Premio Racconti per Corti 2015 “L’attesa” di Mara Grytter
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015Ancora niente. Erano sedute là ormai da più di un’ora ma ancora non era successo niente.
Quando era arrivata la telefonata di Sonia non si era sorpresa: erano ormai anni che si vedevano con regolarità, fin dai tempi del liceo. Gloria ricordava ancora con quanta solennità alla fine del quinto anno si erano fatte la promessa di ritrovarsi periodicamente per raccontarsi la loro vita. Ora, a quasi quaranta anni suonati, erano lì, lei, Irina , Teresa e Sonia.
Guardava le sue amiche dal divanetto dove era quasi sdraiata e pensava che, anche se erano insieme, ognuna era assorta nei suoi pensieri, senza comunicare, pensando a chissà cosa.
La stanza era luminosa e accogliente, le piante di kenzia sistemate negli angoli davano all’ambiente una eleganza e uno stile di altri tempi.
Irina leggeva un libro con una calma apparente ma un movimento della gamba e del piede, quasi ritmato, tradiva il suo nervosismo. Il sole dava riflessi dorati ai suoi capelli castani. Anche se era un medico, in quel momento era una donna come tante, in attesa e Gloria sapeva che dietro quell’aspetto così formale, serio, anche lei, come tutte loro, stava ripensando alla sua vita e alle sue scelte.
Sonia fissava un punto lontano, dandole le spalle. Era uscita sul piccolo terrazzo: aveva ripreso a fumare e in quel momento era la cosa migliore che riuscisse a fare. Forse pensava al suo matrimonio in crisi, alla separazione e il suo sguardo quasi indifferente, le dava una fissità lontana.
Gloria non cessava mai di meravigliarsi di quanto fosse diversa la storia di ognuna di loro ma, con quella promessa, era come se una pietra comune fosse stata messa lì per sempre, immutabile, che continuava ad unirle .
Forse avere passato l’adolescenza insieme aveva quella valenza così unica da farle sentire unite e in simbiosi anche se non si vedevano per lunghi periodi? Forse l’avere condiviso timori, ansie e ideali in quel momento di cambiamenti le aveva come vaccinate per sempre e le teneva unite anche se ognuna aveva preso la sua strada?
E anche quell’incontro, quell’attesa comune era una prova di questa solidarietà, di questo sentimento strano ma forte, che però nessuna di loro avrebbe confessato alle altre.
Lei era sempre stata la dura del gruppo, la “manager senza scrupoli” come la chiamavano le amiche, ma ora sentiva che quel ruolo le stava stretto, la soffocava . Soprattutto in quel momento in cui ogni donna si sente messa in discussione, sia chi lo ricorda come vissuto, sia chi lo aspetta o lo teme, come scelta futura.
Il tempo passava lento in quel pomeriggio strano, era certo una riunione diversa dalle altre, ma avevano tutte aderito subito come una “chiamata” a quell’invito alla vita che ogni donna sente, profondo, dentro di sé.
Teresa, entrava ed usciva dalla stanza ogni tanto, lo sguardo trasognato e ansioso.
Sua figlia ancora giovanissima, stava vivendo il suo primo parto, una sorpresa non una scelta, ma Teresa l’aveva sostenuta, accompagnata.
E aveva chiesto alle amiche di aiutarla in quell’attesa, in quel momento, ed eccole lì, insieme, solidali anche se lei era l’unica tra loro ad essere madre.
Poi finalmente l’annuncio:
“E’ nato” “ E’ maschio”!
Un’infermiera che passava avrebbe ricordato a lungo lo strano sguardo, tra gioia e sorpresa, di quel particolare gruppo di donne, a quello che fu quasi un grido!
Mara Grytter
un’istantanea, quasi un quadro ! molto intenso e poi con il lieto fine
si può immaginare tutto…e poi un bel lieto fine! una giusta tensione che sfocia nell’attesa più bella. brava!
Uno spaccato del mondo femminile e personaggi osservati e definiti con parole cariche di sentimento. Complimenti, può essere un bel Corto, Auguri Mara.
Emanuele