Racconti nella Rete®

Una cinquantenne autrice affermata Paola Rossi presenta il suo ultimo libro, una silloge di racconti brevi, nella libreria più importante della città toscana, dove è ospite. E’ al settimo cielo, sorride, ringrazia, le sue guance sono arrossate, amplificando quel suo aspetto pacioso, di persona in carne, e in pace con se stessa: la sala conferenze straripa di gente. Lei si dilunga su come sia stata ispirata  per l’ultimo racconto ‘Ballo in maschera’, così diverso dagli altri per stile, fantasia, e privo di marcato massimalismo, caratteristica di quasi tutti i suoi lavori letterari. Sta scrivendo autografi e dediche quando le si avvicina una donna magrolina, dall’aria dimessa, poco spigliata nei modi e nel vestiario, che la prende per il gomito, la spinge verso un angolo della sala,  con voce sottile e tremante si presenta come Rachele Schumann. Senza tanti preamboli le chiede di ritirare tutte le copie del libro, perché l’ultimo racconto è un chiaro plagio di una storia scritta e pubblicata nel 1950 a Lugano da suo nonno Davide Schumann, con il titolo ‘La vampira innamorata’. Paola sbianca, balbetta, chiede altri dettagli, e si fa lasciare il libro di nonno Schumann. Paola va nella stanza d’albergo, legge il libro, quindi chiama il suo avvocato. Gli narra l’accaduto e, alla richiesta di lui, se l’accusa mossale può avere un qualche fondamento, la scrittrice confessa che non è proprio ‘farina del suo sacco’ il racconto in questione, ma di averlo udito mentre volava al rientro da Vienna, anni prima. Un bombo di sette anni la raccontava ad un altro suo coetaneo; così decide di trascriverla quasi identica.   L ‘avvocato non ha dubbi : è assolutamente necessario cercare un accordo. Il pomeriggio successivo, davanti a un caffè e a un gelato  le due si parlano a lungo, inizialmente cortesi ed affabili. P. si mostra di una disponibilità inaspettata, tanto da proporle, saputo che R. scrive e vuole pubblicare, di introdurla nel mondo editoriale, e di aiutarla a coprire le spese iniziali. R. sembra sedata, ma alla fine non cede. Il dialogo diventa un battibecco in crescendo, e si ripete la minaccia di denuncia di R.: o ritiro libri, o querela per plagio. P., di rimando minaccia, a sua volta, di denunciarla per calunnia.   Scoppierà una guerra tra le due, che sfocerà in un processo, la cui sentenza vedrà entrambi le donne sconfitte: Paola assolta dall’accusa di plagio, ma colpevole di tentata corruzione; l’altra colpevole del reato di calunnia.   FLASH BACK AEREO: il bimbo che racconta al  coetaneo si rivolge alla tata, e le chiede conferma sui particolari del racconto: “Era la notte di carnevale, vero tata, pioveva tanto tata” “Si, piccolo mio, lo zio mi raccontava che quella notte pioveva forte forte, e c’erano i lampi” “Ma è vero che tuo zio volava sugli aerei?” “Si, ma quando ha sentito la storia dei vampiri era a terra, anzi non l’ha proprio sentita, l’ha creata coi suoi compagni, era come un gioco, erano al confine con un paese straniero che si chiama Austria”. FLASH BACH TRINCEA GRANDE GUERRA Rumore di bombe, luci di razzi, raid aerei Cinque uomini: “Dai Mazza, la radio è rotta, e sino a domani mattina nessuno verrà a ripararla, vieni qua con noi, stasera tocca a te iniziare…dove eravamo rimasti? Parti tu con la storiella, ma voglio un po’ d’amore, non solo vampiri”. “Senti Schumann, io inizio, poi te la vedi tu con Fontana se vuoi un vampiro romantico o solo cattivo, dato che il personaggio l’ha immaginato lui…”.