Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2015 “Selfie” di Valerio Morfino

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Era successo tutto in fretta.
Il folle amore per Luca. Il viaggio con gli amici. Le notti d’amore sulle spiagge della Grecia.
E poi quelle mancanze…
– Vedrai che si tratta solo di un ritardo… – Aveva provato a rassicurarla Loredana, la sua amica del cuore, mentre prendevano dalla scatola stretta e lunga il test di gravidanza.
– Anche a me è capitato qualche volta.
Ma il test nella scalota stretta e lunga decretò che non si trattava di un ritardo…
– Loredana! E ora che cosa succederà? – Disse piangendo tra le braccia dell’amica che la stringeva forte. – Che succederà ora? Che cosa faccio ora?
– Tesoro cerca di stare tranquilla.
Loredana conosceva bene lei ed anche Luca. Sapeva che Luca era generoso, di buona famiglia e sicuro di se. Era più grande di loro. Già lavorava nell’azienda del padre… Lui avrebbe saputo cosa fare!
– Non ti preoccupare Laura. Parla con Luca. Lui saprà cosa fare.
Nell’auto di Luca, davanti al belvedere, Laura tentava di trattenere i singhiozzi. Non riusciva quasi a parlare. Ma poche parole bastarono a Luca per capire.
– Oh Luca. E ora che facciamo?
– Ci sposiamo! – disse Luca senza esitazione.
– Non ti preoccupare amore, andrà tutto bene. – Disse abbracciandola teneramente. Il suo sguardo era dolce e deciso.
Lei scoppiò a piangere. Erano lacrime di gioia. Quello che sembrava il momento più brutto della sua vita si era trasformato in un sogno. Nell’inizio di quella che, lo sapeva, sarebbe stata una meravigliosa vita insieme.
L’attesa del bambino. Il meraviglioso matrimonio. La loro splendida casa. E poi la gioia della nascita di Michele. Era tutto bellissimo.
– Sei come la principessa di una favola! – le aveva sussurrato un’amica il giorno del matrimonio. E Laura proprio come una principessa si sentiva!
Il tempo passava veloce. La sua vita scorreva tranquilla ed indaffarata.
Luca faceva carriera, Michele cresceva, oramai era all’ultimo anno del liceo. E lei, regina della casa, li seguiva con amore.
Certo con il tempo aveva messo su un paio di chili, niente di che, però…
– Vorrei proprio andare in palestra. – si era detto tante volte. Ma era sempre presa da mille cose. E poi al suo Luca piaceva così.
– Amore sei bella come quando ti ho conosciuto. Anzi ancora di più! – Gli diceva sempre.
E poi venne quella mattina che fece cambiare tutto.
Il cellulare squillò. Laura rispose di fretta, senza guardare chi fosse, posando a terra le buste della spesa.
– Ciao Laura – Disse una voce dal suono familiare.
– Loredana? – Rispose dopo una breve esitazione
– Tesoro! Quasi pensavo non mi riconoscessi!
Era la sua amica del cuore. Non si sentivano da quasi dieci anni. Dopo il matrimonio e la nascita di Michele avevano iniziato a vedersi sempre meno. Poi Loredana era andata a vivere in un’altra città e anche le loro telefonate si erano diradate fino a sparire del tutto.
– Sono in città per qualche giorno, sai devo sistemare delle questioni di famiglia. Dai vediamoci! Passo a prenderti e andiamo a fare shopping. Ti va?
– Sì dai passo a prenderti. – Non le diede nemmeno il tempo di rispondere e di esitare.
Mezz’ora dopo Loredana era già sotto casa sua. Vestita alla moda ed in gran forma appoggiata alla sua Smart nera. Sembrava uscita da un episodio di “Sex and the city”.
Quando la vide, Laura ebbe quasi l’istinto di scappare. Loredana esa così diversa, così distante da come lei si sentiva ora.
– Tesoro – le disse Loredana abbracciandola con affetto e spazzando via in un attimo i suoi cupi pensieri.
Si tolse gli occhiali da sole e la guardò tutta, dalla testa ai piedi.
– Sei sempre bellissima – Il suo sguardo era ammirato e sincero.
Laura rimase senza parole. Loredana aveva sempre ammirato la sua bellezza. Ma ora quelle parole…
Avevano la stessa età ma Loredana era single, in gran forma e vestita alla moda. Lei invece si sentiva così trascurata. Tutta presa come era da mille cose: la casa, Michele, Luca…
Aveva proprio poco tempo per curarsi. Eppure Loredana era sincera!
Trascorsero tutta la giornata insieme a fare shopping ed a chiacchierare. Da quanto tempo non lo facevano! La sera Loredana rimase a cena a casa di Laura. Fece tanti complimenti a Luca, a Michele, alla casa, a tutta la loro vita.
Ricordarono tante cose vissute insieme. Non si erano viste per dieci anni eppure in un attimo erano di nuovo le affiatatissime amiche del cuore di un tempo.
La sera successiva uscirono tutte e due da sole.
Laura indossò la camicetta che aveva comprato il giorno prima con l’amica.
– Ma davvero pensi che sono ancora bella?
– Tesoro! Ma lo sai che sei sempre stata la più bella di tutte! E ora sei davvero bellissima!
Le fece un cenno invisibile verso un gruppo di persone che chiacchieravano guardando verso di loro.
– Ma non vedi come ti sta fissando quel tipo?
– Ma dai! – disse Laura.
Però la sua amica aveva ragione. Quel tipo la fissava!
Improvvisamente sentì addosso lo sguardo. Una sensazione forte, fisica. Non sentiva questa sensazione da tanto tempo…
Il giorno dopo Loredana andò via. Ma aveva lasciato un segno. Era cambiato qualcosa.
Nei giorni che seguirono iniziò a sentire addosso molti sguardi. Anche da persone che non avrebbe mai immaginato. Quando andava al mercato iniziò a fare caso anche a qualche apprezzamento.
Sentiva di nuovo addosso gli sguardi delle persone… Quella sensazione!
Era confusa. Da una parte si sentiva un po’ in colpa verso Luca. Però quella sensazione era così forte, così gratificante.
– E poi che cosa faccio di male? Mica faccio qualcosa per farmi guardare?
Finalmente decise di iscriversi in palestra e di iniziare una dieta. La forma che per tanti anni le sembrava irraggiungibile, ritornò in pochissimo tempo.
Luca era molto contento di vederla in forma e, soprattutto, di vederla così soddisfatta.
Lei si sentiva sempre più bella. I suoi quarant’anni sembravano sempre più lontani e gli sguardi delle persone sempre più addosso!
E non erano solo persone adulte a guardarla. Più di qualche volta aveva sorpreso gli sguardi di ragazzi, molto più giovani di lei.
Anche Il suo abbigliamento iniziò a diventare più disinvolto. Quegli sguardi addosso diventavano, giorno per giorno, sempre più importanti. Necessari. Come fossero una droga!
Più li sentiva e più ne voleva. Non riusciva più a farne a meno. E anzi ne voleva sempre di più.
Una sera in palestra si era avvicinato uno degli istruttori. Le aveva fatto dei complimenti. Sentiva fortissimo il suo sguardo addosso. Sentiva il suo desiderio. Le piaceva moltissimo quella sensazione, ma non aveva nessuna voglia di tradire Luca. Con lui stava benissimo.
– Devo andare – Aveva bruscamente prima che la situazione potesse diventare troppo imbarazzante, scappando via verso una conoscente che aveva visto con la coda dell’occhio.
Quella situazione l’aveva fatta riflettere. Non voleva assolutamente rischiare di essere fraintesa o peggio ancora cedere a qualche lusinga. Eppure non voleva rinunciare a sentirsi guardata, ammirata, desiderata.
– Selfie! – le aveva detto Loredana al telefono, quando le aveva raccontato della palestra – Sapessi come vanno di moda!
– Che cosa?
– È così che si chiamano le foto che ti fai da sola. Oramai il tuo smartphone è una macchina fotografica digitale vera e propria. Sapessi quanta gente si scatta dei Selfie e li condivide su internet. Hai visto quelli che ho messo sul mio profilo Facebook?
Certo che li aveva visti!
Le si aprì un nuovo mondo. Iniziò anche lei a fare i suoi Selfie.
Quanto si piaceva!
E poi poteva decidere lei come farsi vedere. Poteva mostare quello che di se preferiva!
Pubblicò alcuni Selfie sul suo profilo Facebook.
– Ma lì ci sono persone che mi conoscono! Le può vedere Luca, le mie amiche e chissà chi altro!
No. Facebook non andava bene per lei. Certo, forse per Loredana… che era single. Ma per Laura era diverso. Aveva bisogno di qualcos’altro. Qualcosa di più discreto.
Così navigando per internet trovò dei Selfie particolari, più audaci e al tempo stesso più discreti. Il volto si vedeva poco o niente in quelle foto. Décolleté e lato B erano invece ben visibili.
Persone famose ma anche ragazze e ragazzi, persone normali, pubblicavano con un nickname i loro Selfie.
– Voglio provare!
Fece una foto. In primo piano la camicetta scollata che aveva comprato con Loredana. La pubblicò su un sito in cui c’erano tanti altri Selfie. Ogni fotografia era identificata dal nickname ed aveva un contatore delle visualizzazioni.
Il risultato fu sorprendente!

Il contatore sotto alla sua foto salì ad oltre cento visualizzazioni nel giro di poche ore. Ogni volta che visualizzava la pagina vedeva quel numero crescere. Iniziò a controllare quel numero quasi ogni ora. E ogni volta cresceva. Lo controllava mentre era in fila alla cassa, mentre cucinava, anche la sera a letto. Cresceva sempre!
Poi dopo due giorni, quando era arrivato ad oltre seicento visualizzazioni, smise di crescere. Foto nuove appena inserite da altre persone avevano ora l’attenzione che era stata sua.
Voleva di nuovo quell’attenzione. La voleva ancora, ne voleva di più!
Così decise di togliere la camicetta.
Il completino rosa e nero metteva in risalto magnificamente le sue forme.
– Vorrei che stesse a me come sta a te. – Le aveva detto Loredana quando se l’era provato al negozio.
Anche i visitatori apprezzarono. Il contatore delle visite sembrò partire da trecento. E dopo un giorno era arrivato a mille. Più di una volta, soprattutto la sera, lo vedeva crescere mentre era sulla pagina.
Ma anche quella magnifica foto, dopo qualche giorno, smise di essere in vetta alle preferenze dei visitatori. Il contatore si assestò sulle duemilatrecentoquattro visualizzazioni.
La gente aveva iniziato a guardare altro.
Ormai in preda alla febbre delle visualizzazioni decise di fare una foto ancora più bella.
– Questa volta li farò impazzire tutti! – pensò mentre si preparava per il suo Selfie.
– Hai proprio ragione Laura. Piacerà proprio a tutti! – Le avrebbe detto il Fato se avesse avuto voce.
Si posizionò di profilo con il lato B in primo piano. Il succinto perizoma esaltava le forme. Il busto leggermente torto lasciava in bella mostra il seno nudo. Era pronta. Con una mano coprì il volto, e con l’altra scattò il suo meraviglioso Selfie.
– Sono davvero bellissima! – si disse ammirandosi nel piccolo schermo dello smartphone.
Schiaccio il bottone “pubblica” ed andò a fare una doccia.
L’acqua scorreva sul suo corpo e lei immaginava i suoi ammiratori estasiati alla vista della sua foto. Sentiva i loro sguardi addosso.
– Mi vedranno proprio tutti. Farò impazzire il contatore. Il sito si bloccherà!
Aveva deciso di pubblicare la foto nell’orario di massima affluenza di visitatori sul sito.
Uscita dalla doccia era proprio ansiosa di vedere il risultato. Erano passati solo una ventina di minuti ma era sicura che il contatore già segnava il suo trionfo.
Ed in effetti aveva ragione. In venti minuti aveva già superato il suo record di visualizzazioni ottenuto in tre giorni!
Non ci poteva credere. La sua felicità era alle stelle.
– Devo dirlo a qualcuno!
Se Luca non fosse stato a lavoro forse glielo avrebbe detto. Ma fortunatamente non era ancora rientrato.
– Lo dirò a Loredana – disse prendendo il cellulare.
Ma il destino aveva in serbo ben altra sorpresa per la bella Laura.
Stava selezionando il nome dalla rubrica quando sentì il telefono di casa suonare. Alzò di scatto gli occhi dal cellulare e quasi corse verso la cucina per prendere il cordless. Magari era proprio Loredana!
Ma in cucina il telefono non c’era. La melodia della suoneria proveniva dalla stanza di Michele.
– Mamma è per me – Sentì mentre già stava aprendo la porta. Non sapeva nemmeno che il figlio fosse in casa. Doveva essere rientrato mentre lei era sotto la doccia.
Michele era al telefono. Sullo schermo del suo computer la sua splendida foto.
– Questa volta è proprio esagerata. – Commentava il ragazzo al telefono. Era talmente preso che nemmeno si era accorto della madre che era entrata.
– Mamma mia che le farei!

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23 commenti »

  1. Le emozioni si susseguono con accelerazioni improvvise, virate iperboliche ed istanti immobili proprio come una foto. Ottimo senso dl ritmo. Il meccanismo psicologico è realistico e ben descritto. Bravo

  2. Secondo me il cuore del tuo bel racconto è la solitudine. La solitudine che spinge la protagonista a cercare approvazioni applausi e visualizzazioni in rete, che la precipita in un mondo autoreferenziale, dove tutto cambia velocemente, tanto in fretta che c’è continuo bisogno di nuove foto. E la fretta è un altro aspetto centrale del tuo racconto. Una centrifuga di istantanee. Solitudine, fretta, vanità e voyeurismo. Davvero ottimo il senso del ritmo. Bellissimo il finale. Complimenti

  3. Grazie, Claudia e Matteo, lieto che abbiate apprezzato il ritmo ed il finale.
    Certamente edonismo, solitudine ed antichi miti greci attualizzati si nascondono, nella mia visione, in Selfie.

  4. Consiglio caldamente la lettura del racconto di Morfino.
    Ritmo perfetto e storia molto attuale ne fanno un racconto ideale anche come soggetto di un cortometraggio!

  5. Grazie del bel commento.
    Prenderò in considerazione l’idea della sceneggiatura…

  6. Che botta! La necessità di uscire da una vita piatta e spesso monotona crea imbarazzanti situazioni. La febbre da social è perfettamente descritta. Bel racconto anche se personalmente avrei sintetizzato la prima parte per evidenziare ancora di più la seconda vita di Laura.

  7. Grazie Roberto,
    Ho cercato di dare un ritmo ed uan velocità crescenti al racconto: quasi un modo per sottolineare la velocità dei social.
    Prendo nota della tua riflessione.

  8. Accidenti che perfetta foto della triste realtà che stiamo vivendo, solitudine, spesso camuffata da una vita apparentemente perfetta, necessità di mostrarsi a perfetti sconosciuti per avere immediate e compulsive conferme sull apparire e non sull essere.
    Tragica direi la fine….con un grande insegnamento!
    Ottimo lavoro ritmo incalzante, descrizioni sintetiche ma appropriate.
    Davvero bravo!!!

  9. Grazie Liliana,
    Molto graffiti i tuoi complimenti. Nel finale. Non era mia intenzione mettere insegnamenti… Per come l’ho vista è successo e basta!
    Così come succedeva in antiche leggende classiche…

  10. Attuale, anzi attualissimo. L’avidità di sentirsi al centro dell’attenzione, come ci si ritiene al meglio. “Quanto si piaceva”, poi è un’espressione bellissima!

  11. Bel racconto, equilibrato fra la prima e la seconda parte, bel ritmo, e originale. Originale perché sei riuscito a sorprenderci con temi “comuni” (l’apparire, il cellulare, il selfie, l’insoddisfazione, ecc) tanto che ci viene da dire: come ho fatto a non pensarci io?? Bravo, e grazie per il tuo commento al mio racconto.

  12. Una storia che comunica il senso di questi tempi….che si porta appresso echi lontani di ciò che eravamo e di quello che siamo oggi….. Una sintesi, una scheggia di vita presa da una persona qualunque e raccontata, in modo esemplare, per avvisarci che non sempre evadere dalle certezze/incertezze della propria vita sia di aiuto alle mancanze, o vuoti, che crediamo di avere….
    Il brano è ben ritmato, crea empatia con il personaggio, anche se poi nel finale ci si distacca a causa del disagio creatosi.

  13. Grazie a tutti, ho trovato i vostri commenti davvero gratificanti ed interessanti.
    Ti confesso, Barbara, che l’espressione “Quanto si piaceva” mi ha soddisfatto molto.
    Andrea, devo dire di essermi stupito anche io, al termine della scrittura del racconto, nel constatare di non averlo trovato già scritto da qualcun altro.
    Son contento che Luigi abbia colto gli echi lontani e la ricerca dell’empatia e poi del freddo distacco, quasi ribrezzo, del finale che, naturalmente, è inaccettabile ora come lo era nei miti di qualche migliaio di anni fa.

  14. Bravo Valerio, hai raccontato molto bene come possa svilupparsi una sorta di dipendenza dalla vanità. La frase finale esprime due possibili situazioni, non necessariamente alternative… o sbaglio?

  15. Bel racconto, con un ottimo ritmo e un finale beffardo 😉

  16. E’ ben descritta la mania delle visualizzazioni, il”ci sono anch’io”, lo stato di solitudine e il bisogno di attenzioni. Ho visto questo meccanismo in mia figlia, “papà ho 80 seguaci”. Forse, ricordo male il termine o è improprio il termine che sto usando. Bravo Valerio, hai fatto un bel racconto; d’altro canto gli scrittori prendono spunto dalle virtù e dai vizi “pubblici”.
    Emanuele

  17. Indubbiamente l’attualità e certi comportamenti che cambiano con le nuove tecnologie sono state una forte fonte di ispirazione.
    Poi dal confronto con il passato prossimo od anche quello lontano della mitologia classica, ci si rende conto che molti temi che sembrano tanto nuovi sono in realtà un’attualizzazione di modelli di comportamento molto antichi…
    Grazie del tuo commento e della tua “testimonianza”.

  18. La vanità…esagerata! Mi piace, perchè la fine di questo racconto è un pò quello che in tanti si pensa. Se fosse tua figlia/o, tua madre/padre. Come puoi esibirti in questo modo senza pensare che ormai tutti sono sul web? Bel racconto, molto attuale

  19. Grazie Pina,
    è esattamente quello che ho pensato dopo averlo letto la prima volta dopo averlo scritto: pensiamo ai personaggi famosi… Ma con i mezzi attuali questo può accadere davvero a chiunque!

  20. Complimenti. Il finale è davvero sorprendente. Non me lo sarei mai aspettato. Ma è sintomatico di come ormai siamo diventati massa, merce, senza più nessun segno di identità. E di come la vanità, ma anche la noia, abbiano ormai preso possesso delle nostre emozioni. Un bel racconto, scritto con un bel ritmo. Bravo Valerio.

  21. E’la fotografia dei Tempi Moderni, o forse sarebbe meglio dire il Selfie… E’l’ansia di insicurezza che si portano dietro come un’ombra i nostri ragazzi e che rischia di trascinare dentro anche noi… Abbiamo bisogno di leggere i ‘mi piace’ sotto le nostre foto… Abbiamo bisogno che qualcuno condivida i nostri link… Siamo ciò che gli altri apprezzano di noi e senza quegli apprezzamenti rischiamo di non essere niente… E’ un tema che inquieta e che deve obbligarci a una riflessione. Qualche anno fa anche Hollywood ci provò a mettere in guardia i ragazzi dalla dipendenza del web con un bellissimo film Disconnected… La tua ‘versione’è sicuramente all’altezza… Complimenti! A questo punto avrei voluto invitati a leggere il mio racconto ma mi sembrerebbe di scadere nella stessa logica che ho provato a mettere sotto accusa… Quindi fa un po’ come vuoi…

  22. Ciao Valerio, mi associo al coro di applausi e complimenti. Mi è piaciuto molto. L’ho trovato equilibrato, asciutto, ritmato al punto giusto. Mentre la voglia di apparire cresce in Laura, in noi lettori cresce la curiosità: fin dove si spingerà? Eccoci accontentati: finale tremendo ma perfetto! Bravo davvero.
    Passa se vuoi a leggere i miei racconti, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.
    In bocca al lupo per il concorso.

  23. Grazie Duccio, Luigia e Deepa,
    Ho letto con attenzione e grande soddisfazionie i vostri commenti. Sono lieto che abbiate colto i diversi aspetti di quello che ho raccontato.
    Ossessione, estrema attualità del selfie e conseguenze già descritte in antichissime storie, seppure attualizzate, portano alle emozioni che voi avete colto.
    Grazie ancora

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