Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Incomprensioni…” di Luisella Melosi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

….e la porta si chiuse. Non voleva rivedere mai più quella casa, così aveva deciso. Prima di scendere le scale si voltò per un’ultima volta, come per sincerarsi che fosse davvero la scelta più giusta per lei. Ma lo era davvero? La sua sicurezza vacillò per un attimo e quindi Lulù decise di precipitarsi giù dalle scale prima di avere ulteriori ripensamenti. Stava lasciando Matteo. Era stata una decisione presa nel corso della notte. All’alba aveva preso i suoi pochi effetti personali e li aveva gettati alla rinfusa nella capiente borsa che portava sempre appresso. “Sembri Mary Poppins…” le dicevano sempre i suoi amici. Lei così sempre ordinata, aveva infilato reggiseni, slip, trucchi, calze, tutto dentro a quel suo unico bagaglio. Era stata molto attenta a non far rumore nel compiere tale operazione al fine di non svegliarlo, non voleva più ne vederlo, ne sentirlo, voleva solo fuggire da lui. Sentiva dentro di sé un misto di disperazione ed euforia e questa altalenanza di stati d’animo la portò a discendere sempre più lentamente. Giunta ad un pianerottolo molto ampio e ben illuminato da una grande vetrage, si fermò, quasi ansimando. Doveva prendere fiato; più che altro doveva riordinare i pensieri. Guardò fuori e come ogni volta, rimase incantata dalla vista che si parava di fronte ai suoi occhi: il lago di Leman. Lei e Matteo si erano incontrati per la prima volta proprio li vicino, al Casinò di Montreux, una bellissima e ridente cittadina svizzera che aveva una passeggiata tra le più belle al mondo. Lulù si trovava in quella cittadina per seguire un master di violoncello con alcuni amici. Fu proprio durante la loro permanenza che il gruppo di musicisti, una sera, decise di fare una puntata al Casinò.

– Ragazzi, ma dobbiamo metterci tutti in ghingheri per entrare in quel luogo di perdizione ? – ironizzò Lulù rivolta alla comitiva.

– Tu puoi anche venire avvolta nella carta da forno, saresti sempre e comunque la più bella in assoluto!- le rispose Dalia, l’amica del cuore di Lulù. Tutti si misero a ridere, ma in fondo era la pura verità. Lulù era una bellissima ragazza, non passava mai inosservata. Arrivarono al Casinò. Non era mai entrata in un posto del genere.

– Rien ne va plus- sentiva ripetere dai vari croupiers nei grandi saloni. Non era un luogo che le si confaceva, troppo affollato e rumoroso, quindi decise di uscire per godersi la vista in notturna sul meraviglioso lago. Mentre si avviava all’uscita, un signore esagitato la travolse, facendole perdere l’equilibrio. Nello scontro che ne seguì, ella urtò contro lo spigolo di un tavolo da gioco, riportando uno strappo vistoso al vestito. Il colpevole del misfatto, nel frattempo, si era dileguato fra i giocatori, e lei si ritrovò, suo malgrado, con gli occhi degli astanti fissi sulle sue gambe, che adesso, col vestito lacero, erano in bella vista.

– Signorina, – le disse un vecchio bavoso e lussurioso – posso fare qualcosa per lei? Vuole che l’accompagni a casa? Conciata così non può rimanere certo qua dentro!

– No, grazie, ho già chi lo farà al posto suo, non si preoccupi…signore…- ribatté Lulù molto infastidita. Il tipo però non voleva lasciarsi scappare quella che a lui sembrava una ghiotta occasione per passare una serata, e ribadì:

– Ma i suoi amici saranno senz’altro nell’altra sala visto che qui è da sola…non le sembra alquanto inopportuno tornare di là con quello che rimane del vestito che ha indosso? Non si dia pena signorina, penserò a tutto io. Chiamerò il mio autista che ci accompagnerà dove lei vorrà- aggiunse l’approfittatore con tono mellifluo. A quel punto, dietro a Lulù, sbucò un giovane molto alto, che parandosi davanti al vecchio esordì con un…

– Ma allora eri qui! È già più di un’ora che ti cerco! Su, andiamo via subito!- Il giovane si girò verso Lulù che all’inizio rimase un po’ perplessa da questa entrata in scena fuori programma, ma riprendendosi all’istante, con tono deciso asserì – Sei arrivato proprio al momento giusto…Luca…andiamo!- E così dicendo i due ragazzi si avviarono all’uscita, lasciando con un palmo di naso il vecchio. Appena fuori, i due cominciarono a ridere quasi simultaneamente sull’accaduto.

– Grazie di cuore…Luca o in quale altro modo posso chiamarti?

– Luca può andare bene, non preoccuparti. Comunque è stato un piacere lasciare quel tizio in mezzo alla sala, come un allocco. Certi scarti della società mi fanno ribrezzo. Se vuoi posso avvisare i tuoi amici che sei qua fuori.

– Non ancora, grazie. Stavo giusto per uscire prima che mi succedesse questa disgrazia! Ma tu guarda che guaio! – Più che il vestito, il ragazzo notò le belle gambe di Lulù e decise di rimanere a farle compagnia. Il lago era pervaso da un’aurea di tranquillità, bellezza e silenzio, interrotto solo dal vociare di alcuni animali che lo abitavano. Nessuno dei due ragazzi parlava; erano totalmente immersi in quello spettacolo naturale che aveva tutte le qualità per essere definito paradisiaco. L’ora era quella del tramonto che infuocava il cielo, il cui color rosso acceso si contrapponeva al biancore delle nevi sulle Prealpi che incorniciavano l’azzurro ormai scuro del lago. In questa fantastica cornice, lungo la strada pedonale che correva a fianco di questo meraviglioso specchio d’acqua, anche milioni di fiori di ogni tipo e colore accompagnavano coloro i quali, a tutte le ore, si beavano di tutto ciò. L’abbaiare di un cane, riportò Lulù al presente. Si riscosse dai suoi malinconici pensieri e con riluttanza distolse lo sguardo dal lago. Luca, già, quel Luca altri non era che il suo Matteo. Era stato bello conoscerlo, amarlo…ma ora doveva andar via da lì, immediatamente! Lasciò il pianerottolo e discese altri scalini. La testa le girava in preda a milioni di ricordi che adesso le affollavano la mente. Matteo, Matteo, quel nome così tante volte gridato al vento, sussurrato nei momenti più’ intimi e adesso… odiato! Era l’essere più viziato, egocentrico, permaloso e orso che avesse mai conosciuto. Ma anche bello, simpatico, brillante e affascinante. Si sedette su di uno scalino, la testa le girava sempre più e un altro ricordo si affacciò prepotentemente alla sua memoria. Era una bellissima giornata di sole e lei aveva deciso di alzarsi di buon’ora per andare a far visita al castello di Chillon, situato ai margini di Montreux. I suoi amici erano rimasti in albergo e lei si sentiva libera e felice per quella sua pur breve escursione in solitudine. La fortezza in questione era imponente, molto ben conservata. Al suo interno c’erano ampi saloni ben arredati, caminetti giganteschi dove si potevano arrostire interi capi di bestiame! Si immedesimò totalmente nell’atmosfera del maniero, pensando a come sarebbe stata la sua vita nei panni di una principessa dell’epoca. Osservando quella che una volta era stata la camera padronale, si meravigliò di come i letti fossero piccoli.

– Signorina, ha forse bisogno di riposare?- La voce alle sue spalle suonò familiare. Si voltò. Era di nuovo lui. Gli sorrise divertita.

-Buongiorno! Anche tu in visita turistica? Un riposino ce lo farei volentieri, ma non credo che riuscirei ad allungare le gambe in questo letto.

-Beh, una volta i signori dormivano seduti per essere sempre pronti ad ogni evenienza, quindi non avevano bisogno di grandi letti. – Lui le spiegò anche altre cose, era molto preparato in materia medioevale. Fu quel giorno che lei si innamorò di Matteo, della sua sicurezza nell’affrontare la vita, la sua ironia che all’inizio la spiazzava, non sapendo se la stesse prendendo in giro o meno. Decise allora di invitarlo al suo concerto che si sarebbe svolto la sera stessa. Lui non le assicurò niente, adducendo vari impegni, alcuni dei quali inderogabili. Giunta l’ora fatidica, gli occhi di Lulù vagarono per la sala sperando di incontrare quelli di lui. Poi lo vide! Era seduto accanto ad una bella ragazza con la quale scherzava e rideva allegramente. Si sentì sprofondare e avrebbe voluto picchiarlo…ma come si permetteva? Era venuto al suo concerto con la fidanzata come se fosse la cosa più naturale del mondo. In fondo però era lei la stupida sognatrice che si era costruita castelli in aria, lui non le aveva promesso o detto niente di particolare. Lulù eseguì così “ La morte del cigno” di Saint-Saens come mai l’aveva fatto, dando al pezzo un’interpretazione molto struggente e sentita fin dentro l’anima. Fu un tripudio e fu così che lei conobbe Viola, la sorella e non la fidanzata di Matteo. Dopo quella sera la loro vita cambiò per entrambi…già, una svolta a cui voleva porre fine, adesso! Quel maledetto palazzo aveva milioni di scale, non finivano mai! L’ascensore per lei non esisteva, odiava farsi scarrozzare dentro quella scatola di latta ermetica priva di aperture, puzzolente e simile ad una trappola per topi. Arrivò al portone d’ingresso completamente sfinita, psicologicamente distrutta, non riusciva ancora a credere a quello che le era successo la sera precedente quando era rientrata in casa.

-…ma certo Gabriella, a Lulù ci penso io, stai tranquilla. Le dirò di te appena rientra. Rimarrà certo sorpresa, lo sono anch’io, ma lei è di larghe vedute, capirà senza alcun problema, vedrai.- Era rimasta annichilita nel sentire questo squarcio di conversazione al telefono. Quando Matteo si accorse della sua presenza le disse che aveva una notizia un po’ particolare da darle e che sarebbe stato meglio se si fosse seduta. Lulù era sconvolta e l’unica cosa che riuscì a balbettare fu che aveva un fortissimo mal di testa e che doveva assolutamente andar subito a letto. Lui l’aveva baciata sulla fronte e a lei era parso come il bacio di Giuda. Per tutta la notte quelle parole erano risuonate nella sua testa a ripetizione, come un disco impazzito. Finalmente giunse al portone principale. Lo aprì con rabbia e scappò fuori. Aveva bisogno di un caffè ed entrò in un bar gestito da una sua amica.

– Ciao cara, che faccia che hai! Caffè? Devo dirti subito una cosa…ricordi Gabriele l’amico di Matteo? E’ venuto ieri sera. Non ci crederai, è diventato una ragazza ed era accompagnata dal suo boy friend!- Lara continuava a parlare ma Lulù non l’ascoltava più. Gabriele… ma certo! Gabriele era Gabriella! Ero questo che voleva dirle Matteo! Come aveva fatto a dubitare di lui? Uscì di corsa e volò su quegli scalini che prima non finivano mai. Si precipitò in camera da Matteo che dormiva beato e lo svegliò baciandolo con enfasi.

– Amore, buongiorno!- cinguettò lei.

– Ma che bello questo risveglio!- disse Matteo – Ti amo anche perché sei proprio una ragazza imprevedibile!

– Non puoi immaginare quanto amore!- rispose Lulù allegramente.

La vita è come un disegno, prende forma poco a poco con schizzi e cancellature.

Lulù aveva deciso di continuare il suo disegno…il suo disegno con Matteo.

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23 commenti »

  1. Atmosfere magiche sapientemente arricchite da una straordinaria storia d’amore.

  2. Grazie, in effetti il luogo dove ho ambientato la storia è veramente straordinario. Si tratta appunto del lago di Montreux, conosciuto più comunemente come lago di Ginevra. Son felice che ti sia piaciuta la storia. All’inizio avevo pensato ad un finale drammatico, ma sono un tipo positivo e quindi….beh,l’ho ridisegnato in questo modo.

  3. Un racconto scorrevole con un finale a sorpresa simpatico e, al tempo stesso, centrato su una tematica di grande attualità. I sentimenti della protagonista sono ben descritti e avvolti in una cornice di paesaggi accuratamente costruiti.

  4. wow Luisella….complimenti…bellissimo …sembrava quasi di essere lì…bel racconto…bella storia d’amore!!! hai un futuro da scrittrice….

  5. Grazie Giuliana Ricci, son contenta che ti sia piaciuto. Per quanto riguarda la descrizione dell’ambientazione ho attinto dai miei ricordi personali che son rimasti dentro di me in modo indelebile. La tematica riguardante il finale è si molto d’attualità, ma ho voluto affrontarla in modo diciamo leggero e divertente, senza entrare troppo nello specifico…magari questo lo farò nel prossimo racconto.

  6. Luisella…..complimenti!!!! come già ti ho detto in altre occasioni mi piace il modo in cui riesci a “far vedere” quello che scrivi, in maniera scorrevole, riga dopo riga…. Incomprensioni mi è piaciuto molto anche per il simpatico finale !!!

  7. Brava Luis riesci sempre a scrivere delle belle cose….bella l’ambientazione, belli i nomi, bello il malinteso…. Superlativo il tuo modo di scrivere

  8. Una bella storia d’amore raccontata con eleganza e raffinatezza. Suggestiva la cornice, il lago di Ginevra, con la sua romantica passeggiata.
    Il lieto fine ci sta… Complimenti. Mi hai trascinato dentro una bella favola. Sarei curioso di conoscere la tua opinione sul mio “La Torretta di Guardia”del 27 maggio.

  9. L’ambientazione è molto bella anche se alcuni passi della descrizione non sono così originali, (per esempio l’aggettivo “ridente” è molto inflazionato). Ho trovato un’inesattezza formale
    : un’aurea di tranquillità… Penso volessi dire: un’aria di tranquillità! La storia d’amore è comunque sempre di moda! Scrivere è un’attività importante che richiede di essere sempre disposti a perfezionarsi e conto che tu lo farai perché sei in gamba. (dove lo trovi il tempo per scrivere non so proprio…)

  10. Luigi Giampetraglia, grazie infinite per i complimenti. Vado subito a leggere il tuo racconto.

  11. Ringrazio veramente di cuore anche Morena, Paola e Maria Rosaria per i fantastici elogi che mi fanno ogni qualvolta che scrivo qualche pensiero.

  12. Cara Luisella, la vita è davvero una sorpresa e e tu lo dimostri benissimo con il tuo racconto. L’importante è essere sempre pronti a tutto. Continua a essere imprevedibile perché io credo che, nei racconti brevi, il segreto sia quello di riuscire a trovare un finale che possa sorprendere il lettore. Una sorta di scatola magica da cui fuoriesca qualcosa di inaspettato. Grazie anche per quello che hai scritto sul mio racconto Piccola storia di mare.

  13. Grazie di averci regalato queste emozioni, grazie per aver condiviso sentimenti e sensazioni racconto molto interessante e ricco di bellissime atmosfere.

  14. Ciao Luisella il tuo racconto mi ha coinvolto subito. Hai un modo di scrivere che rientra nelle mie corde e la storia è sorprendente e romantica perciò non posso che farti i miei complimenti!!!

  15. Spensierato e ben scritto. Brava!

  16. Ciao Luisella, ho letto con piacere il tuo racconto: è scritto molto bene e ho apprezzato l’ambientazione e le descrizioni del Lago Lemano.
    La storia d’amore è interessante ma credo, e questa è la mia umile opinione, che avresti potuto dedicare più spazio alla preparazione del finale. Ti sei soffermata molto sull’azione principale della protagonista (scendere le scale) intervallata ai vari ricordi, ma ci hai presentato la motivazione che spinge la protagonista a lasciare Matteo un po’ frettolosamente. Leggendo mi sono ritrovata spiazzata più dalla velocità con cui arrivi alla conclusione che dalla conclusione stessa e questo, sempre a mio modesto parere, è un peccato perché tutto ciò che viene prima è quasi perfetto. In bocca al lupo per il concorso e se ti va leggi i miei racconti.

  17. Ciao Luisella, ti ringrazio per il commento che hai riservato al mio racconto. Ho letto con piacere la tua proposta e penso che sia un buonissimo racconto sentimentale. L’impostazione abbastanza classica fa sì che tutto fili liscio come l’olio. Le parole si trovano al posto giusto e la storia scorre con piacevole naturalezza. Avrei introdotto prima il personaggio di Gabriele (anche solo accennando la sua presenza in quanto amico di Matteo). Il colpo di scena in questo modo sarebbe più efficace e soddisfacente per il lettore “infarinato” da un’informazione precedente. Così invece sono rimasto spiazzato, perché ignoravo del tutto l’esistenza di questa persona nella vita dei protagonisti. Buona fortuna per il concorso. Un saluto. Alex Creazzi

  18. Grazie Eros, Elena e Antonia. Ringrazio moltissimo anche Deepa e Alex per le critiche che mi hanno rivolto, le trovo molto pertinenti e giuste. In effetti mi son ritrovata a scorciare il racconto per rientrare nelle 9000 battute imposte dal concorso. La prossima volta curero’meglio il tutto.

  19. ciao
    grazie per il commento gentile che mi hai lasciato, un po’ in ritardo ma ho letto anche il tuo racconto.
    Mi piace è ben scritto. Io personalmente non amo le storie d’amore ma si sa i gusti……
    Sono d’accordo con Deepa; qualche riga in più per il finale e sarebbe stato perfetto.

  20. Ottimamente orchestrato l’avvicendarsi tra le considerazioni negative di Lulù e i suoi ricordi positivi: tasselli piombati a incastonarsi nel mosaico durante la discesa della ragazza per le lunghe rampe. Ne è scaturita una intensa storia d’amore, briosa, romantica, ben scritta. Brava.
    Qualcuno dovrebbe spiegare a Lulù che correre per le scale è ancora più pericoloso che correre alle conclusioni.

  21. L’atmosfera è davvero coinvolgente, merito, anche, dei luoghi scenario della storia. Con rapidi flash back hai descritto l’inizio della storia d’amore; hai saputo gestire il tempo con grande maestria, ed è la cosa più importante in un racconto breve. Lo stile mi piace molto, ironico e curato, mi ha fatto pensare ad un vento primaverile, non so perché. Il finale è perfetto, anche perché uno che si chiama Matteo non si abbandona così, senza una spiegazione 🙂 Complimenti!

  22. Ciao Luisella. Ci sono stupende descrizione dei paesaggi e belle introspezioni dell’animo. La sofferenza in amore è un classico che non stanca mai. Brava.
    Emanuele

  23. Il titolo incisivo… il racconto ancor di più!

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