Premio Racconti nella Rete 2015 “Un giorno di felicità” di Laura Gori
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015Non stava più nella pelle. Aveva atteso quel momento da un anno. La mamma gli aveva rimboccato le coperte fino al mento come ogni sera, poi gli aveva dato un bacio sulla fronte e pronunciato le solite parole “Buona notte, cucciolo mio. Sogni d’oro”. Ma Tommaso non riusciva a prender sonno. Quella notte Lui sarebbe tornato, lo sapeva. Voleva attenderlo sveglio. Sorprenderlo mentre entrava in casa. Voleva vedere la sua faccia, l’aveva visto una volta sola, molto tempo fa e si ricordava poco di lui.
” Mimma, Mimma, tu dormi?” Tommaso stava chiamando la sorellina. “No” disse una vocina che proveniva dal lettino accanto al suo.
“Ecco allora dobbiamo stare svegli, perché Lui stanotte viene, tu non l’hai mai visto, io sì, quando ero molto piccolo. Mimma, tu non devi aver paura, tu segui me, io sono il capo. Stanotte quando si vede accendere la luce giù in sala, usciamo piano piano dal letto senza farci sentire dalla mamma, scendiamo le scale e lo sorprendiamo. Non aver paura. Ci sono io. Lui verrà con un treno magico o in carrozza o in slitta non so. Ma non devi aver paura. Hai capito tutto?”
“Si” disse la vocina.
“Ecco Mimma, allora ti racconto una storia così non ci addormentiamo, va bene?”
“Si”
“La sai la storia di Pinocchio?”
“Si”
“Non so come comincia, ma sì, ecco, c’era un pezzo di legno e un falegname di nome Geppetto…”
Tommaso arrivò a raccontare la storia fino all’incontro con il gatto e la volpe, poi cedette al sonno; la Mimma si era arresa già prima.
Lo svegliò la mamma al mattino quando la luce del sole filtrava già dalle finestre socchiuse: “Tommy, Mimma, sveglia piccoli! Stanotte è arrivato, venite a vedere cosa ha portato”
Tommaso non se lo fece ripetere due volte, come invece di solito accadeva ogni mattina quando doveva andare all’asilo, saltò giù dal letto e fece le scale a saltelli per arrivare il prima possibile in sala. E fu allora che scorse accanto al caminetto sotto l’albero una miriade di pacchi colorati che arrivavano fino a metà sala.
” Mimma, Mimma,” gridò Tommaso lungo la tromba delle scale, stanotte Babbo Natale è arrivato, ci ha portato un sacco di regali, vieni giù, vieni giù subito!”
Tommaso si fece largo tra i regali, cercando di capire quale fosse quello che conteneva il treno che aveva chiesto a Babbo Natale nella letterina che la mamma aveva scritto sotto sua dettatura e poi spedito al polo nord a casa di Babbo Natale e dei suoi fidati Elfi. Aveva chiesto inoltre un cicciobello per la Mimma, lei non parlava ancora bene, quindi aveva chiesto lui i regali al posto della sorellina.
La mamma lo aiutò a leggere i nomi scritti sui pacchi. Il pacco enorme proprio sotto l’albero, con la carta colorata di azzurro con Topolino e Paperino era proprio il suo. Strappò con foga la carta, e sì, era proprio il trenino che aveva tanto desiderato. Quello con il ponte levatoio. E poi la Mimma con la complicità della mamma scartò il suo pacco con la carta rosa con Minni. Dentro c’era proprio cicciobello.
“Mamma, mamma, allora io e la Mimma siamo stati buoni, Babbo Natale ci ha portato i regali che gli avevamo chiesto?”
“Certo Tommaso, tu e la Mimma siate due cuccioli d’oro, i miei cuccioli d’oro” gli rispose la mamma, dandogli un bacio sulla fronte.
Tommaso continuò a scartare altri pacchi, Babbo Natale non si era limitato a portare solo il trenino, aveva portato anche un grosso libro di fiabe che gli avrebbe letto la mamma nel letto, prima di addormentarsi la sera e le costruzioni della lego.
Era proprio felice. Babbo Natale aveva portato tantissimi regali, anche se lui e la Mimma erano stati un po’ monelli. Questo Tommaso lo sapeva e aveva temuto che Babbo Natale non arrivasse, perchè la mamma aveva detto più volte, che Babbo Natale ai bimbi monelli non porta i regali.
“Tommaso, vieni a prendere il latte, facciamo colazione in fretta perchè dobbiamo andare alla messa di Natale e poi a pranzo ci sono i nonni e gli zii con Gianluca e Giulia e dobbiamo ancora preparare la sala. Sei contento?”
Tommaso era felicissimo, tra poco avrebbe rivisto il suo cugino Gianluca, più grande di lui, con cui avrebbe giocato tutto il pomeriggio. Gianluca sapeva tante cose. E poi veniva anche la sua cuginetta Giulia con cui si divertiva tanto anche se era una femminuccia.
Tommaso pensò che quello era il più bel Natale del mondo.
Il Natale dell’infanzia: un natale pieno di magia. Brava Laura. Complimenti!
Un racconto essenziale nella descrizione ma vero e sentito nei contenuti.
Un storia di vita vera suppongo, mi è piaciuto