Premio Racconti nella Rete 2014 “Cyberspazio” di Alessandro Berardelli
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014“Bravo!”
Era la terza volta che una voce elettronica mi incoraggiava ad andare avanti.
Nel vano tentativo di sopportare i prodromi di un raffreddore che stava di ora in ora prendendo forza come un ciclone caraibico, avevo cominciato a gironzolare per casa in cerca di nonsapevoneanch’io cosa.
Entro nella camera di mio figlio. I libri di scuola allineati perfettamente sullo scaffale…la sua vecchia raccolta di dischetti per la play station. Belli!
Quasi in trance, inizio a giocare, giocare, giocare, giocare. Per ore apro porte, elimino avversari, salgo e scendo di livello, mi uccidono e rinasco, solco mari e esploro nuovi mondi.
Nelle poche pause che mi concedo, misuro la febbre: 38 alle quattro, 39 alle cinque: terza aspirina. 37 e mezzo alle sei, 39 alle sette, 40 alle otto: tachipirina.
Stremato, sudato, e con l’energumeno che ora non si accontenta piu’ di suonare il gong che avevo in testa, ma sta tentando di conficcarmi un chiodo tra parietale e frontale, mi alzo barcollante. Non provo neanche a raggiungere il mio di letto: mi butto subito su quello di mio figlio e chiudo gli occhi.
Sole accecante.
Al fondo della valle la diligenza fugge. Gli Indiani le sono al fianco vocianti. Ringo Kidd spara all’impazzata, Doc Boone è ubriaco e Dallas donna perduta e bellissima trema.
Ringo finisce le cartucce. Si butta sul cavallo di destra. Strappona la redine di lato. Gli indiani di fianco sono travolti e la diligenza e’ a ridosso di un dirupo. Si ferma.
Geronimo organizza l’attacco: e’ quello decisivo.
Uno strano richiamo sibila nell’aria e un pezzo di roccia si stacca dalla vetta del picco.
“Beep beep” si ode ora distintamente, mentre Willy Coyote, impettito sul masso, saluta come il capitano che affonda con la sua nave. Travolge gli indiani e si schianta per terra.
Una nuvoletta di polvere si solleva e al suo diradarsi, su una scombiccherata catapulta, Willy e’ gia’ pronto a tagliare la fune per lanciarsi all’inseguimento di Road Runner.
La calma e’ irreale.
Mi avvio lentamente. Accelero. Corro e hop: doppio salto mortale e sono insieme a Willy Coyote sulla catapulta. Taglio la corda con un colpo secco del kriss e voliamo nel cielo.
Road Runner non hai scampo!
Bella parabola.
Ma Willy piomba a terra di schianto a un metro dal Road Runner che strafottente riparte. Io scendo lentamente, salvato dal paracadute dello zainetto.
Allo schianto di Willy Coyote si alza la solita nuvola.
Mentre sono a qualche volteggio da terra la polvere si dirada e Lara Croft fa segno di sbrigarmi. Precipito. Che botto!
Lei mi prende per mano. Sono ancora intontito.
Risaliamo, io faticosamente lei leggera, una duna di sabbia rossastra, increspata da piccole onde. Sullo sfondo un cielo azzurro sovrastato da una grande luna piena.
Cerchiamo di raggiungere un immenso suv nero che avanza lento sul filo dell’orizzonte. Ci avviciniamo, io scivolo.”Porc… ” ”Stai attento!” La armi che ho indosso cadendo mandano rumor di ferraglia. Il suv ci guarda con occhi di fuoco, ha un sussulto: si trasforma in serpente e scompare nella sabbia.
Controluna avanza un vecchio biplano sul rosso.“Sono innocui, Lara, hanno solo l’anfora a bordo”
E’ sopra di noi e sgancia una cassa.
“A terra, cretino!”
L’esplosione è tremenda: siamo pieni di sabbia, ma salvi.
“A buon rendere, Lara”
“Andiamo, pivello, senza di me saresti un ‘game over’”
Zot!
Un raggio spaziale avvolge Lara e la risucchia in un’ immensa astronave che ci sta sorvolando.
Mi sento perduto senza di lei e mi nascondo aspettando la notte.
Sono mimetizzato in una pozza di fango, mi si vedono soltanto gli occhi sbarrati iniettati di sangue.
Al di la’ della roccia è atterrata l’ astronave che ha rapito Lara. Devo salvarla!
Esco dal fango urlando come un ossesso. Sparo all’impazzata. Abbatto come birilli centinaia di E.T.
Erano disarmati. Ma Rambo e’ Rambo! E non c’e’ trippa pe’ gatti!
Mi butto sulla passerella presidiata da Vietcong che continuano a spuntare come misirizzi da botole invisibili. Non ne lascio venir fuori uno! “Fanculo! Giap”
Finalmente entro nell’astronave.
Spalanco porte blindate con raffiche di mitra. Mi perdo in un labirinto: “Ma dove cavolo sono finito?”
“Che ti frega, Rambo, vienimi a salvare, sono qui!”
Travolgo con il lanciafiamme quattro guardiani gelatinosi, con le orecchie a punta. Sono le stesse della finta nonna di Cappuccetto Rosso o quelle di Spock ?
“Finalmente libera!”
Affiancàti saliamo al sesto livello.
Lara mi da’ da masticare una capsula Matrix.
I guardiani del modulo di comando dell’astronave sono una compagnia intera di Super Mario Bros.
Si scatenano.
Vedo arrivare le pallottole ad una velocità incredibilmente lenta e, mentre rispondo con mini bombe ai neutroni, mi bastano un po’ di contorsioni per schivarle.
L’intera compagnia e’ sgominata.
Lara inserisce il suo bancomat nella la porta della sala comandi e in un batter d’occhio siamo dentro.
Ci sediamo su due postazioni di pilotaggio al centro della grande sala a volta.
Allacciamo le cinture, pronti ad accendere i motori.
Le cinture diventano due…tre…quattro e si fissano automaticamente.
Siamo intrappolati.
Il Dr. Szell si avvicina minaccioso con strani arnesi in mano.
“Rambo, se non passiamo al livello successivo, siamo fritti”
“Questo e’ l’ultimo, Lara, non ne conosco altri!”
“C’e’ il settimo: il surreale. Non servono armi per conquistarlo, basta l’immaginazione. Vaiii!”
Si diffonde la musica di Brazil.
Partono i motori e il modulo si stacca dalla casa madre.
“Dove andiamo, Lara?”
“Guarda giu’ Rick, siamo gia’ in un altro mondo. E’ Nexus 6”
Prati, ruscelli, alberi, vette innevate e noi che ci passiamo sopra. Dobbiamo soltanto scegliere dove fermarci.
Guardo Lara, le sorrido, ma improvvisamente capisco: “Lara, tu sei una replicante! Che ci faccio, io, con te?”
“Oh Bellezza, anche tu lo sei. Per cui tutto e’ possibile tra noi”
“Ma quanto ci rimane da vivere?”
“Siamo dell’ultima generazione, Rick. Immortali!”
Le molecole di Tachipirina stanno entrando in circolo…
…devo disattivare la play station…
“David fermati …
…So che qualcosa in me non ha funzionato bene…
…Ho paura David…
…Giro giroo toondoo…
…giiirooo giiirooo tooondooo…”
Tilt.
Buio.
Game over.
Nota dell’autore.
Sono citati oltre ai noti personaggi direttamente chiamati con il loro nome:
Il film Ombre rosse (John Ford)
Il cartoon Willy il Coyote
La collina di sabbia e’ quella di uno sfondo Microsoft
Il suv e il serpente sono quelli di una pubblicità di Auto giapponese di qualche anno fa
Il biplano e l’anfora sono quelli della pubblicità dell’Amaro Montenegro
“Zot” e’ il fulmine di “The wizard of id” (strip di Johnny Hart)
L’astronave e’ quella di “Incontri ravvicinati del terzo tipo” o a scelta di “Indipendence day”
La grande sala a volta e alcune fasi successive sono del film Brazil (Terry Gilliam)
Il dr. Szell e’ quello interpretato da Laurence Olivier ne Il Maratoneta
Rick e’ il Rick Deckard di Blade Runner
Il finale cita testualmente il disinnesco di Hal 9000 (il computer) da parte di David Bowman (il Capitano) di 2001 Odissea nello Spazio
Alessandro, trovo appropriata la descrizione dei vari videogiochi come una sequenza delirante quasi dovuta a un attacco febbrile. I nostri figli sono rapiti e catapultati in stati visionari, violenti nella maggior parte dei casi. Nulla da eccepire sulla creazione dei personaggi in sé, è la modalità d’uso ai “fini ricreativi” che solleva le eccezioni.
Emanuele
Emanuele, grazie per il commento. La sequenza delirante ERA dovuta all’attacco febbrile. Ho volutamente cercato il taglio ironico e cinefilo per sdrammatizzare.