Premio Racconti per Corti 2015 “Katy Byron” di Giuseppe Spampinato
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015Un cagnolino di peluche, al quale sono state applicate delle rotelle, viene portato al guinzaglio da una ragazza.
È Katia Baroni, ventenne bionda e di bell’aspetto, che indossa gli ultimi vestiti alla moda e un paio di occhiali da sole molto appariscenti, cerca di attirare l’attenzione dei passanti con sorrisi e movimenti ondulatori, accompagnati da una camminata da vera modella.
“ È Katia” dice la gente, “ Katia la pazza”, “ Non dirmi che è scappata un’altra volta?”
Sulla stessa via, all’interno di un bar, un ragazzo è in piedi davanti al bancone e sta bevendo un caffè, sulle spalle porta uno zaino da campeggio. Finito di bere lo prende e lo posa in terra per liberarsi del peso e far riposare la schiena, parla con il barista riguardo al Lucca Comics, motivo per il quale è in città, non è del posto, infatti, e dice di chiamarsi Marco. Mentre i due chiacchierano, sono interrotti dalle voci della gente che commenta, in quel momento, il passaggio di Katia.
Marco si gira, la vede e chiede informazioni, il barista gli spiega, in breve, la storia di Katia Baroni, ragazza con problemi mentali alla quale i genitori non possono concedere le cure necessarie per motivi economici. Una storia finita anche sui giornali locali, come quello che il barista mostra a Marco. “ Meglio starle lontano” gli dice “ non si sa mai”.
Nel frattempo altre persone chiamano la polizia per segnalare la fuga di Katia “ Che vuol dire che non potete intervenire? E se poi succede qualcosa?”.
Una delle rotelle del peluche s’incastra in un tombino e Katia viene sbilanciata facendo cadere la borsa piena di trucchi, che si rovesciano sull’asfalto. Nessuno sembra prestarle aiuto, un ragazzo in bicicletta quasi la investe e non si ferma neanche per scusarsi.
È la mano di Marco che raccoglie alcuni degli oggetti di Katia, “ Sei Katia Baroni vero? Sembri essere molto famosa qui, ma non credo che sia il tipo di popolarità che t’interessa”. Gli sguardi della gente si posano su di loro, su quella coppia formata da un turista, che nessuno ha mai visto, e Katia Baroni, che invece è conosciuta da tutti solo per un motivo. Marco rimette il peluche “ in carreggiata”, rientra nel bar insieme a Katia e ordina un caffè per lei.
Scende la sera e i due sono davanti casa di lei, Marco le dà un biglietto d’ingresso per il Lucca Comics invitandola, per il giorno dopo, a quell’evento. Katia rifiuta dicendo di non poter uscire di casa se non tramite fughe ben organizzate e che, dopo quella fatta in giornata, difficilmente potrà compierne altre. Dopo qualche tentativo di convincerla Marco demorde e se ne torna, sconsolato, in albergo. Katia lo guarda andarsene via ancora incuriosita da quel ragazzo.
Marco è sdraiato sul suo letto e sta disegnando qualcosa, circondato da fogli pieni di bozze di disegni lasciati a metà.
La mattina seguente si reca davanti al palazzo di Katia, sempre con il suo zaino da campeggio, posiziona per terra una tavola di legno sulla quale attacca la copertina di un fumetto fatto da lui, seguita da alcune vignette. “ Katy Byron” s’intitola l’opera. Raffigura Katia in veste di super eroe, nelle strisce che seguono è impegnata in alcuni combattimenti. Marco recita le vignette ad alta voce fin quando Katia si affaccia, lo nota e decide di scendere. Marco le dà una maschera nera molto semplice, come quella che indossa Katy Byron, e una parrucca “ non ho fatto in tempo a fare tutto il costume” le dice “ ma questa può bastare”.
Sulla strada per il Lucca Comics la gente si gira a guardare quel personaggio che nessuno conosce, a leggere quelle vignette mai pubblicate, la storia di Katy Byron incuriosisce tutti. Mentre i ragazzi osservano e chiedono addirittura gli autografi all’irriconoscibile Katia, Marco tira fuori dallo zaino i biglietti d’ingresso per l’evento e, inavvertitamente, anche il suo biglietto di ritorno per Milano. Katia lo nota.
“ Torni a Milano stasera?” gli chiede.
“ Sì” risponde lui.
Bella e accattivante la storia che proponi, Giuseppe. Interessante l’impatto iniziale e ben costruiti i personaggi di Marco e Katia. Di quest’ultima ne sappiamo il “giusto”, cioè poco…ma è proprio quel “poco”, costruito da te abilmente, che ci svela Katia solo da un punto di vista superficiale, di chi crede di conoscere la ragazza. È probabile, anzi sono sicuro che Katia sia anche altro, vero Giuseppe? Marco è la persona che ha quella sensibilità che altri non hanno e questo appare chiaro. Lo sviluppo della trama promette una storia intrigante ma non merita quel finale. Attenzione non è una stroncatura…., tutto fila e ha una logica ben costruita e, proprio per questo, dovresti “allungare”. Katia ha bisogno di qualcuno che creda in lei, di qualcuno che la faccia uscire fuori dai confini a cui una società troppo “frettolosa” e “distratta” l’ha relegata! Marco può essere la sua salvezza! Comunque bravo, hai delle potenzialità che vanno sfruttate.
Buongiorno Giuseppe il tuo racconto è molto bello. Ha una vena di tristezza che racchiude la crudeltà dell’uomo medio che giudica senza conoscere o giudica anche conoscendo per affibbiare ingiustamente una etichetta ed un destino ad un povera persona che ha solo la “colpa” di essere se stessa. Secondo me è una giusta denuncia contro chi addita la diversità per ignoranza ed insensibilità. Mi ha provocato rabbia perche questo è un male diffuso.
Grazie mi è piaciuto molto.
grazie Liliana, esatto, è uno degli aspetti che volevo sottolineare nel corto, Solo Marco, in parte perchè esterno al contesto e quindi non influenzato dall’etichetta che Katia porta con sè, in parte per la sua natura, le dà la possibilità di vivere una giornata da persona ” speciale”, purtroppo anche il suo essere speciale dura il tempo di un evento, il tempo di un personaggio dentro il quale nessuno riconosce Katia Baroni la pazza.
Grazie Luigi, il finale vuole appositamente essere ” sospeso”, Katia si rende conto che tutte quelle attenzioni prima o poi finiranno, almeno per un giorno, però, il personaggio di Katy Byron, potrà vivere, con tutti gli aspetti che la gente normalmente considera strani, ma che sono, se affibiati a un personaggio fantastico, immediatamente accettati da tutti. comunque vedrò se posso aggiungere qualcosa, grazie del consiglio
Secco e immediato, come dovrebbe essere un corto, con immagini suggestive (Katy tra gli stand). Bravo!
Bello e costruttivo, personaggi ben delineati.
Grazie luca
Non ho molta esperienza in fatto di “corti” ma se devo dire la mia, non posso che farti i complimenti. Stile scorrevole e deciso, personaggi delineati con grande abilità… Un finale aperto che crea un rapporto quasi simbiotico con il lettore. Auguri per il concorso.
ti ringrazio molto luigi
Bel soggetto per un Corto. Preferisco il tuo finale, aperto, perché le cose “belle” finiscono e perché chi vuol intendere trova il finale suo personale che non è diverso dal messaggio di solidarietà. Bravo Giuseppe.
grazie emanuele, hai colto in pieno il senso di questo finale e mi fa piacere. le cose belle finiscono, l’unico momento che dura in eterno è l’istante, ma non riusciamo a viverlo fino in fondo perchè pensiamo all’immediato futuro. quando Katia ” Capisce” smette di vivere il suo momento magico.
Mi unisco a Emanuele: bel soggetto. La tua storia mi ha commosso. Spesso scappiamo dal dolore, ci allontaniamo dal “diverso” per paura, ma se ascoltiamo il nostro cuore senza vergogna e senza timore doniamo un respiro di sollievo allo strazio che il disagiato deve subire. Un tema a me molto caro. Grazie del tuo bel racconto. Ti auguro un grande in bocca al lupo!