Premio Racconti per Corti 2015 “Cassiopea” di Alessandro Amoresano
Categoria: Premio Racconti per Corti 2015Estate 1972
Al castello non c’è la televisione e sono costretta da mio fratello e mio cugino a giocare con loro a nascondino in cortile. È una notte bellissima, odo i grilli cantare, e quelle masse infuocate che noi umani chiamiamo stelle sono fantasmagoriche! Vorrei proprio essere una stella, librare lassù nel cielo… Oh cavolo, mi hanno scoperta! Sempre lui: mio cugino Jason.
« Lo so che stai guardando… Quella è Cassiopea, a forma di M storta. Lì c’è il carro, sinceramente non mi ricordo se sia quello piccolo o quello grande, ma a metà strada tra Cassiopea e quel carro c’è la stella polare. Non è la più luminosa, come vedi è piccola, ma è l’unica che rimarrà sempre lì dov’è… E se ti perderai un giorno, devi solo guardarla e io verrò subito in tuo aiuto, mia piccola Josette».
Sono sempre stata innamorata di mio cugino. Sempre. Non mi importa se abbiamo sei o sette anni di differenza, un giorno lo sposerò e avrò tanti bambini con lui. Mi fa ridere, è scemo, è…
Estate 1982
Due coglioni sto’ posto! Ci sono solo pecore, vecchi di merda e quei rompicoglioni dei miei familiari! Non ne posso più, non c’è una discoteca, un bar, non c’è un cazzo di niente! L’unico ragazzo decente che sono riuscita a ciullarmi se n’è scappato come un frocio quando quegli stronzi dei miei ci hanno beccati nella loro fottuta macchina davanti al castello. Du’ palle! Come se non bastasse, ci mancava quel coglione di Jason che fa l’amicone per poi farmi una mezza predica. Certo, tanto lui scende e fa quello che cazzo gli pare! Però s’è rivoltato pure lui e m’ha dato una sberla quando gli ho detto di farsi i cazzi suoi e di pensare a non farsi mettere le corna da quella cagna della sua ragazza! Odio sto’ posto di merda, odio tutti! Dio, è l’ultima volta nella mia vita che ci vengo! È una…
Estate 1992
Sono incinta. La mia bambina non sarà mai sola, né abbandonata… I miei sono ancora incavolati con me. Il padre mi ha mollata. Ci ha mollate, piccola mia, ma io non ti abbandonerò mai. Mai. Gli unici che si stanno prendendo cura veramente di me sono Jason e sua moglie Linda, nonostante il loro carico di lavoro estivo e il bambino. Harry ora ha quattro anni. I nostri bambini giocheranno insieme nell’orto tutte le estati come facevamo noi.
Poi c’è il signor Mike, che mi fa la corte ormai da due anni. È carino, forse sarà…
Estate 2012
I ragazzi sono partiti per Londra da soli… Il loro primo viaggio insieme con gli amici. Mio marito Mike era sempre diffidente a mandare nostra figlia Amy in viaggio da sola, seppure in compagnia dei cugini più grandi. «Non sia mai succede qualcosa!» ripeteva sempre, e Jason puntualmente lo prendeva in giro. Mike se n’è andato ormai da tre anni, il cancro me l’ha portato via. Troppe sigarette. La moglie di Jason, Linda, l’ha piantato per un avvocato. Il bello fu che quando lo scoprì venne da me, si tolse la paglietta e disse «Avevi ragione. Si notano tanto?» riferendosi alle sue corna. Lo abbracciai. L’unico qui che è davvero felice e che dà ad entrambi veramente una mano è mio fratello Chris.
Domani noi della “vecchia compagnia” andiamo a fare un po’ di rafting ed escursioni in montagna… Non sia mai detto che mi rammollisca ora che ho cinquant’anni!
Qui al castello ormai è difficile vedere le stelle…
ESTATE 2032
Jason se n’è andato. Ieri pomeriggio. Non gli ho mai detto quanto l’amassi, mai detto quanto tenessi a lui, mai ringraziato abbastanza per quello che ha sempre fatto per me. Lui c’era sempre. Se l’avessi sposato io, chissà, ora magari sarebbe ancora vivo, magari la mia vita sarebbe stata migliore. Ma che dico… sarebbe sicuramente stata migliore! E ore che non c’è più io… L’amavo. L’amavo.
Cassiopea brilla stasera. Ti sto guardando stella polare, e mi sento persa.
Dove sei? Avevi promesso che mi saresti venuto a prendere! Dove sei? Sono perduta senza di te! Vienimi a prendere! Io ti…
Estate 2033
Ho trovato questo diario. Era di mia nonna. Lei è volata in cielo con zio Jason l’anno scorso. Mamma mi dice sempre che mia nonna era fantastica. Mia nonna era innamorata di zio Jason, solo che non gliel’ha mai detto… Forse per questo non si sono mai messi insieme. Che cose stupide che fanno i grandi, io quando sarò innamorata glielo dirò al ragazzo che mi piace! Qui al castello è bellissimo, solo che è pieno di luci, in piazza c’è sempre festa e musica, ci sono troppe discoteche e il cielo è sempre oscurato… Allora io, di notte, mi calo giù dalla finestra e chiamo i figli di zio Harry, ci appostiamo sulla torre e quando tutte le luci del paese sono spente, riusciamo finalmente a guardare le stelle. Dice mamma che tra quella grande costellazione a forma di M storta e l’Orsa maggiore c’è una stella che non si muoverà mai. Dice che è la stella di nonna e zio Jason, che loro due ci guardano da lassù abbracciati, e che se mi fossi persa una di queste notti loro sarebbero venuti da me e mi avrebbero indicato la strada del ritorno.
Buonanotte mamma, buonanotte stelle.
Emozionante. Le generazioni che ruotano intorno ad un castello e a Cassiopea sono descritte benissimo, così come i sentimenti e gli errori che nella vita si fanno. Bellissima la frase “Che cose stupide che fanno i grandi.” E, ahi noi, anche molto vera…
Ciao Roberto, sono contento che tu abbia apprezzato il racconto. Ti ringrazio!
Le generazioni umane si avvicendano mentre le stelle immutabili stanno a guardarle. E a loro volta gli uomini osservano le stelle sempre uguali a se stesse. Le diverse età della protagonista sono rese plasticamente dai cambiamenti del suo modo di esprimersi. Hai reso molto bene questo aspetto, e credo che la scelta della forma diaristica sia perfetta. Alla fine la nipote che legge e poi scrive continua a far girare la ruota del destino. I diari, poi, nascondono sempre dei segreti, esistono proprio per quello; se non ne trovassimo uno resteremmo delusi. E nel diario della protagonista il segreto c’è. Molto bello, ben scritto, complimenti
Ti ringrazio, Matteo! Non avresti potuto scegliere parole migliori…
Hai reso bene i cambi di prospettiva di decennio in decennio. Bello che la prima cosa notata da bambina sia anche la più importante, l’ultima, Cassiopea.
Grazie Sergio, apprezzo il tuo commento!
Scusami ti posso dire che ho avuto la pelle d’oca…..sono una romantica e la vita che si avvicenda mentre le stelle stanno a guardare mi ha davvero emozionato.
Ti auguro di vincere!
Liliana, sono lusingato! Io ti ringrazio, mi lasci senza parole!
Di nulla è davvero il mio pensiero.
Quando leggo mi affido molto al mio istinto. Non sono tra l’altro una esperta….anche se il tuo racconto è scritto bene ed originale e lo capirebbe anche un profano.
Il succedersi degli eventi nella vita di una persona, descritti così bene, in stile diario, sono piacevoli da leggere e soprattutto suscitano emozioni! Complimenti! Se vuoi leggere il mio e commentarlo te ne sarei grato, si cresce confrontandosi! clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464
Ti ringrazio Rosa! Sono pienamente d’accordo con te: senza confronto ognuno rimane chiuso e fermo nella propria ignoranza! Lo leggo con piacere!
In poche righe una storia lunga mezzo secolo! Bellissimo. Efficace il cambio di passo nel linguaggio della protagonista, che rende molto bene il suo passaggio all’età adulta, come già osservato da Matteo. Complimenti! Il racconto è veramente molto bello. Mi è piaciuto leggerlo.
Grazie, Maria! In effetti ho pensato che il modo di crescere di una persona non avviene solo attraverso il modo di guardare il mondo, ma anche attraverso cambiamenti di lessico dovuti all’età.
Racconto bellissimo ed emozionante. Efficace sia la forma del diario che rende pienamente i sentimenti della protagonista, sia l’idea delle stelle immutabili che legano le generazioni. Mi ha veramente commosso. Complimenti!
Grazie mille Sara, sono contento tu abbia apprezzato la storia e mi fa piacere che il lettore riesca a commuoversi leggendo il racconto, provando in qualche modo le stesse emozioni che io ho provato mentre scrivevo. Grazie!
Splendido! Un racconto sulla nostalgia, sul tempo che passa, sui “destini che s’incrociano un po’ male” (Vecchioni Docet). Commovente, grazie.
Ahahaha hai ragione! Grazie a te, Salvatore, per averlo letto!
Mi è piaciuto il racconto in cui la narrazione è lasciata al diario. Sono appassionato dei romanza storici perché seguono le vicende degli uomini e possiamo capire le ragioni degli atteggiamenti e dei cambiamenti nel tempo. Bravo Alessandro.
Emanuele
Grazie Emanuele, mi ritrovo pienamente nel tuo ragionamento e sono contento che ti sia piaciuto il racconto!
Davvero molto toccante. Pagine di un diario lungo una vita intera… L’immutabilità delle stelle e delle mura di un castello, la brevità dell’esistenza… L’amore acerbo, la rabbia dell’adolescenza, i compromessi dell’età adulta… Complimenti. Un solo appunto, lo avrei visto più adatto alla sezione per racconti che a quella per corti… Ma questa è solo la mia opinione. In bocca al lupo per il concorso… E se hai modo e tempo sarei onorato di conoscere il tuo parere sul mio “La Torretta di Guardia”
Ti ringrazio Luigi! Sai, penso che un po’ di ragione tu ce l’abbia, forse sarebbe stato meglio nella sezione racconti… ma ormai “alea iacta est”, e sinceramente (incrociando le dita) mi piacerebbe vederlo realizzato come corto. Leggerò con piacere e ti darò il mio parere sulla tua storia!