Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Medley di una notte di mezza estate (lasciando stare Shakespeare)” di Maria Beatrice Berti

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Lei canta Heaven e la festa ha inizio. La serata non finira’ subito. Verranno in tanti.

Forse il vecchio signore che guarda dal portone fumandosi l’ennesima sa come vanno a finire certe cose.

Si pensa a pochi amici e invece ce ne saranno parecchi.

Giulia sale le scale con la sporta della spesa e non ci pensa neppure a suonare il campanello, nel suo vestito nuovo, e vedere cosa accade.

Simona pensa che avrebbe anche potuto per una volta nella vita farsi quei 300 chilometri in treno e passare anche lei da queste parti. Ma restera’ li’ davanti allo specchio in sottogonna a farsi le solite domande.

Sta arrivando Nico con lo sguardo perso nelle note dell’ultima poesia scritta. Una lirica affascinante, dedicata alla figlia di pochi anni. Potrebbe essere una canzone.

Fiorenza da’ un’ultima occhiata ai fornelli; una leggera apprensione le increspa lo sguardo e la fronte. Spera che il caos che regna al piano superiore faccia da bella cornice alla notizia che ha in serbo per la cena. Qualcuno sorridera’, qualcuno sara’ molto felice. I suoi occhi si rasserenano. Il profilo quieto, come Melly Wilkes.

Laudomia pensa agli inverni passati e ad un’America lontana, nella sua ricca solitudine. Ricorda una vecchia carrozzella, un valzer ballato in tanti a una festa di paese e ad un bacio dato in fretta sulla banchina. Non riesce a sentire la radio d’epoca a volume basso; decisamente, questi giovani stanno facendo una bella confusione. Beati loro.

Paola e’ incerta nella sua acconciatura appena fatta. Le e’ costata un po’, un’ora scarsa dal parrucchiere all’angolo. Gli occhi bistrati e la bocca rossa, forse e’ tempo di cambiare look. “Quasi quasi raccolgo l’invito e salgo col vecchio abito da sera oppure meglio in jeans. Ci metto meno. Giusto per scuriosare un po’”, pensa.

Bea studia storia. E traduce vecchie canzoni con l’aiuto di un dizionario. Il tempo si arresta, clemente. Solo per pochi istanti. Quanto basta a ricordare un cortile di scuola, le corse in bici, un toast a colazione e una ferita la prima la piu’ profonda. Mentre ascolta il juke box.

Immagina una Grecia soleggiata luminosa da scoprire nel blu acceso sognante di un mare onirico e calmo. Tra antichi templi e pepli mirabili mentre Ulisse naviga in cerca dei suoi perché.

S’agapo’ tora e s’agapo’ pantote faranno parte del suo bagaglio per molto tempo e per molte cose.

Greta fa le prove di violino mentre Gabriele in motorino divora la strada e i secondi, la custodia allacciata alle spalle nasconde il suo gioiello. Lucia li sta aspettando nel vecchio teatro sulla piazza. Dietro le quinte.

I bambini escono da scuola, io sono in mezzo al rumore del traffico, il semaforo e’ rosso. Mi giunge tra la folla di colori e suoni accesi, sublime una melodia. Un artista di strada. Monetine e rose ai suoi piedi. Suona proprio bene.

Domani e’ previsto brutto tempo. Un fulmine squarcera’ il cielo con tutta la sua potenza. E io guardero’ su. E potro’ annusare avida, l’aria. Dopo la pioggia.

Vedro’ cavalli selvaggi che non riusciranno a trascinarmi via.

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2 commenti »

  1. Un racconto originale che ha di singolare il continuo catapultare sul lettore tutto ciò che capita attorno, del fare e del favellare di ognuno. Un ritratto dei nostri tempi, affannati dal continuo strafare di ognuno, dai commenti sul meteo ai desideri di viaggiare per conoscere nuovi posti. Ecco quello che di getto il tuo racconto mi ha trasmesso: emozioni del nostro tempo ai quali però la protagonista non vuole soccombere! Complimenti! Se ti va di leggere e commentare il mio racconto per crescere confrontandosi, clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464

  2. Giulia, Simona. Nico, Fiorenza, Laudomia, Paola, Bea, Greta e Gabriele, … tanti personaggi … in cerca di un autore. Tu sei lì a cogliere le gioie, le pene e le aspirazioni di ognuno, partecipe della vita quotidiana. E’ il compito dello scrittore ..pardon … della scrittrice. Brava.
    Emanuele

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