Premio Racconti per Corti 2014 “Segreto” di Simone Metalli
Categoria: Premio Racconti per Corti 2014Marco è un ragazzo di 10 anni, abita con la nonna Matilde in una casa sul limitare del bosco appena fuori il paese. Ha avuto una infanzia molto difficile: la madre malata di diabete è morta quando lui era molto piccolo mentre il padre, che è il figlio di Matilde, è in Norvegia per lavorare sulle piattaforme petrolifere. Marco è un ragazzo molto schivo, non sta in mezzo agli altri, non ama giocare a pallone e fisicamente è grasso e questo lo rende vittima di atti di prepotenza da parte dei compagni che lo canzonano e lo isolano. Rimane spesso da solo e la nonna è molto preoccupata per questa sua presunta asocialità. Lo sente spesso parlare da solo, sparisce per interi pomeriggi nel bosco e non vuole raccontare alla nonna dove si rechi. A questo punto, anche su consiglio del padre, Marco viene portato dallo psichiatra che però non riscontrerà nulla di strano in lui tranne una fantasia troppo galoppante. Marco infatti ha raccontato allo psichiatra di avere trovato una piccola comunità di gnomi nel bosco e che loro lo hanno nominato loro ambasciatore nel mondo degli uomini dicendogli che lui è un ragazzo speciale. I pomeriggi di Marco nel bosco sono sempre più lunghi e frequenti ed il ragazzo di chiude sempre in se stesso e racconta sempre meno alla nonna. A scuola da Marco nel frattempo arriva Martina. Si siede accanto a Marco visto che è l’unico posto libero in classe in quanto nessuno vuole stare accanto a quello strano compagno, ciccione e schizzato secondo i compagni. Martina e Marco scoprono subito di avere una affinità perché lei è una grande appassionata di fate. Marco a questo punto prende il coraggio a due mani e la invita un pomeriggio a casa sua. Martina accetta e la nonna è sbalordita quando il giovane le annuncia che il pomeriggio seguente verrà una amichetta per giocare assieme. Martina arriva il pomeriggio seguente come d’accordo, la nonna le prepara la famosa torta di mele che a Marco piace tanto e che lei le riserva per le grandi occasioni. Il pomeriggio trascorre sereno e divertente fino a quando Marco e Martina escono a giocare all’aperto. Siamo in primavera, è un piacere passeggiare nel bosco. Marco ha idea di portare Martina a vedere gli gnomi per raccontarle esattamente la storia ma si recano sul posto e non trovano nulla. Marco è molto imbarazzato, crede di avere fatto una figuraccia tremenda con l’amichetta ma Martina lo abbraccia e gli dice: “Guarda che lo so, sanno essere molto dispettosi”. Marco rimane sbalordito dalla sua affermazione. Martina lo abbraccia forte forte e gli confessa: “Anche io li vedo ma essendo una femmina vedo le fate” Marco sorride come mai in vita sua e la abbraccia a sua volta. Passeranno il pomeriggio sempre assieme, nel bosco, a raccontarsi delle avventure dei rispettivi popoli, a sognare insieme, a condividere i loro sentimenti. Non si stancheranno mai, cresceranno e così anche i loro sentimenti l’uno per l’altro. Un giorno Marco e Martina si sposeranno, il germe dell’amore darà il loro frutto e nascerà una bambina speciale in grado di vedere sia gli gnomi sia le fate. Ma questa è un’altra storia …
Il racconto credo abbia una morale: si vive meglio insieme agli altri. La fantasia è una valvola che ci permette di vivere lasciandoci nello stato di solitudine e grazie a essa noi ci costruiamo uno steccato intorno. La lettura dei racconti ci fa conoscere la fantasia delle altre persone e ci aiuta a vincere la nostra solitudine.
Emanuele