Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Un suicidio” di Jacopo Luca

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Sveglia, sveglia, apre gli occhi di mezzo millimetro: un movimento impercettibile per ritornare nel mondo. Li richiude, vorrebbe farlo per sempre, restare nella sua testa per sempre, per sempre. Non puó, vuole ma non puó. Deve svegliarsi, non é giusto lasciare il mondo privo di lui, non se ne accorgerebbe il mondo, forse per qualche giorno, una minima parte del mondo, ma poi niente.
Si alza, va alla finestra, é una bella giornata, ma non se ne accorge, ha davanti a sé il velo del sonno e ancora piú avanti il velo un pó piú consistente del palazzo di fronte.
Dopo essersi vestito in modo che nessuno lo guardi in modo strano e che somigli il piú possibile a una macchia indefinita nel catrame solido e nel gesso indurito, scende in strada fa i suoi 200 metri per collegarsi al resto del mondo urbano. La sua combinazione é 078/976: due autobus per raggiungere la metro che gli ha sempre ricordato la tomba di un gigante.
Allora le guarda, dal basso verso l’alto quelle persone senza un sentimento, eppure lui é lá, in mezzo alle rotaie, ad aspettare la sua ultima metro, l’attesa é di 2 minuti! Wow, non credo nessun altro abbia avuto una morte piú puntuale, al 119° secondo sente il vagone prenderlo in piena faccia. E allora le guarda, allo stesso livello stavolta, quelle persone senza un sentimento, eppure lui vorrebbe esserci stato lá, in mezzo alle rotaie, ad aspettare la sua ultima metro, il treno é in arrivo.

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8 commenti »

  1. L’ultimo treno che non passa

  2. Parole usate come fendenti, sintesi fredda che scolpisce il tempo e scandisce la voracità della lettura. Bravo Jacopo, non ti fermare adesso. Il mondo urbano puoi descriverlo ogni giorno come un fumetto o un noir. Osserva e continua a raccontare quello che vedi. Vai!

  3. Molto coinvolgente l’intreccio dei piani, soprattutto nel finale. Si partecipa alla prospettiva del protagonista per poi ritrovarsi all’improvviso, come lui, nella realtà. Complimenti.

  4. Molto divertente, ben scritto, con un bel ritmo. Due piccole notazioni, per la revisione finele: occhio agli accenti e il diavolo dell’inferno è il demonio; il demone è un’entità benefica della cultura greca.

  5. Lucido e spietato, in una sola parola ironico.

  6. Un uomo che vuole ammazzarsi ma non può. Perché non può? Forse perché anche lui è senza sentimento o forse è senza coraggio. La morte è sempre puntuale, non sgarra mai…

  7. Sembra di vivere in prima persona la vicenda del protagonista. Ti riporta alla realtá lo spostamento d’aria della metro i arrivo….Ottimo per un corto.

  8. Buongiorno, il racconto è veloce nell avvicendarsi dei gesti dal risveglio forzato fino all arrivo in strada e mi ha trasmesso angoscia, ben fatto.
    Ho interpretato che si alzi SOLO per andare al suicidio….però credo non sia espresso in modo chiaro forse andava detto in modo più esplicito….ad u n certo punto dice “deve alzarsi non è giusto lasciare il mondo privo di lui”
    Magari sbaglio io in questa interpretazione.

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