Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2014 “Il filo di rame” di Rosa Grazia Rapisarda

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

FRANCO è un uomo di circa cinquant’anni, ordinario, elegante,  semplice ,indossa come al solito una camicia , classica con una giacca scura,  il solito pantalone abbinato

Dentro la sua bella monovolume sta fermo ad un incrocio, aspettando che scatti il verde, una musica anni settanta suona alla radio, una vecchietta lentamente attraversa , e guardandolo accenna un sorriso, lui ricambia con il capo  , ecco il verde , ma con pazienza attende  che l’anziana signora attraversi, ingrana la prima e poi riparte.

Guarda l’orologio e si accorge che sono da poco passate le quattro del pomeriggio, accelera un pò e  fermatosi in doppia fila, apre il cofano dal quale tira fuori due pile di cartone ripiegati e ben legati alta un metro e più, li carica in spalla e si dirige dentro un negozio, dall’insegna equo scambio. Uno dei due commessi , gli viene incontro e lo aiuta a posare il carico sopra la enorme bilancia, mentre l’altro commesso, prende il registro, e comincia a scrivere pesi e misure , i tre si conoscono abbastanza, tanto da darsi del tu , e  scambiano battute scherzose ma con educato fare, il ragioniere Franco con deformazione professionale raggiunti i punti necessari , mette dentro il piccolo carrello , gli alimenti esposti sullo scaffale, e conta con certosina abilità pesi , raccimulando scatolami ed alimenti vari, frutti dell’equo scambio.

Parcheggia sul vialetto del sua bella villetta a schiera, e la moglie  Amalia, con il suo tailleur grigio e capelli legati, lo attende d’avanti la porta e ancor prima di darsi un bacio, la donna prende contenta  una delle tre buste.

Entrano in casa e attraversano il salotto fino in cucina poggiando le buste sul tavolo, Franco sorpreso di vederla  in casa a quell’ora domanda il perchè, ma lei sorridente e con aria stanca, mentre ripone  la spesa, cerca la ricetta migliore , e decide di preparare un bel risotto , Franco , si sdraia sul divano e ascolta il tg .

Amalia comodamente in tuta e ciabatte, si diletta tra i fornelli, Franco , si lamenta di questi programmi di approfondimenti che svelano casi e risolvono misteri, con congetture e supposizioni, ormai e quasi sera  quando si apre la porta d’ingresso, e due ragazzi di casa LUCA e PAOLO rientrano chiacchierando e rianimando.

PAOLO il neodiciottenne, alle prese con l’ultimo anno e la maturità , lancia lo zaino in terra, si fionda addosso al papà e scambia con lui qualche trascorso della giornata, mentre LUCA il futuro avvocato della famiglia alle prese con i suoi ultimi esami , già praticante volontario e quasi stagista, bello  seducente e donnaiuolo e festaiuolo, si dirige immediatamente al piano di sopra  con un ciao enunciato sottovoce. Come ogni venerdì si prepara a fare baldoria.

Paolo diciottenne semplice , scherzoso, di poche pretese, amante dello sport, e delle  serate in casa in compagnia di amici e Psp e Nintendo, in attesa di realizzare il suo viaggio per le coste americane, con voti scolastici appena sufficienti riesce a destreggiarsi fra dovere e passione, e con qualche sorriso e battute tra lui e i genitori ,un ragazzo quasi uomo, in lui l’innocenza e la serenità  adolescenziale.

Luca, seducente attraente , intelligente è un vanto  per i suoi risultati, prossimo alla laurea ,  furbo e competitivo , arrivista e intraprendente, amante delle donne, vede nel lusso e la ricchezza lo senso della sua vita, frequenta i luoghi e le persone e partecipa agli eventi, che contano , per la sua ascesa,  vive al di sopra delle sue possibilità.

Franco fa posto al figlio sul divano , e i due chiacchierano della giornata , ma Paolo ama scherzare e prendere in giro il padre con qualche battuta , e lui a tratti sorridente partecipa e sorride ,   richiamato dalla madre Amalia, Paolo si avvicina in cucina e su richiesta di lei l’aiuta ad apparecchiare,  madre e figlio scherzano    e ridono tranquillamente,la cena è quasi pronta e i fumi e gli odori inondano le stanze, pochi attimi dopo il ragazzo  sale in camera  per far scendere il fratello LUCA.

I vapori della’acqua calda  hanno inondato la stanza da bagno, Luca esce dalla doccia e mentre canticchia un motivetto del cd acceso, si asciuga e  si pettina , e si specchia. Paolo apre la porta, e lo invita a scendere, ma Luca lancia  un asciugamano e poi raggiunto il fratello lo trascina sul letto e comincia a picchiarlo  scherzosamente, e stringendo le parte intime lo prende in giro.. lottano pochi secondi dopodiché sorridente Luca domanda al fratello di uscire e unirsi al gruppetto , cena e disco sono in programma.

Paolo rifiuta l’invito del fratello e si rifiuta anche di prestargli  venti euro , anzi gli rammenta di avergliene  già prestato ben cinquanta nelle due ultime settimane,  e di chiederli  al padre .

Ma Luca  non prende in considerazione la possibilità di domandarli al padre , con il quale non ha buoni rapporti ultimamente. I due fratelli gareggiano per arrivare a tavola, corrono  lungo le scale attraversano il salone ed arrivano  come due furie mentre  Amalia e Franco stanno già seduti aspettando che il risotto si raffreddi.

La luce in salotto è spenta , ma la televisione accesa illumina di bluette la stanza,padre madre e figli parlano tra loro di scuola e studio , di possibilità ,  una parola tira l’altra e Luca turbato da uno dei soliti discorsi di Franco sulla onestà e buonismo che lo contraddistinguono, inizia uno scontro verbale con il padre, che interrompe la cena . Arrivano gli amici di Luca , lo attendono in macchina d’avanti a viale,con la musica alta  sghignazzano e parlano ad alta voce, Luca velocemente si alza dalla tavola  va via, lasciando  un boccone amaro in bocca  a Franco.

Luca chiusa la porta di casa , resta immobile qualche istante prima di dirigersi in auto dall’amico, che lo osserva e lo incita a sbrigarsi.

Antonio amico di Luca è il  figlio di un famoso ingegnere, con la sua auto di lusso  ha le porte aperte nei migliori locali  e nei migliori salotti, è suo miglior compagno di avventure .

Sui sedili posteriori due  ragazze  dai capi firmati e ben pettinate sprigionano odore di sesso e divertimento, che si coglie dallo scambio di sguardi negli specchietti retrovisori, tra i i due ragazzi seduti sui sedili anteriori. Partono scattanti e a suon di musica.

In casa Amalia sta riponendo le stoviglie pulite , e Paolo sale al piano di sopra, mentre Franco  in uno strano silenzio , si accomoda sul divano guardando la tv. Amalia con lo sguardo triste e pensieroso , sembra voler trovare coraggio e posato l’ultimo piatto,lo raggiunge e si siede accanto prendendolo per mano.

Franco ha intuito che qualcosa non va, e chiede con tanta dolcezza ad Amalia , il motivo del suo rientro  anticipato, ed Amalia dolente spiega che per non rischiare licenziamenti  di comune accordo con i quattro segretari, si lavorerà con stipendi dimezzati.

Franco in mobilità da due anni, con un mutuo e rate mensili delle macchina , scuola e Università , bollette e quant’altro  stava a malapena a galla, la notizia appena data dalla moglie , lo  sconforta profondamente, Amalia con la sua dolcezza prova a lenire le sue preoccupazioni, ma stanca anche lei e provata da un a faticosa giornata , lascia in salotto Franco e sale in camera da letto,  Franco presa una sigaretta dal pacchetto riposto nel cassetto, e accesa  con il fuoco del gas, si siede fuori nel giardino  sul retro , e a luci spente fuma e osserva il cielo , poco nuvoloso, mentre accanto, i vicini  con le luci accese in ogni stanza in compagnia di amici  in giardino  stanno ridendo e scherzando .

In una affollata discoteca della città, Luca e Antonio ballano, bevono, saltano, sembrano dei diavoli scatenati, salutano i conoscenti, e scambiano qualche parola con una poi un’altra e le loro accompagnatrici cercano di stargli dietro. Ma quando si accorgono che le due ragazze stanno per annoiarsi ecco che di comune accordo decidono di appartarsi, sui divani del privè, e immediatamente Luca affascinate e bello, senza alcuna fatica , comincia a scambiarsi baci ed effusioni con la bella ragazza, al contrario di Antonio che pur essendo molto ricco non è dotato di una grande bellezza ed   il suo approccio inizia sempre con chupiti e chiacchiere , le sue solite barzellette per rincuorar lo spirito , prima di cacciare la preda.

Amalia e Franco stanno in camera da letto , e mentre già la donna dorme , lui  in camicia e jeans , sdraiato guarda la sveglia accorgendosi che sta per giungere la mezzanotte, così calzate le scarpe e salutata la moglie e attraversa il corridoio quasi buio ,  inizia a scendere i primi gradini, quando piano si apre la porta della camera dei figli e Paolo sottovoce si presta volentieri ad accompagnarlo, Franco se pur grato al piccolo di essersi offerto, insiste che resti in casa perchè al ristorante , non c’è bisogno di nessun altro, ma Paolo con poche battute lascia intendere  di sapere e Franco comprende, ma senza nemmeno voltarsi e forse per non sentirsi ferito nell’animo, finge  e sostiene le sue motivazioni, ma  non appena chiude la porta di casa sul suo viso scende una lacrima.

Franco gira in auto , in strade pressochè deserte, la musica a basso volume lo accompagna, si ferma in una e poi in un’altra e poi un’altra   discarica, e rovista cumuli di macerie, raccoglie carte cartoni , ferri ,legno, e li carica dietro nel portabagagli, non  è molto contento, e si lamenta fra se , per non aver trovato tanta roba, decide di fare un ultimo giro .

Sono quasi le due del mattino, Luca ed Antonio stanno uscendo dalla discoteca , sorreggono una delle ragazze, che ubriaca non riesce a stare in piedi , la caricano in macchina, l’altra le siede accanto. Luca  poco contento si accende una sigaretta poggiato sul cofano e Antonio si affianca  cercando di risollevarlo, con qualche battuta ,ma , Luca arrabbiato per non aver potuto concludere  la serata , è in realtà preoccupato  di dover riaccompagnare la ragazza ubriaca figlia dell’avvocato per cui spera di lavorare finito lo stage formativo.. ma Antonio lo rincuora  dicendogli  che eventualmente una buona parola  nello studio del padre lo avrebbe aiutato,  i due ridono e risalgono in macchina  per riaccompagnare le ragazze.

Franco si ritrova per caso in una stradina parallela alla tangenziale, ferma l’auto e lascia i fari accesi vicino a quattro cassonetti e comincia con la sua lampadina tascabile a puntare qua e la in cerca di materiale, raccoglie poco ,  ma andando dietro i cassonetti nota un piccolo pendio e illuminandolo si accorge che li sotto tra canneti e arbusti e piccoli alberelli, ci sono molti scarichi abusivi , e , decide piano piano di scendere, , la pioggia cade lenta, lui poco atletico , a fatica riesce a arrivare , ma una volta li, raccoglie quasi due buste tra ferri e legni, e accortosi di una vecchia lucidatrice , riesce con un pò di fatica a tirarne il filo, soddisfatto comincia a risalire.

Posate le buste in auto, spella il filo bianco , ne ottiene circa due metri e mezzo o poco più, di filo di rame . Ma si accorge di non aver in tasca il portafogli così , si avvicina al pendio e comincia a cercarlo.

Luca e Antonio soli in macchina percorrono la tangenziale, la musica assordante ,  Luca vanitoso come al solito si sistema e si guarda e riguarda allo specchietto, Antonio sbaglia l’uscita , e Luca non se ne accorge .

 

Ma quando smette di specchiarsi, si rende conto, ma non riesce a capire dove si trovano, chiede di fermare l’auto, e si guarda intorno, e proprio di fronte , nota un’auto con fari accesi e il portabagagli aperto, sembra l’auto del padre, ma stupito , vuole accertarsi che non lo sia,così scende dall’auto e si dirige a piedi  verso i cassonetti mentre Antonio lo segue con l’auto dietro impaurito

Luca avvicinandosi riconosce l’auto di Franco ed senza timore comincia a urlare  ed intimidire chiunque abbia rubato, mentre Antonio sempre più pauroso e nascosto nell’auto chiama aiuto, e prova invano a far risalire l’amico.

Franco sente urlare , e abbagliato dalle luci si avvicina piano , e cerca di rassicurare  la sagoma che gli sta di fronte , asserisce che l’auto gli appartiene, e due si avvicinano l’uno di fronte all’altro, e con meraviglia e imbarazzo, si riconoscono.

Le prime reazioni di Luca ,sono denigratorie  e esprimono la sua vergogna e il suo imbarazzo, soprattutto per la presenza dell’amico Antonio, e al pensiero di quello che tutti i suoi amici avrebbero detto di lui, della vergogna di aver un padre che rovista tra l’immondizia tra la ” Merda” urla.

Franco non riesce a dire niente, non si giustifica , non risponde, sta con occhi e viso basso, imbarazzato e umiliato, si volta e comincia a scendere in cerca del portafogli. La pioggia scende sempre è più forte.

Luca arrabbiato sale in  macchina con Antonio , il quale incredulo ha assistito , ma da buon amico offre un  consiglio, e Luca decide di aspettare il padre , Antonio va via, ma appena riparte,  immediatamente comincia un giro di telefonate e schernisce l’amico, divertito, ” Ehi! ma lo sai che quello lì, l’amico tuo… come si chiama , ah! Si Luca , quello che si sente un gran figo , veste Prada , riciclando merda!Ahhhh! Non puoi capire quello che visto!!”.

Intanto Luca arrabbiatissimo e ansioso, attende il padre vicino l’auto.

Franco in fondo al pendio è riuscito a ritrovare il portafogli, e mentre prova a risalire , scivola , rotolando giù, per terra , ferendosi ad un braccio e slogandosi una caviglia, con difficoltà si rimette in piedi,dall’alto Luca intuisce  che il padre ha difficoltà, e prova lui stesso a scendere , ma la terra è scivolosa e frana facilmente.

Franco dà indicazioni al figlio, di cercare una corda in auto, e Luca rovista nel portabagagli in cerca  , ma non riesce a trovarla, si accorge del filo di rame dentro il sacco , è decide di usarlo, lo raddrizza e piano lo scende giù, e quando il padre si accorge del filo di rame , domanda a Luca di mettere dei guanti per evitare di tagliarsi, la pioggia scende forte, Luca raccoglie delle pezze sporche in terra si avvolge i palmi delle mani e comincia a tirare su il filo, Franco all’altro capo si aggrappa , indossa i guanti stringe forte il capo del filo che avvolge il palmo.

Luca con tutte le sue forze tira forte il filo mentre Franco un passo alla volta risale il pendio, insieme coordinatamente con un ritmo lento.

Luca  sfiancato, si getta in terra quando il padre arriva a poggiare il petto , ancora  penzolano le gambe ma con un ultimo sforzo riesce a sedersi, infangato, con il braccio ferito, bagnato,non riesce a guardare il figlio , a testa bassa comincia a piangere piano come per non farsi  sentire. Un metro più indietro , Luca lo osserva , tra le mani  stringe forte il filo di rame che  si attorciglia e scende curvato e diritto, arruffato in terra , in mezzo  ai detriti , alla sporcizia e rifiuti,  per poi risalire fino ad avvolgere  la mano del padre,che soffoca un pianto.

Luca si avvicina e lo abbraccia , si scusa ” scusami , papà, scusa..”, si scusa più volte commuovendosi, Franco lo tranquillizza ” tutto bene, Luca , tutto bene”.

La pioggia ha smesso di cadere , il cielo è  ancora nuvoloso, la luna è alta e piena, i fari dell’auto sono ancora accesi , i due stanno abbracciandosi e forse per la prima volta dopo tanto tempo  padre e figlio non si sono mai sentiti così vicini.

Franco un uomo come tanti, che assomiglia a tante altre situazioni,che da un giorno all’altro , si ritrova a dover fare i conti , con un periodo di crisi lavorativa , con il mutuo , con i figli, adolescenti, con poche prospettive, che purtroppo  non sa fare altro che il suo lavoro , il ragioniere, che illude la società ma soprattutto i figli e forse anche se stesso, nascondendo la provenienza dei soldi extra , imbastendo , lavori fantasma.

Il lavoro nobilita l’uomo, qualunque esso sia purchè onesto, Franco ha sbagliato in questo , provando vergogna nei confronti dei figli.

La ricchezza ci permette di avere tanti beni, e gli oggetti  che ci accompagnano crediamo ci rendano migliori agli occhi di chi ci guarda,è questo ci fa sentire bene, ma ricordiamoci che è solo un’effimera felicità, l’apparenza  per Luca forse conta più dell’essere , ed è per questo che pur vedendo , non riusciva a guardare davvero la realtà.

 

Quel filo  di rame li ha riuniti , li ha legati, un cordone ombelicale, che c’è sempre stato , ma che a volte diventa così sottile quasi  invisibile , da essere dimenticato.

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3 commenti »

  1. “‘
    Sono stato catturato in un crescendo di attese sull’evolversi delle situazioni. Gli argomenti sono attuali: la ricerca del successo, vincere a qualunque costo e con ogni mezzo, la fatica per mantenere il lavoro, le rinunce e le soluzioni degli uomini di buona volontà, le invidie e le miserie degli uomini; il racconto è scritto con la penna dello “scrittore”, credo, con l’ansia di fissare le immagini prima che scompaiano. Complimenti e brava Rosa e, scusa, guarda gli spazi tra le virgole.
    Emanuele

  2. Grazie Emanuele.

  3. La lotta fra l’essere e l’apparire. Per come la penso io, è meglio vivere riciclando immondizia che vivere ostentando un lusso vuoto di contenuti.
    Angela Lonardo

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