Premio Racconti nella Rete 2015 “Il piacere della condivisione” di Marta Borroni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015L’aria frizzante di giugno spargeva nell’oro dei miei capelli, sussulti continui e convulsi, come sirene disarmate nel mare cristallino. Ed il calice ampio che tenevo nella mano abbronzata, sembrava un mare porpora che sbatteva il suo riflesso rubino contro la luce lattea della luna. Nel mio corpo si adagiavano profumi di mora e tabacco, mentre la bocca si scaldava con note suadenti di ciliegia e spezie nel momento in cui il Nero d’Avola scivolava, insieme lento e veloce, dalla bocca fino al cuore, e ancora più giù fino a percuotere il ventre con un gusto caldo, persuasivo nel suo aroma così profondo e persistente, mischiando i sapori della terra con i sapori del cielo, lasciando nei secondi in cui la bocca non era più avvolta dal rosso granato del vino, il retro gusto di cuoio e liquirizia, di tabacco e cioccolato, un tumulto di gusti in contrasto ma delicatamente uniti in un sapore sublime, quasi etereo, che incantava e appagava il palato.
Il calice era ancora mezzo pieno, quando mi stavo allontanando dalla finestra e staccavo gli occhi del cielo, avvicinandomi ai fornelli accesi, e respirando contemporaneamente il caldo della terra umida e afosa di giugno, e quello dei fuochi roventi nella mia cucina, che erano lì, davanti a me, mentre la cipolla dorava e il riso soffriggeva persuadendo nell’aria un profumo pungente di scalogno appena tagliato, che immediatamente andava a cercare il richiamo d’aroma del vino violaceo, abbandonato dietro le tende bianche e gonfiate dal vento della finestra.
Un momento dopo, stavo già gettando istintivamente gli asparagi cotti nella padella con il riso, e le braccia, trasportate da note di musica sparsa per le stanze della casa, scuotevano gli asparagi e il riso cercando di farli amalgamare in un incontro di sapori, odori e profumi, racchiusi negli elementi che stavo sapientemente unendo, come un tenero cupido goloso.
Il mio corpo si muoveva nella musica, e intanto nella padella sfociava dalla bottiglia tesa nella mia mano, una cascata rubino, che con il suo profumo di more e ribes stava già trasportando il peso leggero del riso.
Ancora con la pelle profumata di frutti di bosco, giravo con foga il riso, e sentivo le risate degli ospiti echeggiare in una brezza non ancora estiva, che faceva galleggiare nella sua aria, i profumi freschi degli antipasti che poco prima avevo appena servito, e sparsi per la cucina e tavoli dell’esterno, i tappi dei vini stappati qualche ora addietro, lasciavano vagheggiare un’essenza di terre lontane, di paesi conosciuti più attraverso il gusto e il palato che non con la vista attenta di un occhio umano.
Qualche minuto più tardi, la fondina dorata colma del verde del risotto agli asparagi, avvolgeva entrambe le mie mani, scaldandomi improvvisamente tutto il corpo. Buttai ancora uno sguardo al cielo, la luna riempiva di bianco uno scenario incredibilmente nero, difficile da colmare, e con la sua modesta bellezza lasciava spazio a qualche stella che si rifletteva nell’ultimo goccio di vino nel bicchiere rimasto accanto alla finestra. Lo buttai giù delicatamente, con la voglia di ritrovare quei gusti ormai persi, e poi lasciai la cucina e i suoi odori per trovarne altri fuori, nel giardino di casa mia, dove i miei ospiti aspettavano altrettanti sapori da poter gustare.
Si fece presto notte, tra una chiacchiera e l’altra, tra un boccone e un altro, e quando gli ultimi bicchieri furono riempiti, pensai che in quel preciso momento il vino ed il cielo avevano lo stesso identico colore, e lo stesso sapore.
Assaporai entrambi con tutta la calma che potevo permettermi in quella notte scura ed insieme brillante come un diamante nero, e quando riaffiorai dal piacere dei gusti, guardai i sorrisi larghi e le pance piene dei miei commensali con un senso di gioia tenero e timido, pensando che a volte, il piacere maggiore, è proprio il piacere della condivisione.
Uno stile spesso sinestisico si sposa con una trama di grandi interiorità, il gesto usuale diviene presa di coscienza nel finale. Molto bello!
Luca, il tuo commento mi ha stupito, per cui ti ringrazio… perché ad oggi stupirsi è cosa assai rara e ben gradita! Hai usato parole intrinseche di significato e di questo ne prendo piacevolmente atto dicendoti che in poche parole hai reso il tuo commento ben incisivo, segno della tua bravura e intelligenza. Non so davvero come ringraziarti, grazie mille del tuo commento al mio racconto!
La descrizione ricca colpisce olfatto, gusto, vista… insomma tutti i sensi. Io avrei, però, tratteggiato maggiormente il contesto. Comunque decisamente originale.
Grazie a te per averlo condiviso con noi! 🙂
Alessandro, anche tu non scherzi rispetto al bel commento che mi hai fatto, grazie! Sapere di poter aver travolto tutti i sensi… non può che appagarmi in tutti i sensi, usando un gioco di parole 😀
Sinceramente il racconto nasce così, in modo molto breve, intenso e circonciso… un fatto voluto apposta perché ci tenevo a concentrare sensazioni intense, ma anche abbastanza quotidiane in tempo abbastanza fugace come può essere il tempo di un bicchiere di vino e la preparazioni di un risotto.
Un volta però scritto e pubblicato qui, mi sono resa conto anche io che la sua brevità poteva essere un’arma a doppio taglio… per cui grazie non solo per il bel commneto ma anche per il giusto appunto che mi hai fatto!
Luca, a questo punto direi… il piacere di scrivere insieme! Bisogna ammettere che è molto bello confrontarsi qui, assieme… tra le nostre parole.
Un applauso a tutti noi!
brava Marta! Un racconto che è un brindisi. C’è molto in quell’amalgama leggera e rapida di sensazioni e sapori. Al vino e al cielo. Prosit!
Sergio, io aggiungo anche un brindisi al tuo commento, che mi lusinga molto… grazie! Mi piace al vino e a li cielo… cin cin a tutti!
Un’orgia di sapori, di odori, di umori. Un miscuglio inebriante, un attimo di piacere nella semplicità del quotidiano vivere, descritto con sapienza (ed esperienza, mi sa…). Parafrasando Archimede: “Datemi un calice di vino e vi solleverò l’umore!”. Brava.
Salvatore, doppio wow per questo meraviglioso commento! Grazie… direi che mi hai dato allegria ed euforia proprio come un buon vino!
Sapienza ed esperienza… magari, sei fin troppo buono, mi limito semplicemente a scrivere ciò che vivo o meglio, ciò che mi fa sentire viva. Ancora grazie mille!
In ultimo ti rispondo così alla tua citazione:
“Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.”
(Mario Soldati)
Qualcosa mi dice che, il tuo commento al mio commento, sia un estratto da “Vino al vino”. Non ci crederai, ma me l’hanno da poco regalato per il mio compleanno… Lo leggerò al più presto. A volte le coincidenze sono il sale (o il vino, in questo caso) della vita.
Grazie per i tuoi generosi commenti ai miei racconti.
Bravo, hai ragione! La frase che ho citato è estratta proprio da quel libro di Soldati, Un libro davvero interessante e toccante, chi te l’ha regalato ti ha fatto davvero un bel regalo! Inoltre anche se ormai è passato, auguri per il tuo compleanno!
Mario Soldati mi piace molto come autore, e si va ad accomunare ai mie due scrittori italiani preferiti: Natalia Ginzburg e Cesare Pavese! E tra l’altro, questi 3 autori si conoscevano molto bene tra loro, al punto di collaborare e recensirsi a vicenda.
Grazie a te… amo leggere quando vengo presa totalmente dal racconto, e tu mi hai coinvolto!
Sei di sicuro un’eccellente padrona di casa, anche con chi (come me) non è tra la fortunata schiera dei tuoi amici… Mi hai fatto accomodare in casa tua, in una bella serata d’estate, mi hai fatto assaporare dell’ottimo vino, un buon piatto di risotto agli asparagi, mi hai regalato colori, odori, sapori e la piacevole compagnia di vecchi amici… Grazie davvero dell’ospitalità e la prossima volta… si fa a casa mia! Intanto ti invito a passare da me per la lettura del mio “La Torretta di Guardia”… Sarei curioso di conoscere il tuo parere!!!
Molto brava nella descrizione minuziosa , a discapito pero’ della trama che mi aspetto di solito da un racconto seppur breve. Ma è una questione di gusti personali .
Sono le 10,44. Nonostante abbia consumato una colazione abbondante, mi è venuta fame di riso e di asparagi, scalogno e antipasti, e di notti d’estate con il cielo del colore del vino. E’ questo che fa uno scrittore, ti trasporta nella storia e te la fa vivere o desiderare. Brava davvero
Pur da astemio, sono rimasto inebriato avvicinando le labbra al tuo calice, assaggiando prelibatezze elaborate con amore e con perizia, lasciandomi cullare dalla tua ospitalità.
Hai saputo condire ogni pietanza con la musicalità che risuona soave dalla tua prosa, con tante immagini evocative, con frasi che sembrano dei versi.
Ne è risultato un inno alla bellezza del vivere, simboleggiato dal piacere della tavola, vissuta in condivisione. Incomincio a sospettare che sussista davvero una relazione tra gli asparagi e l’immortalità dell’anima. Bravissima.
Luigi, devo ammettere con piacere che il tuo, più che un commento, è un vero e proprio elogio…grazie mille!
Il tuo commento mi tocca molto perché hai centrato a pieno e a fondo il fulcro del racconto… la casa e il cibo sempre come perno a cui girare attorno con i sentimenti, i rapporti, l’ospitalità che la casa sa dare, il senso di agiatezza delle sere d’estate, la notte come una cornice in cui gli ospiti si fanno dipinto.
Può sembrare una banalissima cena fra amici in una sera d’estate, ma come dici tu è un invito, un invito alla bella e semplice magia della vita!
Se poi so essere stata una buona padrona di casa anche su carta, è meraviglioso… adoro l’idea di casa e focolare e poterlo dare a chi legge è un’emozione ancora più forte!
Uhm, non vedo l’ora di venire a cena a casa tua, cosa mi prepari di buono?
Se vuoi ti metto subito tra lista dei prossimi invitati, così ci si fa una scorpacciata di colori, odori e sapori insieme!
Ho già commentato il tuo racconto “La Torretta di Guardia”, non se hanno già approvato o meno il mio commento… quando lo leggi fammi sapere cosa ne pensi della mia opnione.
Grazie ancora e buon appetito 🙂
Carla visto già i fiumi di parole scorse tra di noi, ti risponderò brevemente:
Grazie per il complimento alla descrizione minuziosa, è una mia caratteristica so essere molto descrittiva e mi piace parecchio essere così!
Quanto alla trama sta tutta nei piaceri della vita… ognuno si sceglie i suoi e li vive di conseguenza.
Il mio voleva comunque essere un inno alla vita.
Grazie del tuo commento!
Ottavio ti dirò che l’orario che hai citato tu, è uno di quelli in cui mi prende più fame in assoluto… una voglia pazzesca di salato! Sono golosa, forse si è capito….
Ad ogni modo, se dopo la tua colazione abbondante ti è venuta ancora più fame… ne sono lusingata, sia come cuoca che come scrittrice!
Per le notti d’estate con il colore del vino, tempo permettendo, ormai ci siamo… e per il risotto, quando vuoi sei il benvenuto!
Le tue ultime parole mi toccano molto, perché è vero, questa fa uno scrittore, ti trasporta nella storia… te la fa vivere, amare, soffrire, desiderare, una scrittore racconta della vita e ogni storia può permettere a chi legge di immedesimarsi in essa o di esserne protagonista. Se io sia capace davvero di fare ciò che hai detto tu, non lo so e forse non sta nemmeno a me dirlo… ma già solo il fatto che per te sia così, che ti abbia dato quel tipo di emozioni, è per me fonte di immensa gioia e soddisfazione… grazie perché a tua volta mi hai dato emozione!
Roberto… inebriare un astemio non è cosa da poco! Mi ritengo soddisfatta se ti ho fatta provare questa sensazione di ospitalità, non è facile… specie con ospiti varie e diversi. Ma a te sono arrivata e questo è molto importante!
Sei anche tu molto poetico nel commento che mi scrivi a rievocare tutte queste immagini suggestive… grazie davvero!
L’inno alla bellezza del vivere… sono così felice che ti sia arrivato questo, perché era esattamente ciò che volevo portare dentro il cuore del lettore.
Quanto alla relazione con l’anima, credo anche io che esista e non solo con gli asparagi!
A questo punto non ci resta che imbandire la tavola e goderci la vita, grazie di essere stato mio ospite!
Cielo, Terra, mare, riso, asparagi, vino, frutti di bosco… che cosa si vuole più dalla vita? Mi sembra di sentirli tutti questi profumi. E poi il piacere della condivisione. Tutto quello che stiamo perdendo correndo incontro a chissà quale astruso solitario meccanismo tecnologico… e poi le chiacchiere, le parole che abbiamo perso di vista. C’è tutto dentro questo racconto. Tutto quello che abbiamo dimenticato.
P.s. due cose. Ho scritto una risposta al tuo inebriante commento su Piccola storia di mare. Quando puoi leggila. Poi la canzone a cui mi riferivo nel tuo primo racconto è proprio del grande Marvin Gaye. Ciao Duccio
Marta, che devo dire? Grazie a Dio, sono arrivato in tempo alla tua cena. Mi hai preso per mano e mi hai accompagnato al mio posto descrivendomi il vino, i cibi, i sapori e i profumi per non farmi perdere nulla. Ad un’ospite così e a tutti i commensali dobbiamo dire: in bocca a lupo.
Grazie Marta.
Emanuele
Grazie a te, Marta per l’ospitalità; sappi tuttavia che, quando scatterà il mio turno di imbandire il desco, dovrò ricorrere al catering.
Grazie Marta Borroni per questa serata fantastica che mi hai offerto, sono stato veramente bene.. il vino ed il risotto sono riuscito ad assaporare a pieno e questo solo grazie alla tua maniera sublima e dolce di farmi immaginare questa serata cosi spassosa, calda e spumeggiante condita dalle risate di tutti i commensali seduti al tuo tavolo.
Che dire… un racconto veramente sublime ed esplosivo… mi sono divertito veramente tanto.
Grazie ancora è stata una serata divertentissima…….
PS mi hai fatto venire voglia di mettermi in cucina a fare qualcosa, pur sapendo di essere completamente negato.
Ma tu sei una cuoca!!!! Descrivi così bene i sapori e gli odori che sembra che tu sia tutti i giorni immersa in un giardino di erbe selvatiche odorose.
Si, mi sa che i tuoi racconti potrebbero essere raccolti in un unico romanzo, come già detto.
Hai uno stile personale tutto tuo, in cui mescoli sapientemente le emozioni ed i sensi.
Grazie della vita che hai condiviso.
Hai mai letto “La maga delle spezie” di Chitra Banerjee Divakaruni? Continuavo a pensare alle tue descrizioni sulle emozioni che scaturiscono dal gusto. E mi è tornato in mente questo romanzo. Penso proprio che potrebbe piacerti.
Duccio, una pubblicità tempo fa rispondeva alla tua domanda, in modo molto: “Un Lucano!”
Ovviamente sto scherzando… mi piace che tu attraverso le mie parole li possa sentire, come se le parole fossero boccette da assaporare sotto il naso… e attraverso i racconti le possiamo annusare tutte le volte che vogliamo, anche se non siamo al mare o sotto il cielo on si mangiamo risotto o non beviamo vino… anche se sono cose semplici, della vita,che tutti noi possiamo vivere ogni giorno intensamente, anche se l’abitudine ce le fa sembrare scontate o superflue… sono la nostra vita, io non ho fatto nulla, le ho solo trasportate tra le mie parole.
Ciò però che ovviamente come autrice apprezzo di più del tuo commento è come hai centrato il fulcro del racconto: la condivisone vera e reale in toto della vita, con glia altri e con noi stessi.
Come dici tu gesti, parole e rituali perduti che a mio avviso oltre essere stimolanti, nella vita sono importanti perché fanno parte o almeno dovrebbero della naturalezza della vita.
Sembra che non siamo più abituati a vivere nel mondo reale, ma è questo che tiene in vita!
Comunque non tutto è dimenticato… la condivisione esiste ancora, solo che si fa più rara.
Al tuo commento alla mia risposta ho già commentato nuovamente… spero ti sia piaciuto come l’ho fatto!
Un abbraccio
Emanuele grazie… che fortunatamente hai accettato il mio invito e mi hai permesso di condividere insieme la bellezza della vita! Davvero troppo buono nel tuo commneto… quasi mi fai emozionare!
A questo punto spero di (ri)vederti, ma… tra i vincitori! E dopo per festeggiare due spaghi non ce li toglie nessuno 🙂
Grazie mille Emanuele… in bocca al lupo anche a te!!!
Roberto facciamo così: tu metti il vino, io metto le pietanze 😉
Scherzi a parte… grazie mille per i tuoi commenti e davvero buona fortuna per il concorso!
Brando, sono contenta di averti letteralmente trasportato in quella notte, a quel tavolo, tra quelle pietanze… è davvero un’immensa soddisfazione!!!
Grazie per il tuo bel commento, mi hai davvero stimolato.
Uhm, dai, in cucina c’è speranza più o meno per tutti, e se dal tuo commento ho capito che apprezzi così tanto il cibo… non potrai poi essere così negato ai fornelli.
Fammi sapere cosa combini in cucina… le migliori idee nascono sperimentando!
Grazie ancora per il commento!
Anna Lisa, sei veramente fantastica nei tuoi commenti… non so, ma io ti percepisco davvero gentile!
Ora non so se posso da sola ritenermi una cuoca… ma amo cucinare e cucino davvero molto, quasi tutti i giorni anche se spesso il lavoro non mi permette di fare le cotture che vorrei, ma adoro la genuinità! Faccio la pasta fatta in casa, i dolci, il ragù fatto come una volta, la maionese artigianale… insomma i sapori veri che sempre di più si stanno perdendo.
Quanto al giardino, ci sono sempre immersa, amo stare all’aria aperta e avere tutte le piante fresche per cucinare… i profumi e gli odori addosso, sulla pelle, credo sia fantasistico!
Grazie nuovamente per l’idea dei racconti che diventano libro… è stimolante e appagante!
Quanto allo stile personale ti ringrazio, vuol dire che oltre alle parole arrivo anche io 🙂
Eh sì, mi piace tantissimo mescolare emozioni e sensi, sensazioni e percezioni… quanto alla sapienza nel farlo, speriamo davvero sia così!
Grazie a te di aver letto e aver quindi condiviso con te una parte di te, cioè vita!
Allora, ammetto che è la prima volta che non conosco un titolo che mi viene citato… brava, hai fatto centro… solitamente io leggo di tutto, ma questo libro mi manca e ti dirò che il titolo mi ispira tantissimo! Grazie, mi hai fatto un bellissimo regalo… andrò subito a cercarlo per leggerlo!
Se hai piacere ti dirò poi le impressioni sul libro che mi hai consigliato… stra in bocca al lupo per il concorso Anna Lisa!!!
Marta, complimenti a te !!! A ottobre, ci vediamo a Lucca.
Emanuele
Che bel racconto che inebria con i suoi profumi d’estate e di buona cucina! Sarà un piacere conoscerti a Lucca.
I mie complimenti, Marta, non valgono certo il ben più ponderato e vero giudizio della Giuria.
Ad Maiora Semper
Una descrizione elegante e piacevole, un racconto breve ma intenso, bello da condividere. Complimenti per la vittoria Marta.
Ho letto e riletto il racconto, per capire se mi dava sensazioni differenti non essendo in linea il mio pensiero con il pensare comune dei commenti.
Sono contenta dei racconti vincenti, piu’ o meno le mie previsioni erano esatte ; peccato per un paio di racconti che pensavo potessero farcela .
Pur avendo letto ancora e attentamente, vedo solo una persona concentrata su se stessa , gia’ dalla prima riga del racconto.
La giuria e’ sicuramente piu’ competente di me che ho cominciato solo da un annetto a partecipare ai concorsi, ma a me sembra una quasi scadente prova del cuoco trasposta su ” carta”.
Complimenti comunque, probabilmente non saro’ all’altezza per cogliere tutta questa condivisione.
C’era un bel racconto di fantascienza tra i partecipanti ; avrei preferito leggere quello nella rosa dei 25 vincitori.
ciao!
x Carla. Cara scrittrice,
ognuno di noi, preso singolarmente, avrebbe scelto un racconto piuttosto che un altro ( i gusti sono gusti, viva Dio!). Ritengo però inopportuno parlare del singolo racconto vincente, questo per sincera solidarietà fra scrittori, lo dovevo dire.
Meno male che c’è una giuria e, riprendo un mio precedente commento, avranno avuto di che discutere visto l’alto livello dei racconti in gara.
Il giudizio è personale e motivato anche dallo stato d’animo di chi giudica: ci sono momenti nella vita in cui riusciamo a leggere solo racconti tristi altri in cui vogliamo un pò di spensieratezza e svago e così via….
Il concetto è che la giuria fa le sue scelte, come credo, in modo imparziale. A noi rimane la gioia di aver fatto parte di questa bella comunità ed anche quella di poter ripartecipare l’anno prossimo con racconti semmai diversi per stile in quanto anche lo scrittore ha i suoi stati d’animo e di conseguenza scrive ciò che la vita gli ispira in quel preciso momento.
Buona lettura!
Emanuele grazie ancora!!! Il Penso si sia capito che speravo vincesse il tuo racconto… anche perchè è davvero un onore e un piacere poter essere nell’antologia insieme!
Ci vediamo a Lucca, ti piacerà 🙂
Maria grazie mille, mi hai fatto davvero uno splendido commento! Chiedo venia se il poco tempo non mi ha permesso di leggere tanti racconti, fra cui il tuo… ma recupero subito e vado a leggerti, sono curiosissima! Anche per me sarà un piacere conoscerti! Complimenti per la vittoria!!!
Luciano so che sembro banale e ipocrita a dirlo… ma… i tuoi complimenti per me valgono moltissimo, grazie mille!
Una persona in più che si emoziona con le mie parole, è sempre una vittoria!
Ti ringrazio per l’augurio che mi hai dato, specie poi perché in latino, lingua che adoro… non mi resta che dire questo: Semper fidelis!
Andrea, e’ ovvio che il giudizio della giuria e’ insindacabile ; pero’, nella libertà di poter esprimere la mia impressione ( non un giudizio, per quello c’e’ la giuria) ed essere completamente sincera devo dire che non mi e’ piaciuto. Forse perche’ sono stata una insegnante di scuola primaria , forse perchè mi ci cade l’occhio , la punteggiatura è stata usata in modo improprio. Sarei curiosa di sapere se, in fase di pubblicazione cartacea, verra’ mantenuta la stesura originale, che non è corretta. Non mi considero una scrittrice ma una persona che scrive quando ha qualcosa da dire, e a volte mi stanno pure strette le regole di alcuni concorsi che castrano l’inventiva chiedendo cartelle da 30×60. Ma questo e’ un altro discorso.
Complimenti anche a te!
Giorgio, grazie a te per il tuo elegante e raffinato commento! Sono davvero molto felice per questa vittoria!
Carla, premettendo che mi sembrano oltremodo stancanti questi continui attacchi più a me a questo punto, che al racconto in se per se, e pensando che tra di noi sono scorse molte parole, fin troppe direi e ringrazio che alcune non sono state approvate perché davvero le discussioni sterili le trovo fuori luogo in questo contesto, devo ammettere che non posso essere che dispiaciuta per non averti emozionato con il mio racconto, come scrittrice è una grossa sconfitta, me ne dispiace davvero. Ovviamente piacere a tutti non è possibile, ne nella scrittura ne quantomeno nella vita, perché ci si andrebbe a snaturare senza essere più noi stessi, ma solo una versione di noi omologata che posso piacere a tutti. Sempre ovviamente però è normale voler coinvolgere ed emozionare più persone possibili, specie per chi fa o vuole fare questo mestiere, cioè lo scrittore.
Aldilà del mio parere al tuo racconto, non amo molto il tuo modo di porti, specie in questo contesto… come già detto in un altro commento con un’altra persona, uno scrittore è tale sempre, anche fra i commenti a questi racconti. Ad ogni modo ne approfitto per rispondere anche al tuo ultimo commento, che sembra di nuovo un attacco forte, a mio avviso ingiustificato.
Io al contrario di te mi considero una scrittrice, una capace di scrivere della vita e non per questa vittoria, ma per quello che ho dentro di me intrinseco da sempre: parole che riesco a mettere uno dietro l’altra, parole che non posso fermare, che si coltivano in me come con altrettanto amore e passione coltivo in loro…
Ho 23 anni, scrivo da tanto tempo e stupidamente mi è mancato il coraggio di pubblicare fino ad oggi, questo è in assoluto il primo concorso a cui ho partecipato e ho vinto, inutile dire l’immensa soddisfazione! E proprio per questo ti posso dire (rispondendo ahimè alla tua provocazione) che non mi permetterei mai e poi mai di andare a modificare un scritto con cui ho vinto, ho vinto con questo racconto scritto in questo modo, e così sarà la stesura finale. A onor del vero l’unica cosa che ho tolto sono 2 (di numero proprio) virgole che effettivamente erano un di più, per il resto è il racconto è perfetto così, questo è il ritmo che doveva avere ed è il ritmo che avrà.
Quanto alla punteggiatura non ho mai avuto problemi, anzi mi hanno sempre detto essere un mio punto di forza, persino i miei professori del liceo classico… si vede che anche gli insegnati, come umani, hanno il loro gusto… anche se per quanto lo si dicesse della matematica, penso che nemmeno la grammatica si un’opinione.
Quanto al fatto che ci vedi solo nel racconto, mi è difficile rispondere… come già detto è un inno alla vita, al piacere che attraverso noi arriva agli altri, contagiandoci a vicenda in un susseguirsi di attimi e piaceri della vita, mi spiace che tu non li abbia colti… anche con te avrei voluto vivere “Il piacere della condivisone” e spero che prima o poi, io ti possa almeno un po emozionare.
Sinceramente dispiaciuta e non come vincitrice, ma proprio come scrittrice, ti auguro tante emozioni, piaceri e condivisioni.
Andrea, so che quello che hai scritto era in risposta a Carla, ma se posso intromettermi…. mi permetto di quotarti in tutto e per tutto!
In poche parole hai racchiuso il senso profondo e bello di questo magnifico incontro di racconti e scrittori, e inoltre trovo bellissima l’idea della solidarietà fra scrittori, oltre i gusti personali, è (o sarebbe) bello considerarci noi scrittori come una grande comunità di artisti, che aldilà di tutto, è pronta a sostenersi proprio perché di fatto si fa lo stesso mestiere.
GRAZIE MILLE Andrea per aver portato, specie poi sotto il mio racconto, la tua saggezza e intelligenza, lanciando un bellissimo messaggio… e poi ha ragione, scritti di grande qualità sono stati valutati e non sarà stato facile, e credo che chi merita abbia sempre l’opportunità poi di venire maggiormente premiato vincendo.
Ti ringrazio di aver in qualche modo “difeso” con il tuo commento il mio racconto, sentire una persona solidale è sempre magnifico.
Un brindisi a tutti noi scrittori!
Marta se posso permettermi… C’HAI CAPITO TUTTO!
Proprio così,
sarà che non faccio questo di mestiere ma ben altro e lo scrivere, in tutte le sue forme, riesce a farmi evadere dalla routine quotidiana (purtroppo ultimamente trovo sempre meno tempo per dedicarmici, ahimè!!).
Non ho partecipato a molti concorsi come questo, ma quando mi capita il solo fatto di partecipare è come se mi catapultasse in una dimensione in cui tutti noi scirttori siamo parte di uno stesso, grande e bellissimo progetto. Chiaro che avrei anche voluto vincere, immagino che sia una bella sensazione nonchè soddisfazione; spero di riprovarci, compatibilmente con i miei impegni, altrimenti sarà finita così e poi, in tutta franchezza, il tuo ultimo commento per me è una bella vittoria!
Grazie e complimenti ai vincitori e a tutti noi scrittori ……….e che brindisi (virtuale) sia !!!!
Niente di personale; ho 52 anni compiuti, motivo per il quale potresti essermi figlia. Mi piace la semplicità e non la ridondanza che, anche nei commenti, palesemente si evince. Questione di gusti personali, lo ribadisco. Non sarai meno ” scrittrice” perchè continua a non piacermi quello che hai scritto, ma fai tesoro anche delle critiche in negativo. Un domani non sarai tu a leggerti ma un pubblico molto più ampio di questo ( te lo auguro, hai tutta la vita davanti). MI permetto di ” insistere” ; per esempio, nella prima riga i ” sussulti” costituiscono il complemento oggetto della frase, ma sono divisi dalla stessa da una virgola che e’ di troppo.; ma non sono qua in veste di maestrina, e’ un ruolo antipatico e sgradito. Semplicemente mi chiedevo quanto conti , nella disamina degli elaborati, la parte sintattica e grammaticale. Alcuni miei racconti sono stati pubblicati in antologie di altri concorsi, e una svista banale per l’appunto sulla punteggiatura, mi era stata corretta.
Carla in bocca al lupo per altri racconti, grazie della tua opinione… ti lascio con la celebre battuta di Toto e Peppino nel film “Totò, Peppino e… la malafemmina “:
“Punto… due punti! Ma sì, fai vedere che abbondiamo, adbondandis adbondandum.”
Buona fortuna!
Andrea scusami ma qui un mitico per te mi scappa tutto!
Ti esprimi bene ed esprimi belle cose, azzardo a dirti molto francamente che mi sento sulla tua stessa lunghezza d’onda.
Al momento nemmeno io vivo di solo scrivere, anche se un giorno mi piacerebbe, ma tutt’ora ho un lavoro che mi sono scelta e che amo molto, per me scrivere è come dici tu evasione dal mondo quotidiano e materiale che ci circonda, ma lo vivo anche immensamente come un mestiere ed esattamente come te, ahimè. anche io ho pochissimo tempo da dedicare alla scrittura.
Per me era la primissima volta ad un concorso, come dicevo prima mi è mancato il coraggio… ma condivido come dici che il solo fatto di essere qui e poter confrontarsi insieme è una cosa spettacolare e a mio parere anche magica, questo piccolo, ma grande mondo tutto per noi… un pò come se fosse un vecchio porto di mare in cui ogni scrittore può approdare, una seconda casa artistica.
Vincere è ovvio che può piacere a tutti, penso sia, specie in questo caso, la gratificazione ed elevazione dei propri sogni, sforzi e credo anche dei propri valori.
Senza nulla togliere alla giura, ne a vincitori e quindi a me… spesso queste vincite vanno in base alla bravura, ma anche ai momenti, alle sensazioni… non tutti quelli che non hanno vinto sono per forza non bravi o meno bravi di quest’anno ha vinto… sono così amante dello scrivere che sono felice sì della vittoria, ma un pò mi dispiace che l’anno prossimo non possa riscrivere qualcosa di mio qui, con tutti voi. Sono pazza, vero?
Io ti stra consiglio di riprovarci e provarci provarci ancora… io stessa non credevo affatto nella vittoria, forse perché non credo abbastanza in me e prima di avere il coraggio di pubblicare ce ne ho messe di riflessioni, paure, incognite… ma se vale la pena e crediamo nelle nostre parole, non bisogna mollare!
Riprovaci davvero! E spero che tu possa anche vincere!
Sai vero che darmi merito della vittoria per un commento è darmi un valore troppo alto? Non some ringraziarti… ho semplice detto la verità, quello che penso e ho provato a ricambiare la tua saggezza e gentilezza.
Non so di dove sei, ma se capiti nei dintorni di Lucca per la premiazione, mi piacerebbe conoscerti… è un piacere parlare con te!
Se poi hai voglia nel mio profilo c’è l’indirizzo mail e mi farebbe piacere ricevere notizie ogni tanto sulle tue avventure letterarie!
Ancora grazie e… salute!
Grazie a te!
Salute!!!
Marta, ti faccio i complimenti, che estendo a tutti i vincitori, per la meritata vittoria. Ho letto il tuo racconto così ricco di sensazioni che riesci a trasferire al lettore con la tua scrittura puntuale e sicura.
Con l’occasione ti ringrazio per il tuo precedente commento ad uno dei miei racconti. Ciao, Ermanno.
Ciao Marta intanto ti faccio i miei complimenti per la vittoria e ci vedremo a Lucca per parlare di persona 🙂
Ti anticipo un mio commento sul tuo racconto.
Ti immagino seduta in un angolo della tua casa o del tuo giardino ad occhi chiusi che ripercorri passo dopo passo, utilizzando tutti i suoi sensi, una bella serata trascorsa in compagnia di amici o parenti.
Hai voluto immortalare in poche righe uno stato d’animo positivo del quale si ha immenso bisogno ai giorni d’oggi quando purtroppo “il mordi e fuggi” contraddistingue il comportamento di tanti.
Non sono affatto una brava cuoca per cui i dettagli culinari che riporti non avrei potuto neanche immaginarli nè avere in casa i tanti ingredienti della tua serata ma sono una minuziosa conoscitrice del “sentire” per cui ti dico brava 🙂
….p.s……mi piacerebbe sapere cosa ti sono “sempre sembrata” .
Nel tuo commento al mio racconto manca una parola e la curiosità si sa è donna 🙂
Un’eccellente capacità descrittiva caratterizza il tuo racconto Marta. Oltre a conoscere gli ingredienti giusti, sai anche fonderli in una piacevole narrazione, il tutto incorniciato da una placida atmosfera. La luna che osserva osservata è la dea protettrice dei rari momenti di serenità, come quando attorno ad una tavola si dimenticano i conflitti e le invidie, e ci si parla semplicemente, senza ipocrisie. Il quadro ha un che di fiabesco, di atemporale e di silvano (me lo immagino ambientato in un bosco incantato, lontano nel tempo e nello spazio). Complimenti per il racconto in sé e per la vittoria!! Sarò felice di conoscerti in quel di Lucca!! A presto
Dalla lettura e/o rilettura delle opere selezionate rimane, insieme all’appagante soddisfazione per l’elevata qualità degli stili, per l’originalità delle architetture, per l’ingegnosità degli intrecci, anche un’angoscia persistente per la sconfortante amarezza degli ambiti prevalentemente esplorati.
La tua prosa elegante e briosa, propria e ricca, radiosa e sorridente mi rilassa invece a ogni lettura, è terapeutica, rappresentando un antidoto e un contraltare alla malinconia. Fai bene a ricordarci che la vita, nonostante tutto, è bella, trabocca di piaceri e sta a noi goderne, possibilmente nella condivisione. Mi hai fatto tornare in mente la nota storiella dell’uomo inseguito dalla tigre con i denti di sciabola.
Sarà un vero piacere incontrarti a Lucca.
Ermanno ti ringrazio davvero tanto, poter dare a lettore ciò che tu mi dici è davvero una bella soddisfazione, sono davvero felice di questo! Grazie ancor per il tuo bel commento!
Liliana grazie mille, ricambio intensamente i complimenti e sì, mi piace l’idea di trovarci a Lucca e parlare… adoro parlare! 🙂
Mi piace molto come mi descrivi, come mi dipingi fra le mura di casa e i pezzi di erba, non posso che ribadire quanto sei brava a scrivere!
Hai ragione, ho voluto elogiare la bellezza della calma, del fermarsi e gustarsi quel che c’è, che non è affatto male… anzi, se vissuto con passione divento poetico, perché di fondo già lo è, e questo è sensazionale.
Infondo tutti possiamo preparare da mangiare, cucinare invece è qualcosa che nasce da un innato senso del gusto in noi, capisco che magari non tutti hanno questo approccio al cibo, ma come dice tu è bello comunque “sentire”!
Rispetto agli ingredienti di quella cena, erano tutti abbastanza semplici, credo che la semplicità vinca su quasi ogni cosa ma spero davvero ti averti fatto assaporare ogni sapore!
Grazie ancora Liliana, spero tanto che una volta conosciute avremo davvero modo di parlare.
Scusa ancora per la mia mancanza, ma l’aggettivo mancante l’ho già aggiunto e spero ti faccia piacere!
Wow eccellente, addirittura! Tu Matteo mi sa che sei troppo buono, grazie davvero!
Devo ammettere che è molto bella la descrizione che fai, mi piacerebbe davvero riuscire a conoscere ingredienti giusti e poi saperli fondere insieme, sia come scrittrice che come cuoca.
Mi piace anche molto il simbolo che dai alla luna, protettrice di serenità, suona davvero molto poetico!
L’idea della tavola, come dici tu, attraverso il cibo vissuta in semplicità e naturalezza, punto focolare in cui ritrovarsi ed essere se stessi… sì, mi piace.
Hai ragione sul fuori dal tempo, come una bolla in cui davvero fermarsi… quanto al bosco e al silvano, la cosa paradossale è che in una selva e in un bosco (di collina) ciò vissuto davvero, sembrava un luogo antico di favola e di animali che non si più abituati a guardare, se non in un disegno… eppure questo racconto non è nato lì in quel luogo magico, ma è stato scritto in luogo sì bello, ma molto più semplice, eppure estremamente casa anche quel luogo.
Forse, come già dicevo prima, la semplicità trionfa quasi sempre sulle altre cose.
Ti ringrazio e ti faccio a mia volta i miei più sentiti complimenti! Sarò felice anche io di vederti a Lucca!
Caro Roberto,
condivido con te e in modo assoluto l’alta qualità dei racconti vincitori e capisco il tuo dispiacere per gli ambiti non sempre gioiosi perché non è difficile da immaginare e da sapere soprattutto, quanta sofferenza accompagna noi e questa vita, questo mondo.
Ha battuto nelle poche righe di mezzo tantissimi complimenti, tanti da farmi arrossire… non so davvero come ringraziarti! Aldilà però dei tuo garbati aggettivi per descrivere la mia scrittura, che quasi mi fanno gongolare, la cosa più bella nel tuo commento è la tua visione terapeutica di questo mio racconto, poter avere questa importanza e darti questo piacere, mi tocca il cuore.
Volevo indubbiamente ricordare e immortalare, per prima a me stessa, che senza andare alla ricerca della felicitò, ci sono tanti momenti bellissimi da assaporare, nonostante tutto e tutti, nonostante la crudeltà della vita. E mi piace l’aggettivo che hai usato, traboccare, è meglio, rende l’idea di tutto quello che possiamo vivere, di tutti quei piacerei di cui come dici tu possiamo godere, specie se possibile nella condivisione… mi accorgo di averti citato molto, ma le tue meravigliose parole avevano già detto praticamente tutto, difficile aggiungere altro.
Di estrema intelligenza poi il collegamento a quella storia… sarò davvero felice di conoscerti a Lucca, grazie delle tue parole!
Ciao Marta devo dirti sinceramente che credo tu sia proprio una brava ragazza.
Si vede l’amore che hai per la “condivisione” da come ti relazioni con gli altri e dalla cura che dedichi a tutti i commenti.
Anche io adoro scrivere, parlare, confrontarmi, condividere e mi emoziono ogni volta che leggo qualcosa che riesce, con specifiche parole, a toccare le mie corde più intime.
Mi emoziono e piango, mi emoziono e rido e mi accade quando avverto che chi scrive sta raccontando sentimenti veri.
Gli esercizi di stile mi piacciono ma per me la vera qualità è data dalle emozioni che accomunano noi tutti esseri umani. I sentimenti sono ciò che ci contraddistingue e senza di essi nulla avrebbe ragione di esistere.
Credo si abbia davvero bisogno di emozioni vere da contrapporre alle tante falsità della società attuale.
L’essere umano dovrebbe abbandonare la paura di esprimersi, la paura di soffrire, la paura di sbagliare……ma cosa c’è di più bello del “sentire”?
L’errore e la sofferenza sono opposti al giusto ed alla gioia o felicità e non si può farne a meno per dire di avere vissuto.
Ecco lo sapevo mi sono lanciata nelle mie solite travolgenti emozioni….perdonami 😉
A presto
Liliana
Liliana con piacere eccomi qua… anche se estremamente in ritardo, chiedo venia!
Mi auguro davvero di esserlo, non mi considero ovviamente una bad girl, ma spero comunque di essere davvero brava, almeno ci provo, mettiamola così!
Ciò che tu scrivi è molto, se davvero riesco a trasmettere questo amore, questa condivisione, non posso che esserne soddisfatta.
Ammetto che sono timida e riservata, non sempre è facile il confronto con gli altri, specie in questo mondo sempre più privo di valori, ma amo dare, amo poter dare qualcosa di me e ricevere dagli altri altrettanti pezzi di se stesi, è il moto di questa vita, di questo mondo… e infondo non è magico per questo?
Ti ringrazio per i commenti, pensa che io mi sento in colpa perché non riesco a starci dietro come vorrei, a scrivere e leggere tutti voi, mi dispiace questa cosa, però cerco sempre
Ti fa onore questa tua emozione e credo che ti definisca molto come persona, è bello sia saper emozionarsi sia emozionare.
Sono concorde con te; alla fine ciò che conta realmente è il contenuto… e poi uno può fare tutte i corsi del mondo, ma la scrittura, come ogni tipo di arte, è un dono innato.
Quanto hai sentimenti, credo che essi siano il moto di tutto, in primis di noi stessi… come potremmo vivere senza? Essi ci definiscono nel bene e nel male.
“Sentire” è bellissimo, fondamentale.
Le emozioni vere dovrebbero sempre più che contrapporsi, opporsi a quelle false, inutili.
Paura di soffrire, sbagliare, esprimersi… mica facili come paure da togliersi! Anche la paura è una emozione, che spesso ci fa muovere a rallentatore o ci tiene addirittura bloccati.
Gli opposti servono, sarebbe più giusto più che altro che si bilanciassero meglio, ma senza entrami non potremmo vivere.
Lanciati quanto vuoi, è un piacere enorme scriverti e leggerti!!! Per cui non ti perdono affatto, mi hai fatto solo che piacere Liliana!
A presto
Marta
Cara Marta complimenti per aver descritto molto bene l’aspetto più nobile del buon cibo e del buon vino: il valore conviviale. Ci vediamo a Lucca.
🙂 🙂 :-)Grazie Marta 🙂 🙂 🙂
Il tuo racconto gorgoglia e assapora come una risata fragorosa e contagiosa.
Con ritardo, e mi scuso, ma eccomi qua!
Mariateresa, grazie mille per aver colto l’essenza della convivialità e per aver inserito nel tuo commento la tua riflessione profonda!
Liliana manca sempre meno a conoscerci 😀 😀 😀
Alessandra che commento poetico mi hai fatto, grazie mille! Sei stata gentilissima… a presto!!!
Amici di penna vecchi e nuovi, ben ritrovati tutti qui in questo magnifico blog che tanto ci ha donato in emozione… un’avventura nata in primavera e che ora arriva alle porte del Natale, e proprio in questo periodo di doni e gioia, ci tengo davvero molto ad augurare a tutti VOI un MERAVIGLIOSO, SERENO e FELICE BUON NATALE!!!
Ed anche un GRANDIOSO e SCOPPIETTATE inizio di FELICE 2016!!
Il 2015 mi ha portato questo magnifica avventura di Racconti nella Rete, la vincita e poi tutti voi, una scoperta di persone fantastiche con cui ho vissuto e sto vivendo momenti unici, a tutti noi in bocca al lupo per le prossime avventure e ai nuovi arrivati buona fortuna per l’edizione 2016!
BUONE FESTE A TUTTI!!!