Premio Racconti nella Rete 2015 “Il ragazzo canterino” di Franca Prosdocimi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015In una valle misteriosa viveva un ragazzo di nome Doremì, chiamato da tutti canterino perché cantava sempre.
Si svegliava cantando e si addormentava cantando, tanto che, anche nel sonno cantava.
Gli abitanti della valle, esasperati, non ne potevano più e chiesero a suo padre di fare qualcosa. Il padre in un momento di rabbia disse: “ Se diventasse muto sai che sollievo per le mie orecchie e per quelle dei nostri vicini?”
Come per incanto Doremì non cantò più.
Finalmente la pace da quel momento era tornata e la gente poteva,così’, dormire; ma il ragazzo cominciò a comportarsi stranamente, era diventato matto. Il padre si recò da un mago per fargli ridare la voce, ma questi gli diede il dono di suonare il piano.
Il ragazzo da subito comincio’ a suonare, suonare, suonare senza mai fermarsi. Gli abitanti della valle non potevano più dormire la notte e lavorare di giorno.
Pensarono così di rompergli il pianoforte e così fecero, presero un grosso martello e fracassarono lo strumento musicale.
Finalmente Canterino non avrebbe più disturbato. Il ragazzo vagava nella valle sempre più triste finché una notte scappò ed andò nel paese degli alberi canterini.
Stanco sì sdraio sotto una quercia e pianse così tanto che la vecchia pianta, impietosita ,lo trasformò in un bellissimo albero canterino.
Poteva così cantare , il suo canto e la sua voce erano tanto forti che venivano sentiti anche nella sua valle.
Gli abitanti, però infastiditi, decisero di andare alla ricerca di quest’albero per abbatterlo.
Per fortuna quell’albero magico aveva i piedi, così si nascose in un bosco e li ,si sentì al sicuro.
Di giorno lui cantava mentre le farfalle gli ballavano attorno, la notte ,invece,cantava e le civette con i gufi sui suoi rami gli facevano il coro.
Un giorno un gruppo di uomini muniti di asce e seghe penetrarono nel bosco.
L’albero cercò, allora, di fuggire ma loro lo raggiunsero e cominciarono ad abbatterlo.
Ad ogni colpo di accetta dai suoi rami uscivano delle note musicali che formavano il suo nome Doremì.
Alla vista di quelle note gli uomini capirono che lui era il ragazzo canterino e si fermarono. All’improvviso videro uscire dal tronco il ragazzo, che si scusò per aver recato tanti fastidi agli abitanti del villaggio.
Così ,ritornò nella sua valle, ma gli uomini, per sicurezza, gli costruirono una casa in cima ad una montagna lontano, lontano dove il suo canto lo avrebbero sentito solo le aquile.
Bravissima Franca…
Non c’è niente da fare, se sei diverso, sei diverso e basta! E se proprio proprio non riesco ad eliminarti, almeno ti esilio. Mi dispiace che il povero Doremì non abbia pace. Ma almeno le aquile lo lasceranno in pace?
Si le aquile lo lasceranno in pace così potrà dare sfogo alle sue doti canore ciao da Franca Prosdocimi .