Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2014 “Una giornata di…” Alessandro Bonaciti

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

Intorno a un tavolo una donna, una ragazza di 20 anni e un ragazzo di 18 anni, su una sedia a rotelle, mangiano. Il ragazzo, fermo e  imboccato dalla donna, dice che non è giusto: nonostante la propria lentezza ciò che può fare da solo dovrebbe farlo da solo.La risposta della donna è che l’intervento è necessario: gli spaghetti sono una colla, e bisogna sbrigarsi perché il lavoro non aspetta, manca poco all’inizio del turno e prima di andare c’è da mettere in ordine.

Il pranzo finisce: la donna e la ragazza sistemano la cucina; il ragazzo, muovendo con fatica il braccio, lo poggia sulla sedia e afferra la leva che la comanda. Con poche manovre si ritrova davanti alla porta che dalla cucina conduce in sala e dice di voler vedere la TV.La ragazza, veloce, esce dalla cucina sorpassandolo: arriva per prima in sala, accende la TV e chiede al ragazzo quale canale voglia vedere. Il ragazzo la fissa e le dice, alzando la voce, di essere capace di fare da solo. La ragazza, come non avesse sentito, riferisce di aver scelto il canale 8: c’è una trasmissione che può interessargli!

Il ragazzo guarda la TV; in sala entra la donna e dice che sta andando al lavoro. Saluta ed esce.Poco dopo il ragazzo guarda l’ora e spegne la TV. Fischia e arriva un cane.Il ragazzo gli annuncia di essere pronto per portarlo a passeggiare. Improvvisamente la ragazza si presenta in sala e mette il guinzaglio al cane, dicendo di essere lei pronta per andare nel parco.Determinato, il ragazzo afferma di aver deciso di portare lui il cane a passeggio: davanti a quella affermazione la ragazza cede, passa il guinzaglio al ragazzo e si avvia fuori dalla sala, quindi si ferma e fa notare che in caso di bisogno avrebbe dovuto pulire lui eventuali “problemini” creati dal cane.Il ragazzo afferma, alzando la voce, che è capace di pulire gli eventuali “problemini”. L’ha fatto altre volte!La ragazza, alzando anche lei la voce, risponde che le volte in cui l’ha fatto non era solo: lei, sua sorella, o la mamma l’avevano aiutato. Esce dalla sala.Il ragazzo non risponde. Con lentezza prende il guinzaglio, si avvicina alla porta, la apre ed esce col cane.

Il ragazzo e il cane sono in un parco.Il cane annusa a destra e sinistra e in breve i “problemini” di cui il ragazzo aveva parlato con la sorella si concretizzano. Il ragazzo attende che il cane finisca di fare i bisogni, quindi prende un sacchetto dalla tasca e, tenendo con una mano il guinzaglio, con l’altra riesce, sportosi dalla carrozzina, a raccogliere i “problemini”. Ha le mani occupate, ma con quella con cui regge il guinzaglio aziona la leva del motore della sedia e si avvicina a un bidone della spazzatura, poco distante.Si accorge che ha di fronte una sfida. Parlando tra sé dice di dover pensare a come aprire il bidone: prova ad allungare la mano con la quale stringe il sacchetto ma non ci riesce, proprio non ci arriva.Si guarda intorno, ma sembra che siano tutti impegnati a fare altro… altrove! Non scorge nessuno.

Sempre parlando tra sé si domanda come risolvere il “problemino”: tornare a casa e… smaltirlo… ma che figura con la sorella?!? Lasciarlo vicino al bidone… e se qualcuno vedesse?!? Che pena! Si volta a destra e sinistra: nessuno…Intento a trovare una soluzione, si accorge d’improvviso che a qualche metro c’è un signore che lo osserva.Arrossisce farfugliando dice che non pensa di abbandonare il suo “problemino”.L’uomo, zitto, lo guarda. Il ragazzo desiste dal giustificarsi. L’uomo lo riguarda, poi fissa Willy e quindi il “problemino” custodito nella mano.L’uomo si avvicina al bidone, lo apre. Guarda nuovamente il ragazzo e sul suo viso compare un mezzo sorriso. Un cenno con gli occhi, verso il bidone: il ragazzo capisce al volo e senza un attimo di esitazione prende la mira e fa centro.«Canestro!!», urla, alzando le braccia e rischiando di strozzare il cane, proprio mentre l’uomo richiude il coperchio e dice al ragazzo: «Tiro da due… la prossima volta… da tre punti!».

 

 

 

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1 commento »

  1. Questa storia si concentra in scene ben delimitate e organizzate, sia in interni che esternj. Il tema trattato colpisce nel modo giusto. I punti di vista, almeno tre più quello del protagonista, forniscono letture reali e diverse su uno stato d’essere. Senza convenevoli, senza sconti. Bello, felice di averlo letto!

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