Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Oltre la finestra” di Luciano Urietti

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Do the Right Thing                                                                                                                              

Non è vero che i cammelli non soffrono la sete,                         sotto l’implacabile sole del deserto, persi fra dune di sabbia arroventata …

 

Silvia si svegliò con un forte mal di testa.

Dalla finestra in fondo alla stanza proveniva un fascio di luce, sicura ed invitante; eppure vi era qualcosa di stonato, qualcosa che turbava ed infastidiva.

Lenta come un bradipo si alzò dal letto, ovviamente vestita come quando ci si era addormentata,  al rientro in casa; jeans, maglietta scolorita e felpa extra larga.

Si era limitata a scalciare le scarpe sotto l’armadio.

Casa vuota, genitori al mare. Meglio così, nessuno a mugugnare dietro porte chiuse.

Era sola e libera di fare ciò che voleva.

Si sentiva però la bocca impastata ed amara, come la medicina che nonna Amelia le faceva ingoiare quando               era piccola. «Vedrai come ti sentirai bene, piccina mia».

Per un attimo rimase in piedi, quasi brancolante, a guardare oltre la gran finestra da cui proveniva tutta quella luce che la tormentava. Provava solidarietà per i vampiri, così tanta luce poteva spingerla a far qualcosa d’irragionevole    e d’irrimediabile.

Tornò a lasciarsi cadere sul letto, mentre la testa le esplodeva.

 

… il fatto è che loro sanno abbracciarla compassionevoli                                                                                                              facendo di quell’odiosa nemica  una muta compagna di viaggio …,

 

Si ricordò allora che aveva tagliato tutti i fili per impedire ai suoi vecchi di tampinarla; telefonino spento e ….

Ma prima o poi avrebbe dovuto tornare a sintonizzarsi… avrebbe dovuto confessare il malfatto del giorno prima.

Già,… un esame di statistica andato buco … e non era di certo la prima volta che la segavano.

Anzi ultimamente era diventata un’abitudine, come i mugugni dietro porte chiuse della madre,                                      ed i pistolotti del padre sprofondato in poltrona davanti ad un video ai cristalli liquidi.

Storie d’ordinaria noia quotidiana, scoloriti déjà  vu serviti freddi per cena.

Però ci doveva pur essere un modo per sgommare via, stoppare la noia e ribaltare il corso di quell’esistenza liquida    e stagnante … un modo per uscire da quel guado infinito e sfottere la nausea che le stava crescendo dentro.

Silvia si alzò di scatto e si fiondò verso la grande finestra inondata di luce.

L’aprì di colpo e guardò in basso; sette piani d’aria fresca, limpida ed invitante.

Sentiva che le sarebbe bastato così poco, molto meno di quanto comunemente si crede, per volare oltre quella stagnante e nauseabonda palude …  

« Piccina mia, ascolta nonna Amelia: a volte si tratta di fare delle scelte amare,  ma che possono cambiare ogni cosa …».

Silvia chiuse con decisione la finestra e fu in quel momento che si accorse di ciò che stonava in quei vetri, infastidendola: erano sporchi e quello sporco impediva alla luce del sole di inondare, in modo uniforme,                      la stanza con tutta la sua potenza primaverile.

Bene, avrebbe incominciato da li; dalla pulizia di quei vetri, poi …

… poi avrebbe telefonato ai suoi vecchi e …

 

… unendosi a lei senza più chiedersi come fare per sconfiggerla;  e vanno insieme con passo lento, ma costante,sino a che il viaggio finisce in un giorno come tanti. 

Loading

4 commenti »

  1. Bello, complimenti !

  2. Grazie, Sonia.
    p.s. : mi scuso con tutti quelli che avranno la pazienza di leggere i miei racconti per l’ impaginazione; ho senza dubbio sbagliato qualcosa nell’inserire i miei lavori.

  3. C’è sempre una via di fuga… per un attimo ho temuto che si buttasse di sotto. ma per fortuna l’autore non è caduto nella trappola. Ho letto e commentato anche l’altro tuo racconto. Bravo Duccio Magnelli

  4. Ahimè Duccio, a volte succede l’irreparabile.
    Penso che molti potrebbero confermarlo.
    Lo scorso anno da questo breve racconto ho tratto la sceneggiatura per un Corto;
    il fatto che sia stata selezionata al Mitreo Film Fest forse indica che alberga in tanti
    il desiderio di credere all’esistenza di una… via verso la vita.

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.