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24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2014 “Problema tecnico” di Vitaliano Menin

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

Una segretaria in tailleur grigio e tacchi alti percorre a passo veloce un corridoio, arriva a una porta e bussa nervosamente con la mano libera, l’altra impugna un sacchetto di plastica bianco. La invitano ad entrare e dietro la scrivania sta seduto un manager, cravatta e maniche di camicia, che chiede che c’è di tanto urgente. Viene informato dalla donna che c’è un problema. Banale ma grave: non si riesce a stampare il contratto. Il manager incredulo e sconvolto si alza dalla scrivania, indossa la giacca, impugna una busta di plastica analoga a quella della segretaria e si avvia con lei di corsa a un altro ufficio. Informa del problema il suo superiore che sbianca, prende la sua busta di plastica e dice che non è possibile, proprio ora che stanno per arrivare i cinesi per concludere l’affare che salverebbe la loro azienda. Vengono via via informati i più alti vertici della società, tutti a loro volta con la loro busta di plastica in mano, che si rimpallano le responsabilità, le scaricano sui sottoposti, si rinfacciano vecchi rancori, si scambiano feroci critiche personali, il tutto agitando e roteando i loro sacchetti di plastica che non smettono di impugnare. Si susseguono inviti alla calma, a ragionare e crisi isteriche. Tuttavia per quanto ci si scervelli nessuno riesce a formulare una soluzione.
Ora si tratta di informare il Presidente che se non si risolve il problema tecnico l’affare può saltare. Nessuno ha il coraggio di dirglielo: il Presidente è evidentemente temutissimo da tutti.
Una delegazione di quattro manager infine si reca nel lussuosissimo ufficio presidenziale per comunicare il problema. Il Presidente, in grisaglia blu e affondato nella sua poltrona in pelle, dapprima pensa a uno scherzo, si complimenta per il loro senso dell’umorismo, ma quando capisce che l’affare rischia di saltare davvero perde le staffe, si alza dalla scrivania, impugna il suo sacchetto e minaccia tutti quanti di gravissime conseguenze, ricorrendo agli epiteti più ingiuriosi. Man mano che passano i minuti la situazione si fa sempre più drammatica: i cinesi sono attesi a momenti e nessuna stampante è in grado di stampare il contratto.
Infine l’ultima disperata mossa. Serve rintracciare tale Gregor, un modesto impiegato che forse sa come risolvere il problema. Si fa fatica a rintracciarlo, sembra fuori ufficio, chi dice sia in ferie, chi malato, lo cercano a casa, ma nessuno risponde. Provano col cellulare, lo sentono squillare, si scopre che stava passando proprio in quel momento nel corridoio. Gregor sa che ai dipendenti del suo rango è proibito tenere acceso il cellulare in orario di ufficio e quando viene inseguito dai manager nel corridoio fugge di corsa stringendo il proprio sacchetto. Una volta raggiunto e chiarito l’equivoco i capi, sollevati, con una cortesia pelosa lo invitano ad accompagnarli dal Presidente per risolvere finalmente il problema. Un po’ intimidito Gregor, una volta appresa la natura del problema, spiega che la soluzione è molto semplice. Tutti pendono dalle sue labbra, lo sollecitano a parlare, presto, poiché i cinesi stanno arrivando, anzi sono già quasi sotto. Il Presidente preoccupatissimo ordina a un sottoposto di aprire la finestra per vedere se sono arrivati e, sì, effettivamente stanno varcando l’ingresso. Quando Gregor inizia a parlare la spiegazione resta incomprensibile perché dalla finestra aperta il rombo di un aereo copre la sua voce (omaggio a Bunuel).

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1 commento »

  1. Vita vissuta. In ufficio tutti si allarmano per un nonnulla. Indovinate chi risolve i problemi. L’ultimo degli impiegati, quello più emarginato, il meno pagato. E senza intoppi, purtroppo.
    Angela Lonardo

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