Racconti nella Rete 2010 “Le nuvole nella pozzanghera” di Barbara Mazzotta
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010E’ un ragazzo sulla trentina, capelli scuri, mossi, pieni di gel, ma perchè questi uomini mettono il gel? costringono quelle povere ciocche in un’unica direzione come se stessero costringendo la loro stessa vita a guardare soltanto in quella e chissà poi, quale direzione. Non cercate la perfezione perchè non esiste! Godete invece di quelle ciocche libere di muoversi come foglie al vento, oppure come rami al vento se vi piace di più, così si muovono meno e vi ricorda il tanto amato gel!.
Il ragazzo sulla trentina ha occhi scuri, occhialini, anche un pò larghi poichè li ha sulla punta del naso, come Babbo Natale (mio figlio dice che è milanista perchè è vestito di rosso e di nero) raffigurato nella fiaba che leggo rigorosamente all’avvicinarsi del Natale a Cri.
Dai, sistemali, non si portano così gli occhiali, non lo sai? Calza scarpe ginniche, non vedo la marca poichè i suoi jeans sono molto lunghi, strisciano a terra, forse il ragazzo sulla trentina ha il complesso dell’altezza o della bassezza, altezza del suo ego o altezza cm o mm? bassezza dell’ego o bassezza cm o mm? O forse la sua percezione della realtà e la cosiddetta mappa delle conoscenze, è diversa dalla mia e semplicemente non conosce una sarta che sistemi l’orlo a quei jeans, se vuoi io ne conosco una molto brava, avrebbe dovuto aprire un atelier nella sua vita, credo.
Sono sicuramente molto usate, le scarpe intendo, deve averne fatta di strada, nel senso letterale del termine intendo, solcato marciapiedi, valli e valichi. E’ seduto sull’autobus diretto per Milano, sì, quello che prendo io ormai dal lontano 1990, però c’è una novità, la Società che mette a disposizione gli autobus diretti e non solo, ha cambiato denominazione sociale, al rientro al lavoro dalla mia maternità sembra di viaggiare su una nuova linea, anche se è sempre quella dal 1990! Sono un pò datati questi autobus, infatti ogni tanto qualcuno si ferma in autostrada, tutti i passeggeri devono scendere (ma no, non possono scendere, non hanno con sè il giubbottino fosforescente arancione o giallo!) e attendere in corsia di emergenza che ne arrivi un altro a recuperarli, augurandosi nel frattempo che le macchine che stanno passando a tutta velocità (probabilmente confondono l’autostrada con la spazio aereo delle frecce tricolore) non li sfiori. Il ragazzo sulla trentina sta dormicchiando ma ad un certo punto, succede qualcosa per lui gravissima, comincia ad agitarsi, sgrana gli occhi, la fronte si corruccia, qualche ruga però ce l’ha, forse ha superato da poco i trenta o forse non ha usato negli ultimi anni una crema specifica antirughe, la sua fidanzata sicuramente vorrebbe ma lui non è d’accordo poichè pensa di elevare la concentrazione di ormoni femminili quindi è meglio tenersi le rughe sulla fronte, si alza e si risiede, lo fa 3 volte, gira la testa a dx e a sx, lo fa 2 volte, passa le mani sui suoi jeans, o meglio, sulle cosce vestite dai suoi jeans, strofinandole, poi passa la mano sx, ah, è mancino!
E allora, cosa avete contro i mancini? si dice che, grazie allo sviluppo neurologico di una parte dell’emisfero cerebrale, non ricordo quale, siano anche più intelligenti di noi di dx, noi che usiamo la mano dx intendo, però, amara sorpresa, il gel, che ormai ha preso pieno possesso dei suoi capelli non permette alla sua mano sx di scivolare in modo fluttuante quindi l’agitazione aumenta poichè una ciocca si incastra nelle dita e, in una smorfia di dolore, un pò di capelli, ma non tanti quanti ne perdiamo giornalmente e abitualmente, si strappa, rimanendo avvinghiata alle dita come l’edera o come lo spago sull’arrosto. Sorrido, così impari a non mettere il gel la prossima volta prima di uscire di casa! Poi preme il suo pollice e il suo indice dx sulla punta del naso, come faceva Vichi il Vichingo, lo vedevi tu? Che bello sarebbe se lo facessero ancora, sarebbe ancora più bello se lo trasmettessero al posto del GF. No no, il ragazzo sulla trentina ha soltanto compreso che l’autobus ha cambiato rotta, non ci saranno mica dei terroristi a bordo, a causa del solito intenso traffico pendolare del mattino, sono anni e anni, nel 1990 un pò meno, che l’A4 è sempre trafficata, quindi di cosa ti preoccupi? Cosa c’è scritto davanti all’autobus su quel cartello bianco che cambiano tutte le mattine in base alla corsa prevista? c’è scritto “diretto legnano-milano”, vero?Allora, perchè ti agiti tanto soltanto perchè è uscito dall’autostrada prendendo una strada secondaria?devi andare al capolinea o ti fermi in v.le certosa?a quale altezza?lavori in rai?beh, stai tranquillo che ci arriva prima o poi e poi, mica sarà un problema se arrivi tardi in rai, però se lavori in un fast-food, lì sì che sarebbe un grosso problema, un problema punto. A quest’ora sai quanti panini avresti dovuto già preparare per la pausa pranzo? Ritorna a rilassarti ed a sonnecchiare come facevi prima poichè questa tua agitazione dettata da “Oddio che paura, che ansia, non so cosa stia succedendo, dove mi stia portando”, questo dal mio punto di vista, in realtà, se fossi in preda all’agitazione come te, dal tuo punto di vista ci starebbe qualche intercalare un pò colorito. Il genere umano si fa prendere dall’ansia quando teme il futuro, siccome conosce soltanto il presente, ciò che avverrà lo preoccupa poichè lo disconosce, creando in lui ansie indescrivibili, talvolta rasenti il panico.
Ma ora, riflettiamoci su un attimo, non è il caso di cadere in questa trappola, ragazzo sulla trentina, non credi?Goditi il presente e ritorna a dormire se è quello che desideri veramente ma, fai attenzione poichè, se cadi in un sonno profondo, generalmente subito dopo il primo quarto d’ora, nella cosiddetta memoria ram, che dura pressapoco un’oretta, potresti non risvegliarti quando arrivi alla fermata prescelta quindi, potresti ancora trovarti nel vortice dell’ansia e dell’agitazione. Fa un freddo cane oggi su questo autobus, la temperatura è scesa bruscamente rispetto a soltanto due gg. fa, non soltanto quella meteorologica, è proprio scesa anche quella che si percepisce all’interno dell’abitacolo degli autobus provenienti dal deposito, sì perchè il riscaldamento ambulante è sempre un optional all’inizio dell’autunno, non possiamo mica considerare che faccia un freddo da lupi, quindi, se in una condizione di perturbazione anormale nonchè glaciale, e qui vorrei anche il parere di un meteorologo, il suo però, non quello dettato dalle valutazioni di un satellite, nel mese di luglio, ci trovassimo a 15°, sappiate che dovete continuare ad andare a spasso indossando abiti leggerissimi, sandali e infradito ai piedi, non contemporaneamente, però al piede dx uno e al piede sx l’altro, potreste provare, suscitereste la semplice curiosità o lo stupore attonito di un centinaio di passanti se non di più i quali scuoterebbero sicuramente la testa pensando di essere incappati in un incontro matto o in un matto e basta!
Ma il calendario ci dice che siamo in estate!? I passeggeri si lamentano, c’è chi bofonchia qualcosa di impercettibile anche alle prime lallazioni di un bimbo, si guarda attorno, ma cosa cerchi? un parere positivo alle tue lugubrazioni mentali, così il tuo pensiero negativo non sarà solitario? è qui che ti sbagli, io me ne sto tranquilla a godermi il presente, “I,m reading this book!”, ho cominciato da poco a leggere un libro, soltanto 3 capitoli, del resto, in una condizione di traffico scorrevole, l’autobus impiega 20 min. di percorrenza dalla mia fermata alla fermata di destinazione quindi il tempo di lettura è altrettanto minimo e si riduce ulteriormente se vengo distratta, uffà, da agenti esterni. Che bello viaggiare con i mezzi, quando funzionano s’intende, ti devi soltanto preoccupare di scendere quando arrivi, il traffico c’è ma è fuori dal tuo stato di “I’m reading this book!”, in quel momento mi sento serena nel mio status di sano egoismo. Dico sano egoismo come momento piacevole da condividere con te stessa, come quando ti dedichi all’igiene personale e nessuno, dico nessuno, può entrare in bagno “mamma, mi scappa la pipì”, o quasi nessuno, appunto!. Il non sano egoismo, lo definirei egoismo e basta, no, guai a provarlo, accresce soltanto il tuo egocentrismo, il tuo vojeurismo, ecc. ecc.. L’egoista è fondamentalmente triste, solo e direi anche un pò cattivo. C’è chi commenta con il passeggero accanto, l’ironia della sorte ha volute che fosse in piedi anche lui, che bello, così puoi parlare fino all’arrivo di temi consoni al momento come “troppo caldo o troppo freddo” “orari di partenza orari di arrivo”, che sfortunato quel passeggero, sicuramente avrebbe voluto continuare a guardare fuori dal finestrino, ad ammirare un percorso nuovo che avrebbe voluto memorizzare se un giorno si fosse trovato anche lui nella medesima condizione dell’autista che ha dovuto deviare il percorso prefissato, che responsabilità! ma passeggero in piedi, non sai che chi ti sta parlando del tempo è sereno e felice, sì, perchè chi è invece di indole cattiva come Crudelia o come la polipona della Sirenetta, gli argomenti di discussione non sono altro che pettegolezzi su pettegolezzi, come tali, mai elogi nei confronti del prossimo anzi, parlano del vicino di casa che esce agli orari più disparati, del capo che riceve telefonate strane, ecc. ecc., per questo motivo per questi individui ogni momento è buono per investire di infiniti pettegolezzi anche il compagno di viaggio.
Tu, passeggero in piedi che dei pettegolezzi non ti importa nulla, devi continuare a rimanere in piedi, attaccato in maniera ben salda alla maniglia per non rischiare di cadere alla prima brusca frenata, sicuramente ci sarà una brusca frenata, c’è sempre stata, stai attento alla 24 ore che hai riposto sul vano superiore, sistemala bene poichè il vano non ha il portellone di chiusura come sugli aerei e potrebbe caderti in testa o peggio, sul braccio della signora seduta davanti a te con il peso di un macigno tale da poter frantumare la sua ulna. Il mio vicino di sedile non si è neanche accorto che il suo piumino, sicuramente pregiato visto l’occhiale all’ultima moda di D&G e la sciarpa firmata E.A., sta invadendo la mia coscia, mi dà fastidio quando qualcuno o qualcosa mi sfiorano e nemmeno se ne accorgono (il qualcuno potrebbe, il qualcosa è meno probabile!) Dai, spostati un pochino, improvviso un sedile, il mio, poco comodo, così da spostarmi leggermento, verso dx?no, lui è seduto alla mia sx e si allargherebbe ulteriormente verso dx avvertendo dell’altro spazio fisico tra noi due quindi mi alzo leggermente e mi sposto di cm. 5 verso sx,lui è preoccupato che possa schiacciare con il mio fondo schiena l’angolo della sua giacca firmata quindi, evviva ce l’ho fatta, ha preso il suo piumino invadente,l’ha girato verso l’esterno così ho visto che è di ADD, l’ha piegato a triangolo, come si fa con i tovaglioli,adesso io e lui abbiamo la giusta distanza,quella che non invade il tuo spazio intimo,quella che non ti fa entrare in contatto fisico con sconosciuti, e già, ha ammiccato anche un sorriso questo qui!. Ma cos’è questa musica ovattata ma assordante nello stesso tempo?ci mancava l’universitario a bordo con l’auricolare e l’i-pod,volume al massimo,li vedo bene i suoi timpani a 30 anni,forse anche meno,vedo bene però anche il suo vicino di sedile che di quella musica non gli importa un fico secco,chissà poi perchè si dice “fico secco”,a me importa dei fichi secchi,soprattutto quelli infarinati e morbidissimi del sud-Italia o del Marocco,sono gustosissimi sia per le tue papille gustative che per la tua dentatura,soprattutto il dentista ne andrebbe fiero!Dai, diglielo che ti dà fastidio, no?No, non puoi, tu, che sei l’automobilista che quel giorno ha portato la macchina a fare il tagliando, che hai il coraggio di abbassare il finestrino dell’auto e riempire di insulti l’altro autista che disconosce il codice della strada, no, non è vero, ti piacerebbe ma in realtà ti limiti a guardarlo.ad abbandonare la tua schiena sullo schienale del tuo posto guida, ad abbassare le spalle affrante e quasi, o senza quasi, scusi a te stesso di non aver commesso tu l’infrazione per primo e di non esserti accorto in tempo che l’altro stava commettendo una manovra tale della quale ti saresti anche potuto accorgere così da evitare lo sbang e il crash! Ecco, l’universitario dondola anche un pò avanti e indietro e il sedile del vicino balza anche un pò di contraccolpo, forse non era ben fissato, lo sarebbe potuto essere in previsione dei ragazzi che ballano seduti sul sedile, non lo sapete che si può ballare anche sull’autobus? ma il vicino infastidito non si lascia andare ad alcun commento anzi, noncurante della musica ad alto volume e del sedile che è andato un pochino fuori asse, va avanti a leggere il suo Corriere della Sera, ma non è mica vestito da uomo che legge il Corriere della Sera, forse per via di quella cravatta di colore rosso fuoco. Il ragazzo sulla trentina si alza, si annoda la sciarpa al collo con un movimento veloce e preciso, sembra aver fatto con quel gesto manuale un tipo di nodo marinaio, mi guarda, si prepara a scendere, l’autista è ormai rientrato in quella che viene considerata la tratta usuale, adesso il ragazzo sulla trentina è decisamente più tranquillo, finalmente è arrivato, scopro che scende alla mia fermata, non è vicino alla rai. Il mio vicino di sedile si è dovuto scomodare per farmi alzare, sto per scendera anch’io, accidenti, con il mio piede sx gli ho schiacciato il piede dx, scarpe marrone kaki, lucidissime, lavorazione inglese, ora una scarpa sarà un pò meno lucida, si china, noncurante del fatto che il suo movimento urta un paio di passeggeri in corsia, per spolverarla con la mano,e adesso?dove te la lavi quella mano?strofinala un pò sul tuo piumino di ADD!La signora in piedi ha smesso finalmente di chiaccherare con il vicino in piedi,ora ha lo sguardo fisso su di noi che stiamo per scendere.L’i-pod continua a trasmettere onde sonore a 10 decibel.
Si apre la porta,accidenti mi devo tenere bene,con questi tacchi rischio di prendere una storta tra il primo e il secondo gradino,un signore, probabilmente appisolatosi durante il tragitto, a molti il tragitto fa da ninna nanna, soprattutto alle 7.40 del mattino, si reca a tutta velocià verso la porta che sta per chiudersi, mi urta, il mio libro mi cade dalle mani, va a finire in una pozzanghera, non si scusa neanche, che maleducato, meno male che io quando ho raccolto il libro da terra ho ammirato le nuvole riflesse nella pozzanghera, il signore di fretta, le nuvole nella pozzanghera non le ha mica viste, che sfortunato, probabilmente non vedrà neanche quelle in cielo lui! Rivolgo un sorriso appena accennato, molto simile a quello dipinto della Gioconda o di Leonardo, come volete vederlo, al ragazzo sulla trentina, contraccambia. Giorno successivo, 7.40 del mattino. E’ una ragazza con capelli lunghi e lisci, di colore nero corvino, fototipo olivastro, no, che dico, direi semplicemente lampadata… .