Premio Racconti per Corti 2015 “Acetone” di Marco Moroni
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015Mi sveglio e lei non c’è più, se ne è andata via ed io non me ne sono neanche accorto.
Guardo il display del cellulare e mi rendo conto che sono appena le sei del mattino. Era bellissima, aveva l’exstension e faceva l’estetista. Distendo il braccio In quella che per la scorsa notte è stata la sua parte del letto e trovo delle microscopiche mutandine. Nella fretta di andar via le ha dimenticate, oppure ha voluto lasciarmi un ricordo di se. Le prendo, le annuso e in un istante rivivo alcune scene della serata precedente. Le stringo ancora un attimo e poi le distendo tenendole con due mani, di fronte a me per l’elastico. Come è possibile che un pezzo di ragazza come quella possa entrare in un indumento così piccolo, era più alta di me ed aveva un generosissimo fondo schiena. Mi alzo in piedi e per pura curiosità le indosso, rendendomi conto che per misteriose proprietà tessili, calzano a pennello. Un impulso automatico mi porta di fronte allo specchio, dove scorgo una scritta fatta banalmente con il rossetto, mi avvicino e leggo: “Ciao porcellino, certo che quando dormi, dormi veramente, prima di uscire guardati i piedi ciao Carlotta”. Seguendo la sua indicazione abbasso lo sguardo e mi rendo conto che prima di andarsene la giocherellona, si era divertita con i miei piedi, ricoprendomi le unghie con un fiammante smalto rosso. Con cosa si toglierà lo smalto? Vado in bagno e tento con acqua e sapone, senza però ottenere il minimo risultato. Allora provo prima con l’alcool e poi con il Viakal, ma quel rosso è sempre lì, più rosso che mai.
–Maledetta Carlotta
Per vendetta inizio a cancellare con rabbia ad una ad una, le lettere che sullo specchio compongono il suo nome. Inizio dall’ultima
- a come: a stronza
e sfrego forte con l’asciugamano
- t come: ti odio
sfrego ancora più forte
sull’altra t ho una folgorazione, mi viene in mente che nella scatola delle cose che la mia ex ragazza aveva lasciato da me, dopo una breve e fallimentare convivenza, c’era anche un’enciclopedia di quelle a fascicoli settimanali, tra l’altro mai ultimata, dal titolo: “Tutti i trucchi per essere più bella”. Magari trovo un articolo sulla rimozione dello smalto. Lascio la pulizia dello specchio e mi precipito nello sgabuzzino e sull’ultimo ripiano dello scaffale, sotto la mia vecchia chitarra scorgo una grande scatola, sulla quale avevo scritto con un pennarello di colore verde “ RIDARE A FABIANA”. Lo tiro giù, lo apro e comincio a rovistare. Tra foto di vacanze, peluche, lettere e bigliettini di auguri, vedo una busta trasparente contenete trucchi, rossetti e alcuni di quei fascicoli che stavo cercando. Prendo il fagotto, vado in soggiorno e seduto sul divano, ne rovescio il contenuto sul tavolino. Insieme alle riviste trovo due flaconi di smalto, che poggio sul vetro del tavolinetto assieme ad una matita per occhi, del rimmel e alcuni dischetti di cotone. Apro a caso uno dei fascicoli e comincio a cercare una rubrica che tratti la posa e la rimozione dello smalto. Mentre sono intento a trovare una soluzione al mio problema, la suoneria del mio telefonino mi avverte che tra mezz’ora devo essere in caserma. Oggi non posso fare tardi, sono di prima partenza in autoscala e Mario, il mio caposquadra a breve passerà a prendermi con la sua automobile. Suona il citofono:
-Marco sei pronto, dai scendi che andiamo a prenderci un caffè.
-Mario, tra dieci minuti scendo, devo finire di vestirmi
-Allora apri che salgo, qui sotto fa un freddo del diavolo e piove a dirotto
-OK, terzo piano interno dodici
Guarda in che situazione dovevo trovarmi, adesso come faccio a togliere sta roba dai piedi.
Calma, calma e sangue freddo. Innanzitutto infiliamo l’accappatoio e poi con le pantofole nascondiamo la questione.
Il campanello.
-arrivo
-Marco, ancora in accappatoio, dai spicciati che facciamo tardi in caserma.
Mario comincia ad aggirarsi per il salotto e sedendosi sul divano prende a sfogliare distrattamente un fascicolo di “Tutti i trucchi per essere più bella”, poi alza lo sguardo e mi dice:
-Ma che è tornata Fabiana?
-No, no per carità, me ne sono liberato una volta per tutte.
-allora hai un’altra è, mandrillone
-No Mario, non ho nessun’altra, ma cosa te lo fa pensare?
Lui sfoglia nuovamente la rivista ma ora con più attenzione, poi prende dal tavolino il flacone dello smalto, ne legge l’etichetta e lo ripone vicino al rimmel, mi guarda e dice:
-Quindi in questa casa non c’è proprio nessuna donna?
-No Mario, ci sono solo io…
e indicando con il pollice il poster alle mie spalle, altro ricordo di Fabiana,
….solo Raul ed io.
Lui mi guarda e si fa serio ed io inizio a vedere con i suoi occhi la mia casa:
Il poster di Raul Bova, quello dei Queen e di Renato Zero lasciati da Fabiana, la poltrona fucsia leopardata sulla quale in quel momento ero seduto per mettere i calzini, i trucchi e le riviste sul tavolino del salotto.
Mario si alza e passa davanti allo specchio, vede la scritta fatta con il rossetto, si avvicina e legge a voce alta:
-“Ciao porcellino, certo che quando dormi, dormi veramente, prima di uscire guardati i piedi ciao Carlo”.
Mario ripete con un filo di voce:
-Carlo?
e poi più forte:
Carlo?
Sono seduto sulla poltrona con un piede sollevato e il calzino tra le mani, lui si accorge dello smalto, io mi alzo per spiegare la situazione, ma la cinta si è sciolta e l’accappatoio si apre a sipario su un fantastico perizoma di pizzo.
Spettacolare!! Sto ancora ridendo! Divertentissima! La scritta cancellata è geniale. Tutti gli elementi si incastrano perfettamente. Ogni oggetto, ogni azione, contribuisce al disastro finale! L’ambiguità del reale e l’interpretazione soggettiva dei fatti. Complimenti!
Ma sei proprio un simpaticone!!!
Bella storia dei nostri tempi, ben scritta sembra una conversazione tra amici, linguaggio fluido e colloquiale
Occhio agli scherzetti, mai rilassarsi troppo quando si e in dolce compagnia 😉
Divertentissimo e con coups de théâtre veramente geniali. Ho riso di cuore, nel leggerlo! Complimenti!
Ragazzi,
grazie per i complimenti. Siete troppo buoni 🙂
Ti amo (e, giusto per chiarire, anche se non è importante, sono maschio, etero, e mi piacciono, tanto ma tanto, le storie belle. E questa lo è)
🙂 🙂 Troppo divertente. Mi vedo la faccia del collega mentre il cervello analizza tutti i dati in possesso fino al momento magistrale dell’apertura dell’accappatoio…. Ho riso proprio di gusto. Bravo!
ahahahah! scena davvero divertente! azzeccatissimi i tempi di narrazione e le trovate visive: conferiscono davvero spessore!
Complimenti, davvero bravo!
Una bella concatenazione di fatti che preparano benissimo l’equivoco finale dovuto alla scritta parzialmente cancellata. Ci son tutte le basi affinchè nasca un corto molto interessante.
Davvero originale.
🙂
Non ho letto gli altri,
ma mi sbilancio e ti do come favorito.
Un cerchio perfetto che si chiude al momento giusto
proprio quando, al contrario, si apre il sipario(l’accappatoio)della tua storia.
Non posso ridere troppo, mio figlio sta leggendo un libro – un miracolo? –
e non vorrei disturbarlo, ma posso almeno scriverti che la storia è ben scritta,
ironica ed esilarante e, in più, sarebbe perfetta per un corto. Davvero meritevole.
Bravo!
😉
Piccolo refuso : “allora hai un’altra è, mandrillone”, magari fallo correggere inviando una mail
Storia bella e divertente raccontata con un ritmo calzante. Bravo, mi piace. E il finale non era così scontato. Bravo Bis!!!
Bravo, bravissimo! Invece che aggiungere qualcos’altro, preferisco citare il commento di Roberto Giorni, che condivido appieno: “Ci son tutte le basi affinchè nasca un corto molto interessante”!
davvero ben scritto e molto ” visualizzabile” nonstante la prima persona, e non è facile. inoltre anche molto divertente, complimenti
Bel soggetto per un ottimo Corto. Il crescendo delle situazioni ambigue e la conclusione magistrale sono elementi per il successo. Complimenti Marco.
Emanuele
Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevoooo! Sei un grandissimo! Non vedo l’ora di vederlo realizzato il tuo corto! Sono sicura che riderò a crepapelle, così come è successo quando l’ho letto! Sarà ancor di più un piacere incontrarti a Lucca. Bravissimo Marco!!!
Marco complimenti per la Vittoria! Sarà un piacere conoscerti a Lucca… Bravissimo!!!
Bravo Marco, congratulazioni. Ci troveremo a Lucca e vedremo il Corto che sicuramente sarà ben confezionato sia per il testo sia per qualità dell’opera cinematografica come lo dimostrano i Corti delle edizioni precedenti. Bravissimo.
Emanuele
Evvaaaaaaiiiiiiii una doppiettaaaaaa!
Complimenti
Complimenti davvero Marco, da questo soggetto verrà tratto un corto divertentissimo! Ci vediamo a Lucca
complimenti per la vittoria, in bocca al lupo per la realizzazione del corto!
Davvero irresistibile questa commedia degli equivoci. Bravissimo.
Sarà spassoso gustarsi il corto.
Marco, adoro la tua ironia, riconfermata. Ora devo per forza leggere anche gli altri tuoi racconti, subito!
Complimenti Marco!!!! Il corto è davvero il migliore e sarà stupendo ne sono certo.
Per quanto mi riguarda speravo in una piccola menzione, peccato..
buona lettura a tutti!!!
Non potevi che vincere! E’ troppo forte, mentre leggevo mi vedevo la scena e intuivo il seguito, davvero ben conegnato. Grande.
JOHN KEATS , poeta inglese da me tanto amato, diceva che le cose immaginate sono molto più sensuali , affascinanti e poetiche delle cose reali , perché le puoi plasmare a tuo piacimento.LA realtà offende spesso e violenta l’immaginazione.Ecco ..a me è piaciuto moltissimo il tuo racconto SCRITTO.
Mi ha fatto tornare indietro nel tempo; la stessa cosa l’avevo fatta al mio ex convivente che russava in maniera indegna e si rifiutava di mettere il cerotto al naso per attutire il fastidio! Non so se il racconto sia solo frutto di fantasia ; nel caso questa e’ la prova che in ogni scritto c’e’ sempre uno spaccato di vita reale. Molto divertente, bravo 🙂