Premio Racconti nella Rete 2014 “La verità nascosta” di Carla Abenante
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014Fine inverno, fa ancora freddo, sono le ore 6.15, il cielo è di un color blu scuro intenso, la luna e le stelle ancora si distinguono, da lontano si sente il suono della campana del Duomo, i lampioni si spengono, rimbombano nell’aria i passi delle prime persone che camminano frettolose per raggiungere la fermata del tram, si sentono i rumori dei battenti dei bar, delle panetterie, che iniziano ad aprire, la città si sta risvegliando dopo un giorno di festa, è lunedì. In un palazzo d’epoca rinascimentale il portiere ancora assonnato e stretto nel suo cappotto, apre il portone, dà un’occhiata alla strada semideserta, lo sguardo poi va alle finestre e ai balconi dei condomini, le luci di quasi tutti gli appartamenti sono accese, tra poco tutti andranno a lavorare, solo l’appartamento di Sergio è al buio pesto, con le tapparelle ancora semichiuse.
Sergio è un bellissimo uomo di 30 anni, capelli neri, occhi verdi a mandorla, una bella fossetta sul mento, ballerino di danza classica, Etoile, tutte le donne ne rimangono affascinate, ha un animo sensibile ed è timidissimo cosa che, fin dalla giovinezza, gli ha procurato non pochi disagi nei rapporti, e soprattutto con le donne, anche se molto amato, lui non riesce a farsi coinvolgere in più di un flirt che dura per lo più qualche giorno, o di un corteggiamento, lui non dichiara mai il suo amore, perché non riesce a provare un amore solido e non arriva mai al dunque, inizia a baciare ad accarezzare ma, non va oltre, si blocca, le donne rimangono sempre esterrefatte dal suo blocco e invece di capirlo lo deridono e scappano via e così non ha una donna, ma ha un convivente.
L’origine del suo blocco con le donne iniziò quando, studente modello liceale 15 enne, già ballerino, quasi diplomato di danza classica, timidissimo e serioso, dichiarò il suo amore ad una ragazza della sua classe, di cui era innamorato. Alessandra, così si chiamava, era una ragazza bella ma molto spocchiosa, consapevole della sua bellezza, si atteggiava a diva, non le piacevano i bravi ragazzi, ma solo quelli che erano strafottenti e megalomani, che lei considerava maschi veraci. Quel giorno fatidico, di quindici anni prima, Sergio, tutto rosso in volto, tartagliando un po’ le aveva detto: “ Ales…sa..ndra…è da qualche….teempo chee iio tiii aamo, vuoi eesseerre lla mmia ragazza” sospirando come se avesse affrontato una fatica, lei per tutta risposta, ridicolizzando la timidezza di Sergio, sferzandogli un colpo al cuore e alla sua autostima gli aveva risposto: “ Sergio io mai e poi mai posso fidanzarmi con un tipo impacciato e femminuccia come te, e poi ballerino, è risaputo i ballerini sono tutti gay, hanno il quid che non gli funziona ”, con un fare sprezzante ed arrogante da deficiente cafona ed ignorante troglodita, e con una risata fragorosa.
A Sergio in quel preciso istante crollò il mondo addosso, scappò via, il volto in fiamme, avvilito, corse per tanto tempo senza sapere dove andare, poi si fermò nel parco si sedette su una panchina e iniziò a piangere a dirotto, chissà come aveva trovato la forza per rivelarsi, e da quel momento si bloccò.
Per dimenticare, Sergio si buttò nello studio e nella danza, ogni anno che passava, alla famiglia che gli chiedeva come mai lui non si fidanzasse, non trovasse la donna giusta, rispondeva: “ Sapete non ho tempo, tra università, danza classica, spettacoli vari, non ho tempo da dedicare ad una donna poi sono giovane prima o poi!”. Lo bloccava la paura del rifiuto, di essere deriso. All’epoca, la cara Alessandra gli aveva sferzato un colpo basso mettendo in giro una diceria allucinante e raccapricciante, infatti aveva detto a tutte le compagne che Sergio era un gay, infatti diceva alle amiche: “Amiche sapete Sergio è una femminuccia, nel chiedermi se volevo essere la sua ragazza balbettava e non è stato neanche capace di baciarmi” ridendo e scherzandoci su, da vera strega malefica, e tutte le ragazze quando lo vedevano passare gli facevano le smorfie e lo allontanavano, o si allontanavano se vedevano che stava per avvicinarsi, manco avesse la lebbre.
Sergio, quell’anno represse il suo amore e le sue voglie sessuali, poi un compagno di scuola che invece aveva delle inclinazioni differenti lo consolò, in modo platonico ma lo consolò, aveva qualche anno in più, aveva 18 anni, si chiamava Arnaldo!
Quella storia con Arnaldo era durata pochissimo, ma purtroppo Sergio aveva la vita psicologica e sessuale stravolta! Aveva sempre le idee confuse, amava le donne ma poi usciva con gli uomini.
La sua vita intima era scombussolata e bloccata, solo la vita professionale gli dava molte soddisfazioni, viaggiava molto per le tournee, aveva girato il mondo in lungo ed in largo. Lavorava, si divertiva senza pensare al futuro vivendo alla giornata scena dopo scena! Anno dopo anno era arrivato a trenta anni senza una donna. Ogni tanto si sentiva solo, una solitudine sentimentale ed affettiva, specialmente quando incontrava qualcuna che lo interessava, poi cancellava tutto e si buttava nel lavoro e nel rapporto che aveva con il suo convivente, da circa un anno, poco presente per motivi di lavoro, la persona che era diventato il suo compagno di vita, ma in modo molto platonico.
Simone, 31 anni, un tipo dai capelli castano chiaro con gli occhi marroni, carino, veterinario, ora è in Africa per studiare gli animali in via di estinzione, lo aveva incontrato da amici comuni, in un periodo in cui la sua abituale solitudine stava prendendo il sopravvento, la testa era arrovellata da dubbi esistenziali, aveva bisogno di un amore, e ad una festa chiacchierando con Simone aveva creduto di trovare la persona che potesse colmargli il vuoto affettivo, avevano tante cose in comune, tante passioni simili e così, dopo essere usciti un po’ di volte, avevano deciso di vivere insieme.
Sergio, sentendo il suono della campana del Duomo, sbadiglia, si rigira nel letto, cerca la sveglia per guardare l’orario, si sente debole, intontito, ha ancora sonno, apre un occhio e vede che la luce del giorno filtra sotto la parte di tapparella alzata, si gira e si rigira, si allunga nel letto, e tocca qualcosa, capisce di non essere solo, si meraviglia, pensando: “ Non può essere Simone, è in Africa! ”, poi si immobilizza, pensa che possa essere un animale, poi tasta meglio con le mani e tocca una gamba, ma non di uomo, una gamba di donna, turbato si siede di scatto nel letto, si strofina gli occhi e guarda, vede una donna bruna, con un fisico mozzafiato, la riconosce, pensa: “Oddio Marta? ma ….come è possibile….io stanotte l’avevo accompagnata nella stanza di Simone per dormire e stare tranquilla? Mamma mia ora mi scoppia la testa!… devo farmi un caffè per riprendermi ….Marta!”.
Sergio, seduto sul letto, inizia a riflettere, si infila le mani nei capelli preoccupato, un brivido gli percorre la schiena, agghiaccia all’idea, i ricordi affiorano: “ Ma si io l’avevo accompagnata nella stanza di Simone poi lei è venuta mi chiesto se poteva stare con me, le chiacchiere, ed ora è nel mio letto! Si ricordo ma Oooddio! Ma sarà accaduto quello che ricordo? Ricordo male? Possibile? mah! Io sono riuscito….?”, è sconcertato, impaurito, trema alla sola idea dell’accaduto.
Marta Etoille anche lei, è la protagonista della rappresentazione in scena al teatro d’avanguardia, bruna capelli ricci e neri, occhi verdi, trentenne, libera, da circa sei mesi, da impegni sentimentali, aveva convissuto con un ingegnere genetico che per seguire il sogno americano da un giorno all’altro le aveva annunciato il suo trasferimento a Boston, le aveva chiesto di seguirlo, ovviamente, lei avrebbe dovuto rinunciare alla sua tournèe in Europa, cosa che Marta non voleva e, così dopo litigi e discussioni avevano deciso di lasciarsi inseguendo ognuno il proprio sogno!
Sergio ancora più turbato, si alza dal letto, va in cucina barcollando, incredulo, accende la macchina del caffè espresso prende la cialda e si fa un caffè ristretto, e, poi comincia a riflettere….”Cosa mi è successo? come è potuto accadere?, mi piace Marta, da tempo, ma io sono impedito”…. ricorda benissimo come mai Marta sia nel suo letto ed è come avere ricevuto un pugno nello stomaco..mah! …. “Come ho potuto?, mi sono sbloccato?, proprio lei che mi piace tanto?!”
I pensieri attanagliano la sua mente, ripercorre mentalmente le scene della serata prima dell’arrivo a casa sua. Sergio era andato alla cena della compagnia teatrale del teatro d’avanguardia, dopo una serale faticosa, il pubblico era esigente, li aveva acclamati, molte volte avevano dovuto ripetere i duetti, erano tutti stanchissimi, ci era andato accompagnato da Eliana e Fabrizio, i sui amici del cuore, i suoi confidenti. Marta stanchissima era debilitata e aveva sonno. Marta, lentamente, durante la cena lussuosissima, mentre gli altri chiacchieravano e scherzavano mettendo in risalto quelle che erano state le performance più gradite dal pubblico, ascoltando in silenzio, si era addormentata; al momento di andare via, lei non riusciva ad alzarsi, apriva gli occhi ma la stanchezza era tale che non aveva la forza di essere completamente lucida da poter andare a casa sua da sola, dato che abitava dall’altra parte della città, Sergio, quindi, le aveva proposto di andare da lui che abitava a pochi isolati dal ristorante.
Sergio, con le idee ricomposte e la testa meno confusa ritorna nella camera da letto, si siede sul bordo e guarda con attenzione Marta, intenerito e affascinato nello stesso tempo, pensa:
” Però mica male Marta!, è fatta bene, gambe tornite, seni torniti, mora con tanti capelli ricci, sul viso un’espressione dolce!”, sente ricrescere in lui il desiderio di possederla accompagnato da un sentimento inquietante, “Cavolo ma cosa sto guardando?! Ma cosa mi succede?, ci vuole una doccia fredda! Non provavo un tale desiderio da tanto tempo! ora la sveglio!” inizia a scuoterla un poco e la chiama:
“Ehi Marta, su svegliati…tesoro….svegliatiiii!”
Dopo un pò di insistenza la ragazza apre gli occhi, si allunga nel letto, lo guarda ammaliata e per niente meravigliata, soddisfatta e più sensuale che mai:
“Buongiorno Sergio, tesoro che nottata, sei fantastico, proprio fantastico! Mi è piaciuta molto la tua tenerezza, la tua delicatezza nell’ascoltarmi e poi l’atmosfera incantevole e suggestiva piena di sensualità e fair play ”
“Fantastico, tenero, delicato,!?” esclama Sergio arrossendo e in preda all’eccitazione, la sua timidezza e delicatezza era apprezzata? Non lo derideva? Non scoppiava a ridere?.
“Si tesoro sei fantastico, mi hai fatto trascorrere una notte da favola! Sei un amante eccezionale, io amo gli uomini delicati, amorevoli, i maschi rudi e sboccati non li sopporto”
Sergio incredulo ed ancora stordito: “Da favola?” quanti dubbi, quante perplessità, quante emozioni, si avvicendano nella sua mente.
Marta: ” Sergio non senti che nell’aria c’è ancora la nostra passione? Siamo fatti l’uno per l’altra, abbiamo fatto scintille! Scintille piene di tenerezza, abbracciami!?”
Sergio ricorda benissimo ma è ancora incredulo, finalmente si è sbloccato, è andato oltre, non è stato rifiutato!: ” Io ho amato una donna!? Abbracciarla di nuovo? e come mi fermo?!” , è in preda al panico dalla verità che sta venendo alla luce, ed è anche emozionato, ha superato uno scoglio.
Un pensiero gli sovviene: “Devo raccontarle del mio blocco, lei sa solo che io ho un compagno, ma non sa la verità, se voglio iniziare un percorso con lei devo essere sincero, altrimenti che fondamenta ci sono”
Sergio, rivede nella mente il seguito dell’accaduto, la sera appena arrivati a casa, l’aveva accompagnata nella stanza di Simone, le aveva dato tutto l’occorrente per un bel bagno caldo, l’accappatoio e le aveva riempito la vasca, poi lui era andato in camera sua, si era messo a letto ma, impensierito ed eccitato all’idea di avere in casa Marta, non riusciva a dormire, aveva acceso la TV, e stava guardando un film anni novanta quando Marta era entrata nella stanza con due tazze di cioccolata calda: “ Posso stare qui con te, ho bisogno di chiacchierare, il sonno, con il bagno, mi è passato”.
Marta aveva fatto il bagno, ed era in accappatoio, senza aspettare la risposta, si era sdraiata accanto a Sergio, infilandosi nel letto, e, così, sorseggiando la cioccolata, avevano iniziato a chiacchierare, lui aveva ascoltato con dolcezza la storia d’amore di Marta, la delusione che aveva provato quando il suo ex aveva preferito Boston al loro rapporto, poi avevano constatato che avevano le stesse passioni, avevano scoperto anche di essere simili in tante cose.
Marta, che da tempo quando ballavano insieme si sentiva sobbalzare il cuore, non le sembrava vero di averlo accanto e così ad un certo punto, aveva tuffato lo sguardo negli occhi di Sergio, affascinata dalla sua sensibilità , ma nello stesso tempo dalla sua sensualità, Sergio, poi, guardandola negli occhi verdi profondi, si era sentito pervaso da un amore e da una passione, l’aveva stretta a se e aveva affondato le mani nei capelli ricci, aveva poi cominciato ad accarezzarla, le aveva dato un bacio appassionato, Marta lo aveva ricambiato con altrettanta passione e ….poi cosciente di quello che stava accadendo, aveva continuato fino a fare l’amore con una tale passione che non avrebbe mai immaginato di poter provare per una donna. Sergio era rimasto parecchie ore sveglio a rimuginare sull’accaduto mentre Marta si era addormentata felice e appagata! Poi si era addormentato anche lui teso ma felice di essersi ritrovato e sbloccato.
Sergio ancora intontito: “Marta ma ti rendi conto di quello che è successo tra noi?, tu sai io vivo con Simone, è vero ho difeso la mia sensibilità nascondendomi in un rapporto che non mi apparteneva perche sai 15 anni fa…..!”
e le racconta tutta la sua storia, svelandole le sue inibizioni.
“Sergio io non immaginavo, ma sentivo che in te c’era l’uomo che avrei voluto, proprio perche vivi con Simone non avevo mai espresso i miei sentimenti, ma ora è accaduto, sono felice di essermi innamorata di te, vivevo il mio amore in silenzio, ti osservavo di nascosto, quando balliamo insieme mi tremano le gambe, rispettavo le tue scelte anche se dubitavo fossero quelle giuste per te” Marta non era meravigliata della confusione mentale che stava attanagliando Sergio:
“ Stanotte ho capito che anche tu eri innamorato di me, sei stato così appassionato ed eri molto presente, eri cosciente di quello che stavi facendo, devi esserne felice finalmente hai infranto le tue inibizioni!”.
Sergio : “Marta ti rendi conto che io fino ad oggi ho vissuto solo con uomo anche se platonicamente, è vero anch’io da tempo ti osservavo da lontano, quando balliamo insieme sento la stretta al cuore, mi piaci molto, mi attizzi, anzi provo molto di più, ti svelo che quando ti toccavo, ti sfioravo mi sentivo un colpo allo stomaco, rifiutavo l’idea, si sono innamorato di te, ma ora…..Marta cosa dobbiamo fare io….io…oddio sono confuso ma soddisfatto, felice, Marta abbracciami!”
Sergio la bacia di nuovo e Marta inizia ad accarezzargli prima il viso, è felice dell’amore contraccambiato, continua a baciare Sergio con passione, poi si abbracciano fino ad arrivare all’apice dell’amore!
Sergio non capisce più niente, la sua vita è di nuovo sconvolta, è ubriacato dalla bellezza di Marta, dall’amore che prova per lei, l’ angoscia comincia a salirgli dentro, ripercorre la sua vita, rivive per un attimo la sconfitta giovanile e si irrigidisce e dice: “Marta ma perché mi stai facendo questo, devi fermarmi, io sono confuso è da quando avevo 15 anni che non ho più dichiarato il mio amore ad una donna, e tu in un attimo hai sconvolto le mie certezze, esci dal mio letto! Vestiti vai via prima che puoi! Non voglio vederti più! Magari domani cambi idea e mi lasci, pensi magari che non sono abbastanza uomo per te, no io non voglio più soffrire via, vai via”
Marta, allibita, lo guarda quasi impaurita: “ Sergio, ma sei impazzito, come puoi farmi questo, io stanotte ho potuto finalmente rivelarti il mio amore, io amo la tua tenerezza, la tua dolcezza e anche la tua timidezza, anzi amo anche quando sei goffo e impacciato perché mi mandi via?, tu ti sei ritrovato, hai scoperto di riuscire a rivelare il tuo amore, io non capisco questa tua rabbia!”
“Ecco lo hai detto mi ami ma, c’è sempre quel ma, ma sono goffo e impacciato, magari fra un po’ di tempo arriva un bel tipo forte e sfacciato e tu di me non vorrai saperne niente più”, la frustrazione giovanile sta ritornando a galla e lo rende aggressivo e furioso, quando il trillo del telefono, lo scuote, pensa: “Chi sarà che scoccia a quest’ora, proprio ora che la mia testa è assillata dai pensieri”, va a rispondere con voce tremante e agitato: “Prooonto, chi è”, al sentire la voce dell’altro capo, sobbalza, la realtà gli viene sbattuta in faccia, guarda l’ora, sono ormai le 11.00 ed è l’ora in cui, tutti i giorni riceve la telefonata di Simone.
La sua testa inizia a girare, guarda Marta, il cuore gli batte all’impazzata, non sa che dire, non sa cosa fare, intanto Simone : “Sergio? Sergio mi senti?! Perché hai la voce tremante?, hai la febbre? Stai male?” e Sergio. “No, ma è che mi sono alzato male, cosa vuoi? Io in questo momento non posso parlare chiamami più tardi” gli dice seccamente, meravigliandosi di se stesso, non era mai stato così sfuggente.
Simone resta per un attimo senza parole, capisce che c’è qualcosa che non va, il suo Sergio tenero e affettuoso dove è finito, Sergio aspetta sempre con ansia la sua telefonata ed ora lo liquida con due parole: “Sergio, ma cos’hai, sono Simone!” e di rimando “Ho capito ma ti ho detto che ora non voglio parlare!” chiude il telefono e guarda di nuovo Marta che nel frattempo si è rimessa l’accappatoio e lo sta guardando con gli occhi gonfi di lacrime: “Mamma mia come è bella e come è sexi, che tenerezza amore mio….oddio ho detto amore mio!”.
Pensa, ripensa, all’improvviso gli gira tanto la testa, vede tutto che si muove intorno, pensa a cosa dire a Simone, a cosa dire a Marta, a cosa fare ora della sua vita, pensa, pensa…all’improvvise barcolla, cade a terra svenuto, il suo animo sensibile non ha retto a tante emozioni in una sola volta.
Marta corre al suo capezzale, lo schiaffeggia, ma lui non rinviene, corre a prendere un bicchiere d’acqua e glielo butta in faccia, Sergio apre un occhio e poi l’altro, vede Marta che gli tiene la mano e che gli accarezza il viso, è preso da un impeto, l’abbraccia, la tira verso di se, la bacia, non riesce a resistergli, quei capelli ricci che le scivolano sul viso, quegli occhi verdi intensi colmi di lacrime, lo inteneriscono e gli gonfiano il cuore di amore, continua a baciarla, non riesce a fermarsi, fino a che trilla di nuovo il telefono. Si alza aiutato e sorretto dall’abbraccio di Marta che lo guarda con uno sguardo interrogativo, Sergio intuisce subito che al telefono è, sicuramente, Simone, : “Ora cosa gli dico, Marta aiutami, non posso dirgli del nostro amore al telefono, o raccontargli palle”, il telefono intanto continua a suonare insistentemente e Sergio alza la cornetta, Simone, dall’altro capo del telefono, innervosito gli sbotta. “Insomma Sergio ma cosa ti succede, mi hai letteralmente chiuso il telefono in faccia, sei stato proprio ……non farmelo dire cosa sei stato mi potrei pentire!” “Simone scusami, ma è successa una cosa incredibile che ti ferirà sicuramente” “Mi fai paura, cosa può farmi male?!” Simone è angosciato: “Sergio dimmi tutto sai che io non sto bene se so che tu hai un problema, cosa è successo e poi perché ferisce me?!”
Sergio incrocia lo sguardo innamorato di Marta, e il suo sguardo pieno di passione e di amore gli dà il coraggio: “Simone, scusami, ma stanotte finalmente sono riuscito ad essere il Sergio che avrei voluto essere da anni, io…io…ti ho raccontato tutto della mia vita tu sai che io ero bloccato dalla paura dei rifiuti e dalle derisioni io per natura….io…io”
Simone: “Noooo! Non dirmi che…!?!… con una donna?!” Simone conoscendo il passato di Sergio aveva capito subito e Sergio: “Si Simone, ma non è stato intenzionale, è successo…ed io sono innamorato scusami, scusami ma io non riesco a pensare ora la mia vita senza di lei, sono felice di essermi ritrovato, lei mi ha ridato la vita, non stare male, io non voglio, tu sapevi!!! Tra di noi era un amore platonico che non finisce, io sai che ti voglio bene, ma come si può voler bene ad un amico, ad un fratello, per te non è una novità”
Simone: “Come posso non stare male? Io cosa farò senza di te… perché io ora dovrò lasciare la nostra casa e potrò vederti poco.!” Sergio con gli occhi pieni di lacrime: “ Ma dai Simone anche ora ci vediamo così poco, tu sei sempre via per lavoro, anche io sono sempre in tournee, e la mia casa per te sarà sempre aperta, non toglierò mai la tua stanza , sono sicuro che Marta ne sia felice” Simone, riflettendo sulle parole di Sergio, con il cuore spezzato, gli occhi pieni di lacrime, un attimo di orgoglio e di buoni sentimenti gli fanno dire con la voce tremolante : “Sergio, io voglio la tua felicità e anche se soffrirò molto sono felice per te e ti auguro che sia la donna giusta, ti abbraccio, al ritorno la conoscerò e l’amerò come amo te, e appena posso mi troverò una casa tutta mia ed anch’io riserverò una stanza per voi.”
Sergio con : una voce affabile ed affettuosa :“Simone ti abbraccio, so che hai un animo sensibile, ti auguro di trovare la persona che ti cambi la vita e ti aspetto con ansia per condividere la nostra felicità con te!”.
Chiudono la conversazione, Sergio piangendo guarda negli occhi Marta che ha gli occhi gonfi pieni di lacrime, tuffano le mani uno nei capelli dell’altro, si baciano, consapevoli che stanno affrontando una vita nuova, Sergio è ancora confuso dagli eventi che si erano susseguiti così in fretta ma felice di aver ritrovato il suo essere uomo che in fondo non aveva mai perso, ma che aveva rinchiuso in una gabbia per non soffrire.
Con un fare serio Sergio afferra Marta per un braccio, la fa sedere e le dice: “ Io spero che tu non mi lasci mai, ora sono felice e con te voglio provare a vivere questo amore nascosto e rivelatosi d’impeto, ma se anche dovesse finire io ti amerò sempre perché mi hai ridato la mia identità, la voglia di vivere l’amore”
Marta commossa. “Sergio io ti amo e non ti lascerò mai, voglio vivere la mia vita con te, ti aiuterò ogni giorno a ritrovare te stesso come uomo, ma non voglio che cambi io amo la tua tenerezza, la tua dolcezza, mi piace quando per l’emozione diventi goffo e impacciato, ti amo per quello che sei, e sono sicura che non mi pentirò di averti scelto”.
Si guardano, e piangendo si stringono in un abbraccio così stretto da togliere il fiato, sigillando le promesse con un bacio appassionato.
Una notte magica aveva ridato l’identità ad una persona meravigliosa facendo svelare la verità nascosta per anni, il suo desiderio di vivere la sua vita di coppia con una donna amata.
Bello il tuo racconto, scorrevole e ben scritto.
Grazie Paola, incrociamo le dita tutte e due per i racconti Ciao
Pur affidandosi al dialogo, la narrazione fornisce gli elementi utili per capire le circostanze e i sentimenti, proprio come un romanzo a sfondo sentimentale. Complimenti.
Emanuele.
Grazie mille