Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Capelli” di Federico Manzi (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Flip, stavolta la mamma ci ammazza! Ci aveva detto di ritornare presto e invece eccoci qua, dispersi in questa foresta a soddisfare le tue voglie di scoperta, le tue fisse da  esploratore ….almeno lo sai dove siamo??

Certo Polly, non ti preoccupare , lo sai che ti riporto sempre a casa! Mmmmm.

Ah, mugugni anche? La fiducia non è qualcosa di scontato, sai? Va nutrita , va coccolata, va amata; se dubiti di me , piano piano, mi metti in crisi, distruggi le mie certezze e va finire che ci perdiamo davvero; va a finire che quando passa il mostro Milledenti siamo allo scoperto e ci trascina via, proprio come lo zio Ben!

Dai Flip, lo sai che mi spaventi!!

E allora stai un po’ zitta e lasciami pensare …

Tutti uguali questi maschi , penso’ Polly , per fortuna che hanno un neurone solo, altrimenti chissà che farebbero!

Girarono ancora un po’ per quella selva, tra quei tronchi scuri che si ergevano lisci, tutti uguali, su quel terreno leggermente untuoso e stranamente chiaro finchè Polly perse la pazienza :

Senti Flip, non per sfiducia in te, ma potresti almeno arrampicarti su uno di questi alberi e dare un’occhiata al panorama tanto per vedere se stiamo andando nella direzione giusta?!

Flip salì velocemente, salì con quella grazia,  con quella naturalezza di un essere nato proprio per fare quello e dalla cima iniziò ad urlare gioioso: Wow, siamo vicini! Vedo la fine della foresta e quell’enorme roccia rosa a forma di fungo sotto la quale abitiamo! Sono bravissimo a ritrovare la strada, che ti dicevo?!

Pollyyyyyy!!!

Siiiii????

Scappaaaa!!!

Flip arrivò in fondo alla pianta scivolando a terra in un attimo, i suoi occhi sporgenti erano lo specchio del terrore: Milledenti urlò!!! Spingendo la sorella a correre in una direzione.

La forresta parve esplodere, un rumore assordante saturava l’aria, un raschiare profondo si scatenò senza pietà in quella calma , sbriciolando ogni certezza , permeando nella pelle fino ad arrivare nel punto più profondo dell’essere dei due piccoli imprigionandoli nella paura.

Correvano come forsennati, correvano senza sosta  mentre il frastuono cresceva, mentre il suolo si raggrinziva sotto i loro piedi percorso da un brivido di furibondo piacere, come se fosse vivo, come se godesse dell’arrivo di quel mostro.

Poi lo videro, avanzava un po’ a scatti con la sua interminabile fila di enormi denti tutti ordinati, avanzava senza pietà e quegli alberi maestosi scivolavano ad uno ad uno in mezzo alle sue zanne , si flettevano, gemevano , alcun si spezzavano e rimanevano orrendamente mutilati  incastrati tra le fauci di quell’essere ripugnante.

Ma per lo più gli alberi rimanevano indenni ,  infatti Milledenti non era interessato a loro, lui era a caccia di intrusi in quella foresta…era a caccia di Flip e Polly, perché, chissà come, aveva fiutato la loro presenza.

Si avventò su di loro impietoso, ce l’aveveno quasi fatta, erano vicini a casa, ma gli ultimi rebbi della creatura li ghermirono trascinandoli a terra , spazzandoli via proprio nell’attimo in cui stavano per balzare fuori dal suo raggio di azione e tutto cambiò in un attimo: il mondo vorticava, scaglie biancastre rotolavano insieme ai due piccoli in quella danza mortale, in quell’ultimo giro di giostra che li stava trascinando verso l’inferno.

Poi d’un tratto ,due enormi zampe coriacee, con degli artigli affilati, li afferrarono sollevandoli senza fatica e i due piccoli si ritrovarono a fissare una testa pelosa con occhi enormi ed un lungo pungiglione spporco di sangue:

mamma!!!! Urlarono all’unisono….

Ci eravamo persi…tra gli alberi….e poi Milledenti !!!…

Sciocchi miei bambini, quelli non sono alberi ma capelli e il mostro non si chiama Milledenti ma Pettine, disse la mamma stringendoli al petto tra le sue enormi sei zampe …Ed ogni madre è ricchssima, percheè ha un tesoro da custodire, da amare, da difendere con la vita, quel tesoro sono i suoi figli, anche se essa è un PIDOCCHIO!!!

 

Loading

4 commenti »

  1. Non avevo mai letto frasi dirette fuori dalle lineette e qui ci sono ma si capisce e si segue comunque bene il dialogo. Divertente. Questo è uno dei pochi casi in cui avrei preferito uno morte come finale… vabbè che ogni scarrafone è bell’a mamma soja… però… Fantasioso, anche se “l’ultimo giro di giostra” personalmente mi stona nel contesto.

  2. fantasticooooooo!!! bellissima metafora a misura di bambino! complimenti!!!!

  3. Delizioso, anche i pidocchi hanno un’anima! Ti aspetto nella lettura del mio Penelope, la Tessiragna e poi anche de Il Coccodroccolo.

  4. Davvero simpatico. I pidocchi non godono della simpatia dei bambini di solito ma sono sicuro che questa volta sarà diverso. Complimenti, una bella favola, con dei protagonisti un po insoliti… Approfitto per invitarti a leggere il mio “La torretta di Guardia” del 27 maggio. Sarei curioso di sapere che ne pensi.

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.