Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2014 “Hotel Diamante” di Rosalia Santini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014

Ecco Palmiro il portinaio che gaio s’appresta a ricever gli ospiti dell’Hotel Diamante che Diamante non è, data la tenda grigia dall’usura, la siepe di moquette e l’insegna verticale che fa il rumore della zanzara.
– Ma le allontana! – dice Palmiro, ora cameriere a servir limonata agli ospiti.
– Ma ci sono altri villeggianti qui? – chiede la Signora Protti guardandosi perplessa attorno e chiedendo lumi anche per il marito che, accasciato, la sera non sarebbe certo stato incoerente con quel tipo di energia. Catatonia.
Ma si sente singhiozzare! L’inquadratura si sposta sulla regina dell’Hotel Diamante. Diamante stessa.
Eccola, una matrona. Nivura di vestito e di parrucca. Pietre di tutte le pezzature alle dita corte. Labbra rosse moderne, sul viola. Occhiali scuri impenetrabili. Il lamento che produce è dolente, una nenia costante.
– Prooot! – esordì il sedere della Signora Protti, esaurendo così la colichetta causata dal raffreddamento del sudore causato dal vento del suo ventaglio, mentre Palmiro, ora gaio cantante col mandolino, sotto quel caldo allucinante, causò la colata della di lui tintura.
E appena riavuta che fu dall’imbarazzo, venne scossa da un boato che la fece zoomare su un soggetto sopraelevato.
Oh oh oh oh oh
Il tuo corpo è candido
Oh oh oh oh oh
La luce entra
Oh oh oh oh oh
Il mondo aspetta
Svenir io potrò
Svenir io potrò
Svenir io…
Poootròòò
Ma chi era quel petto all’aria portentoso e cantante che si faceva la barba allo specchio della finestra? – Un uomo… macché un uomo… una bistecca che faceva sangue! Una certezza nel mondo, insieme alle mie lasagne -, pensò la Signora Protti.
Esanime, svenne appunto dal dondolo (o il dondolo la cappottò). Il tenore chiuse la finestra e per sicurezza anche gli scuri. – Teeng! – sentenziò con disappunto l’ultima corda sana del mandolino di Palmiro, ora astrologo, a interrogar le carte sulla fine della permanenza del tenore all’Hotel e per il destino, se c’era, della Signora Protti. Un alito di vento portò vicino al consorte dell’infortunata una ciambella a forma di cigno risalente al periodo etrusco, forse, dimenticata vicino al filo dei panni che, in un ultimo sospiro, cedette la sua aria al marito della Protti che, tridimensionalizzandosi soccorse la moglie anche con una certa padronanza.
Ma la forza di gravità ebbe la meglio. Egli allora girandosi a ralenty, porse il suo fazzoletto bianco
d’ordinanza che teneva nel taschino alla scura Signora Diamante che alzando il viso notò la sua visiera bianca e il suo completo bianco inamidato simil tennista iniziando lentamente a tender una mano verso di lui. Ma l’aria della ciambella era già finita e lei rimase in pause in quella posizione vedendo l’uomo che si sgonfiava. Palmiro ora… senza far nulla, finalmente, si riposò.

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6 commenti »

  1. molto spiritoso: fa ridere.

  2. Grazie!

  3. Il racconto è breve ma ci dà tanti personaggi descritti nelle caratteristiche principali. Sono momenti vissuti nell’Hotel Diamante per nulla assurdi, Spero tanto di non finirci con la mia famiglia considerato che di questi tempi, nel nome della libera concorrenza, troviamo in rete migliaia di proposte.
    Ciao Rosalia.
    Emanuele.

  4. Racconto conciso con descrizioni puntuali efficaci.
    Trovo che non venga dato sufficiente risalto a chi riesce a (de)scrivere qualunque argomento con garbata e/o sferzante ironia.
    Sembra che tutti siano d’accordo nell’individuare la quintessenza della letteratura nel drammone strappalacrime talvolta trascurando il fatto che l’incipit induce a voltare pagina, che manca di stile sintassi e inventiva (termine che preferisco al neologismo inventività appena letto nella recensione di un romanzo sul sito del premio Calvino).
    Ma non divaghiamo: in realtà il mio commento è stato strappato alla penna, pardon, alla tastiera, dal funambolico Palmiro esempio di tuttofare dell’albergo che, a dispetto dell’epiteto prezioso, pare proprio una classica conduzione familiare. Mitologico.
    P.S.: ignoro cosa significhi nivura ma il suono mi piace.

  5. Grazie mille. Quel termine indica il colore nero in siciliano. Non appartengo a quella terra ma mi pareva perfetto per descrivere il nero fuori e dentro quella donna, e questo anche per il suono che hai giustamente individuato. Grazie

  6. Grazie Sig. Emanuele!

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