Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “La storia di Natale” di Margherita Spagnoli (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

C’era una volta Natale, un bambino grassottello e un po’ asociale, che non aveva molti amici, ma in compenso svolgeva tantissime attività.

Girava sempre vestito di rosso: nel suo armadio non vi erano altri colori. A dire la verità, anche la sua camera era tinta allo stesso modo, i mobili e gli oggetti erano, appunto, rigorosamente rossi.

Non spiegò mai, né ai suoi genitori, il signor Pandoro e la signora Ghirlanda, né tantomeno ai compagni di classe, la 2° Elfa, perché gli piacesse così tanto quel colore, ma diventò naturale, per tutti, attribuirglielo.

Natale non era figlio unico: aveva una sorella più grande, di nome Stella, che era il suo più grande riferimento, e un fratellino, Albero, che gli stava sempre addosso e che si illuminava sempre di gioia quando giocava con Natale, tanto che iniziarono a chiamarlo Albero di Natale.

Pasqua, la tailandese I-Tuoi e la cinesina Chi-Vuoi erano i suoi migliori amici, stavano praticamente sempre insieme. Spesso la gente diceva, per ricordarsi i loro nomi: “Natale con I-Tuoi, Pasqua con Chi-Vuoi”. I quattro si erano conosciuti a un corso di giardinaggio, in cui Natale aveva creato una composizione di foglie alla quale aveva appeso dei frutti, che sembravano quasi degli orecchini e, ricordandogli sua madre, che non poteva uscire di casa senza indossarli, chiamò la sua composizione “Ghirlanda”. Tornato a casa mostrò l’operato ai suoi genitori e ai suoi fratelli, e tutti lo spinsero ad appendere la Ghirlanda fuori dalla porta di casa, così che, chiunque l’avesse vista, avrebbe pensato che era la Ghirlanda di Natale.

Non contenti, Natale con I-Tuoi e Pasqua con Chi-vuoi si iscrissero a un corso di cucina. Pasqua, che aveva la passione per le uova, creò una torta a forma di colomba (aveva infatti imparato che le colombe facevano le uova), mentre Natale decise di sfornare un dolce di una forma strana ricoperto di zucchero a velo, che gli ricordava molto un vecchietto cicciottello dai capelli bianchi: suo padre. La torta a forma di colomba fu chiamata, appunto, “Colomba” (Pasqua non aveva molta fantasia), mentre il dolce di Natale venne chiamato proprio Pandoro, un omaggio al suo papà brontolone ma, sotto sotto, molto dolce. I-Tuoi e Chi-vuoi seguirono le tradizioni culinarie dei loro paesi.

Tra le tante attività che Natale svolgeva, la sua preferita era sicuramente il catechismo. Sugli argomenti religiosi era sempre molto preparato e per questo la sua insegnante gli chiedeva di raccontare ai compagni la nascita di Gesù. Natale era sempre molto felice di esporla, così tanto che tutti iniziarono ad attribuire a Natale la nascita del bimbo.

Sicuramente Natale non era un bambino particolarmente empatico, non voleva esserlo, ma le persone che stavano con lui erano sempre tranquille e felici.

Ultimamente mi è capitato di incontrare individui che hanno avuto a che fare con lui, e alla domanda di descrivermi Natale mi hanno risposto tutti in modo molto positivo.

Vi riporto qui sotto qualche risposta:

Se metti un ceppo nel camino, Natale è vicino. (molti dicono che fosse un tipo un po’ freddoloso)

Natale viene una sola volta l’anno (in riferimento alla sua timidezza)

Con Natale, grosso o piccino, su ogni tavola c’è un tacchino (mi sembra di aver già detto che non era particolarmente snello..)

A furia di dire Natale, questo arriva (in molti parlavano di lui, ma in particolare, al richiamo di Ghirlanda e Pandoro, lui si faceva subito trovare!)

Insomma, anche se non si vede, Natale è in ognuno di noi!

 

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3 commenti »

  1. Non è un racconto per bambini. È una deliziosa favola per tutti, grandi e piccini. Deliziosamente divertente, mette allegria la sua lettura. Brava.

  2. Bellissima e dolcissima favola eziologia! Divertente e ingegnosa! La tailandese I-Tuoi e la cinesina Chi-Vuoi sono veri e propri virtuosismi. Complimenti

  3. Divertente e gioioso, proprio in tema in questi giorni, bellissima l’ultima frase!

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