Premio Racconti per Corti 2015 “Chi troppo vuole…” di Stefania Medda
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015A quasi cinquant’anni suonati, Elpidio è alla disperata ricerca di una donna. I rumors giurano che il suo ultimo incontro amoroso risale al 1985. Pelata evidente, bassa statura, pancetta prominente accentuata da camicie rigorosamente di una taglia in meno accuratamente indossate dentro i pantaloni. Sempre a lamentarsi che in questo mondo dominato dalle apparenze ” le donne se la tirano come le fionde”, ma in realtà è lui per primo a non accontentarsi. Elpidio giudica le donne superficialmente e mai una volta che offra loro una cena o un aperitivo; le paragona continuamente ai contratti, quelli che costituiscono il suo lavoro di assicuratore peraltro svolto in maniera molto mediocre. Infatti lui è quello che mette la penna in mano al cliente e lo costringe a firmare senza curarsi che il prodotto che sta vendendo sia adatto a chi lo compra. Dunque, fedele al motto “più contatti, più contratti” ogni modo è buono per procurarsi occasioni di incontro: chat, agenzie per cuori solitari, accettare appuntamenti al buio procurati da qualche collega. Ma si sa…quello che ci piace è irraggiungibile, mentre quello che potremmo avere, non ci piace! Elpidio non fa eccezione alla regola e trova ogni sorta di difetto nelle donne potenzialmente interessate a lui:
– Bruna, ragazza morbida ma carina…se non avesse due orecchie talmente a punta da fare invidia al re degli Elfi;
– Viviana, ragazza sportiva…okay, ma la tavola da surf deve avercela proprio sul petto?
– Svetlana, gran donna ma…quante testine di aglio si era ingoiata? Aveva qualche problema coi vampiri, per caso?
Il fallimento dei classici metodi di “acchiappo” gli ha fatto aguzzare l’ingegno e ne ha trovato uno davvero alternativo: guardare i necrologi, recarsi al cimitero in prossimità della tomba del malcapitato (rigorosamente tra i quaranta e i cinquant’anni ) cercare di conquistarne la vedova affranta, sempre che fosse di suo gradimento. Esiste qualcuno più vulnerabile di una donna disperata che ha appena perso il marito? Qualcuno più propenso a lasciarsi andare?
La tattica consiste nel lasciare bigliettini romantici sulla lapide, corredati di complimenti per la bellezza della signora e da numero telefonico per eventuale contatto; poi ci si nasconde per spiare la reazione delle vedove. Qualcuna si indigna alla vista del biglietto e lo strappa in mille pezzi, non senza arrossire; qualcuna se lo mette in tasca assicurandosi di non essere vista. Ma poi, non chiamano mai. Elpidio non si dispera, è uno tenace lui. Solo che quando vede Mirta, decide che da lei non accetterà mai un rifiuto: alta, bionda, formosa. Una donna di grande fascino, che ogni giorno si reca in lacrime sulla tomba di un uomo di cui ancora non è stata messa la foto.
– Un uomo davvero fortunato – pensava Elpidio – beh, almeno fino alla settimana prima.
Comincia coi biglietti, ma questi non fanno presa. Passa alle poesie, scopiazzando da un libro comprato per l’occasione e l’unico che compare sullo scaffale del suo salotto. Niente, non un sussulto. Come per magia, il portafoglio di Elpidio di spalanca, e sulla tomba cominciano ad apparire mazzi e mazzi di rose rosse. Ma solo di fronte ad un astuccio rettangolare di velluto nero, il cuore di Mirta ha un tremito. Elpidio la spia mentre indossa compiaciuta quel bracciale di brillanti e fruga nella sua borsetta alla ricerca del bigliettino stropicciato dove lui aveva scritto il suo numero di telefono.
Hanno appuntamento quella sera stessa e lui prenota un tavolo nel ristorante più in della città; si va pure a comprare un abito nuovo e una camicia decente, visto che quelle che di solito usa hanno tutte il colletto consumato. La cena è un vero successo: Mirta è alta almeno dieci centimetri più di lui, tacco escluso, e sembra divertirsi un mondo alle battute di Elpidio; ride buttando indietro la testa e i suoi occhi brillano. Sarà mica il riflesso del bracciale al suo polso? La serata continua nell’appartamento di lui, impacciatissimo mentre bacia Mirta sul divano.
Poi, il suono del campanello. Accidenti, qualcuno ci si è attaccato. A malincuore si stacca da quelle morbide labbra e apre la porta, trovandosi davanti un uomo alto e piuttosto arrabbiato che non aspetta l’invito per entrare e cominciare a insultare la donna, che nel mentre si è “nascosta” dietro il divano. Dice di essere il marito di Mirta, ma Elpidio scoppia in una sonora risata – Non esistono i fantasmi!
E’ vero. Però quell’occhio nero è così reale…
Sto ancora ridendo!!!!!! Bravissima, per la serie “chi la fa la aspetti” e tra l altro ne conosco uno di “elpidio” Con costume Boxer al mare DUE TAGLIE in meno!!!
Bravissima! !!!
Complimenti! Brava! Lo riassumerei con una parola “Karma”…
Storia particolare nella sua originalita’ e che ben si adatta ad un cortometraggio.
Buongiorno ragazzi! Silvia, Roberto, Liliana, vi ringrazio molto per avere commentato il mio soggetto…sono contenta che vi sia piaciuto ma soprattutto che vi abbia divertito! È stato scritto per ridere e far ridere, sono soddisfatta di essere riuscita nell’intento! Ps. Liliana, il mondo pullula di ” Elpidi”….:) 🙂 🙂
PAROLE SANTE! 🙂
Accidenti, faccio l’assicuratore anch’io ed il metodo dell’acchiappo lo userò senza dubbio! Racconto divertente e leggero che si legge tutto d’un fiato.
Grazie Roberto! E se provi questo metodo innovativo poi fammi sapere come va…potrei sempre brevettarlo 😉
Divertente! Le avventur-disavventure di Elpidio, una sorta di poema-comico dei giorni nostri! Spassose le definizioni che il protagonista dà delle donne che rifiuta (stolto!). Mi ha ricordato, per il contesto “funebre”, un racconto di Guy de Maupassant, “Le sepolcrali”. Mi piace la scrittura arguta, ironica. Complimenti
Originale il metodo dell’acchiappo e divertente la conclusione! Un racconto semiserio che trasmette una ventata di sana comicità! Brava. Se ti va di leggere anche il mio e di commentarli te ne sarei grata, si cresce confrontandosi! Clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464
molto divertente, la vedo bene per un corto, già immagino la scena finale!! brava
…grazie Giuseppe! 🙂
Con la tua penna descrivi alcuni dei difetti degli uomini e delle donne. Le motivazioni ci sono e occorre mettere alla berlina gli egoisti. Questo Elpidio lo vedo in Danny De Vito.
Complimenti Stefania. Auguri.
Emanuele
Grazie tante Emanuele! Auguroni anche a teee
Ah…Elpidio Elpidio grazie di esistere e a chi ti ha inventato. Una risata non capita tutti i giorni !
Elpidio fa più pena che rabbia e strappa più di qualche sorriso… Arrogante, borioso, pieno di sé, nonostante l’aspetto non proprio da fotomodello… Non credo abbia mai sentito il detto “chi troppa vuole nulla stringe” nemmeno nella variante “chi si accontenta gode”… Alla fine sembra quasi prendersi la sua personale rivincita sulla vita (anche se deve venir meno alla regola aurea del non metter mano al portafoglio)… Ma la sorpresa è dietro… la porta! Brava. Complimenti. Sarei curioso di conoscere la tua opinione sul mio “La Torretta di Guardia”