Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Nulla” di Francesca Pozza

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Mi hai lasciata andare via. Come se nulla fosse.
Non mi hai fermata, mi hai guardata prima aprire la porta, poi chiuderla dietro di me.
Ho aspettato di sentire la tua voce che mi chiamava, la tua mano che mi bloccava.
Nulla.
Sono uscita dalla nostra casa con appena un sacchetto in mano con le poche cose che sono riuscita a prendere per domani. Sì, perché domani tornerò… vero?
Sono uscita dal portone e ho alzato lo sguardo verso le nostre finestre.
Ho guardato, sperando che le tende gialle della camera da letto fossero scostate.
Nulla.
Ho incominciato a camminare. Lenta. Lentissima perché tu potessi raggiungermi.
Nulla.
Nuovamente lo sguardo indietro, verso l’alto. Le tende immobili, ma tu sul terrazzo a guardarmi. Fisso, senza dir niente, senza far niente. Vicino a te il nostro cucciolo. Se avesse potuto, mi avrebbe fermata lui. Ma tu no.
Nulla.
Cammino a questo punto più veloce, perché tu capisca che non tornerò indietro, che mi stai perdendo per sempre. Ti guardo e tu sei sempre fermo, immobile.
Il cane si muove nervosamente e non capisce. Non può capire lui. Ma tu?
Nulla.
Sono sempre più lontana e tu sempre più piccolo. Stai scomparendo dalla mia vista e io dalla tua. Vorrei tornare indietro, non essermi mai mossa. Ma ormai sono qua e tu? Vieni a prendermi? Non puoi lasciarmi andare. Devi pretendere che io stia con te, in quella casa costruita insieme mattone su mattone. Perché non vieni?
Non capisco cosa stia succedendo. Non era questo che avevo previsto. Tu mi ami? Puoi vivere senza di me? Il mio viso si bagna di lacrime, lacrime nuove, sapore nuovo.
Domani verrai a prendermi. Stasera forse.
Nulla.
Piango, piango e continuo a non capire. Non capisco cosa ho fatto, non capisco perché ora tu non sia qui. Ora non ci sono più io a dirti cosa fare, e tu non fai niente.
Gira per casa, cercami, accorgiti che non ci sono. Entra in bagno guarda il mio profumo, la mia crema ancora aperta sul lavandino. Non ci sono! Vai in camera, cercami nel letto, davanti allo specchio mentre mi strucco.
Nulla.
Non ci sono più. Non ci sarò domani mattina davanti alla macchina del caffè. Non ci sarò sul divano a guardare la tv. Non mi sentirai cantare. Non troverai più i miei capelli nella doccia. Non ci saranno più i miei baci sugli occhi. Te ne accorgerai?
Nulla.
Ti vedo ancora fermo a guardarmi dal terrazzo. Immobile da far paura. E rimarrai così. Io non lo sapevo ancora, ma sei rimasto lì. Non ti sei mai mosso. Non ti sei più avvicinato a me. Non mi hai più portata a casa. Mi hai lasciata sola, sola a decidere, come sempre.
Hai aspettato che io riaprissi la porta e che tutto tornasse come prima. Ti sei svegliato tutte queste mattine con l’illusione che io fossi in cucina a prepararti il caffè. Ma non mi hai mai trovata, e sei andato avanti, sì, stando immobile.
E’ finito tutto così, con un sacchetto in mano troppo piccolo per contenere tutto quello che mi sarebbe servito. Perché non lo sapevo. Non lo sapevo, ma avrei dovuto portare via tutto per affrontare una nuova vita da sola. Invece tutto è rimasto con te.
Il mio profumo, le mie cose, le mie canzoni, i miei libri, le mie risate, i miei sguardi, la mia felicità.
Hai tenuto tutto tu. Non sono più riuscita a riprendere niente. Mi hai lasciata sola.
Sono tornata indietro per riprendere ciò che è mio. Ma tu non mi hai mai più aperto la porta, hai tenuto tutto dentro a quelle quattro mura. Mi sono chiesta come tu possa vivere così.
Ma tu ci riesci, sei più bravo di me. Lo sei sempre stato.

Ho ricominciato a vivere sola, in silenzio, nuda… Ho avuto paura, freddo, ho sentito male ai piedi ad ogni passo. Ho lasciato che il vento mi cambiasse, mi ha portata via con sé, per sempre.
E sono cambiata.

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5 commenti »

  1. È bellissimo. Mi ha commosso la profondità dei pensieri di lei, il suo dolore, la sua attesa, le sue inesorabili domande, scandite dal ripetersi del “nulla”. Brava, molto brava. Spero tanto che ciò che sei stata capace di trasmettere in questo racconto sia solo frutto dell’abilità di una brava scrittrice…

  2. Davvero commuovente!
    Complimenti lo stile che hai usato mette bene in risalto l’angoscia della protagonista presa dal turbinio delle domande senza risposta, la sua confusione nel voler credere forse di aver sbagliato nel prendere la sofferta decisione di andar via.
    Ma ha fatto bene…..lo capirà! !!

  3. Bello. Coinvolgente e profondo. Grazie delle emozioni che mi hai regalato.

  4. Grazie dei complimenti, sono contenta che sia “arrivato”.. Per me è una grande soddisfazione..

  5. Complimenti Francesca le tue parole sono immagini che si visualizzano una dopo l’altra. non si può fare a meno di assistere a questa storia senza riuscire a distogliere lo sguardo.
    E’ tutto preciso e ben narrato.

    ancora complimenti!
    emanuele

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