Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Il cognac nel latte di Era” di Alessandro Ippolito

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Esistono posti dove nascondersi quando le cose diventano insostenibili e non ci piacciono.
Quando ero alle medie una mia compagna di classe, l’immancabile secchiona, per averlo confessato nel suo compito di Italiano si prese un bel dieci con tanto di rilettura ad alta voce del componimento agli alunni innocenti.

L’imposizione della Prof. di lettere provocò attacchi di bruxismo diurno alle femmine ed un epidemia di rinotillexomania tra i maschietti scaldabanchi mentre l’orgogliosa collaborazionista della classe docente raccontava con sentito trasporto dei suoi turbinanti stati emotivi durante i furiosi ma composti litigi dei genitori, rispettabili e conosciuti medio-borghesi; insomma per arrivare al punto si chiudeva a chiave in bagno.

Pochi mesi dopo il padre, noto notabile, si sparò alla tempia nello studiolo di casa causa il suo coinvolgimento in un celebre scandalo finanziario; da quel giorno non la vidi mai più, chissà dov’era riuscita a nascondersi.

Anch’io ad un certo punto della vita non potendo sostenere gli eventi provai a nascondermi ma il bagno non bastava più. Riuscii quindi da fantasista qual’ero sempre stato ad auto infliggermi una terribile malattia sconosciuta  precipitando in un limbo di nebbiosa follia e digrignante rabbia dal quale fui ripescato letteralmente per i capelli.  perciò compresi come quello non fosse il nascondiglio più adatto nelle emergenze, me lo assicurarono vibratamente pure i medici dopo aver tirato insieme alla mia famiglia un gran sospiro di sollievo.

Ma la vita si sa è fatta di queste cose e sono sempre dietro l’angolo, non importa quanto possiamo essere previdenti o assennati, le tegole piovono e non si può mai sapere da quale tetto acciocché si rivela di gran lunga più igienico cercare quel posto in una dimensione pacifica, intima, rassicurante.

Uno se la può costruire a suo piacimento e farsene rifugio, che non sia un tunnel ovviamente ma qualcosa di confortante e positivo, piacevole…magari un bel ricordo, si.
Allora adesso io torno ad una notte di mille anni fa quando navigando sull’oceano Atlantico me ne stavo sul ponte a farmi accarezzare da una lieve e persistente brezza marina, un sorridente volto amico del quale non ricordo il nome mi offrì una bottiglia di Cognac rubato e con una pacca sulla spalla propose di scolarla guardando il cielo più stellato mai visto in tutta la nostra vita. Sdraiato di nascosto sugli assi di quell’antico ponte in legno sorseggio il liquore assieme al mio silente complice, ascoltando l’allegro sfarfallio dei pesci volanti perfettamente sincronizzato con il regolare tuffarsi della prua nell’acqua, niente altro; nessuna luce se non quelle degli altissimi alberi confuse con la via Lattea che pare un luminoso sorriso nella volta buia, niente altro, se non pace ed il mio sorriso riflesso nel cielo.

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