Premio Racconti nella Rete 2015 “I due forestieri” di Silvia Tettamanti
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015C’erano un napoletano, due varesotte, dieci indiani, due albanesi cento varesini che entravano in un supermercato.
No, non è una barzelletta…è un fatto, infatti …
Questa vuol essere la storia di un eroe, nato per caso nella ridente Città Giardino lombarda, e di un forestiero, nato per caso nella florida Napoli.
Un attimo… caro lettore, ridente significherebbe “che ride, che esprime gioia” o, esteso ad una cittadina, “che rallegra lo sguardo e rasserena l’animo”. Non ho parole, l’incompetenza del dizionario … siamo proprio in Italia.
Tornando alla storia: nome ed età non sono una parte essenziale del nostro racconto, perché il terribile fatto che sto per raccontare sarebbe potuto succedere a chiunque.
Una mattina (ben tre giorni orsono) il nostro eroe decise di addentrarsi nel buio e oscuro supermercato nei pressi della stazione.
Lo so, caro lettore, che può sembrare un pazzo, con tutta la gentaglia che c’è lì, che puzza e cammina lenta…uh mamma… Il desiderio di un pollo arrosto prevalse sul suo buon senso.
Toc Toc…entrò nel supermercato…
C’è una piccola e dolce storia dell’orrore qui…andiamo avanti
Un delirio!!! Le persone correvano come pazze, i carrelli non passavano tra le corsie. Non c’erano che una ventina di polli arrosto per le tre persone che avrebbero voluto acquistarlo.
Solito insomma…mancanza di cibo e prezzi esorbitanti… Il nostro eroe un po’ tonto (detto fra noi) non ha mica ancora capito di vivere in una megalopoli…pffffttt … Dicevo?
Le nonne non riuscivano a gestire i nipotini, il telefono, il marito. Le cassiere rassegnate alla giustissima fretta di chi doveva andare a lavorare.
Le cassiere in quel momento di pace prenatalizio stavano giocando a lavorare, ma in realtà lo sanno tutti che pensavano ai fattacci loro …
Ma questo è niente! Il nostro eroe, ancor prima di pensare di entrare a comprare, sapeva che nessuno avrebbe chiesto permesso… Insomma la vita è così.
Ad un certo punto…
C’è una dolce, piccola storia dell’orrore che è lunga soltanto due frasi:
un napoletano gli si para davanti. Il Nostro si prepara ad uno scontro frontale quando questo si permette di dire: “Scusa se non ci passo, ma sono napoletano”.
Che cosaaa?! Cioè… non solo non gli va addosso come è giusto che sia, ma gli rifila pure la scusa di essere napoletano
Il nostro eroe è basito, lo sguardo carico di disprezzo, la mente alla disperata ricerca di tiratori scelti che lo avrebbero potuto aiutare a fronteggiare il pericolo imminente, disse con un sorriso: “Beh io sono varesotto e non ci passo lo stesso”.
La reazione del napoletano fu raccapricciante …
Dopo un momento di titubanza, lo sguardo carico di disprezzo, la mente alla disperata ricerca di tiratori scelti che lo avrebbero potuto aiutare a fronteggiare il pericolo imminente… ricambiò il sorriso.
I due non avrebbero potuto passare insieme da quella stessa corsia e inventarono il geniale sistema che possiamo chiamare “retromarcia con rotazione del busto” che in breve sta nel passare uno dopo l’altro. Non rimasero incastrati, ma sfortunatamente, tra la frenesia delle compere, con questo sistema non riuscirono a vincere la corsa alle casse.
Non si può mica avere tutto… l’erba del vicino è sempre migliore … è la legge ed è così
In coda, aspettando, dissero all’unisono:
“Non ho vinto la corsa, sarà per la prossima volta”
Il nostro eroe pensò:
“Se ci dovessimo rincontrare, e se non avessimo fretta, e se lui non fosse così napoletano, e se non mi odiasse perché io non lo sono, e se non fossimo sotto Natale, quasi quasi mi fermo e mi ci fumo una sigaretta”
Il forestiero pensò:
“Se ci dovessimo rincontrare, e se non avessimo fretta, e se lui non fosse così varesotto, e se non mi odiasse perché io non lo sono, e se non fossimo sotto Natale, quasi quasi mi fermo e mi ci fumo una sigaretta”
Accidenti ora che ci penso, gli eroi erano due …
I nostri eroi, tra uno sbuffo e l’altro, per non sembrare forestieri, aspettarono in coda, dissero gentilmente alla cassiera di lavorare più velocemente, si aspettarono vicendevolmente e usciti dall’inferno del supermercato, lontani da sguardi indiscreti… si fumarono una sigaretta.
Ha ha ha. In questo strano mondo nel quale viviamo, essere gentili e disponibili e aperti è un atto di eroismo… Mi hai fatto ridere, grazie.
Ne sono felice! Grazie Roberto
Simpaticissimo, brava, lo scrittore ha sempre una visuale privilegiata……hai osservato una scena di vita media quotidiana restando invisibile!
Complimenti!
Grazie mille Liliana!
Il racconto evidenzia con chiarezza quanto sia difficile ancora al giorno d’oggi non farsi influenzare dai pregiudizi derivanti dalle origini delle persone. Complimenti perchè è un argomento che si dà per scontato ma che va raccontato sempre perchè tutti impariamo a superare questo limite.! se vuoi leggere e commentare il mio, te ne sarei grata, si cresce confrontandosi! clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464
Brava Silvia…racconto intelligente oltre che divertente!i tuoi personaggi hanno fatto uno sforzo sovrumano per non prendersi a pacche…lavoro in un supermercato da tredici anni, e se ne vedono delle belle!!!!