Premio Racconti nella Rete 2015 “Mezzanotte” di Arlindo Castanho
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015In aereo la ragazza era seduta praticamente accanto a me: io al finestrino, lei sul corridoio, tra noi due il posto rimasto libero. Appena arrivati all’aeroporto mi son messo a correre per prendere l’ultima corsa del bus per la città, partenza tra due minuti, cioè a mezzanotte e due. Ce l’ho fatta per un pelo, altrimenti avrei dovuto spendere una cifra con il taxi. Ce l’ha fatta anche lei, la ragazza dell’aereo.
Sono sceso alla penultima fermata. Per arrivare a casa, basta girare l’angolo e fare un centinaio di metri. Scesa anche lei, mi ha sorpassato, scattante, le rotelle del trolley schiamazzando sul selciato. Io invece sono rimasto sempre più indietro, perché la cinghia della valigia – abbastanza pesante – che portavo a tracolla si era rotta nel frattempo, e ho dovuto tenerla per il manico, cambiando mano ogni tanto.
Ho visto che stava entrando nel mio palazzo, e che anche lei aveva la chiave del portone. Quando ci sono arrivato, l’aveva già richiuso: ho aperto, ho salito le scale, sono arrivato al secondo piano, ho aperto. La luce era accesa in cucina, anche se abito da solo ed ero fuori da quindici giorni.
Ed eccola lì, in cucina, seduta al tavolo, bevendo il tè. Mi ha chiesto se ne volevo, ho risposto che preferivo un whisky, sono andato a prenderlo; poi siamo rimasti seduti l’uno accanto all’altra, ognuno sorseggiando dalla tazza o dal bicchiere e fumandosi l’ultima sigaretta della giornata.
Poi siamo andati a letto. Si vede che era destino.
nulla si può, al destino……
«N’est pas minuit qui veut» (René Char)…
Racconto brevissimo, mi piace.
Non so se si tratta del destino o del sogno di quest’uomo, comunque sia, quando una idea ronza nella nostra testa prima o poi riusciamo a realizzarla;-)
A Liliana Seghettini, che ha inviato il seguente commento (anche se, stranamente, qua non compare – ed è perciò che lo ricopio): “Racconto brevissimo, mi piace.
Non so se si tratta del destino o del sogno di quest’uomo, comunque sia, quando una idea ronza nella nostra testa prima o poi riusciamo a realizzarla;-)”:
– Gentile Liliana, il racconto è FINZIONE. Grazie mille dell’attenzione e dell’apprezzamento, Arlindo.
Mi ha fatto sorridere questo breve racconto, strano ed onirico. Non so perché ma mi è venuto in mente “Fight Club”…
Buongiorno Armando, mi spiego meglio poiché forse non sono stata chiara.
Certo che il racconto è finzione, credo che ognuno di noi leggendo dia una interpretazione, giusta o sbagliata che sia, ed io volevo intendere che il protagonista forse ha un sogno che prima o poi si impegnerà per realizzare credo che il DESTINO siamo NOI 🙂
Chiedo scusa volevo dire Arlindo
scrivo con il telefono che mi corregge i nomi.
@ Roberto Montenero, che ha scritto in proposito (il 14/03/2015) «Mi ha fatto sorridere questo breve racconto, strano ed onirico. Non so perché ma mi è venuto in mente “Fight Club”…»:
– Grazie dell’apprezzamento! Devo confessare che a me, invece, “Fight Club” sembra un film sopravalutato, di una banalità smisurata, solo pari alla pretensiosità che lo informa. Semmai – e solo “col segno di poi”, si noti –, troverei un’aria di parentela per il mio racconto in due brani di Kafka (mi metto ad accampare parenti nobili, dunque, anche se non sono di certo alla loro altezza :))): quello, intitolato “Uno sbaglio”, dei “Quaderni in ottavo”; e il passo del suo “La tana” che inizia con «Scelgo un buon nascondiglio e tengo d’occhio l’ingresso della mia casa…».
Arlindo, lungi da me banalizzare il tuo racconto! Il film si basa sul rapporto tra i due personaggi principali (Pitt – Norton) che poi, alla fine, scopriamo essere uno solo; anche in quel caso il loro primo incontro avviene, se non ricordo male, su di un aereo. Nel tuo racconto, i due personaggi si inseguono e sono praticamente sempre insieme, senza nessuna spiegazione logica, razionale od emotiva. In tutti e due i casi, i due protagonisti si avvicinano tantissimo, nel film fino a collimare, nel tuo racconto non lo sappiamo, ma io me li sono immaginati cosi…
Se hai voglia di commentare il mio racconto (sarebbe interessante un tuo commento) cerca “Feliciante” oppure il mio cognome.
Gentilissimo Roberto,
Continuo a non vedere nessun rapporto tra il mio racconto e “Fight Club”, neppure da lontanissimamente lontano (almeno per quanto riguarda il film – il libro, non l’ho mai letto)… Ma è anche vero che ognuno è libero di vederla come meglio gli pare, nessun problema! Anzi, torno a ringraziarti per l’attenzione che hai dedicato al mio racconto. Per ora non mi conviene mettermi a leggere altri racconti, giacché ne sto scrivendo uno proprio ora e sono sicuro che esso mi terrà occupato per un bel po’. Appena finirò di scriverlo, la mia prima lettura sarà il tuo “Feliciante”: me lo son già scaricato e stampato apposta. Cordialmente, Arlindo.
Grazie Arlindo, sei un grande! Buon divertimento!