Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2015 “Papà, Pasta e Prosciutto” di Daniele Pesce

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Marta e Davide entrano al supermercato tenendosi per mano.

Marta è una bimba di 5 anni, minuta ma dall’aria sveglia, occhi grandi e tondi, naso a patata, capelli ricci. Davide è un 35enne, fronte ampia, occhiali squadrati, barba di 3 giorni, jeans e maglioncino acquistato in saldo.

Hanno l’aria felice, ma sembrano di fretta: la fretta del giorno di riposo del papà con la prospettiva di mille cose da fare assieme.

Diretti al banco dei salumi sorpassano le nonnine appoggiate ai carrelli, acchiappano un pacco di pasta, i succhi di frutta, il pane in sacchetto.

«Papà, anche la Nutella!» chiede Marta.

Davide le lascia la mano perché gli servono due braccia per prendere e tenere tutto.

Si affianca ad una donna. Lei sceglie il miele, lui la crema gianduia.

Qualche centimetro più di lui, e forse anche qualche anno, chioma fresca di parrucchiere, sguardo dritto, tacco alto e tailleur. Una rarità al supermercato, e lei lo sa: traspare la falsa indifferenza di chi sa di essere ammirato. Effettivamente, i mariti delle nonnine la guardano.

Anche Marta la guarda. Guarda le spalle della donna e del suo papà. Per qualche istante così vicine.

Anche al papà sfugge un’occhiata, dentro la scollatura.

«Oggi facciamo la pasta di Shrek?» chiede Marta.

«O-Ok» balbetta Davide.

La donna scosta i capelli e si intrufola oltre le lenti dei suoi occhiali. Gli sorride.

Davide sfugge dal suo sguardo allontanandosi con la faccia da ebete e la figlia alle calcagna.

Marta si volta mentre sgambetta dietro al papà. La donna sembra essersi dimenticata del miele, guarda verso di loro, ma non sta guardando lei.

Anche il papà si volta, e Marta accelera il passo.

«Prosciutto cotto e una vaschetta di pesto alla genovese» chiede Davide al banco gastronomia.

Le sue braccia sono ormai piene.

«Era meglio se prendevamo il cestino» ammette. «Il latte, dobbiamo prendere il latte!»

Marta lo segue verso il banco frigo.

Davide si inclina per prendere una bottiglia con due dita. La vaschetta di plastica con il pesto scivola giù, ed esplode a terra.

«Oh oh!» esclama Marta.

Padre e figlia si guardano negli occhi, immobilizzati di fronte al guaio.

Un paio di carrelli si stanno avvicinando.

Davide dirige la soluzione: «Adesso tu resti qui, così nessuno pesta, io vado a chiedere qualcosa per pulire».

Marta annuisce.

Il suo sguardo rimbalza tra il grumo di pesto a terra, le persone che si avvicinano e suo padre che parla con il commesso senza staccare gli occhi da lei.

«Metta questo, poi mi arrangio io» dice il commesso.

La donna con il tailleur appare proprio nella corsia dei latticini, dove Marta fa da scudo al pesto. È alla ricerca di qualcosa che potrebbe stare nel banco frigo oppure da un’altra parte: guarda i prodotti e contemporaneamente ispeziona rapida tutto ciò che si trova ad “altezza testa di adulto”. Si dirige superba proprio verso di lei. Ma sembra non vederla.

Davide la vede sbucare dalla corsia.

Marta si appiccica al banco per non essere urtata – o per liberarle la traiettoria verso il pesto? –

Per la donna è come se la bimba non esistesse. Però scorge Davide, distende le labbra e si volta verso gli yogurt.

Marta non si muove e tace.

La donna, con il polpaccio, la preme sul bordo del banco frigo. Ma non abbassa lo sguardo.

Marta osserva il tacco che perfora silenziosamente il grumo di pesto. La scarpa affonda ben oltre la suola. La  morbida poltiglia verde resta appiccicata sulla tomaia lucida e le macchia la calza.

Davide riceve scuse dagli occhi di Marta. Lei alza le sopracciglia, stringe le spalle e allarga le braccia.

«Non mi vedeva» si giustifica quando arriva.

«Meglio, così impara a guardare anche in basso!» bisbiglia Davide mentre appoggia a cavallo del pesto rimasto un segnalatore di plastica gialla con scritto “Pavimento bagnato”.

Si scambiano un sorriso di complicità e si avviano verso la cassa.

Marta si volta, per un ultimo sguardo alla donna che lascia una scia di profumo e caccole verdi.

«Signora si fermi!» ordina il commesso ormai lontano.

Marta stringe le labbra. Femmina fuori dai giochi.

«Beh, dai, possiamo fare la pasta con il prosciutto!» propone.

«Ummm… pasta e prosciutto… buonissimo!» risponde Davide.

Marta cammina al fianco del suo papà, con il braccio gli sfiora la gamba e il suo sorriso di piccola donna soddisfatta illumina la corsia.

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1 commento »

  1. E’ una vicenda a cui possiamo assistere nel supermercato vicino a casa nostra. Prosa sciolta arricchita da dialoghi efficaci. Bello è il rapporto tra Davide e Marta, padre e figlia, da cui si può intuire l’assenza della moglie-madre nella loro famiglia. E questo fa assumere a Marta atteggiamenti da grande, a fianco del papà. Auguri Daniele.
    Emanuele

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