Premio Racconti nella Rete 2014 “Un morso ed uno strappo” di Francesca Pascarella
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014L’ impatto con una brutta notizia ha la velocità di un morso , e lo strappo con cui vieni catapultato da una realtà ad un’ altra è altrettanto veloce.
E’ cosi che ti cambia la vita, tutto comincia lì con quella notizia, e l’ impatto è devastante .
Per quanto quel sospetto già ci fosse, non basta a prepararsi a quella notizia.
Qualcuno in privato ti parlerà , non esistono parole adatte, esistono solo parole che ti comunicano qualcosa.
Vedi quelle scene solo nei film, credi che nella realtà non sia cosi, e intanto le stai vivendo anche tu, ed è esattamente ciò che non ti aspetteresti mai di provare su di te.
Quella parole hanno un suono diverso, cosa sta succedendo al mio udito?
Quelle parole suonano nelle mie orecchie e sembra che intorno a me tutto stia girando, sono nella stanza in cui mi trovavo?
Non ho il senso di ciò che mi circonda.
Guardo da una finestra e ciò che sto osservando ad un certo punto ha contorni scuri, è giorno dov’ è la luce che illuminava la giornata ?
Poi eccomi di nuovo, d’ impulso voglio un rewind ma mentre lo sto desiderando mi rendo conto che quella notizia mi è stata data, ho vissuto e sto vivendo quel momento.
Mio padre è malato.
La disperazione ed il dolore sono devastanti ma ora sono altri i pensieri, si deve lottare per fare tutto il possibile, cominciano le varie fasi.
Si perché questa situazione ti porta a vivere tante fasi , il dolore comincia a far parte della quotidianità e le giornate sono fatte di visite mediche, cerchi soluzioni, ovunque leggi e speri che dove trovi una buona notizia la puoi sfruttare come tentativo, cominci a cercare tentativi da sfruttare ovunque, perché non vuoi mollare.
Intanto il tempo passa e intorno senti di altra gente malata, perché ce n’è sono così tante?
Perché sento solo brutte notizie sembra che fino a quel momento ero sorda, eppure ho ascoltato, allora che succede?
Poi un giorno tutto è alle spalle, tutto passato.
Ci si trova lì, a continuare ciò che è rimasto in sospeso e farlo diventare una nuova vita, fatta anche di decisioni che da quel giorno si devono prendere , com’è difficile prendere la giusta decisione.
Ma ora la vita è cambiata, diverso stile , diverso carattere, tutto è stravolto, ogni cosa è diventata il suo contrario, la sensibilità ha lasciato il suo posto alla concretezza, all’ indifferenza ed alla freddezza, e l’ indifferenza alla sensibilità
Scegli le parole da ascoltare e ti stufi subito di quelle inutili, scegli occhi da guardare per non dover vedere l’ ipocrisia nello sguardo degli altri, col tempo stanca quel finto buonismo.
Il tempo che passa ti rende più forte e mentre ti accorgi di questo decidi che devi scegliere tu.
Perché ora sei tu la vita che continua.
Possiamo capire un dramma, sotto il profilo culturale, scientifico e emotivo ma viviamo la situazione in modo diverso quando siamo coinvolti direttamente. Tu ci comunichi i sentimenti di chi ha un parente ammalato grave, la moglie, un genitore, un figlio o un fratello; noi tutti saremo abbattuti per la sofferenza, dovremo stare accanto e condividere la sofferenza, prendere decisioni e cambiare abitudini. Immaginiamo quando gli ammalati siamo? Grazie Francesca per questa occasione di riflessione.
Emanuele.