Premio Racconti per Corti 2014 “Pretty broker” di Massimo Campoli
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014Gli occhi di Piera son verde cobalto l’ombretto celeste le dona risalto
vedendo clienti mirar sue colleghe un tomo di Keynes lei legge ogni tanto
quella professione da lei praticata l’ha resa libera, emancipata
fa parte del proprio concetto di donna: cuore, cervello e minigonna
A fianco alla donna Regina si trucca mostrando gran labbra e bionda parrucca
chi ignaro e un po’ orbo vicino si accosta sentendo il vocione a razzo si scosta
un giorno la Piera intravede fra tanti un tipo elegante che in auto arranca
sterza, sobbalza e timido guida ma poi d’improvviso vedendola frena
Guardando la donna sua moglie ricorda che un male tremendo in cielo portò
poi la segretaria un giorno le disse: “Il lutto per sempre portar non si può”
fissando la foto di lei sul croscotto guardingo la infila nel proprio cassetto
si fa gran coraggio ed aprendo la porta invita la donna con far circospetto
Lei accetta l’invito e lesta s’infila dentro quell’auto molto accogliente
presto s’accorge la donna che il tizio di sue colleghe mai è stato cliente
la coda dell’occhio si pone per caso sopra riviste di alta finanza
sorride e mettendosi meglio seduta comincia a parlare con molta baldanza
“Da tanto speravo parlare di spread, di titoli, azioni e fondi pensione”
lo sguardo di lui si fa incuriosito e dall’imbarazzo la frase lo toglie
continua la donna: “Con Telecoop a 30 una settimana e c’ho fatto sui mille”
e lui: “Signorina dovrebbe acquistare le Kopel Ordinarie per fare faville”
Le parte di petto una crassa risata: “Mio caro signore, l’ha detta ben grossa.
Mi creda, oramai, una vasta esperienza mi evita errori e perdite in borsa”
rimangono quindi a parlare per ore dietro al vapore dei vetri appannati
si danno notizie, si scambiano dati facendo per ore discorsi impegnati
Quando si tratta alla fine di andare il tizio impacciato prende il borsello
tosto la donna lo ferma dicendo: “Offre la ditta, non l’ho fatto per quello”
l’uomo farfuglia abbassando lo sguardo e chiede alla donna con riconoscenza
“La posso invitare per contraccambiare a un ballo in costume per beneficienza?”
Vorrebbe, le spiega, partecipare ad un certo galà con donna al suo fianco
lei prima ci pensa poi appare felice per quello che sembra un candido invito
si danno convegno per quella serata con travestimento non ben definito
passan le notti a parlar di interessi lasciandoli ad altri gli amori repressi
Ma un giorno mostrando la lastra col dito il medico suo le spiega il problema
che farsi operare lei subito deve per non ritrovarsi all’unzione estrema
Piera non vuole rischiare di avere quel posto al pratone occupato da altre
al socio di borsa di questo lei tace e del suo problema fa finta di niente
Arriva poi il dì della grande festa e lei da mondana con gusto si veste
vedendo la donna venire in quel modo un mezzo infarto al tizio gli piglia
succede che invece quella strana coppia totale attenzione cattura di tutti
dottori e avvocati in fila per ore a chiedere un giro con bella di notte
Ballando e bevendo la donna poi sbianca e ai piedi dell’uomo le sviene di botto
lui prende e di corsa in clinica porta la donna avvolta nel proprio cappotto
al suo capezzale Regina ed il tizio rimangon la notte con ansia e con pena
ed al suo risveglio il tipo la sgrida per quella sua morte sfiorata appena
Dalla sua collega poi viene a sapere di Piera il timor di perdere il posto
l’idea che gli viene è a dir poco geniale ed alla sua amica lui chiede silenzio
arriva di notte in quel posto perduto e senza paura né tal pregiudizio
con la parrucca e ombretto celeste si mette a difender quel loro avamposto.
molto carina,originale e ben fatta ,pero’ la storia deve proseguire.
molto divertente! Ho iniziato la lettura senza convinzione, poi mi sono accorto di essere arrivato alla fine in un soffio. Ma è la fine?
Bhe certamente orginale nella struttura, veloce e piacevole senza far perdere nulla alla struttura del racconto che risulta completa. Un esempio di scrittura breve ma che riesce a disegnare personaggi e situazioni in modo assolutamente bello.
Filastrocca di una Olgettina perbene…divertente perché fluida fino alla fine. A metterci due onomatopee potrebbe sembrare parodia futuristica di un non futurista.
Mi è piaciuta, ma non ci vedo il “sequel”. Complimenti!
Grazie Mario per il commento. La fine della storia è tutta nell’immagine degli occhi dell’uomo truccati con l’ombretto celeste.
Non si tratta in realtà di inconfessabili impulsi sessuali dell’uomo ma sentimenti di squisita solidarietà ( e non solo ) nei
confronti di quella donna che gli ha fatto riscoprire emozione ed affetto.
Sì, Sergio, è la fine e spero ti sia piaciuta lo stesso.
Grazie Ulysse per il commento completo e professionale: sei per caso del settore ?
Caro Mauro, riguardo alla donna il mio pensiero va a Mamma Roma più che a Ruby ed il perchè risiede nel fatto che materialmente
esiste una persona così e che io vedo ogni tanto “esercitare” ; fermo restando fantasticare su tutto il resto della storia.
Un racconto ben strutturato e reso divertente dalla rima;ma con un fondo di tristezza che attraversa i personaggi soprattutto l’elegante signore esperto di borsa. Il suo grande atto d’amore verso la “Pretty broker” è una meravigliosa conclusione, carica di pathos ed emozione. Molto vera l’associazione con “Mamma Roma”. Bravo…mi è piaciuto molto!
Il Racconto è davvero ben strutturato, attuale nei personaggi e nella trama, ha un ritmo piacevole alla lettura. Ma soprattutto dal finale per niente scontato, conoscendo l’autore. E così è stato: nessuna ovvietà, bravo, un plauso. E nessun sequel.
Grazie Daniela per il tuo commento e vedo con piacere che l’accostamento a Mamma Roma risulta efficace.
Un ringraziamento a Stefano che rassicuro subito: non uscirà Pretty Broker 2.
Bravo!!! Ben strutturato e originale, anche nella stesura del testo in rima!
Grazie Marco per il tuo commento. Ho pensato che Il testo il rima avrebbe anche potuto aiutare l’ipotetico regista ad interpretare in modo personale il testo. Chissà….
Storia scritta in modo davvero originale. Sei riuscito a delineare i personaggi con poche rapide pennellate. Complimenti!
Grazie Barbara per il tuo commento. Come hai capito che dipingo pure ?
La genialita’ di Campoli qui scorre sul filo, evitando magistralmente quel bilico che poteva far scivolare l’opera in ridicola filastrocca.
ma non scivola , anzi, come una trama di un giallo appassionante o di un libro di amore complicato ti avvinchia alle porole con curiosita’ e vero interesse , e ti trascina fino all’ultima riga dove vi e’ ‘ dispiacere nel vederne la fine , perche’ le cose belle vorremmo mai finissero . Ma questa non e’ una soap opera ma un lampo nel cielo immaginario, e come lampo si deve esaurire in un tempo breve, senza replica , lasciandoti li a dondolare nell’immaginare il tuo ” dopo “.
SCRIVERE E’ STIMOLARE L’IMMAGINAZIONE , e Campoli ne e’ maestro indiscusso e fuori da ogni schema.. .. mi piace senza nessun dubbio.
Davvero un bel racconto che si legge d’un fiato, privo di banalità ma anzi dai risvolti curiosi.
E proprio perchè non banale, mi piace che finisca così ;o)
…a quando il prossimo?
Grazie Renato per questa testimonianza di stima. Son contento di averti stimolato l’immaginazione.
Questa fine è l’iniziale “ciak si gira” di una nuova storia sentimentale che avrà nuovi e più sconcertanti risvolti visto i presupposti.
Chiaramente una volta letto il testo ognuno si immaginerà una storia tutta sua.
Bravo Massimo, sei padrone della strofa e della rima e hai realizzato un racconto interessante.
Grazie Emauele del tuo giudizio. Credo che messo in rima questo racconto potrebbe lasciare maggiore libertà all’eventuale regista.