Premio Racconti nella Rete 2014 “Il sole della speranza” di Ketty D’Amico (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014C’era una volta…
in un bosco dagli alberi alti come i palazzi e dalla fronda larga come gli ombrelli, un villaggio popolato da piccoli gnomi: i maschietti indossavano dei buffi cappelli a palloncino, le femminucce portavano i capelli raccolti in treccine e avevano tutti dei poteri particolari, che potevano però esercitare solo dopo aver conseguito un diploma di “gnomicità”.
In questo villaggio vivevano tre piccole gnome molto amiche tra di loro, nate nello stesso giorno: Kelly, Tilly e Melly, che trascorrevano le giornate giocando con gli animali del bosco e nascondendosi tra le foglie e i funghi.
Al termine dei loro studi, quando fu il momento di ricevere il diploma, Kelly divenne lo gnomo del sorriso, con il potere di far sbocciare i fiori, Tilly lo gnomo della felicità, con il potere di parlare agli animali e infine Melly lo gnomo della speranza, con il potere di far risplendere il sole in cielo.
Lontano dal villaggio viveva uno stregone, di nome Brummon, molto cattivo e sempre vestito di marrone, il colore delle foglie morte lasciate a marcire dentro gli stagni. Osservava spesso il piccolo villaggio, durante il giorno, attraverso l’acqua contenuta dentro una ciotola d’oro, stando seduto su di una poltrona dallo schienale alto e tenendo stretto, tra le dita lunghe e ossute, un bastone dalla pietra bianca.
«Acqua ferma, acqua dai mille nomi, fammi vedere cosa sta facendo il popolo degli gnomi.»
Ed ecco che al pronunciare questa frase l’acqua iniziava a tremolare, la superficie si spezzava in tanti cerchi concentrici, e magicamente comparivano i tetti, i comignoli e gli gnomi. L’odio che provava verso questi piccoli omini era molto forte e detestava soprattutto il loro carattere solare, l’essere sempre una grande famiglia e il volersi bene.
Un giorno stava passeggiando per il bosco quand’ecco che udì in lontananza delle voci, si avvicinò piano e vide Kelly, Tilly e Melly che giocavano vicino a un fiume: quelle risate alle sue orecchie suonavano fastidiose come il rumore prodotto dal gesso sulla lavagna. Si nascose subito dietro il tronco di una grande quercia, per non farsi vedere, e spiandole capì quali erano i loro poteri. Decise quindi che avrebbe rapito Melly, privando il popolo degli gnomi, e il mondo intero, del sole e della speranza.
Il giorno dopo, poco prima dell’alba, Melly arrivò alla grotta dove dormiva il sole e, improvvisamente, delle corde fatte di edera intrecciata la avvolsero, senza darle il tempo di capire cosa stesse accadendo, e fu trascinata via in modo repentino.
Nel frattempo il Grande Gnomo del Villaggio si affacciò alla finestra della sua casa e vedendo che c’erano ancora le stelle e la luna in cielo si arrabbiò molto, gridando:
«Questa volta mi sente Melly! La punirò severamente per essersi nuovamente alzata in ritardo!»
Andò verso la grotta ma lì vide una cosa che lo lasciò senza fiato: il sole era scomparso! Ritornò in fretta al villaggio, bussò alla porta della casa di Melly e gli venne ad aprire suo padre, Sonder.
«Buongiorno Sonder, dov’è Melly? Le devo parlare con urgenza.»
Sonder lo guardò stupito.
«Melly è andata alla grotta un’ora fa per far sorgere il sole, come fa tutti i giorni.»
Ma solo in quel momento Sonder si rese conto che in cielo c’era ancora la notte.
«Hanno rubato il sole e rapito anche Melly!» disse allarmato a quel punto il Grande Gnomo. «Chi sarà stato?»
Ci pensarono un po’ su e alla fine, guardandosi negli occhi, esclamarono:
«Lo stregone Brummon!»
Corsero verso la piazza centrale del Villaggio per suonare la campana di bronzo, posta in cima alla torre, svegliando tutti gli abitanti che uscirono di casa in gran fretta, ancora in pigiama e spaventati. Il Grande Gnomo con un cenno della mano attirò la loro attenzione, mettendo a tacere il brusio di stupore generale:
«Stamattina è successa una cosa molto grave: lo stregone Brummon ha rubato il sole e rapito anche Melly! Bisogna subito formare delle squadre per battere a tappeto il bosco e capire dove siano stati portati e nascosti.»
Mentre tutti erano intenti a organizzare le ricerche, Kelly prese da parte Tilly:
«Dobbiamo assolutamente salvare la nostra amica. Ho in mente un piano: tu con il tuo potere chiama a raccolta gli animali, così spiegheremo loro cos’è successo e potranno darci una mano nella ricerca.»
Un fischio melodioso salì quindi leggero in alto e ben presto arrivarono tutti gli animali del bosco, che si disposero a cerchio intorno alle due gnome.
«Amici abbiamo bisogno di voi perché lo stregone ha rapito la nostra amica Melly e, con lei, anche il sole. Vi chiediamo dunque di aiutarci, controllando dietro ogni siepe, ogni cascata, dentro ogni tana di coniglio per scoprire dove si trovino.»
Passarono i giorni ma, fino a quel momento, tutti avevano fallito qualunque tipo di ricerca. Finché finalmente, il quinto giorno dalla scomparsa, Tilly e Kelly ricevettero la visita di un gufo che, con agitazione, disse loro:
«Ho scoperto dov’è nascosta Melly, per questo ho volato più in fretta che potevo!»
Le due gnome emisero un gridolino di gioia, saltando e abbracciandosi forte.
«Si trova a un paio di ore di volo da qui, verso ovest, all’interno di una grotta la cui apertura è chiusa da un grosso macigno. Ho chiesto a Willy, la cavalletta, di accompagnarvi.»
Willy le fece salire sul dorso.
«Tenetevi forte, mi raccomando, non vorrei che cadeste durante il viaggio, facendovi male.» E partì saltellando verso il luogo indicato dal gufo.
Giunte a destinazione, Kelly e Tilly si avvicinarono con cautela alla grotta, il cui ingresso era ostruito da un grande masso che però lasciava intravedere una leggera luminosità lungo tutto il suo perimetro, quasi come se fosse una corona di luce.
«Secondo me è il sole nascosto all’interno a provocare quella luce» disse Kelly.
Insieme provarono a spostare il masso ma era troppo pesante, così ci riprovarono una seconda volta ma fallirono nuovamente.
All’improvviso un rumore sospetto le allertò, catturando la loro attenzione: qualcuno si muoveva furtivo nel bosco.
«Chi c’è?» gridò Kelly
Un’ombra si aggirava tra gli alberi e, approfittando dell’oscurità, si nascondeva veloce dietro i tronchi.
«Ho paura!» sussurrò Tilly, stringendo la mano di Kelly.
Ed ecco che dal bosco sbucò fuori un drago alto due metri, ricoperto di scaglie verdastre, dagli occhi rossi, che lo rendevano ancora più terribile al buio. La gnome urlarono per la paura e scapparono via, seguite dalla cavalletta, ma la loro fuga fu interrotta dallo stregone, che comparve avvolto nel suo mantello nero.
«Dove credete di andare? Avete sbagliato a venire qua a salvare la vostra amica, adesso il mio drago vi mangerà e così al mondo avrò rubato non solo la speranza ma anche la felicità e il sorriso. E la notte regnerà finalmente eterna!»
Il piano malvagio dello stregone era giunto quasi al termine, le due gnome erano in trappola e stavano per essere uccise.
Nel frattempo Melly, che si trovava dentro la grotta, aveva riconosciuto le voci delle due amiche e ascoltato con attenzione le parole dello stregone.
«Devo assolutamente fare qualcosa per salvarle» disse tra sé e sé.
Così senza pensarci un istante si sedette per terra e, chiudendo gli occhi, alzò le braccia in direzione dell’ingresso e, con le mani aperte, si concentrò. Il sole che si trovava alle sue spalle, per magia, iniziò a splendere sempre di più tanto da illuminare tutta la grotta e rendere indistinguibile ogni particolare al suo interno.
Fuori lo stregone e il drago avevano circondato Kelly e Tilly e stavano per catturarle quando, inaspettatamente, furono investiti da un fascio di luce. Voltando la testa si accorsero che lo spazio tra l’ingresso alla grotta e il macigno era ormai completamente illuminato da un bagliore accecante, la cui potenza aumentò finché non accadde l’inevitabile: il masso, ricoprendosi di una ragnatela di fessure brillanti, si sbriciolò lasciando sul terreno un mucchietto di sassolini fumanti. Le due gnome e la cavalletta, assistettero affascinati a quello spettacolo.
Lo stregone e il drago fecero appena in tempo a vedere comparire una silhouette con le treccine, Melly, davanti all’ingresso della grotta prima di essere investiti ancora una volta dalla luce, che li avvolse in un abbraccio mortale riducendoli definitivamente in cenere.
La piccola gnoma uscì dalla grotta tenendo per mano il sole e, dopo avergli dato un bacio sulla fronte, lo fece salire in cielo con un soffio, restituendo la luce del giorno a tutto il mondo e, con essa, anche la speranza.
Andò poi dalle sue due amiche e le abbracciò forte.
Nel villaggio, in quello stesso momento, tutti stavano indicando un punto lontano a ovest da dove salivano dei lampi verso il cielo. Gli abitanti erano in subbuglio, spaventati, nessuno riusciva a capire cosa stesse accadendo fino a quando videro giungere una cavalletta, dal cui dorso scesero Kelly, Tilly e Melly e un grido di gioia si levò alto in cielo.
Le tre piccole gnome, accolte con felicità, raccontarono a tutti la loro avventura senza tralasciare nessun particolare: il grande aiuto ricevuto dagli animali del bosco, quanto fosse stato orribile il drago e, soprattutto, il grande coraggio di Melly, che aveva salvato le loro vite e ucciso lo stregone. Melly arrossì, sorridendo timidamente e pensando che in fondo non aveva fatto nulla di particolare. Lei semplicemente non aveva mai perso la speranza ed era proprio grazie alla speranza che era riuscita a vincere il Male.
Il Grande Gnomo ordinò che venisse suonata la campana di bronzo per dar inizio a una grande festa, che durò 7 giorni e 7 notti, al termine della quale tutti ripresero la vita normale.
E le tre piccole gnome?
Beh, continuarono a svolgere il loro lavoro, volendosi sempre bene e senza smettere di regalare al mondo quella che era, per ognuna, la propria “gnomicità”: il sorriso, la felicità ma soprattutto la speranza.
Bellissimo l’accostamento della speranza al sole che sorge ogni mattina e che ci dona la vita. Un ottimo esempio per i bambini (e non solo aggiungo)
Tutti gli ingredienti della fiaba.mi piacciono le tre gnome femmine protagoniste e il loro coraggio.contro il buio ,la speranza della luce.Semplice ed efficace.Auguri.