Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “La società di Diana” di Maura Bertolozzi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

A Bagni di Lucca (Comune montano della Toscana nord), il Pratofiorito è un  luogo  “ magico ” e ricorda il più famoso Monte Calvo in Ucraina (ispiratore della musica di Mussorgsky) sia per la morfologia, sia per la sua fama che legata fu al mondo delle streghe e dei sabba, anche secondo quanto riportato nei verbali dei processi per stregoneria del 500.

Si racconta che per i loro convegni, le streghe raggiungevano il Pratofiorito da ogni luogo, ma con le prime luci dell’alba il trono del male precipitava negli Inferi attraverso la crepa profonda del vicino Orrido di Botri (altro luogo “ magico ”  al di sopra del quale plana l’aquila reale).

Stavo pensando a questo, quando con la mia precaria auto risalivo, un tornante dopo l’altro, la rotabile per Monti di Villa (frazione del Comune di Bagni di Lucca), un paese che conta circa una trentina di abitanti (almeno in inverno), situato in una zona più che panoramica, in mezzo a folti boschi di castagno e, appunto, nei pressi del Pratofiorito.

Quella era una sera di ottobre e pioveva a dirotto, i tergicristalli facevano quel che potevano per rimediare al fiume d’acqua che stava precipitando giù dal cielo, i fulmini illuminavano la cresta dell’Appennino di livida luce ed il cupo rimbombo dei tuoni appariva incessante e minaccioso.

Mi recavo lassù per intervistare un’ anziana che pareva fosse depositaria di molte storie e leggende riconducibili al mondo fantastico ed arcano delle streghe.

Piazzata l’auto in un piccolo parcheggio semi-vuoto, scesi con la borsa a tracolla, m’ incamminai cercando di ripararmi sotto l’ombrello che a stento ero riuscita ad aprire per via del vento che stava sibilando impetuoso, e tutt’intorno giocava a far mulinelli impazziti con le foglie d’autunno.

Un po’ più isolata rispetto alle altre, individuai la casa dove mi dovevo recare: c’era una lanterna accesa sopra il portone di legno. Non vidi il campanello,… quindi bussai.

L’uscio si aprì, una signora alta ed esile vestita con un abito di lana chiara mi venne ad aprire. Aveva il volto olivastro solcato dalle rughe, i capelli bianchissimi raccolti dietro la nuca, il naso piuttosto lungo e dritto. I suoi occhi scuri indagarono i miei con una certa autorità. Poi piegò leggermente il capo in cenno di saluto. Senza smettere di guardarmi fece un passo indietro e con un gesto della mano mi invitò ad entrare.

Mi trovai in una vasta stanza, i soffitti avevano delle robuste travi di castagno, c’erano libri sparsi ovunque, quadri interessanti alle pareti, due divani di velluto chiaro, candele bianche accese sopra il camino… sul tavolo… sui davanzali delle finestre. Notai un’arpa ed un leggìo di legno, sopra il leggìo un flauto di Pan con degli spartiti musicali. In un angolo davano bella mostra di sé tanti piccoli quarzi variamente colorati, che per mezzo di fili sottili e trasparenti dondolavano appesi al legno di una trave… . E, su tutto questo inatteso spazio aleggiava un buon odore di incenso che si amalgamava all’energia bella e diversa di quella casa, che percepii come un’altra dimensione rispetto all’esterno e al suo frastuono.

Di pari passo, però, quel contesto mi spiazzò totalmente. Mi aspettavo infatti un ambiente e un personaggio diversi, più legati al mondo rurale ed ai racconti riconducenti alle cosiddette “ veglie ”. Con un certo imbarazzo domandai: “ La signora Bartolomei? ” per tutta risposta l’anziana sorrise annuendo. Poi, sempre guardandomi negli occhi, con voce bassa e con fare quieto continuò: “ Non potremmo darci del Tu? ” e subito dopo aggiunse: “ Il mio nome è Crezia. E immagino tu sia Florinda! ”. Annuii e rimasi a guardarla, era più alta di me ed aveva una postura perfetta (non comune per una donna anziana). In lei c’era qualcosa di mistico e solenne, pensai. Ebbi l’impressione che avesse compreso quanto stavo considerando, quando sorridendo con un’espressione tra il tenero ed il divertito aggiunse: “ Vuoi toglierti il cappello e l’impermeabile? ”. Mentre le affidavo gli indumenti bagnati di pioggia continuò: “ Puoi accomodarti vicino al fuoco,… avrai bisogno di scaldarti! ”. Quindi mi sistemai in una poltrona di fronte ad un grande camino e la guardai sparire in un’altra stanza. Notai allora che i suoi capelli bianchi erano raccolti lungo le spalle in una bella treccia.

Tornò con due tazze fumanti, si accomodò vicino a me e mi offrì un buon tè. Ravvivò la fiamma e mi chiese: “ Cos’è che ti ha portato fin quassù? ”, “ Un po’ la mia curiosità riguardo all’argomento e un po’ la necessità di dover scrivere un articolo per la mia rivista ” risposi.

Ma quello che seguì, più che un’intervista fu un lungo monologo durante il quale Crezia non fece cenno, né a streghe, né a spiriti inquieti. Crezia, invece, mi introdusse alla Medianità. Definì questa, una scienza sottovalutata e derisa, e raccontò di come, soprattutto in Italia, sia difficile ancora oggi parlarne… . Affrontò l’argomento dei Medium in termini totalmente nuovi. Definì Medium gli stessi profeti biblici, asserendo inoltre che fra loro il maggiore fu sicuramente Mosè, in quanto riuscì a canalizzare addirittura l’Essere Supremo, Dio stesso (a tal proposito accennò alla Genesi, alle Tavole della Legge sul Sinai e ad altro…). Mi parlò di spiriti, di angeli, di intelligenze extra-terrestri, di mondi su mondi, e concluse accennando alle varie tecniche di meditazione e di quanto sia essenziale praticarle. Poiché con la Meditazione, assicurava, la coscienza si espande e va oltre i limiti razionali…

Fui completamente presa dalle sue parole, l’ascoltavo e registravo tutto, praticamente incapace di interrompere quel fiume di concetti. Poi, ad un tratto, vibrò nell’aria una melodia dolcissima… “ E adesso che succede? ” pensai. Mi voltai e vidi due ragazze che stavano suonando: una l’arpa e l’altra il flauto di Pan. Crezia sorrise per la mia sorpresa (forse avevo assunto un’aria stralunata), allora si alzò e mi invitò a seguirla. Procedemmo lungo un corridoio, aprì una porta ed entrammo in uno studio. Prese posto sedendosi alla scrivania ed accese un piccolo paralume. Io mi accomodai di fronte a lei. Ai lati della libreria posta alle spalle di Crezia, erano appese una serie di fotografie che riproducevano i misteriosi disegni dei cerchi nei campi di grano e mentre guardavo quelle immagini, azzardai: “ Le due musiciste sono sue… ” mi corressi: “…tue… nipoti? ” – “ Adelaide e Maddalena sono mie allieve. Insegno loro come diventare Medium ” tagliò corto Crezia. Poi continuò: “ Se vuoi ti faccio vedere cos’è una seduta medianica! ”. Rimasi in silenzio. Allora riprese: “ Come dicono le religioni e le filosofie orientali, il mondo materiale è un’illusione. Noi stessi pensiamo di essere entità fisiche dentro un mondo fisico ma tutto questo è illusorio! In realtà siamo come dei  “ ricevitori ” dentro un mare di frequenze e ciò che percepiamo lo trasformiamo nell’unica realtà che conosciamo. In altre parole ti dico che quello che per noi è il mondo reale, è invece solo una descrizione delle tante realtà possibili del mistero che ci galleggia intorno! Infatti, se tu vorrai assistere ad una seduta medianica, vedrai che io dovrò assumere uno stato medianico chiamato trance. Che cos’è la trance? E’ uno stato della coscienza attraverso il quale è possibile per il Mondo Spirituale mettersi in contatto con noi, con le nostre frequenze ”. Crezia mi sorrise con fare materno ed esclamò: “ Mia cara Florinda, non c’è niente di magico! La trance ha origine semplicemente da uno stato fisico ”. Fece una breve pausa e riprese: “ Devi sapere che il nostro cervello emette diverse onde elettromagnetiche. Queste onde cerebrali sono dei tracciati grafici che evidenziano l’attività elettrica del cervello, ottenute tramite la registrazione poligrafica dell’elettroencefalogramma. Esse si dividono in onde: Alfa, Beta, Theta, Delta e Gamma… ”. Crezia entrò nel dettaglio spiegando cosa sono e cosa contraddistingue tra loro le onde cerebrali, quindi continuò: “ Lo stato di trance è caratterizzato dal raggiungimento volontario delle onde Theta. Una volta sintonizzati con questa frequenza, il contatto col mondo spirituale è possibile, e così questo può diffondere la propria parola! ”. Chiesi: “ Mi stai dicendo che puoi parlare con lo spirito di qualche mio caro defunto o con il mio angelo custode? ” rispose: “ Nel tuo caso specifico vedo una Guida Spirituale che ti accompagna e che fa da tramite tra te e il tuo angelo custode. Se vuoi, posso canalizzarla ”. Nonostante l’esitazione e lo sconcerto finì per accettare. Allora Crezia chiuse gli occhi, dopo qualche attimo di silenzio entrò in trance, quindi iniziò a parlare canalizzando il mio Spirito Guida:

L’Energia con la quale mi presento è Artemide, sono il tuo Spirito Guida e attraverso la dimensione della luce per portare a te, le parole che necessarie sono in questo tuo istante della Terra, dove un grande movimento di energia ti sta portando alla ricerca di quelle risposte che bisogno hanno di essere condotte, perché l’esistenza possa assumere quel reale significato che viene attribuito ad essa, e non diventi dispersione in funzione di un passaggio che nella Terra portato ti ha. Pochi riconoscimenti sono stati elargiti in merito al lavoro che è stato effettuato, alla presenza che è stata donata, alla capacità a volte di poter dirigere le situazioni verso la strada giusta. Perché tutto è in un atto di disconoscimento che ti porta a dover riconquistare una forma di rispetto diversa di te stessa! E che quindi ti deve portare a dire di “ NO! ”, quando senti che dentro di te non c’è la volontà di fare qualcosa che, appunto, non deve essere fatta soltanto per un senso di impegno, per un senso di dovere, ma che invece deve essere fatta solo se vi è slancio!… Se vi è gioia!… Gioia di comunicare, di confrontarti, di porti verso ciò che può essere degli altri una necessità. Perché questa forma di rispetto dell’atto di dire di  “ NO! ”, dell’atto di cominciare un po’ a pensare a te stessa, diviene la possibilità di porti in una proiezione che è differente da quella utilizzata fino ad ora, per avere finalmente quel riconoscimento, per uscire dalle proiezioni del servilismo, per diventare protagonista della tua vita!

Necessario è riconoscere il gioco (per non rimanerne avvinghiati) di chi ha bisogno nell’eternità di doversi muovere offendendo qualcosa, che non avrebbe mai avuto opportunità di calpestare se non vi fosse stata disistima! Il primo compito è proprio quello di recuperare totalmente l’autostima e di comprendere, che è la personalità che viene ad essere offesa dalle onde di energia delle creature che sono intorno a te, ma che la tua Anima immortale porta il bisogno di vivere quello che veramente c’è nel dentro di te, e quello che dentro di te può divenire la capacità di generare una crescita; nella quale, per la quale, attraverso la quale, ci sarà l’opportunità di salire gradini! E questo, nell’assoluto rispetto di te stessa e degli altri, diventa per te un ulteriore aiuto per riuscire a portare nella vita quello che desiderio hai di vivere, per veramente dare spazio a questa energia del femminile, a questa creatività, a questo talento che c’è nel muoversi verso gli altri con la capacità di accendere dentro di loro barlumi di consapevolezza. Ma bisogno hai di riconoscere ed esternare questa educazione, questa istruzione che è presente dentro di te, e bisogno c’è di creare uno spazio attraverso il quale la trasformazione che avvenuta è, in farfalla, ti permetta di essere leggera, leggiadra nelle situazioni, come appunto lo sono le farfalle, delicate nell’appoggiarsi sui fiori, dando colore a tutto quello che intorno a loro vi è! ”.

Ci fu una breve pausa durante la quale rimasi anch’io in silenzio, avevo le lacrime agli occhi. Le parole che attraverso la Medium giungevano (chissà da dove) andarono a sollecitare dentro me profondi stati emozionali. Poi, con un tono un po’ più grave, riprese:

Perché troppe forme di pesantezza ti sono state imposte e vi è stato di te doverle affrontare, dove, manifestato hai sicuramente un grande coraggio!… Ma, questo non è più un momento che ti porta a dover essere ancora nelle sfide della vita! ”.

Ancora una pausa, quindi, con più slancio continuò:

“ Necessario, però, è imparare a convogliare dentro di te l’energia che ti metta nella capacità di fare ordine, e nell’ordine a trovare la sequenza di azioni adeguate e giuste per essere in allineamento con te stessa e per compiere i passi che attraverso la Terra giungono. Bisogno c’è di una nuova centratura, perché a volte troppo sei nei tuoi pensieri e nella mente, ed il rimuginare della mente non ti permette di vedere con esattezza tutto ciò che ti si muove intorno. Scarica le emozioni che tieni dentro, e che ti mettono in un troppo pieno mentale e fisico attraverso il quale non ti rendi esattamente conto di quanto punto di luce tu sia, per molti che brancolano in una dimensione  che non li aiuta a trovare la giusta collocazione della loro esistenza! E tutto questo… tutelerà quella ricchezza profonda che hai dentro! ”.

A questo punto, Artemide, proseguì insegnandomi preghiere, ritualità e forme di meditazione per lasciar andare  “ quel troppo pieno mentale e fisico   al quale aveva accennato, e per farmi acquisire una lucidità diversa e una maggiore consapevolezza. Poi, andò a spiegare ulteriormente:

…Questo ti aiuterà a creare radici più stabili che porteranno i tuoi corpi ad esserti più vicino e tu ad essere più consapevole di quello che si muove intorno a te, perché troppo dolore e troppa fatica ti hanno portato come ad anestetizzare una parte di te stessa, e a perdere quella forma di organizzazione della quale necessita la tua vita, affinché in funzione di questo, tu abbia le idee più chiare per capire dove doverti dirigere, e per comprendere che non va nascosta la forma di fragilità e di sensibilità che vi è dentro di te, e che portare ti deve ad esprimere quello che vi è nel tuo cuore, perché grande è l’amore che sai comunicare alle persone che ti sono intorno, e grande è l’aspetto che ti porta ad essere in comunicazione con tutto quello che è il Divino, con tutto quello che è! ”.

Ero pervasa da un caos emozionale, dove sorpresa e curiosità facevano emergere alcuni interrogativi: perché il mio Spirito Guida si era presentato con quel nome? Era forse una caso che si chiamasse “ Artemide ?… Artemide, infatti, nella religione dell’antica Grecia era la Dea della caccia, dei boschi, di ciò che si poneva al di fuori della città, del villaggio e dei campi coltivati. Era colei che fu adorata come Dea del parto, della fertilità e della verginità. Artemide fu identificata inoltre come divinità lunare personificazione della “ Luna crescente , ed infine fu la Dea delle iniziazioni femminili! Quindi domandai: “ Chi è Artemide? Perché ti presenti a me con questo nome? ”. La sua risposta, che mi lasciò ancora più perplessa, fu:

“ Sono l’altra faccia di Diana! Perché presto vi sarà di te, dover incontrare questa forma di Deità. Io rappresento il suo focolare, il calderone attraverso il quale inizia la trasformazione, poi l’energia dell’Orientamento, la capacità della Caccia (non intesa come strumento per uccidere!) e la capacità della Regalità saranno presenti dentro di te. A quel punto la giusta autostima ti permetterà di entrare in quel discernimento che non serve più a distinguere ciò che è bene e male, ma ciò che deve portare solo benessere per te, in un atto non di egoismo ma di preservazione e di cammino che, verso Dio, porta la possibilità di poter davvero trovare attraverso la Terra quello che è divenuto necessario muovere in forma diversa ”.

Cosa significava tutto questo? Artemide in epoca romana venne associata alla figura di Diana, chiamata pure Erodiade. Ma Diana era anche la grande signora che invitava le giovani donne a cavalcare con lei in volo nel cielo! La misteriosa signora notturna appellata Oriente, che circondata di animali insegnava alle sue seguaci le virtù delle erbe. La Diana notturna era la Grande Madre! (Ma tutto ciò ebbe un preciso ruolo nei processi di stregoneria  che tristemente caratterizzarono il medio-evo fino a tutto il ‘500! Con l’espressione “ società di Diana si identificavano, infatti, quelle donne capaci di trasportarsi in volo notturno da un luogo all’altro seguendo e obbedendo alla bella signora. E’ noto, che il culto di Erodiade e Diana, da parte delle streghe, fu aspramente condannato dalla Chiesa).

Facevo queste considerazioni mentre le parole della mia Guida Spirituale (attraverso Crezia) continuavano a fluire incessanti. Fortunatamente stavo registrando tutto!… Pensai di formulare altre domande, quando Artemide con dolce fermezza mi congedò dicendo:

Attraverso questo, ti benedico e ti accompagno con amore.  A presto! ”.

Tanta emozione mi aveva stremato. Riuscii appena a balbettare un commosso: “ Grazie , e nascosi il volto fra le mani. Cercavo di godere ancora di quella presenza. Crezia intanto si alzò, si avvicinò, mi carezzò i capelli e uscì. Allora, riposi con cura il registratore nella mia borsa, lasciai lo studio e attraversai il corridoio, nuovamente mi trovai nel salone dove prima avevamo bevuto il tè: non c’era nessuno. Mi piazzai di fronte al fuoco del camino (i cui riflessi mi illuminavano il volto) mentre nel mio cuore custodivo e meditavo le parole di quel messaggio.

Poi, sentii la voce di Crezia chiamarmi, voltandomi la vidi presso una porta semi-aperta situata sul lato opposto della sala. Andai fin là, varcai la soglia e mi trovai in una grande cucina: in mezzo alla stanza c’era un lungo tavolo apparecchiato per sette persone. Cinque giovani donne vi avevano già preso posto e mi stavano guardando incuriosite e sorridenti. Crezia con fare invitante esclamò: “ Le ragazze hanno dato per scontato che tu ti trattenga a cena con noi! ”. Mi guardai intorno: sotto una grande cappa stavano delle pentole fumanti, appesi ad una parete c’erano tanti oggetti in rame, vidi delle bellissime ceramiche, una madia, un’antica piattaia…; ma più di tutto mi colpirono l’allegria e l’energia che quelle donne emanavano! Accettai di cenare con loro, così conobbi le cinque allieve di Crezia: Maddalena, Adelaide, Matilde, Verdiana ed Esterina. Durante la cena ognuna parlò di sé, delle proprie esperienze nel mondo spirituale e del ruolo che ciascuna aveva in seno a quella loro piccola comunità. Seppi che Crezia (nome che poi era il diminutivo di Lucrezia) aveva conseguito due lauree: la prima in fisica ed in seguito una in teologia, ma tutte le giovani donne si trovavano lì per lo studio della Medianità che, appunto, essa insegnava loro. Inoltre ciascuna delle allieve impartiva lezioni alle altre (se interessate) in merito a quanto di pertinenza. Solo nel caso di Esterina, che era laureanda in Farmacia ed Erboristeria, il suo insegnamento sull’uso delle erbe era questione che, in qualche misura, doveva coinvolgere necessariamente tutto il gruppo. All’interno della piccola comunità venivano inoltre ripartite le varie mansioni domestiche: chi si occupava dell’orto, chi cucinava, chi stirava…, e via dicendo. (La cucina era rigorosamente vegetariana!).

Più tardi, nel congedarmi, le salutai tutte affettuosamente come se le conoscessi da sempre. Poi, me ne venni via tenendo sotto braccio la bottiglia di liquore che Matilde mi aveva regalato, e che lei stessa aveva fatto con l’erba cedrina. Fuori non pioveva più, e si era acquietato anche il vento.

Nei mesi che seguirono, ebbi cura di adempiere minuziosamente a tutto ciò che Artemide mi aveva raccomandato. Meditai a lungo quanto mi era stato detto e piano-piano qualcosa, tra me e le altre persone, tra me e le problematiche del quotidiano, iniziò a cambiare. Si trattava di nodi che via-via si stavano sciogliendo, di una nuova forza interiore che stava germogliando e mi permetteva di pormi con differenti proiezioni verso chi, mi aveva guardata dall’alto (vedi i superiori nell’ambiente di lavoro…, ma non solo). Ogni tanto, nel silenzio di casa mia, riascoltavo le parole di Artemide che sempre mi davano sollievo come un balsamo sul cuore. E riflettevo su quelle sue raccomandazioni:

“ Ricordati la sacralità della tua vita, perché facile diventa cadere in una proiezione di sacrificio! E fai attenzione alla mente! Infatti meccanismi sabotanti potrebbero ingannarti, proprio perché c’è una mente che si oppone ad una forma di benessere dentro di te a causa dell’energia del “ non merito ”. Devi quindi ampliare la mente, mettendo a tacere la mente che mente! ”.

Il 5 gennaio tornai a Monti di Villa. Era una sera fredda e serena, con il Pratofiorito completamente bianco di neve: quale luogo migliore per vivere la magia della cosiddetta “ dodicesima notte ? Mi trattenni con Crezia e le ragazze un paio di giorni, vivendo con tutta me stessa un po’ della loro quotidianità, tra studio… musica… meditazione… e… allegria da condividere insieme! Naturalmente prima di andarmene, ebbi di nuovo la possibilità di interagire con Artemide attraverso le capacità medianiche di Crezia. Questo fu il suo secondo messaggio:

“  Il cuore aperto dentro un fiore, che attraverso questo galleggia in un’acqua fluida e trasparente, liberato è dai fumi del passato e ti permette ora di portare l’atto di onorare la tua vita, l’atto di comprendere quello che dentro di te sei in grado di poter dare alle persone che ti sono intorno, l’atto di riconoscere la maestria e la divinità che ti appartengono. Infatti in te avviene un’evoluzione, un’apertura diversa del chakra del cuore, un’espansione degli stati di consapevolezza della coscienza, della visione della verità. Perché la via dell’evoluzione ti vede aprire verso i chakra superiori, e prendere contatto con una forma di saggezza che ti aiuta a svuotare le congestioni legate all’inconscio, e ad avere coscienza del tuo spazio personale per porre una tutela di te stessa, da tutto quello che intorno è tentativo di congestionare questa apertura della ricettività, della capacità di poter ricevere messaggi chiari attraverso sogni lucidi e premonitori.

Finalmente c’è più serenità, meno concetto di solitudine, meno forma di critica nei tuoi confronti, vi è più accoglienza e in funzione di questo già c’è un’interazione che ti sta conducendo alla tua Regalità, permettendoti di distaccarti da quella croce cosmica che ha posto un’indicibile fatica e tanto dolore. Una parte di questa croce si è spezzata e la vita va avanti, scorre, fluisce attraverso una serie di non impedimenti e scelte che, via-via, riprendi ad aver chiare dentro di te e che tracciano, non più una strada, ma un sentiero che sempre più ti avvicina l’Anima.

Il permettere all’Anima di avvicinarsi, ti condurrà al matrimonio con te stessa, potrai albergare nel tuo Regno, esserne Regina, e realizzare il tuo piccolo Paradiso personale. Infatti, incontrare l’Anima nel momento della Vita (senza attendere la Morte), è qualcosa che non solo media il Karma ma alleggerisce la vita stessa da tante difficoltà, perché queste difficoltà possono essere poste differentemente ed accarezzate attraverso uno sguardo diverso.

E’ importante che tu comprenda, che contribuisci a creare te stessa e che di conseguenza entrare devi nel libero arbitrio, perché l’energia della libera scelta non soddisfa più quello che dentro di te, non è aspettativa, ma volontà di benessere! Ed in funzione di ciò, togliere questi schemi, ti darà la  possibilità di aprire un’ulteriore porta che ti vedrà nella Legge dell’Attrazione! ”.

E quando le chiesi: “ Cosa intendi per Legge dell’Attrazione? ” – Artemide rispose:

L’atto di entrare nella Deità, l’atto di avere la giusta autostima, l’atto di cominciare a riconoscere le piccole sincronicità della vita, benedirle, ringraziarle, onorarle! L’atto di vedere nella semplicità dei piccoli gesti, messaggi che dal Cielo giungono quotidianamente, apre dentro di te la forma di Magnetismo e comincia a far sì che nella vita accadano quelle situazioni che veramente si vogliono vivere, e non quelle che per forza identificate nel dolore riportino a delle prove. Non perdere dentro di te la credenza di questo attraverso inutili chiacchiere, e attraverso il condividerlo con persone che non riescono a comprendere! Potrai così interagire con la capacità di mettere in moto, attraverso le tue risorse interiori, la meccanicità di una ruota che viene ad essere scongelata: è la terza ruota del plesso solare, è la ruota della nobiltà che conduce all’opportunità di vivere quello che diventa più semplice, più appagante e sicuramente più soddisfacente! E questo di aiuto ti sarà, per poter raggiungere obiettivi che costituiscono un passaggio: passaggio che è necessario, passaggio che permette evoluzione, passaggio che diventa la guida, il carro verso la luce di Dio! ”

Poi concluse: “ Attraverso questo ti benedico e ti accompagno con amore.  Artemide ”

*******

     Il senso più profondo del mio vivere, ormai, era prepararmi al successivo incontro con Artemide. Così ritornai a Monti di Villa, dalle mie “ sorelle di luce (come avevo preso a chiamarle), la vigilia di Pasqua. Sarei rimasta con loro per un periodo imprecisato.

Crezia mi aveva rivelato che il terzo messaggio di Artemide (il più recente, canalizzato appunto quel sabato sera di fine aprile), sarebbe stato uno degli ultimi che ricevevo attraverso di lei, assicurando che strumenti che mi appartenevano, sebbene non così manifesti alla nascita, si erano ormai rivelati in corso d’opera ed ero quindi vicina a poter canalizzare da sola le voci del mondo spirituale.

     Il mattino seguente (mattino della domenica di Pasqua) mi ero alzata presto per salire fino sul Pratofiorito che maestoso si stagliava nell’azzurro luminoso del cielo. Lassù, nel silenzio mosso solo dalla voce del vento, su quel tappeto di velluto verde impreziosito da centinaia di viole bianche, il mio sguardo si perdeve all’orizzonte, fino ad accarezzare il mare e alcune isole dell’arcipelago toscano. Quindi, in solitudine mi sedetti e rimasi a meditare l’ultimo messaggio di Artemide della sera prima:

      “ Amata, ti avvicini ora ad un nodo lunare che ti porta in un’altra frequenza della vita e che ti aiuta ad andare avanti con risorse diverse, che ti permettono di affidarti a quel contenitore del sentire che sta prendendo più spazio dentro di te e ti sta aiutando a leggere quel piano, che illeggibile è per l’uomo, ma che ora vede veli di separazione venire, pian-piano, tolti dai tuoi occhi. C’è bisogno personale di dare spessore a quello che risuona e che ridonda dentro di te, che risponde e corrisponde all’aprire il contenitore della saggezza, per poter davvero rinforzare la costruzione del carattere abbattendo le forme di ego e dando spazio all’amore incondizionato, perché questa sia l’opportunità di allargare il contatto del messaggio interiore, il quale, attraverso i colori che l’aura sta prendendo, permette di andare oltre a dei limiti che bisogno hanno di essere lasciati fluire imparando ad osare! E’ un momento che ti vede proseguire nel tuo cammino, attraverso l’atto di indossare un abito che l’Universo ha predisposto per te. E ti aiuta a focalizzare i traguardi da raggiungere, e le motivazioni dei cambiamenti degli obiettivi che, via-via, stanno avvenendo in questa incarnazione. Perché chiamata sei proprio, attraverso la Terra, a portare le altre creature ad una forma di risveglio che arrivare può, grazie a chi come te in un percorso di luce, capace è di espandere questa luce che sta vibrando con un’intermittenza importante color verde smeraldo, che ti vede come una crisalide uscire dal bozzolo e portare le proprie ali di farfalla a sorvolare aspetti della vita, che hanno bisogno ora di essere immessi in un modo diverso dentro di te ”.

E alle mie domande: “ Artemide e Diana: quale significato ultimo portano questi nomi con i quali ti sei rivelata a me? E perché mi hai scelto? ”. La risposta di Artemide che ancora non riuscivo ad assimilare completamente fu:

     “ Diana è la parte della Dea che devi risvegliare dentro di te. E’ la capacità di saper gestire la natura luciferica dell’uomo portandovi luce (perché devi proprio risvegliare la divinità che ti appartiene!). Artemide è la possibilità di percorrere, in un certo senso, il cammino attraverso ciò che luce non è per portare luce. E’ quindi la possibilità di ritrovare la strada verso casa per mezzo della spiritualità che stai attivando nei tuoi passi. Sono due facce della stessa medaglia che ti appartengono e che unite portano l’unione tra la destra e la sinistra e la totale apertura del cuore.

     La scelta è stata fatta, perché sono parte della tua coscienza, della divinità, della regalità che chiamata sei stata ad esprimere in questa vita. E’ ovvio, che la prima iniziazione avuta che permesso ti ha di entrare in un contatto di luce profondo, è avvenuta in Grecia, attraverso l’essere tu stata una mia sacerdotessa! Ed è per questo che sono tornata a te ”.

     Poi, un volo di farfalle coloratissime attirò la mia attenzione distraendomi. Allora mi alzai e iniziai a scendere tornando verso Monti di Villa. Il paese parve accogliermi con il festoso suono delle campane di Pasqua. Entrando in casa avvertii un intenso profumo di pane appena sfornato e di torta di mele. Le voci di Crezia e delle ragazze (che si mischiavano al canto sonoro degli uccelli) provenivano dalla terrazza, le raggiunsi, mi stavano aspettando sotto la pergola dei glicini.

Così, dopo l’ascensione sul Pratofiorito di prima mattina, il giorno iniziò lietamente, con un buon caffè che ci eravamo servite dentro delle tazzine di porcellana rosa.

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(Questo è un racconto di fantasia, ma quanto riportato come messaggio ricevuto tramite canalizzazione è assolutamente autentico. Ho deciso di parlare della Medianità, perché il fine è proprio la sua divulgazione).

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2 commenti »

  1. Argomento delicato quello della medianità, spesso frainteso ed utilizzato a sproposito Mi piace, e condivido, la necessità di fare un salto di frequenze per migliorare la nostra vita personale prima e di relazione poi. Detto ciò, questo racconto pieno di spunti interessanti diventa, a mio modo di vedere, difficile da seguire mentre parla la Dea dato il suo modo strano e non usuale di interloquire. Posso chiederti il perché di questa scelta stilistica?

  2. Ringrazio Roberto Montenero per aver letto e commentato il mio racconto, che è stato pubblicato quando era ancora in bozza e quindi non ho fatto in tempo, né a correggerlo, né ad aggiungere delle precisazioni importanti (per questo provvederò ma a quel punto penso che purtroppo non saranno più visibili, né la tua domanda, né la mia risposta). Dunque, il racconto è di fantasia ma devo precisare che tutto ciò che ho riportato, come voce canalizzata di Artemide, è assolutamente autentico. Ho quindi trascritto parola per parola quanto giunto a me come messaggio spirituale. E’ ovvio che, anche se fedelmente, ho solo citato alcune parti di questo messaggio che integrale sarebbe stato molto più ampio e con tematiche troppo personali. Ho deciso di parlare della Medianità, inserendo l’argomento nel contesto di un racconto di fantasia perché lo scopo, appunto, deve essere la sua DIVULGAZIONE. (Per quanto concerne il fatto, che il mio Spirito Guida si presenta a me con il nome di Artemide e assume l’identità della Dea, non so cosa dire. Ancora per questo non ho risposte).

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