Premio Racconti nella Rete 2014 “Il Cantante Puzzolente” di Debora Boccaccini (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014C’era una volta un cantante bravissimo, che aveva una gran bella voce e con essa poteva cantare qualsiasi canzone, anche la più difficile, senza stonare mai. Era il beniamino del suo impresario, che credeva fortemente in lui e nelle sue enormi possibilità di successo. Il suo agente puntava tutto su di lui:”Ti farò diventare famoso, vedrai! Sarai una star internazionale e tutti verranno ai tuoi concerti e compreranno i tuoi dischi! E tu sarai il cantante più famoso del pianeta, te lo garantisco!” gli diceva e dentro di sè pensava “…e io farò un mucchio di soldi ihihihih”. “Grazie, grazie!” rispondeva, lusingato il cantante, che però aveva un difetto….. Quando cantava una precisa canzone, sempre quella, sempre la stessa, ripetendo la strofa del ritornello per la seconda volta, al momento dell’acuto, con lo sforzo gli accadeva una cosa a dir poco…ehm…imbarazzante; gli scappava una sonora pera puzzolente! Questa era una cosa scandalosa, è vero!, soprattutto per un cantante lirico, come lui si definiva e quindi solito esibirsi in eleganti teatri e sofisticati auditori. Fare una puzza, e per giunta rumorosa e puzzolente, nel bel mezzo dell’esibizione non lo avrebbe di sicuro favorito nella sua scalata al successo. Che fare??? “Semplice. Basterà che tu non canti mai e poi mai quella stramaledetta canzone e non ti accadrà nulla di male – gli disse l’agente. “Ma io adoro “Libiam ne’lieti calici”, e so eseguirla alla perfezione; vuoi ascoltarla?”-chiese speranzoso il cantante e senza attendere la risposta, iniziò a cantare. Libiam, su libiam la la là la la la, la la laaaa’ e alla seconda strofa del ritornello, puntuale come un orologio svizzero, ecco arrivare la pera puzzosa! Il cantante era mortificato e cominciò a scusarsi, arrossendo per la vergogna; l’agente, col naso tappato, lo sgridava:”Visto? Non puoi renderti ridicolo. Giura che non canterai mai e poi mai questa canzone in pubblico. Giura!!!” gli ordinò minaccioso. “Si, lo giuro.-rispose un avvilitissimo cantante. “Bene. Ora posso anche dirtelo: ho organizzato un grande concerto per il tuo debutto. Al Teatro Reale, il 15 di questo mese”. “Noooo! fantastico, non ci posso credere. Grazie, grazie infinite. Ma allora….devo prepararmi, devo esercitarmi. ” disse il cantante. “Ecco, bravo: esercitati! Ma ricorda, hai giurato….” gli rammentò l’agente. Ma il cantante, preso dall’entusiasmo, già sognava ad occhi aperti e non lo ascoltava più. Finalmente, arrivò il grande giorno del debutto. Il cantante era emozionato; le mani gli sudavano a freddo e la voce gli tremava. Non sapeva come avrebbe fatto, come avrebbe trovato la forza e il coraggio per cantare di fronte a tante persone ma quella era la sua grande occasione, non poteva lasciarsela scappare! Da dietro il sipario sbirciò in sala: c’era il tutto esaurito. Il teatro scoppiava di gente. Che emozione! Quella sera sarebbe diventato il cantante più famoso del mondo. Nulla poteva andare storto, giusto? Le luci in sala si abbassarono, la musica iniziò. Il pubblico si zittì, come per magia. Il cantante salì sul palcoscenico e iniziò a cantare. “La donna è mobile, qual piuma al ventooo…..” La prima canzone fu un successo: il pubblico era entusiasta!!! “Vinceròòòòò, vinceròòòòò, VINCEROOOOO’ “…… “…sono il factotum della città, della cittààà, della cittàààààààà!!!!” Le canzoni si susseguirono una dietro l’altra, in un crescendo di applausi e di emozioni fino alla canzone finale: “Un amore così grandeeeeeee, un amore cosìììììì!!!” Il pubblico in piedi acclamava il cantante, che emozionato fino alle lacrime, si inchinava per salutare e usciva dal palcoscenico, sparendo dietro al sipario. Ma il pubblico entusiasta reclamava l’artista e chiedeva a gran voce il BIS. L’agente, tra le quinte, si fregava le mani, tutto contento. Il successo era lì, a portata di mano. Stava già pensando ai soldi che gli sarebbero piovuti in tasca con i cd, gli ingaggi e le tourneè che, all’improvviso, il cantante rientrò sul palco. Accontentando il suo pubblico, il cantante si dichiarò disposto a cantare l’ennesima canzone. “Cosa volete ascoltare?-chiese il cantante, orgoglioso di sè e lusingato dagli applausi e dalle acclamazioni. “Vogliamo sentire “Libiam ” dalla Traviata!!! Non l’hai cantata stasera.” “Si-dicevano ormai tutti-cantaci “Libiam””. L’agente sbiancò e gridò:”Noooo” e cominciò a fare gesti e segni di NO in direzione del cantante che non lo guardava neppure, tutto preso dal suo ego e completamente dimentico del giuramento fatto. “Va bene- acconsentì il cantante. – Prego, maestro!” e diede il via alla musica. Libiam, su libiam la la là la la la, la la laaaa’ (e fin qui, tutto bene…) Ma all’acuto della seconda strofa, accadde l’IRREPARABILE: prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!! Sembrò come un tuono, come un’esplosione atomica, con lo spostamento d’aria che fece volare i foulard e i cappellini in testa alle signore. La gente, dopo un momento di smarrimento, cominciò a gridare aiuto, ad alzarsi dai posti e a fuggire spaventata. Il cantante, afflitto, era come immobilizzato sul palco. L’agente, furioso, gli gridò contro:”Se ti prendo, ti uccidoooo!!!!” Ohi ohi-pensò il cantante- è venuto il momento di darsela a…..gambeeee!!!! E mentre scappava via, erano in due ad inseguirlo: l’agente e pure il proprietario del teatro che, per colpa sua, era ormai rovinato.
Aahah troppo divertente, credo che qualsiasi bambino leggendo questa favola, si sbellichi dalle risate.Molto carina
E sulle note del pentagramma del cantante puzzolente, torno bambina e mi diverto. Un sacco!! 🙂 Ma che brava che sei, Debora. La tua penna pare fatta per tenere i bambini col naso su per aria.
Troppo forte!! Bravissima! E’ proprio divertente 😀
Grazie mille per i complimenti! sono contenta che vi sia piaciuta. E se leggerete questa storia ad un bambino, ricordatevi di cantargli i ritornelli delle canzoni, calcando sugli acuti da tenore e anche sugli altri rumori. Qui, i suoni, sono praticamente tutto. Così i piccoli ridono della vostra interpretazione e si divertono molto di più (già sperimentato!) 🙂
Immagino i sorrisetti dei bambini che in materia di “puzzette” la sanno lunga, con le mani davanti alla bocca per complicità o per fingere il disagio. Anche noi adulti ci lasciamo coinvolgere da questo tipo di umorismo. Il racconto con le diverse situazioni descritte è di sicuro effetto.
Emanuele