Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2014 “Quercia della strega” di Oana Maxim

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

Lucia, adolescente carina, sta rientrando a piedi da scuola. Indossa jeans, felpa con cappuccio e scarpe da ginnastica. E’ molto acqua e sapone, viso pulito e innocente ma cammina con la testa abbassata come se fosse preoccupata. Il padre è stato da poco licenziato e l’atmosfera dentro casa è cambiata. Arrivata davanti al cancello di casa si ferma perché il telefonino le sta squillando. Lo tira fuori e guardandolo sorride. E’ un messaggino della sua migliore amica, Serena. La invita a non darle buca per l’appuntamento che si sono date nel tardo pomeriggio. Lucia le risponde continuando a sorridere, rimette il telefonino nella tasca e va dentro casa. Dall’atrio, dove sta la ragazza, si vede una parte dell’appartamento, la sala. Non è grande, ma è arredata con gusto. C’è una biblioteca piena di libri, un divano, delle poltrone e una scrivania con un computer acceso. La schermata mostra un curriculum vitae.
Da un’altra stanza si sentono i rumori di qualcuno che sta cucinando. Lucia ascolta e poi dice:
– Papà …
Non c’è risposta. La ragazza va in cucina. Qui vede il padre, girato di spalle che mescola in una pentola. Lucia lo chiama di nuovo, a voce più bassa:
– Papà …
L’uomo si gira. Ha intorno ai quarant’anni, i capelli grigi e la stessa espressione preoccupata che la figlia aveva prima, ma cambia subito atteggiamento quando incrocia il suo sguardo. Sorride e con voce mite dice:
– Il pranzo è pronto.
La tavola è apparecchiata per due. Dietro la testa del padre c’è un orologio da parete che mostra le 14:20. Lucia risponde:
– Arrivo.
La ragazza va nella sua stanza, butta lo zaino per terra poi va in bagno, si lava le mani e rientra in cucina. Il padre è già seduto, e aspetta che si sieda anche lei. Si sente che hanno un buon rapporto e che fra di loro c’è complicità. Iniziano a mangiare. La ragazza, con la bocca piena dice:
– Buoona !
Il padre ride contento. Gira la forchetta nel piatto e guardando la figlia chiede:
– Com’è andata oggi?
Lucia giocherella con il cibo prima di rispondere.
– Come al solito, niente di che… E tu ?
L’uomo guarda nel piatto come se lì dentro ci fossero tutte le risposte del mondo, sospira e risponde:
– Pure io.
Continuano a mangiare in silenzio, ognuno pensando alle cose sue. Dopo un po’ la ragazza dice:
– Stasera esco con Serena.
Il padre annuisce.
– Che fatte di bello ?
– Andiamo a vedere la Quercia della Strega.
Il padre annuisce di nuovo. Senza guardarla dice:
– Ci sarà anche Sai-tu-chi?
Lucia ride mezza annoiata, mezza divertita.
– No. Solo noi ragazze.
L’uomo beve un sorso d’acqua e per un po’ smette di mangiare. Sta pensando.
– Magnifico albero.
Lucia è d’accordo. Ridendo dice:
– Chissà se non ci fa un miracolo.
Il padre sorride.
– Streghe, santi o madonne, ognuno ci metta il suo, non rifiutiamo niente.
Entrambi sorridono un po’ amaramente.
– Chiama tua madre prima di uscire.
La ragazza annuisce.
Qualche ora dopo Lucia è di nuovo davanti casa, vestita sempre di jeans, ma indossa una maglietta è un po’ più elegante. Sta aspettando e ogni tanto guarda il telefonino. Da lì a poco una macchina parcheggia davanti a lei. Dentro c’è Serena, tutta sorridente. Durante il viaggio non parlano molto. Una volta arrivate davanti all’albero restano immobili a guardarlo. E’ impressionante, testimonianza viva di forze più grandi di noi.
Lucia sorride.

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1 commento »

  1. Bel racconto, Oana, dove le atmosfere si respirano senza aver bisogno di narrazione e descrizione. In una delle famiglie, mi vien da dire monche ma so che non è corretto, e allora dico una delle famiglie dei nostri giorni dove non si registra la presenza fisica continua di uno dei genitori, il papà è presente, s’impegna nel ruolo richiesto in famiglia, cucina e fa il consigliere della figlia Lucia pur preso dai suoi problemi e si preoccupa di mantenere il legame tra Lucia e la mamma che sembrerebbe vivere fuori casa. Il comportamento di Lucia è il comportamento tipico degli adolescenti con i vari riti, farsi attendere a tavola, lavarsi giustamente le mani e guardare continuamente il cellulare. Sarebbe un bel Corto, con i riferimenti per la città di Lucca.
    Auguri.
    Emanuele

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