Premio Racconti nella Rete 2014 “Pensieri e parole” di Giovanni Maria Di Paolo
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014Non sapremo mai cosa c’è dietro il muro, possiamo fare le scoperte più grandi del mondo…. ma non sapremo mai cosa c’è dietro il muro. La nostra forza fisica è nulla rispetto alla forza del nostro pensiero perché il pensiero ha quella linfa divina che ci permette di andare oltre…
Crediamo di vivere insieme agli altri e non ci rendiamo conto che viviamo solo con noi stessi perché solo con noi stessi possiamo riuscire a scardinare la normalità di una vita senza contenuti. La solitudine è la nostra compagna di vita e di questo non ce ne accorgiamo perché non ci rendiamo conto che viviamo il corso dei nostri anni pensando al futuro e nello stesso tempo ricordando il passato e quando il futuro arriva ci guardiamo indietro e ci accorgiamo che tutte quelle nostre cose che sono state custodite gelosamente per una vita credendo di farne pieno uso in un momento opportuno che arriverà, sono rimaste nelle nostre mani inutilizzate… perché quel momento opportuno non è mai arrivato e probabilmente mai arriverà…
Il corso della vita ci porta a perdere inevitabilmente il contatto con gli amici di un tempo e viviamo negli anni pensando a quel giorno in cui ci rincontreremo tutti per continuare così a rivivere i nostri momenti felici passati
Non ci rendiamo conto che quel tempo è ormai finito e il rincontrarci non sarà mai più la stessa cosa. La vita e gli anni ci cambiano la realtà che è inevitabilmente diversa da quella di un tempo. Chi coglie questa consapevolezza sa che nulla ritorna … solo il ricordo che rimane tale ci fa credere erroneamente di poter rivivere i momenti di un tempo nella realtà del nostro presente…. ma non sarà mai più così.
L’ uomo ama la vita perché lui stesso fa parte della vita, la morte fa paura perché non la si conosce, ma chissà se è poi così diversa da questa vita ?….
Ecco! ora che sono solo ed ho questa emozione dentro mi sento forte e pronto a combattere con i miei pensieri il mondo, che è lì ad aspettarmi quando le emozioni si placheranno è lì ad aspettarmi per continuare la vita di noi mortali che viviamo nella continua ricerca di un obiettivo di vita …. ma gli obiettivi e i programmi sono solo una nostra illusione che servono a noi umani per dare una regola ed una certezza alla nostra ansia del vivere quotidiano.
A cosa serve dannarsi e accanirsi per un obiettivo se poi basta fermarsi un’ attimo con la mente, girarsi indietro, guardare solo un piccolo frammento di un oggetto del nostro passato che all’ apparenza sembra insignificante invece come per magia ti risucchia in un vortice che ti riporta in un mondo vissuto nel passato che solo ora potresti godere pienamente perché sei nel presente e hai la consapevolezza di ciò che è stato. Rivivere il passato nel presente non ti dà l’ ansia del dover vivere il presente che ti opprime…. anzi, in questo caso, puoi cullarti nei tuoi ricordi ricevendo sicurezza e consapevolezza perché il passato già lo conosci e sai già quello che ti può offrire.
Come la gioventù che si vive pienamente negli anni in cui la si ha nel corpo ma che la si percepisce realmente nella sua totalità solo quando il tuo corpo non ce l’ ha più ed è posseduta solo dalla tua mente che la vive emotivamente in modo pieno e con grande consapevolezza ed è questa consapevolezza che va a cozzare con il nostro presente.
Quanto vorrei amare il mondo, ma il mondo non risponde a chi lo smaschera, a chi gli grida in faccia la verità, il mondo risponde solo a chi sogna a chi crede nelle realizzazioni terrene, il modo risponde solo a costoro perché è facile trattare con chi non ti conosce.
Voglio raccontare un piccolo pezzo di vita che la mia mente ricorda come se fosse successo ieri. Mio zio Tonino emigrato in Francia da giovane con tutta la sua famiglia negli anni 50, usava tornare al suo paesello ogni estate perché era lì che aveva lasciato i ricordi più belli ed era lì che lui sarebbe voluto tornare a vivere definitivamente un domani insieme a tutti i suoi amici e parenti..
Zio Tonino lavorò sodo per anni, iniziò come muratore con tanti sacrifici e dura fatica riuscendo nel corso degli anni a mettersi in proprio creando una ditta di costruzione edile tutta sua. Ci invitò anche in Francia ed era orgoglioso di essere riuscito a realizzarsi nella vita, avendo però sempre in mente e nel cuore il suo progetto primario che era quello di tornare un giorno al suo paese natio. Ricordo ancora quella estate di 30 anni fa, quando lui mi prese da una parte e mi disse: “vedi Gianni, questa casa la rifaremo a nuovo costruiremo un altro piano, lo farò io e tu mi aiuterai, in questo modo io andrò al piano di sopra insieme a tua zia e voi potrete stare al piano di sotto quando verrete in villeggiatura l’ estate”…
Ricordo ancora i suoi occhi pieni di vita, pieni di speranza, di gioia e voglia di fare e guardandolo vedevo lui in silenzio che osservava per ore quel tetto, osservava attento le dimensioni progettando così un lavoro già pronto nella sua mente….Dopo un anno mio zio si ammalò di tumore allo stomaco, tornò l’estate seguente ancora convalescente dall’ operazione ed io lo andai a prendere alla stazione. Ricordo i suoi occhi pieni di nostalgia …. ma quegli occhi avevano anche una sofferenza che mai avevo notato in lui, quegli occhi avevano la consapevolezza di una realtà diversa. Le sue forze fisiche erano meno brillanti ma soprattutto quella consapevolezza che si leggeva nei suoi occhi aveva preso possesso della sua persona… era ormai una chiara svolta della sua esistenza…
Quella fu l’ultima estate che vidi mio zio Tonino e fu l’ultima estate che lui poté respirare l’aria del suo paesello tanto amato …. Qualche mese dopo arrivò la notizia della sua morte, morì in una terra straniera, dove ora giace sepolto per l’ eternità.
Il tetto di quella casa che lui guardava con tanto entusiasmo e dove fantasticava progetti futuri è rimasto lì immutato così come era 30 anni fa. Ogni tanto vado in quella casa a rilassare la mia mente dalle fatiche della vita di ogni giorno e quel tetto è lì a ricordarmi mio zio Tonino che voleva rivivere un tempo passato ma che la realtà del presente non gli ha permesso di fare… Solo alla fine lui colse la consapevolezza di quello che realmente è la vita…una consapevolezza che non gli ha dato il tempo di riflettere nelle dovute maniere per evitare di essere colto impreparato da una realtà crudele, inesorabile e insensibile alle nostre emozioni.
La malinconia è una forma di dolore che rappresenta la vera espressione del presente in cui ogni uomo vive la propria esistenza… è vero che c’è chi cerca e forse riesce anche ad evitare queste emozioni dolorose vivendo il presente in modo diverso…. ma è solo una nostra illusione, è solo un rimandare, perché la vita è uguale per tutti e ci sarà il giorno in cui volenti o no si dovrà vivere un presente dove non sarà più possibile deviare i propri pensieri e le proprie attenzioni ed è in quel momento che dovremmo inevitabilmente cozzare verso una realtà che ci si porrà davanti a noi in modo prepotente ed è in questi casi che bisogna essere preparati nel saperla fronteggiare.
Se tutti potessimo avere la capacità di cogliere e percepire le emozioni delle persone forse riusciremmo a vivere la nostra vita con più in armonia con noi stessi e con il mondo …. Purtroppo questa è una capacità che non tutti hanno e sono proprio quei pochi che riescono ad avere questo intuito che lasciano poi il segno su questa terra. Quanti Santi, quanti eroi hanno popolato questa terra grazie alla loro grande sensibilità umana verso la vita. Si perché più si sentono e si percepiscono sulla propria pelle certe emozioni più si vive in armonia con tutti. L’ amore verso il prossimo non è andando a scuola da piccoli che si impara, non è perché si è figli di persone dotte e benestanti che si riesce a farlo proprio e sentirlo così dentro di noi per poterlo così donare agli altri, l’amore è un sentimento divino che nasce dentro ogni uomo.
Ciao papà solo adesso che non ci sei più posso veramente capire cosa rappresenti per me ….. ora so che la vita avrà un altro percorso … nulla sarà più come prima, niente più di questo mondo potrò mettere in paragone a te, niente riuscirà a darmi la stessa predisposizione al rispetto, all’ amore, alla protezione, al calore umano. Ciao papà, il ricordo è l’ unica cosa che mi lega ancora a te e quanto dolore costa questo legame. Che strana questa vita, ci fa vivere un presente nell’ inconsapevolezza della grande importanza che hanno le cose intorno a noi …
Francamente Giovanni non mi aspettavo di leggere un’opera piena di riflessioni sulla vita; per cui mi è difficile dare un commento. Non ho motivo di entrare in contraddittorio e sono persuaso che ognuno di noi ha le sue convinzioni che vanno rispettate. Lo zio Tonino aveva le sue ragioni per volere fare il sopralzo della casa e l’averlo desiderato non fu un errore umano, anche se la malattia mortale glielo ha impedito. E per la questione finale per la quale noi comprendiamo l’importanza delle persone quando non sono più con noi, ritengo che non sia solo colpa nostra. I pensieri hanno la loro importanza ma contano di più le parole per comunicare e condividere i sentimenti.
Ciao, Emanuele.
Sinceramente non credevo di ricevere commenti per quello che ho scritto perché conprendo la difficoltà di cui parli nel doverlo fare. Tu comunque lo hai fatto e devo dire anche in modo intelligente. Grazie Emanuele.