o tralasciato. Mi sono incollata alla tua bimba grande giocando e ridendo con lei ma in quanto madrina non potevo sottrarmi all’attenzione di tutti.
Gli sguardi scambiati con tuo fratello sono stati rubati. Non gli ho rivolto la parola in modo così celato che voi non avete avuto modo di rendervene conto ma sono bastate alcune frasi per farmi desiderare di scappare mentre dispensavo dolcezze ed assensi.
E’ come essere divisa in due. Da un lato mi sento parte della famiglia, desidero vedervi, abbracciarvi con la tenerezza che mi soffoca. Poi quel malessere subdolo che mi farebbe fuggire e mi costringe a sembrare quello che non sono. Le sofferenze non ci lasciano mai del tutto e mi sono resa conto che basta pochissimo perché il passato si affacci in tutta la sua negatività. Ti stupirai che un breve messaggio abbia scatenato tutto ciò ma la verità è che il disagio era pronto ad esplodere e non aspettava altro che l’occasione. Mi mancate voi ma non lo sforzo che ho sempre chiesto a me stessa. Non mi riesce di far parte della vostra vita indipendentemente da tuo fratello. Spero che mi capirai e che un giorno saremo libere di essere noi stesse sempre.
Bellissima lettera!
Pare di essere proprio Cecila, leggendola.
Si avvertono ansia e delusione e si partecipa al senso di rivalsa che trapela
Concordo con Sonia, “Bellissima lettera”. Lo stile vivace e l’immediatezza dei sentimenti conferiscono al racconto una sorta di confessione dello stato d’animo e di recriminazione nei confronti di Cecilia, la destinataria. E’ la forze dei ricordi, dei torti o presunti tali; qualcosa del rapporto con il fratello di Cecilia non ha trovato il suo posto e l’amica soffre e dalla lettera traspare.
Ciao Mariangela.
Emanuele
Ciao Mariangela. Mi stupisce questo racconto.. Perché non è usuale pensare che, in tempi come questi, si possano ancora scrivere lettere. E, soprattutto, lettere in cui si raccontano stati d’animo. Visto che quello di vero che la gente ha dentro non esce mai allo scoperto con Fb, Instagram, twitter ecc. Sono come vetrine, in cui ognuno cerca sempre di essere felice, perfetto. Non si possono mostrare segni di cedimento. Per questo mi hai piacevolmente stupito con la tua Lettera a Cecilia. Grazie.