Premio Racconti nella Rete 2014 “Un gelato” di Elias Giovi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014La chattata era stata piacevole. Per una volta tanto sembrava che dall’altra parte ci fosse una testa pensante e dotata pure di un po’ di sana ironia!
La scrittura era agile e corretta ed in poco tempo avevano scoperto un hobby comune e l’amore per la buona cucina.
Dovevamo entrambi andare al lavoro e tutto era accaduto velocemente, così, senza pensarci troppo…
Non c’era stato neppure bisogno di insistere o forzare e tra una parola e l’altra era arrivata naturalmente anche la voglia di conoscersi di persona e continuare la piacevole chiacchierata.
Appuntamento quella sera stessa, alle 20.30 nella piazzetta davanti alla Chiesa. Avrebbero portato entrambi una sciarpa bianca al collo. Sarebbe stato più semplice riconoscersi.
Era solo metà pomeriggio e questo significava dover tenere a bada la curiosità ancora per qualche ora. Ripensandoci, non riusciva ancora a convincersi di aver accettato un appuntamento senza neanche uno scambio di foto. Per questo aveva deciso di arrivare un po’ in anticipo. Avrebbe scelto un buon punto di osservazione e sarebbe rimasto lì in disparte; Se quel che vedeva non sarebbe stato di suo gradimento si sarebbe allontanato non visto.
La scelta si rivelò tutt’altro che azzeccata. La nebbia autunnale e l’oscurità rendevano quasi impossibile distinguere chiunque fosse a più di qualche metro di distanza. Freddo e umidità gli erano ormai penetrati fin nelle ossa.
Nel tentativo di trovare un po’ di sollievo aveva già girato la piazzetta in lungo e in largo non sapeva più quante volte. Quella sera sembrava poi che tutti avessero deciso di portare una sciarpa bianca. Era davvero imbarazzante; ogni volta fermarsi, attendere con aria indifferente e vedere poi la persona passargli accanto guardando altrove o con quel misto di fretta e circospezione che si riserva ai barboni e ai possibili malintenzionati.
Ancora una volta si ritrovò a pensare all’assurdità di un appuntamento al buio.
Cosa diavolo voleva dire: “interessante31” ?
Aveva già rischiato, per così dire: un alano enorme (che strana idea mettere la sciarpa bianca al cane!), una serie di incappucciati infreddoliti dal volto indefinito, una ragazzina con una sciarpa decisamente più abbondante della gonna che portava e un signore di mezza età che, al suo sguardo, lo apostrofò con una serie di epiteti irripetibili.
Il freddo era divenuto insopportabile e alla vista di un impermeabile taglia XXXL alto poco più di un metro che gli si faceva incontro, decise che la serata finiva lì. Si fermò per avviarsi verso casa e girò su se stesso finendo involontariamente per urtare una persona dietro di lui. Una confezione di gelato cadde a terra. La raccolse preparando già mentalmente le scuse del caso. Sciarpa bianca, figura elegante, occhi azzurri e un gran sorriso lo presero decisamente in contropiede… un attimo, due, tre… “Interessante31. Le dice qualcosa?”
Il freddo era improvvisamente scomparso e l’idea di mangiare un gelato gli sembrò proprio una grande idea…
Grazie a chi leggerà il racconto. Come in altri Ho cercato di descrivere le sensazioni senza mai identificare i personaggi. Questi ultimi, a seconda di chi legge, potrebbero essere uomini o donne… Buon concorso e buona lettura a tutti. Elias
Buonissimo attacco, secondo me, e penso che il protagonista si delinei bene, invece, ed è bello entrare nella sua onestà e nelle sue valutazioni dei fatti.Saluti, R.Santini
Il racconto breve è garbato e può essere considerato una canzonatura delle situazioni che si creano in rete. E’ un’avventura alla portata di tutti, ma penso che sia una buona cosa non affidarsi ciecamente.
Emanuele.