Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “La strada per la felicità” di Adele Calicchio

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Stava dormendo… Andrea stava dormendo nel suo letto dopo una lunga notte di studio. L’Università era dura, molto faticosa, soprattutto per uno dei pochi appassionati di Lettere rimasti in circolazione.

Andrea si riteneva così infatti, uno dei pochi appassionati di Letteratura rimasti.

Era un ragazzo molto sensibile e schivo. La sua timidezza spesso veniva scambiata per aggressività, perché aggrediva verbalmente chiunque osasse attaccare la sua sensibilità.

E nessuno capiva che Andrea voleva solo difendere la sua fragilità, la sua intimità.

Andrea continuava a dormire… Quando fece un sogno molto strano: una ragazza, prigioniera in una teca di cristallo gli chiedeva aiuto.

 

AIUTO, AIUTAMI!! TI PREGO!! LIBERAMI!!

 

Il ragazzo si svegliò di soprassalto, tutto sudato e tremante.

Che cos’era quella strana visione onirica? E per giunta di una ragazza

così bella e fragile, così bisognosa del suo aiuto, del suo soccorso.

Andrea non capiva, ma non diede poi molto peso a quel sogno così particolare, cosa che invece avrebbe dovuto fare.

Per mantenersi all’Università il ragazzo faceva il giardiniere, e inoltre dava lezioni di letteratura e italiano ai ragazzi con delle lacune, in pratica ai compagni di corso meno virtuosi di lui.

E anche quel mattino, come ogni giorno, Andrea si fece la doccia e si preparò per andare a lezione.

Nel pomeriggio avrebbe avuto molto da fare tra pulire il giardino del suo vicino di casa, il signor Luigi, dare lezioni di italiano a Ivan il suo compagno di banco e portare a spasso Jackie, il suo bellissimo cane pastore tedesco.

Era quindi ovvio che sarebbe tornato a casa stanco morto, distrutto. Si sarebbe stravaccato sul divano e avrebbe guardato gli interessantissimi documentari di Piero e Alberto Angela.

Era un’abitudine ormai guardare i documentari sui leoni, piuttosto che sull’Antica Roma.

Andrea… sì, Andrea… il timido Andrea che si nascondeva dietro la maschera di tombeur des femmes, per sfuggire al suo passato di ragazzo disagiato.

Suo padre era un ubriacone, e a nulla erano serviti i vari ricoveri nelle migliori cliniche specializzate.

Da bambino Andrea assisteva impotente ai litigi dei genitori, e vedeva il padre picchiare la madre.

La madre era una donna molto bella, e Andrea le somigliava molto.

All’età di vent’anni Andy aveva avuto la sua prima ragazza, ed era stata un’esperienza molto bella, ma anche molto traumatica.

Una sera lui guidava e andò a finire addosso ad un furgone con la sua macchina.

Andava troppo veloce, e Alessia morì. Le si spezzarono le costole, questo fu il responso del medico.

Da allora Andy non aveva più avuto una donna al suo fianco, e anzi per un certo periodo ne cambiava una a settimana.

Aveva anche cominciato a bere per dimenticare la tragica fine del suo primo amore.

Piano piano, col tempo il dolore era scemato, ma le cicatrici e le paure erano rimaste.

Poi arrivò il giorno in cui la madre stanca di vederlo sempre ubriaco fradicio, lo schiaffeggiò e lui cambiò strada, comprendendo il suo errore.

 

Andrea aveva all’incirca 30 anni, e aveva iniziato tardi l’Università, proprio a causa di queste sue peripezie.

Ma tutto stava andando bene, tanto che era anche più avanti degli altri.

Aveva già dato i primi 6 esami, ed era andato tutto bene. I voti erano stati eccellenti.

Andy era molto intelligente e gli piaceva studiare. Era anche molto dotato come studente. Un virtuoso.

Aveva gli occhi marroni come due chicchi di caffè, che a guardarlo ti sarebbe potuto

sembrare di sentirlo il sapore amaro e aromatico delle sue iridi scuri. Aveva la pelle scura come la sabbia del deserto e i capelli come le maestose piume di un corvo.

Quando andava a lezione indossava un paio di occhiali da vista molto sottili,

che facevano tanto “secchione”, ma che gli facevano conquistare la simpatia, per non

dire l’adorazione di uno stuolo di ragazze con gli occhi a cuoricino.

Lui ci usciva ogni tanto con queste ragazze, con Anna soprattutto.

Anna era l’ammiratrice più accanita di Andrea, ma a lui lei interessava come

a un orso può interessare brucare l’erba.

 

 

Quel giorno la lezione del Prof. Neri era stata più pesante

del solito. E così Andrea si mise a sbuffare mentalmente, e Ivan quasi quasi poteva

sentirlo dal suo banco.

Tornato a casa quel giorno Andrea si buttò sul letto senza nemmeno mangiare, con

l’intenzione di farsi un pisolino.

Ma non appena si assopì, sentì ancora la voce di quella ragazza nella testa, e se la vide vicina, la vide

proprio dentro ai suoi occhi.

 

AIUTO, LIBERAMI, AIUTAMI! HO BISOGNO DI TE!

 

Quel pomeriggio il signor Luigi, il vicino di casa con quel giardino tanto bello e verdeggiante chiamò Andrea:

“Andy, mi potresti fare un favore? Mi andresti a prendere un nuovo albero da piantare al sole?”

“Di che albero si tratta?-“ chiese Andrea un po’ incuriosito…

“Vorrei che mi prendessi il prunus serrulata sakura, il classico ciliegio giapponese da fiore. Il vivaio si trova dall’altra parte della città, nella zona Est, si chiama Tesori del Sol Levante, e si trova in via Garibaldi 50”.

Andrea prese la macchina e partì alla ricerca di quello strano albero, ma ciò che non sapeva è che sarebbe andato incontro al suo destino.

Arrivato nella zona Est della città si ritrovò, quasi senza sapere come, in via Garibaldi 50.

E si trovò davanti il paradiso dei giardinieri! “Wow, ma qui ci sono metri e metri quadrati di piante in esposizione!

E’ fantastico, proprio il posto per me!”.

Entrò e chiese informazioni “scusi signorina ce l’avete il ciliegio da fiore giapponese?”

In quel momento la ragazza al banco alzò la testa, e sorridendo disse “sì ce l’abbiamo.

Si chiama Prunus Serrulata ‘Kanzan’, ma in Giappone è conosciuto come Sakura o Jamasakura.

Si tratta di un albero della famiglia delle Rosacee, è una cultivar di ciliegio ma non porta nessun frutto”.

Intanto Andrea era rimasto folgorato dalla bellezza della ragazza, e dalla sua cultura in fatto di botanica.

E poi… e poi aveva riconosciuto quegli occhi…. “Sì, secondo me è la ragazza del mio sogno”.

Non ci poteva credere! Lui che non aveva mai creduto nel potere del destino, ora aveva finalmente incontrato l’amore, o perlomeno qualcosa che pareva somigliargli.

La ragazza chiamò suo padre e gli disse “papà, mi vai a prendere il ciliegio da fiore giapponese, il sakura, per favore?”

Andrea non si spiegava perché non ci fosse andata lei, ma quando vide la ragazza uscire da dietro il bancone, capì tutto: la ragazza era PARALIZZATA su una sedia a rotelle.

Sensibile com’era Andrea non osò ridere della disgrazia di quella ragazza così fragile e bella, tanto più che lei poteva essere la bella donna del suo sogno.

“POSSO LASCIARTI IL MIO NUMERO, chiese Andy, diventando un po’ rosso”….

“MMM… MA SI’, DAI! TANTO SO CHE NON MI CHIAMERAI”.

“E perché non dovrei chiamarti, scusa? Mi interessi, voglio chiamarti”.

“Vuoi chiamarmi, ma non mi chiamerai e sai perché? Perché hai visto COME SONO”.

Andrea non rispose, ma si avvicinò al bancone: la ragazza gli stava tendendo un biglietto

con il suo numero di telefono.

“Se proprio vuoi chiamarmi, voglio darti fiducia”.

Andrea sorrise, e per la ragazza quello fu il momento più bello della propria vita: finalmente qualcuno, un ragazzo nella fattispecie si stava interessando a lei, nonostante fosse paralitica.

“Comunque… piacere, io sono Andrea, ma puoi chiamarmi Andy”

“Piacere mio sono Sara, e gestisco il vivaio insieme a mio padre.

Oh, guarda…. è arrivato il ciliegio che avevi chiesto!”

“Grazie, sussurrò Andrea-a presto-!”.

 

 

 

 

Quella stessa sera Andrea mandò un SMS a Sara. Il messaggio recitava “vediamoci domani

al Bar Pasticceria Delicious, sai dov’è, no?

Voglio offrirti un caffè e magari anche un pasticcino.

Ti assicuro che sono buonissimi. Parola mia.

Con il cuore. Andrea”.

 

 

Quel pomeriggio dopo le lezioni, Andrea andò dal signor Luigi, e gli chiese il permesso

di mostrare a Sara, che definì “una ragazza speciale” l’albero gemello del ciliegio sakura,

cioè un altro albero uguale che Luigi aveva comprato 5 anni prima, e che siccome era aprile,

si era riempito di teneri e bellissimi fiori rosa scuro.

Il signor Luigi rispose “certo…. certo che puoi portarla nel mio giardino. Sei cambiato Andrea, ti vedo diverso.

Vuoi vedere che il ragazzo mi si è innamorato?”

Andrea sorrise come fanno tutti i giovani uomini innamorati, arrossendo leggermente.

“Sa,- prese a dire- penso che stavolta sia diverso. C’è, nel senso… è proprio diversa lei.

Soffre moltissimo per il suo handicap, è paralitica. Ma io mi sento bene con lei, mi sento come se

non me ne importasse niente delle sue difficoltà oggettive. Mi interessa solo lei.

Ora devo andare, abbiamo appuntamento al Bar Delicious alle 16.00”.

“Vai ragazzo, vai, disse il signor Luigi- e poi soggiunse- tanto si vede lontano un miglio che… sei già innamorato-“.

Andrea si lavò e si vestì di tutto punto, e si presentò al Bar Delicious, dove aspettò Sara, che arrivò puntualissima accompagnata dal padre, il quale si raccomandò al giovane di stare attento alla figlia, in quanto era il suo fiore più prezioso. Poi li lasciò soli.

 

Presero due caffè, poi Andy disse a Sara “prendi un pasticcino, dai! Guarda ci sono i babà, i baci di dama, le delizie al limone… scegli quello che vuoi… pago io”.

Sara un po’ intimidita, ordinò una delizia al limone, mentre Andrea prese due baci di dama.

Si sedettero al tavolo, e dopo aver consumato tutte quelle delizie si avviarono fuori.

“Vieni, ho una sorpresa per te”-disse Andrea, sorridendo.

“Che cosa? Quale sorpresa?” “Aspetta e vedrai”.

Dopo pochi chilometri di strada i due giunsero nel quartiere dove abitava Andy, il quale avvisò

il signor Luigi del loro imminente arrivo.

 

“Wow… ma questo prato è meraviglioso! Lasciatelo dire da una che si intende

di botanica! E c’è anche un ciliegio giapponese in fiore!”

“E’ di una bellezza delicata e sconvolgente, non è vero? COME TE!”

In quel momento Andrea capì che anche i sogni possono nascondere delle verità che a volte ci sembrano impossibili.

Ma sono messaggi del destino.

E Sara dal canto suo, comprese che non tutti i ragazzi sono cattivi, e che lei aveva finalmente trovato

una luce per cui vivere e un nuovo motivo per sorridere…..

Andrea si inginocchiò ai piedi di Sara per permetterle di avvicinarsi alla sua bocca, e gli istanti

che seguirono furono un’estasi perfetta di carezzevoli baci e di sussulti di vento.

La brezza di aprile spargeva per il giardino del signor Luigi una nuvola di fiori rosa e fragranti.

Se c’è una strada per la Felicità Andrea e Sara, in quel preciso istante l’avevano trovata.

E l’amore non era più soltanto un sogno.

 

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2 commenti »

  1. Storia intensa che ci trasmette molte belle emozioni. Andrea ha la forza caratteriale di chi riesce sempre a rialzarsi dopo le cadute. Mi piace pensare che la scelta di studiare letteratura gli abbia dato maggiore consapevolezza nel riuscire a comprendere ed accettare le durissime prove a cui la vita lo ha in passato sottoposto. E ora lo vediamo pronto ad accorgersi che Sara rappresenta la sua nuova occasione di provare amore per una donna. Intenso il messaggio della fase onirica, che si trasforma poi in vita reale, con l’incontro di Andrea e Sara che si liberano reciprocamente dai complessi che li frenavano.

  2. Grazie mille, è stato gentilissimo.

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