Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2015 “In bocca al lupo” di Daniele Donati

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Paolo, agente di commercio, organizza una cena per alcuni suoi clienti. Cinque persone che tra loro non si conoscono, solo lui li conosce uno per uno. Si presentano a casa di Paolo alla spicciolata; il primo è Andrea, nervosissimo, poi Irene e Laura. Paolo svolge il ruolo di padrone di casa in modo impeccabile, cerca di mettere a loro agio tutti. Dopo qualche minuto arrivano gli ultimi due: Elisa e Lucio. La particolarità dei suoi ospiti è che hanno una cosa in comune: sono tutti estremamente scaramantici. Paolo, invece, è l’opposto. Quella che sembra essere una semplice cena in verità è un curioso esperimento.

Il diabolico piano consiste nel mettere a disagio i suoi ospiti con la continua inosservanza delle più basilari regole scaramantiche. A cominciare dal gatto nero che gironzola per casa, l’olio rovesciato a tavola, le tende viola, un ombrello aperto in soggiorno, una scala a pioli posizionata in modo da doverci passare sotto per andare in bagno… e altro ancora.

Gli ospiti cominciano a capire che “qualcosa” li accomuna e Luca, soddisfatto, se la ride sotto i baffi; continua a stuzzicare i cinque malcapitati con discorsi sempre più irrispettosi e canzonatori. Loro, ad ogni “bordata”, reagiscono mettendo mano al proprio amuleto. Ognuno di loro ha qualcosa: Irene una zampetta di coniglio come portachiavi, Lucio un quadrifoglio, Elisa una scatolina con dentro una coccinella, Laura un ciondolo a forma di elefantino con la proboscide all’insù e Andrea un cornetto.

Per motivi pratici nessuno ha portato un ferro di cavallo, ma quanto avrebbero voluto farlo.

La cosa più crudele si trova in bagno. Il meccanismo studiato da Paolo è tanto semplice quanto efficace: due chiodini a cui ha piegato verso il basso le estremità che sporgono dal muro, costituiscono il precario sostegno per lo specchio – semplicemente appoggiato. Non appena la vittima sfiora lo specchio, quello cade scivolando sui chiodini ricurvi. Irene, dopo aver chiesto di spostare la scala a pioli – dovendo quindi dichiarare la sua fobia davanti a tutti – va in bagno e, inevitabilmente, fa cadere lo specchio che va in mille pezzi.

Gli altri accorrono in bagno richiamati dalle grida furiose della donna. Ora, le cinque vittime di quella ignobile tortura si guardano negli occhi, come se una malefica intesa fra loro fosse scattata.

Il carnefice è rimasto seduto a tavola a gustarsi la perfetta riuscita del suo piano.

Tornati in soggiorno vedono Paolo; fermo, fisso, immobile come una statua di cera con gli occhi sbarrati. Morto.

***

Nell’esatto momento in cui i cinque si guardarono negli occhi, Paolo, rimasto da solo in soggiorno, osserva attentamente l’ordine, da lui composto, dei cartoncini segnaposto con i nomi dei suoi ospiti. Si rende conto di una cosa. Una cosa che gli gela il sangue e gli ferma il cuore all’istante: Irene, Elisa, Laura, Lucio, Andrea… IELLA!

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6 commenti »

  1. Idea originale.

  2. Paolo/Luca, pur non essendo scaramantico, è quello che per lo scherzo ci lascia la pelle. Testo intrigante e un buon soggetto per il Corto.

  3. Concordo con Valerio. L’idea della iella che si ritorce contro colui che ha osato prendersene gioco è davvero simpatica. Potrebbe funzionare… Complimenti e in bocca al lupo per il concorso a questo punto. Sarei curioso di conoscere il tuo parere sul mio “La Torretta di Guardia”

  4. Mi scuso per il refuso sul nome: “Luca” che compare.
    Comunque grazie per i commenti favorevoli.

  5. Ciao Daniele trovo il tuo racconto perfetto per un Corto.
    Mi è piaciuto moltissimo per come lo.hai scritto ( semplice ed efficace) ma soprattutto per il.messaggio. Chi voleva beffare è stato beffato. Per la serie non fare ad altri ciò che non vuoi sia fatto a te.
    Bello!!!

  6. Mi ricordano i racconti che partecipano a 90 righe di paura. L’idea è interessante, anche se io avrei fatto in modo che gli ospiti si accorgessero da soli della beffarda trovata di Paolo, ma tant’è, ognuno ha il proprio stile.
    Sarei curiosa di avere il tuo parere su Il Coccodroccolo e su Penelope, la Tessiragna.

    Arianna

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